INTEGRITA’ di David Mayo

Siete Scientologist Indipendenti ? Pensate con la Vostra testa !
integrita'
Come si e’ anche dialogato sul Post di I., Francesco che ha appena attestato OT I e’ una di quelle persone che non proprio si sono “messe alla finestra” ad osservare quanto e come sono affaccendati i condomini della Reception…
E’ sempre bello interagire tra di noi qui e pubblicamente, anche se si utilizza un Nick, e’ una forma di comunicazione aperta e diretta verso chiunque sia li tranquillo “alla finestra”.
Il non commentare pubblicamente non ostacola tutte le comunicazioni private tra La Reception e le persone, tra di loro ed i Terminali Tecnici “preposti” per il loro avanzamento nello studio e nell’addestramento.
Credo che Francesco non abbia mai commentato sul Blog, ma dopo qualche comunicazione privata con La Reception e con i Terminali Tecnici, ha fatto la sua strada con i terminali corretti fino al momento in cui ha deciso di comunicare apertamente il suo Successo personale.
Ringrazio Francesco per averci Mandato il suo successo, ringrazio tutte le persone che hanno seguito Francesco nel suo percorso e ringrazio tutti coloro che con tanto Amore ci mandano Materiale da pubblicare sulla Reception.
Stellabruna come sempre ci ha fatto un bellissimo regalo, una traduzione di David Mayo…….
E tenetevi forte, non e’ l’unica !
Grazie Stellabruna per il tuo contributo !
In questi giorni di Agosto, spero che questa bellissima traduzione possa esservi utile, magari sotto alle fresche frasche di una Palma !
Io lavoro…..
Francesco
David Mayo
Integrità – di David Mayo
Uno dei più grandi problemi che dovremo affrontare in futuro è quello della disseminazione – ho cercato di farlo recentemente e ho scoperto presto che ci sono ostacoli molto pesanti da superare; ostacoli creati da una moltitudine di spiacevoli eventi che hanno ossidato la brillante reputazione di scientology.
Quando ero un membro dello staff, mi dicevano che le storie negative che avevo sentito erano tutte PR nera e che i nostri “nemici” avevano inventato quelle false dicerie. Bisognava occuparsene dicendo a chi aveva sentito tali storie che erano false. Dopo aver lasciato la sea org, sentii altre storie da persone che non avevano avuto nessuno precedente contatto con scientology. Erano storie vere raccontate da persone che le avevano vissute, storie che non erano coerenti con la filosofia di base di scientology.
Ci sono molte ragioni per cui questi fatti e situazioni si verificano – magari siamo arrivati in scientology per le ragioni sbagliate; magari sperando che qualcun altro ci avrebbe dato tutte le risposte, avrebbe deciso per noi, e che non avremmo dovuto valutare i dati, e tuttavia avremmo saputo di avere la verità. Se fosse questo il caso, uno potrebbe accantonare la propria capacità di stabilire la verità dei dati e, facendolo, darebbe via la propria responsabilità. Indipendentemente dal fatto che quei dati siano veri o falsi, sarebbe comunque un atto di irresponsabilità, un atto di assegnare causa e responsabilità per le proprie decisioni, scopi e obiettivi a un’altra persona.
E’ anche possibile che si sia arrivati in scientology per cercare la verità e per valutare ogni dato per conto proprio. Poi, dopo aver studiato e valutato i dati, uno potrebbe essere arrivato ad un dilemma una volta messo di fronte al prezzo dell’intensivo successivo, pensando: “beh, aspetta un attimo, questo non ha senso”. Ma a quel punto, se ci si sente dire: “E’ così. O vai avanti o perdi l’occasione”, che scelta  si ha? Se non ci fossero alternative, uno potrebbe dire che non c’è scelta ma andare avanti con il programma.
Sfortunatamente, se si sacrifica la propria integrità per ottenere un servizio che aumenta la propria integrità, l’integrità viene sconfitta – il servizio non viene consegnato. In effetti, l’esistenza di tali condizioni è sufficiente ad impedire alla tech di funzionare.
Questo è un classico esempio – una versione esagerata di questo tipo di situazione. Un giorno, la CofS stava conducendo un grosso senior-exec Comm Ev. Dissero loro di mettersi in riga o avrebbero perso la loro eternità. Messi di fronte a tale scelta, che amplifica il problema molto più di una rigorosa etica, la decisione diventa ovvia.
Di fronte alla scelta di dare accordo a cose su cui non si è davvero d’accordo, per non perdere la propria eternità, diventa chiaro che in ogni caso uno perderebbe la propria eternità, e che l’unico modo per mantenere la propria integrità è di dire semplicemente NO.
Ciò che in effetti è più difficile da gestire sono le piccole cose – i prezzi erano un po’ troppo alti, ma non troppo; oppure, il motivo per fare questo o quello era perché c’erano nemici (anche se invisibili) che volevano distruggere scientology. Ma allora uno poteva dire: “Chi sono io per dire che non è così, forse questi nemici esistono da qualche altra parte sul pianeta… o al di fuori del pianeta… o forse in qualche altra traccia del tempo… o come parte di un engram”. Se questi nemici fossero stati considerati come parte di un engram di qualcuno, potremmo essere in una condizione molto diversa da quella in cui siamo oggi.
Il punto è che è molto più facile fare un piccolo compromesso con la propria integrità o accettare una piccola menzogna, al fine di ottenere qualcosa apparentemente molto più importante. Credo che questa sia una trappola, perché è la piccola circostanza di perdere la propria integrità che porta un individuo a diventare effetto di ulteriori soppressioni future. La soluzione a questo tipo di cose è di mantenere la propria integrità nel presente, giorno dopo giorno, e momento dopo momento. Questa è una cosa molto elevata da chiedere perché nessuno di noi, me compreso, ha mai raggiunto quel livello. Ma è possibile aumentare il proprio livello di integrità – individuare le circostanze in cui si è sacrificata la propria integrità e fare ciò che è necessario per riguadagnarla.
Può essere ancor più elementare di così. Abbiamo tutti familiarità con le otto dinamiche, e col fatto che la settima e l’ottava sembrano forse meno tangibili delle altre. La settima ha a che fare con esseri spirituali inclusi sé stessi e gli altri. Sono successe cose che negano questa precisa idea. Per esempio, quando caddi in disgrazia e decisi di andarmene, smisi di essere una persona. Venni descritto come uno “squirrel”, come un “alteratore della tech”, o uno con intenzioni malvagie. Le descrizioni smisero di riferirsi a me come individuo, come una persona. Ho visto accadere questa de-personalizzazione ad un gran numero di persone – la non considerazione della persona come un individuo e un tentativo di farlo diventare una qualche entità astratta – di solito un’entità negativa.
Ora potremmo fare lo stesso errore e dire che ciò che è sbagliato è il “management” –  è anche questa un’astrazione. Ma non credo che sia effettivamente ciò che è andato storto. Credo che gli errori del management si siano verificati più tardi, nella sequenza dei fatti. Penso che la causa fosse presente molto prima. Se tali tattiche fossero state semplicemente colpa di qualcuno chiamato “management”, il fatto di dichiararlo avrebbe potuto portare ad un qualche miglioramento della condizione. Questo non è proprio successo. Se de-personalizziamo il problema, faremo lo stesso errore di prima.
La settima dinamica come concetto funziona e dà speranza – cioè, dobbiamo considerare le persone come esseri, non come SP o PTS o come gente che fa parte di linee nemiche. Considerando le persone come esseri è possibile entrare in comunicazione con loro e scoprire cosa ha causato le loro azioni sconcertanti o con le quali non si è d’accordo. E’ facile usare la comunicazione come solvente.
Questo ci porta all’ottava dinamica. Credo che nel passato si tendesse a non preoccuparsi di cosa fosse l’ottava dinamica. Ora è relegata ad un’area di scarsa importanza. Ci sono affermazioni riguardo all’ottava dinamica che vanno dall’idea che sia un essere superiore, alle possibilità di esseri superiori, all’infinito, alla molto poco tangibile idea che possa includere tutto ciò che non è contenuto nelle altre sette dinamiche. Credo che questa scelta di possibilità sia una negazione dell’idea di ottava dinamica. Non è niente di diverso dall’esprimere cosa si crede riguardo ad ognuna delle dinamiche. Credo che dovremmo esprimere ciò che personalmente crediamo, e comunicarlo agli altri, e ascoltare le comunicazioni altrui al riguardo.
La negazione dell’ottava dinamica ha portato gli scientologist, a volte, a credere di essere Dei – o Dei in formazione. Non appena raggiunto il livello OT, sarebbero stati “dei”. Ma ancora oggi nessuno di noi ha una prova reale dell’esistenza di un essere superiore. Però, negare quella possibilità ha fatto sì che ci mettessimo in una posizione di superbia. Credere che l’organizzazione di cui facevamo parte fosse nel giusto, potrebbe non essere sbagliato, e quindi potrebbe non essere contestato o impedito. Credo che sia questo il motivo per cui molti siano diventati disillusi riguardo alla tech e che questa presunzione abbia causato la tristezza e la delusione di questi ultimi anni. Se si nega l’idea di un essere supremo, si nega l’idea che ci potrebbe essere uno scopo globale nello schema delle cose.
Ci sono altre idee su questa linea, l’idea che c’è una cosa come il bene, o la verità ultima, l’aver ragione contrapposto all’avere torto. Penso esista qualcosa in cui credere chiamato “giustizia” o “bene”, e penso che le persone si eleveranno facendo conoscere la verità, sia affrontandola loro stesse che comunicandola ad altri. Penso sia possibile che queste cose possano andare in aumento rispetto alla tendenza verso il male. C’è anche una cosa chiamata “speranza”, e il futuro. Penso dipenda da noi portarle avanti.
Abbiamo tutti la tendenza di aspettarci che le persone siano più illuminate di quanto non siano, perché chi ha voglia di ascoltare qualcuno che abbia manie o debolezze? La gente vuole un leader o un guru – so di averlo voluto anche io e spesso lo voglio ancora. Sarebbe così comodo poter attaccare la spina a qualcuno per farci dire le risposte ai problemi. Ma sarebbe anche una riduzione di responsabilità.
Quando ero piccolo pregavo Dio e chiedevo: “Dovrei o no?”. Se ci fosse un Dio, e se fosse saggio come si presume che sia, lascerebbe la decisione alla persona.
Quindi il messaggio finale è che ciascuno deve guardare la vita e prendere le proprie decisioni su tutti i suoi aspetti. Sappiamo di avere un’enorme libertà nel campo indipendente. Al fine di salvaguardarla dobbiamo fare molta pratica nel valutare ciò in cui crediamo e le nostre decisioni – assicurandoci che siano veramente le nostre, e che le nostre azioni siano allineate con esse.
David Mayo

76 commenti

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76 risposte a “INTEGRITA’ di David Mayo

  1. Luigi Cosivi

    Quando iniziai, nel 1982, mi dissi che se mi fossi accorto che la struttura tendeva ad una massificazione, me ne sarei andato, prove di ciò ce n’erano di già, ma mi toccavano relativamente, ero troppo bravo, troppo utile, i tentativi nei miei confronti sbattevano contro una notevole protezione di etica, di consapevolezza e ,certo, di integrità. I guai arrivarono dalla vita, impostata male da presunzioni, aspirazioni favorite dalle tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo, che ovviamente impediscono tutt’ora che la verità,la dentro,possa essere raggiunta. E’ verissimo che definire e depersonalizzare secondo i metodi che conosciamo sia uno dei disastri e che costituiscano ancora un pericolo anche tra di noi Indipendenti, ne sappiamo qualcosa. Giudizi sommari, presunzioni e ambizioni sono metodi e atteggiamenti classici, duri a morire, specie se seguiamo il ” non pensare con la propria testa”. Eppure i dati li abbiamo, non servirebbero molti, a volte basterebbe il PTS/SP, confesso di averlo fatto solo 6 anni fa, l’avessi fatto 30 anni fa le cose sarebbero state certo diverse, ma almeno non sono morto, anzi sono stato temprato come una catana giapponese, purtroppo a forza di colpi di martello.Ora sto attento al tono delle persone, alle loro azioni,ascolto i PC e non accetto i loro ordini, inizialmente ero forte in KSW 1-2-3 per averlo visto, fatto, capito per il resto faccio il possibile e del mio meglio e i miei PC si accontentano, non sono “ragionevole” con i miei errori, ma sono di più quelli che si dicono soddisfatti.
    Riguardo il disseminare, pian piano ce la faremo, ora si tratta di tener aperte le porte a quelli che rinsaviscono.Poi ci son quelli che, pur fuori, con spinte integraliste, pretendono ciò che non hanno mai prodotto o partecipato a produrre, ma ti san dire ciò che andrebbe fatto o quanto sbagliato sei, ma sono nel conto,
    Vi ringrazio tutti, c’è futuro, specie per il fatto che “loro” dentro o fuori sono fermi e senza speranza, NOI NO!

    • Luc

      Ciao Luigi, capisco bene quello che vuoi dire e sono totalmente in accordo con te.
      Qui fuori trovi sia le persone che ti dicono che non devi guardare da nessun altra parte, sia quelli che ti dicono che quello non funziona e devi fare x piuttosto che y o non capisci nulla ecc… In ambo i casi è una cosa stupida e limitata, noto troppo spesso che il concedere di essere (oppure il “non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te”, oppure il “vivi e lascia vivere”) sono solo parole, ma mai fatti tangibili.
      Un abbraccio
      Luca

  2. Saint Stefano

    A me piace davvero David Mayo. Le traduzioni in italiano sono, in un certo senso, un modo più diretto, per me italian, per arrivare a ciò che vuole dire. L’integrità è certamente un discorso semplice ma allo stesso tempo complesso poiché non paragonabile ad assoluti. Personalmente ne condivido il contenuto seppur con qualche punto di vista mio proprio e personale. Faccio un esempio: S.Pietro, di fronte alle guardie che cercano il Cristo, lo rinnegò. Per ben tre volte. Non si assunse responsabilità della sua connessione con Cristo. Noi sappiamo bene però quello che S. Pietro fece in seguito nel tentativo di far conoscere il suo Maestro al mondo intero. E’ un discorso difficile. Io stesso nella mia chiesa, quando richiesto, e sottolineo quando richiesto, ho affermato le mie connessioni. Vi mentirei se dicessi che nelle mie azioni non vi fu una attenta valutazione di dati. Ed il risultato logico ed incontrovertibile sono i fatti che ne scaturirono. Leggendo questo post di David Mayo ieri, oggi decisamente avrei tenuto una linea diversa. Avrei fatto molto meglio. Alla fine solo una grande affinità mi ha portato a insistere a voler vedere chiaro. Se non fosse stato per quell’affinità probabilmente non sarei stato così caparbio. E questo mi dà sinceramente uno spunto da aggiungere. Un genuino sentimento verso gli altri è un fattore di libertà.
    Potrei dilungarmi ma trovo che ciò che scrive David mayo: “Sappiamo di avere un’enorme libertà nel campo indipendente. Al fine di salvaguardarla dobbiamo fare molta pratica nel valutare ciò in cui crediamo e le nostre decisioni – assicurandoci che siano veramente le nostre, e che le nostre azioni siano allineate con esse”.
    Compromessi, obiezioni, contro-idee, contro-emozioni, contro-sforzi, etc etc. mi sono reso conto non servono. E’ questo è il mio successo. Stare qui con voi a scrivere e leggervi è conoscere me stesso. Questo l’avevo già accennato in un mio precedente commento. Ma desidero sottolinearlo.
    Ora credo che mi ritirerò di buon grado poiché avrei molto da fare. Per l’essere, ecco per l’essere ci siamo arrivati…ecco un altro successo: essere se stessi. Come afferma David Mayo. Non scendere a compromessi poiché essi stessi sono una trappola.
    Poi per quanto riguarda l’esposizione, ad ognuno il suo proprio caratteristico modo. Io non ho mai accusato nessuno, ne tra gli indipendenti ne nella cofs. Quello che mi preme e premeva trasmettere è-fu uno spunto di riflessione, come colui che è uno tra i miei Maestri, LRH, usava farlo per mezzo della satira. Non ci vuole un mago a capirlo. E’ che è difficile anche questo perché il rischio è missare involontariamente. Insomma, prima accendo un incenso, prego un po’ e spero che la comunicazione arrivi pulita e su di tono come la invio.
    Ora però desidero ringraziare, è già molto la libera espressione del pensiero e lo spazio di poter pensare con la propria testa. La verità è che quello….la condizione in cui siamo (da un punto di vista strettamente religioso e scientologico), è che siamo degli schiavi. Questa è la verità. Non potremmo mai essere veramente causa dentro queste bare chiamate corpo e perciò dovremmo adeguarci ad una progressiva capacità causativa e una graduale integrità che dovrebbe via via migliorare con il migliorare della nostra capacità di essere causa. Anche nei gruppi succede la stessa cosa. Stai bene in un gruppo quando la tua capacità di causare e la capacità di causare assieme al gruppo secondo scopi comuni e su cui si è concordato (sottolineo concordato, poiché nel mio caso, grazie alla mia esperienza di vita, immediatamente non concordo se non in linea con il mio pensiero e perciò teoricamente dovrei essere immediatamente estromesso) è alta. Grazie davvero e auguro a tutti gli indipendenti buone vacanze e Forza Scientology libera! .

    • Luc

      Ciao Saint Stefano, con questo scritto mi hai toccato profondamente. Ti ringrazio molto per questo, i punti di vista che qui hai espresso sono in linea con i miei.
      Una cosa che mi premeva sottolineare, è che Scientology nel senso più ampio (e corretto) del termine significa “Conoscere come conoscere” o “studio della conoscenza”, da qui possiamo capire che studiare qualsiasi scienza o religione rientrerebbe sotto questa accezione ed allora capiremmo che sotto questo punto di vista Scientology è “totale”.
      Un abbraccio
      Luca

      • Saint Stefano

        Grazie Luca e contraccambio l’abbraccio. Ho avuto buoni maestri, solo questo. Niente di che. Non do mai la soddisfazione ad un maestro di essere un buon allievo; perciò lo divento solo quando ciò che apprendo lo applico autonomamente. Adoro contraddire i maestri ed i professori. Con ottimi risultati :D. Ho faticato a lungo per riequilibrare questo mio difetto (anche perché sennò la mia carriera di studio andava a remengo 😀 ).Alla fine, alla fine credo di essere, in questa fase, solo uno strumento, uno strumento di qualcosa più grande e positivo, mi piace credere. Non ho niente di cui vantarmi, ne di sentirmi colpevole. Ho solo motivo di gioire per cominciare ad intravedere me stesso. E non è facile sai. Gurdjieff proponeva un esercizio per localizzarsi. O meglio è un antico esercizio non proprio una sua invenzione. Si pronuncia “Io” e si ascolta dove va a finire il suono, per trovarsi. Insomma una cosa del genere. Forse c’è un accenno a questo anche da parte di Ouspensky, ma devo ancora studiarlo.
        Bene. Colgo anche l’occasione per sollecitare la pubblicazione di altri post di David Mayo tradotti in italiano e… magari dedicare una sezione apposita del blog con solo i suoi post tradotti? La butto lì…, senza qualsivoglia pretesa.

  3. amarillo

    Stupenda serie di considerazioni.

  4. Giordano Bruno

    Gentilissimi,
    in questo post di Mayo avverto delle incongruenze… Da ciò che David scrive sembra che lui se ne sia andato dopo aver sperimentato alcune situazioni che lo hanno portato a fare i conti con la propria integrità.
    Ma non è così: il punto è che lui è stato sbattuto fuori, il che è ben diverso dal decidere di andarsene. Eventualmente i conti con la sua integrità li avrà dovuti fare dopo. E questo nel post non è affatto chiaro.
    A mio parere chi decide di lasciare la CofS a costo di perdere la famiglia e gli amici, sì che ha fatto una reale scelta di integrità.
    Chi è stato cacciato, invece, ha un’esperienza completamente diversa, perché non è stata una scelta propria: non è stato causa, ma effetto.
    Credo che essere causa o effetto di un’esperienza abbia dei risvolti piuttosto diversi nella propria ricapitolazione successiva…. anche se alla fine le conclusioni potranno essere simili fra loro.
    Un caro saluto,
    G.B.

    • Giordano Bruno

      Chissà… magari lo sei tu. Facciamo una prova all’e-meter? Io la prova l’ho già fatta.
      Comunque ti suggerisco di rileggere il mio post. Lentamente.
      Un caro saluto,
      G.B.

  5. amarillo

    Secondo me la bellezza di questi post sono proprio la possibilità di dire ciò che si pensa, o ciò che si considera su un determinato argomento, che non è necessariamente la presunta opinione comune.
    Leggo molto volentieri post di accordo e di disaccordo derivanti da punti di vista personali.
    Ovviamente, da Indipendenti, senza la mamma Chiesa che ci impone gli stereotipi di pensiero, ci si deve prendere la responsabilità di valutare se “è vero per te”.
    Apprezzo sempre gli “spunti di riflessione” di Mayo, sono ben focalizzati e circostanziati, al di là della speculazione di come possa averli maturati.

  6. Giordano Bruno

    centra centra… Comunque ti auguro la buona notte e terminiamo qua, dato che il blog non è un dialogo a due.

    • Candido

      Credo che GB volesse dirti che lui è da lungo tempo che scrive sul blog, i gestori del blog conoscono la sua vera identità, non ha mai fatto parte della CofS e sta ricevendo auditing nel campo indipendente, quindi al 100% non può essere una spia di OSA, mentre tu, nonostante la tua dichiarazione di indipendenza, non puoi presentare delle credenziali altrettanto certe, eppure ti permetti di avanzare sospetti su una persona al di sopra di ogni sospetto. Hai applicato non-existence e questo è bene, ma non correre troppo. Per il resto posso essere d’accordo con te su David Mayo, è stato sbattuto fuori perché ha salvaguardato la sua integrità… comunque quello che ha vissuto… di preciso lo sa solo lui. Prendiamo lo scritto suo per quello che dice. Lo legherei alla policy sulla Scala Amministrativa. Se uno ha (avesse avuto) la scala amministrativa ben allineata, non tradirebbe (avrebbe tradito) il suo scopo di libertà e di ARC infinito per sottostare alle regole e agli ordini della CofS. E’ vero che tutti noi avevamo letto le policy sugli SP ma credevamo che si applicassero agli SP non ai nostri amici!

      • Giordano Bruno

        Grazie Guido e Candido per la fiducia.
        Però mi piacerebbe sapere da chi ha vissuto l’esperienza, quanto è paragonabile uscire di propria volontà dalla CofS oppure essere dichiarati SP. Ovviamente per saperlo due persone con esperienza diversa avrebbero dovuto condividere fra loro ciò che hanno provato.
        Qua da noi credo che Francesco a Paolo abbiano queste esperienze che sarebbe interessante paragonare.
        Anche se mi rendo conto che è difficile descrivere tutto ciò sul blog.
        Un caro saluto,
        G.B.

  7. Guido

    Cari Italo e Giordano Bruno, io vi conosco personalmente e posso garantire che nessuno di voi due è una spia di OSA. A beneficio dei lettori riporto ciò che sta scritto sul Quadro di Classificazione, Gradazione e Consapevolezza dei Livelli e Certificati di Scientology riguardo alla capacità acquisita sul Grado III:
    Libertà da turbamenti passati e capacità di far fronte al futuro.
    Mica male direi!
    Un abbraccio
    Guido

  8. paolo facchinetti

    Caro GB, in genere le cose funzionano così, nella CofS o in qualunque organizzazione che prevede delle espulsioni pubbliche (tipo il vecchio PCI) la persona viene posta di fronte ad una scelta… per rimanere deve sottostare a certe punizioni o a certi diktat o deve rinunciare a certi principi per lei irrinunciabili; a quel punto se ne va e viene poi “espulsa” e dichiarata. Anche nel caso di David Mayo è andata così. Non è che lui è stato espulso; è stato estromesso dalla sua posizione di SNR C/S e messo in punizione e lui se ne è andato, a quel punto è stato espulso e dichiarato. Da un altro punto di vista si potrebbe dire che uno se ne va per i suoi overt ma recentemente ho fatto una grande scoperta tecnica (eheh), e cioè che molto spesso uno rimane dentro un’organizzazione proprio per i suoi overt. Ne ha fatti talmente tanti che preferisce rimanere dentro, perché se uscisse dovrebbe confrontarsi con una morale diversa di quella del suo clan di appartenenza.

    • Giordano Bruno

      Grazie! E Francesco che dice? E’ andata così anche per te?

      • Giordano Bruno

        Paolo intendi dire qualcosa di simile?
        Overt = Atto dannoso. Ma dato che la realtà è sostanzialmente un accordo, se nella CofS tutti sono d’accordo che un atto è giustificabile, per quanto dannoso, allora non è più un overt; mentre potrebbe considerarsi tale in un altro contesto. In sostanza ciò che fuori dalla CofS sembra un overt, dentro non lo è. Così come per i nazisti era giusto, per il maggior numero delle dinamiche, eliminare tutti gli ebrei.
        Un caro saluto,
        G.B.

      • Ciao GB, credo che ognuno di noi abbia vissuto il distacco dalla Cof$ in maniera del tutto differente ma con dei minimi comun denominatori.
        Innanzi tutto la sensazione di profondo Tradimento, l’effetto puo’ rendere immaginando Neo nel primo Matrix che si risveglia immerso in un liquido dentro la sua bella Vaschetta dove era collegato alla sua realta’ virtuale che considerava VITA.
        In quell’esatto momento io e mia moglie eravamo, se si puo’ dire, parte di quelle persone che erano “l’esempio” da seguire…..
        Bravi studenti, bravi PC, ottimi donatori e molto motivati.
        Sempre presenti alle “mondanita’” della Cof$, spesso a Flag ed in costante contatto con gli Staff ed i Sea Org Member.
        Determinati e con lo scopo al massimo, razionalizzavamo nelle maniere piu’ disparate situazioni al limite che ci si presentavano, Sea Org member piangenti dietro a Cassonetti, sparatorie negli alloggi dei Sea Org Member di Flag, gli Anonimous e perfino chi ti tarmava fino allo sfinimento per avere donations…
        Questi ultimi erano i pui’ semplici da far evaporare, bastava dirgli che stava cercando di fare “push stat” e che avrei riportato all’Lrh Host o Rtc la cosa e sparivano nel tempo di un battito di ciglio….
        Comunque, diciamo all’apice del Successo ( 😀 ) mi sono trovato di fronte alla realta’.
        Sentire da uno sconosciuto che dovevo “disconnettere” da un amico perche’ era diventato un “SP”, che era un “ordine” dall’alto, quando lo conoscevo da tutta la vita e quando sapevo che anche la sua famiglia nel bene e nel male era tra i Pionieri di Scn in Italia insieme ai miei genitori, ho collegato a quando nel 1991 mi sono trovato a 2000 Km da casa, senza un quattrino ed abbandonato.
        Ero un Sea Org member in un progetto di Flag dopo il CMO, i miei Senior erano “spariti” e nessuno rispondeva ai Telex……
        Molto tempo dopo scoprii che 750 Sea Org member erano stati dichiarati in un solo colpo solo a Flag.
        Da li la mia personale ricerca, angosciante e dura da digerire, di nascosto dalla mia famiglia…
        Era incredibile, mai avrei messo in dubbio il management….
        La cosa non poteva aver senso, ma alla fine raziocinio e logica mi han permesso di guardare oltre, di vedere l’effettiva verita’ in ciò che razionalizzavo e paragonare la scena attuale a cio’ che sarebbe dovuto essere.
        Da li in poi il resto e’ scritto.

        • Giordano Bruno

          Grazie di cuore per la condivisione. Molto significativa.
          Mi sembra che la questione stia più o meno così: “o mangi la minestra, o salti la finestra”, ma in due versioni un po’ diverse: una implicita e l’altra esplicita.
          Nel caso di Francesco è stato un processo graduale, dove ogni volta eri tu a dirti “o mangio la minestra o … “, salto la finestra non era un pensiero cosciente, ma il succo è quello. Infatti scrivi: “Determinati e con lo scopo al massimo, razionalizzavamo nelle maniere piu’ disparate situazioni al limite che ci si presentavano, Sea Org member piangenti dietro a Cassonetti, sparatorie negli alloggi dei Sea Org Member di Flag, gli Anonimous e perfino chi ti tarmava fino allo sfinimento per avere donations…”. E questa situazione per ciascuno va avanti finché il vaso è pieno, al momento in cui sei di fronte a te stesso e a ciò che vuoi essere, la tua integrità.
          Nel caso di Paolo, probabilmente ci saranno state situazioni di razionalizzazione per digerire una minestra indigesta, però arriva un momento in cui è la CofS a dire esplicitamente “o mangi la minestra o salti la finestra”, infatti Paolo scrive: “La persona viene posta di fronte ad una scelta… per rimanere deve sottostare a certe punizioni o a certi diktat o deve rinunciare a certi principi per lei irrinunciabili; a quel punto se ne va e viene poi “espulsa” e dichiarata”.
          Qualcosa di simile era successo anche a Francesco: “Dovevo “disconnettere” da un amico perche’ era diventato un “SP”, che era un “ordine” dall’alto”.
          La sottile differenza è che nel caso della scelta personale di andarsene non vi è un momento di aut-aut esplicito da parte della Chiesa, ma via via delle prescrizioni di comportamento a volte molto dolorose, che ogni volta ti portano a valutare fra la scena attuale e quella ideale, e fra il tuo scopo e la tua integrità, ovvero se “il gioco vale la candela”. Quando invece è la CofS a presentarti il conto esplicitamente, probabilmente c’è un momento preciso in cui ti vien detto “o con noi o senza di noi”, dove per rimanere devi sottostare a certe punizioni o a certi diktat o devi rinunciare a certi principi per te irrinunciabili.
          Però, secondo me, la cosa interessante è ciò che succede nel mezzo: tutto quanto accade prima di arrivare alla decisione finale. Come dice Mayo: “Il punto è che è molto più facile fare un piccolo compromesso con la propria integrità o accettare una piccola menzogna, al fine di ottenere qualcosa apparentemente molto più importante”. Ed è lì che via via metti da parte pezzi di te stesso, se vuoi rimanere nella CofS… Hubbard scrive: “Integrità è la condizione in cui nessun elemento o parte è stata tolta o è mancante; uno stato stato di non suddivisione o di non rottura; interezza”.
          Più si sta lì dentro a farsi andar bene ciò che va contro la nostra etica, più si perdono pezzi di sé e la propria integrità. E probabilmente arriva un punto in cui, come dice Paolo, uno rimane dentro per i suoi overt.
          Un caro saluto,
          G.B.

          • Giordano Bruno

            Dimenticavo, le intenzioni della CofS possono essere molto diverse fra loro. Nella maggior parte dei casi credo che vogliano adepti gra$$i e obbedienti, invece nel caso di Mayo, come anche di altri, c’è la precisa intenzione di “far fuori” il soggetto.

    • Pier Paolo

      Concordo totalmente con te Paolo! 😉

    • LIBERO

      Grande Facchinetti!!!

  9. paolo facchinetti

    Sì più o meno è così. Quando una terza dinamica si isola dalle altre, l’unica cosa che conta è la sopravvivenza della dinamica stessa. Ovviamente ci deve essere qualche goal elevato tipo… chiarire il pianeta o dominare il mondo. Quello che conta allora è solo la sopravvivenza della setta o della “gang” e quindi si possono ordinare aborti o separazioni di famiglie o operazioni camuffate di aiuto sulla quarta dinamica che servono solo a coprire lo scopo di espansione della terza; non parliamo poi delle prime dinamiche che possono essere sacrificate a piacere e distrutte se considerate nemiche della gang. Se l’adepto ha già di suo dei bassi istinti o delle intenzioni malvagie si trova piuttosto a suo agio in una gang del genere fino a quando magari si ritrova lui stesso sull’altare sacrificale, A quel punto magari il punto di vista cambia ma sempre ad un livello molto basso. E’ più parte di una sequenza overt-motivatore che di una presa di coscienza vera e propria. Naturalmente gli sforzi/overt per espandersi a dispetto di tutte le altre dinamiche a lungo andare si ritorcono contro quella terza dinamica e ne determinano la contrazione e poi la fine.
    Il discorso è ben lungi dall’esaurirsi in queste poche righe. questo che descrivo è un livello di verità scientologicamente comprensibile, poi ci possono essere altre verità più elevate e altre più basse

    • i puntini di Diogene...

      Grazie GB… ampliare gli orizzonti è cosa buona e giusta ed io appoggio molto caldamente chi ha il coraggio di farlo senza voler sopraffare qualcun altro con le proprie convinzioni… Siamo immersi in un infinito indecifrabile ed è giocoforza che ognuno di noi operi sulla base della propria comprensione, necessità e fiducia. Questo costringe ogni ambiente a circondarsi di steccati protettivi che però finiscono per imprigionare chi ci sta dentro. Come ben illustrato da LRH nella sua “parabola del palo”, qualcuno deve scalare il palo per poter “vedere” altre realtà nonostate l’indifferenza, la diffidenza e l’ostracismo dei suoi simili… e così qualcuno deve decidersi a scavalcare lo steccato che lo trattiene nel suo “privilegiato” giardinetto, oppure quello sarà il suo “giusto” riparo dalle inondazioni di una realtà tanto fluida quanto intrigante. Noto la tendenza forzata, quasi fosse un obbligo morale, degli scientologi ad essere piuttosto refrattari alle aperture verso altre visioni del mondo… e quando questo avviene, il dialogo si impoverisce e perfino il buon senso diventa retorica…
      Un buon livello di dialogo mantiene alto il livello del buon senso…

  10. Luciano

    Bellissimo post.con un cannolo e una granita siciliana Luciano è entrato nel nirvana…………spero di uscirne. Con affetto Luciano

  11. paolo facchinetti

    Penso che sulla questione dei W/H mancati o meno ci sia molto da ragionare. Per gli overt la cosa è relativamente semplice, dico “relativamente”, perché poi il calcolo del maggior bene per il maggior numero non è proprio una cosa matematica. Per ciò che riguarda i W/H lo stesso LRH ha continuato a ragionarci sopra parecchio nel corso degli anni e le cose non sono altrettanto semplici. Ne ho già parlato un poco circa un anno fa suscitando le ire e gli sberleffi degli amici di E&O. Anche sentendo i nastri su Grado II di LRH si capisce (almeno… io capisco) che lui ha delle cognition “in progress” sull’argomento ma che è ben lungi dall’essere arrivare a delle conclusioni definitive. Anche perché, se proprio uno non fa parte di organizzazioni come l’Opus Dei, o Cosa Nostra, o la Chiesa di Scientology o gli Ultras dell’Atalanta i codici morali a cui si dovrebbe aderire non sono così ben definiti. Comunque… come dicevo… c’è spazio per approfondimenti.

    • Giordano Bruno

      Anche Freud la pensava più o meno così. Secondo lui il peccato è una questione culturale e le leggi sono nate per salvaguardare la continuità del gruppo. Ne parla in Totem e Tabù. A proposito dell’incesto, ad esempio, dice che era una pratica diffusa nell’antichità, che poi è stata messa al bando in quanto i figli poi facevano fuori i genitori…
      In altre parole, un codice morale è una costruzione culturale e ogni cultura ha i suoi.
      Un caro saluto,
      G.B.

      • Giordano Bruno

        Anche le dinamiche stesse possono essere considerate una costruzione culturale, dato che una cultura diversa le avrebbe formulate diversamente. Ad esempio, una tribù non differenzia la seconda dalla terza dinamica: perché non esiste la famiglia come la intendiamo noi, quindi seconda e terza sono la stessa cosa.
        In alcune tribù, poi, quinta, sesta, settima e ottava dinamica sono accorpate in un unica, perché percepiscono ogni cosa come essere vivente e spirituale, quindi non hanno la concezione di mest separato dal theta e tutta la natura è spirituale e divina.
        La cultura occidentale separa il mest dalla creazione, dato che ha creato una scienza fisica. Ha creato la famiglia perché non ha la tribù, e così via.
        Anche qui mi sembra ci sia spazio per approfondimenti…

        • paolo facchinetti

          Sono considerazioni giuste ma riguardano come vengono filtrate le spinte dinamiche dalle varie culture, Ma io penso agli Assiomi di Dianetica e in particolare al primo “sopravvivi” e li giace la spinta dinamica che già esisteva prima dell’avvento dell’homo sapiens ed è una spinta enorme ed universale.

  12. Luigi Cosivi

    Machiavelli la mette come: “Il fine giustifica i mezzi”. Scientology come :” Il maggior bene per il maggior numero di dinamiche”. Sono modi di pensare che giustificano qualsiasi cosa e , giustificare, è già un buon indicatore di O e W/H. C’è per fortuna una cosetta che Budda e Gesù hanno fatto osservare : ” NON FARE AGLI ALTRI CIO’ CHE NON VORRESTI FOSSE FATTO A TE STESSO ”
    Troppo semplice ? Troppo scomodo ?!

    • Giordano Bruno

      Direi che questa massima riassume tutto…

      • Giordano Bruno

        Dato che marco è in ferie….
        CERCA DI NON FARE AGLI ALTRI CIÒ CHE NON VORRESTI CHE GLI ALTRI FACESSERO A TE

        Tra molti popoli, in molti paesi e per molto tempo, ci sono state versioni di quella che comunemente viene chiamata la “Regola Aurea”. (Regola Aurea: benché i cristiani la considerino cristiana e si trovi sul Vecchio e Nuovo Testamento, di essa hanno parlato molti altri popoli e razze. Si trova anche nelle “Antologie Letterarie” di Confucio (V e VI sec. a.C.) che lui stesso citava da opere più antiche. È possibile trovarla anche in alcune tribù “primitive”. Espressa in un modo oppure in un altro, appare nelle opere più antiche di Platone, Aristotele, Isocrate e Seneca. Per migliaia di anni l’uomo l’ha considerata un modello di condotta etica. La versione data in questo libro viene espressa in modo diverso tuttavia, poiché nelle espressioni precedenti era ritenuta troppo idealistica perché fosse possibile mantenerla. Questa è una versione che è possibile mantenere).
        Quella data sopra è una di queste versioni, messa in relazione ad azioni dannose.
        Solo un santo potrebbe passare tutta la vita senza danneggiare nessuno. Ma solo un criminale fa del male alle persone attorno a lui senza pensarci due volte.
        A parte i sensi di “colpa”, di “vergogna” o la “coscienza sporca”, il che può essere sufficientemente reale e negativo, tutto il male che una persona fa, può ritornarle indietro.
        Non tutti gli atti dannosi sono riparabili: si può commettere un atto verso un’altra persona che non è possibile perdonare o dimenticare.
        L’assassinio è uno di questi. Possiamo dire che la violazione grave di quasi ogni precetto contenuto in questo libro può diventare un atto irreparabile
        nei confronti di un’altra persona.Distruggere la vita di un altro può causare la nostra rovina. La società reagisce: le prigioni ed i manicomi sono pieni di persone che hanno danneggiato il prossimo. Ma ci sono anche altre punizioni: sia che si venga presi oppure no, commettere atti dannosi nei confronti degli altri, particolarmente quando questi atti sono nascosti, può provocare dei gravi cambiamenti nel proprio atteggiamento verso gli altri e verso se stessi, e tali cambiamenti sono tutti tristi. La felicità e la gioia della vita scompaiono.
        Questa versione della “Regola Aurea” può essere utile anche come verifica. Quando si persuade qualcuno ad applicarla, la persona può capire che cosa è un atto dannoso. È la risposta, per lei, di che cosa è male. La questione filosofica del bene e del male, il dibattito su ciò che è giusto o sbagliato, riceve risposta immediata su base personale:
        vorresti che succedesse a te? No? Allora dev’essere un’azione dannosa e, dal punto di vista della società, un’azione ingiusta. Questo può risvegliare la coscienza sociale. Ciascuno poi deciderà che cosa dovrebbe fare e che cosa non dovrebbe. In un periodo in cui alcuni non sentono alcuna restrizione nel commettere atti dannosi, il potenziale di sopravvivenza dell’individuo scende ad un livello molto basso.
        Se riesci a persuadere gli altri ad applicare questo, avrai dato loro un principio in base al quale possono valutare la loro vita e a qualcuno avrai aperto la porta alla possibilità di riunirsi alla specie umana.
        La via della felicità è preclusa a coloro che non possono fare a meno di commettere atti dannosi.
        LRH, La Via della Felicità.

        • Giordano Bruno

          CERCA DI TRATTARE GLI ALTRI COME VUOI CHE GLI ALTRI TRATTINO TE

          Questa è una versione positiva della “Regola Aurea”.
          Non sorprenderti se qualcuno si offende se gli viene detto “sii buono”. Ma probabilmente il risentimento non viene per nulla dall’idea di “essere buono”. Probabilmente viene perché la persona ha una malcomprensione sul suo vero significato.
          Esistono molte opinioni contrastanti
          sull’argomento del “buon comportamento”. Può darsi che una persona non abbia mai capito, anche se l’aveva capito l’insegnante, perché le è stato dato quel voto in “condotta”. Può darsi che abbia ricevuto e che abbia accettato false informazioni riguardo alla cosa, ad esempio: “i bambini si devono vedere ma non sentire”, “essere buoni significa essere inattivi”.
          Tuttavia c’è un modo per chiarire il tutto ed essere soddisfatti.
          Sin dalle sue origini e ovunque, l’umanità ha ammirato e rispettato certi valori. Questi valori sono chiamati virtù. Sono state attribuite ai saggi, ai santi e agli dei. Hanno determinato la differenza tra un barbaro ed una persona di cultura, la differenza tra il caos ed una società ordinata.
          Non è assolutamente necessario un mandato divino, né una noiosa ricerca tra pesanti trattati di filosofia per scoprire che cosa è “buono”. È possibile scoprirlo personalmente. Chiunque può farlo.
          Se una persona pensasse a come vorrebbe essere trattata dagli altri, determinerebbe le virtù umane. Semplicemente prova a pensare a come vorresti che la gente trattasse te.
          Probabilmente, prima di tutto, vorresti essere trattato giustamente: non ti piacerebbe che le persone mentissero sul tuo conto o che ti accusassero falsamente o con asprezza. È vero?
          Probabilmente vorresti che i tuoi compagni e amici fossero leali, che non ti tradissero.
          Desidereresti essere trattato con spirito sportivo,e non ingannato o imbrogliato.
          Vorresti che la gente fosse onesta quando tratta affari con te.
          Vorresti che gli altri fossero corretti con te, e che non ti imbrogliassero. Vero?
          Vorresti essere trattato con gentilezza, non con crudeltà.
          Probabilmente vorresti che le persone prendessero in considerazione i tuoi diritti e sentimenti.
          E desideri anche che le persone ti mostrino sensibilità, quando sei depresso.
          Invece di criticare aspramente, vorresti che le persone mostrassero autocontrollo. Giusto? 57
          Se avessi difetti o debolezze o commettessi un errore, preferiresti avere attorno persone tolleranti, non critiche.
          Vorresti che gli altri fossero disposti a perdonare, senza condannare e punire. Dico bene?
          Vorresti che le persone fossero generose nei tuoi confronti, e non avare e meschine.
          Forse desideri che gli altri abbiano fiducia in te, e non che dubitino di te ogni volta.
          Vorresti ricevere rispetto, e non essere insultato.
          Vuoi che gli altri siano educati con te e che ti trattino con dignità. Giusto? Ti piacerebbe che gli altri ti ammirino.
          Quando fai qualcosa per loro forse vorresti che ti apprezzassero. È vero? Vorresti che gli altri fossero amichevoli con te. Da qualcuno potresti volere amore.
          E, soprattutto, non vorresti che gli altri fingessero queste cose, vorresti che fossero veramente sinceri nei loro atteggiamenti e agissero con integrità.
          Probabilmente puoi pensarne altre. E ci sono anche i precetti contenuti in questo libro.
          E avresti elaborato un sommario di quelle che sono chiamate le virtù.Non è necessaria molta immaginazione per riconoscere che se si venisse trattati sempre in questo modo dagli altri, la vita sarebbe molto piacevole. Ed è improbabile che una persona se la prenda con quelli che la trattano in questo modo.
          C’è un fenomeno molto interessante nei rapporti umani. Quando una persona alza la voce con un’altra, questa ha allora la tendenza a fare lo
          stesso. Si viene trattati come si trattano gli altri: in effetti la persona dà l’esempio di come vorrebbe essere trattata. A è sgarbato con B, e così B è sgarbato con A. A si comporta amichevolmente con B, così B si comporta nello stesso modo nei confronti di A. Sono sicuro che l’hai visto accadere spesso. Giorgio odia tutte le donne, così le donne hanno la tendenza ad odiare Giorgio. Carlo tratta tutti duramente, così gli altri hanno la tendenza a trattarlo allo stesso modo e, anche se non osano farlo apertamente, in privato nutrono un impulso nascosto a trattare Carlo in modo veramente duro, se mai ne avessero l’occasione.
          Nel mondo irreale dei romanzi e dei film, si vedono criminali educati con bande incredibilmente efficienti ed eroi molto solitari e molto cafoni.
          Nella vita non succede niente di simile. I veri criminali sono di solito delle persone molto rudi, e ancora di più lo sono i loro seguaci: Napoleone e Hitler furono traditi dalla loro stessa gente. I veri eroi sono le persone più tranquille che tu abbia mai incontrato e sono molto gentili con i loro amici.
          Quando si ha la fortuna di incontrare uomini e donne ai massimi livelli della loro professione, ci colpisce il fatto che essi sono in realtà le persone più simpatiche che abbiamo mai incontrato. Questa è una delle ragioni per cui sono arrivate ai massimi livelli: tentano, gran parte di loro, di trattare bene gli altri. E le persone vicino a loro reagiscono nello stesso modo e tendono a trattarli bene e perdonano persino i loro pochi difetti.
          Bene, ognuno può determinare da sé quali sono le virtù umane semplicemente scoprendo come vorrebbe essere trattato dagli altri. E in questo modo, penso che tu sia d’accordo, si risolveranno tutte le possibili confusioni su cosa è veramente un “buon comportamento”. È ben lontano dallo starsene inattivi, seduti zitti zitti con la mani in mano. “Essere buoni” può essere una cosa molto attiva e piena di vita.
          C’è ben poco divertimento nella solennità triste e repressa. Quando gli antichi diedero l’idea che praticare virtù richiedesse una vita severa e triste, dettero anche ad intendere che tutto il piacere venisse dal male: niente potrebbe essere più lontano dalla verità. La gioia ed il piacere non derivano dall’immoralità! Al contrario! La gioia ed il piacere hanno origine solo in cuori onesti: le persone immorali conducono una vita incredibilmente triste, piena di sofferenze e dolore.
          Le virtù umane hanno ben poco a che fare con la tristezza. Sono invece la parte luminosa della vita.
          Cosa pensi succederebbe se una persona trattasse quelli che si trovano attorno a lei con giustizia, lealtà, spirito sportivo, onestà, correttezza, gentilezza, considerazione, sensibilità, autocontrollo, tolleranza, clemenza, generosità, fiducia, rispetto, educazione, dignità, ammirazione, amicizia, amore e lo facesse con integrità?
          Può darsi che ci voglia un po’ di tempo, ma non credi che molti altri comincerebbero a trattarla nello stesso modo?
          Persino ammettendo delle occasioni eccezionali (la notizia che fa quasi perdere il controllo ad una persona, il ladro che è necessario colpire sulla testa, il pazzo che va piano sulla corsia a scorrimento veloce quando si è in ritardo) dovrebbe essere chiaro che una persona raggiungerebbe un nuovo livello nei rapporti umani. Il proprio potenziale di sopravvivenza aumenterebbe considerevolmente.
          Certamente la vita sarebbe più felice. Si può influenzare la condotta degli altri. Se non lo si sta già facendo, lo si può rendere molto più facile scegliendo semplicemente una virtù al giorno e dedicandovisi per quel giorno. Facendolo, alla fine le possiederai tutte.
          A parte i benefici personali, è possibile partecipare, in qualche misura, all’inizio di una nuova era nei rapporti umani.
          Un ciottolo, gettato in acqua, può provocare onde fino alla spiaggia più lontana.
          La via della felicità è molto più luminosa seguendo questo precetto: “cerca di trattare gli altri come vorresti che gli altri trattino te”.
          LRH, La Via della Felicità.

          • Luigi Cosivi

            La distribuzione della Via della Felicità fa parte delle iniziative della IAS, non è evidentemente conosciuta o quantomeno usata dagli Scientology. Forse l’intenzione è bonificar bene un branco mondiale di pecorelle, su cui avventarsi impunemente, non da lupi ma da sciacalli.
            Ancora tenete presente che Il ” manuale di giustizia ” (confidenziale) prescrive: ” Usa i metodi del nemico meglio di lui contro di lui “, visto che oramai si ritrovano nemici da per tutto, abbiamo a che fare solo con cani rabbiosi, strapieni di motivatori.

          • Giordano Bruno

            Secondo te Luigi, la Via della Felicità è stato scritto da Hubbard? Anche il Manuale di Giustizia?

          • Luigi Cosivi

            onestamente non lo so

          • Giordano Bruno

            La Via della felicità è stato pubblicato nel 1981, il Manuale di Giustizia nel 1959 (ho trovato un’edizione originale scannerizzata).

          • Luc

            Molto belli questi estratti, grazie Giordano. Come ho scritto nel commento sopra (e come dice Luigi) questi concetti mancano di applicazione quasi ovunque. Anche nel campo indi a volte vengono a mancare, come ad esempio quando si iniziano discussioni riguardo la Tech o cosa dovrebbe funzionare meglio ecc… In ogni caso se la gente applicasse queste regole auree, il mondo diventerebbe ricco di pace e serenità.
            Con ARC
            Luca

          • Giordano Bruno

            Peccato, ho visto però che esiste un Rundown della Felicità basato sul quel testo. Ma a quanto pare non è molto praticato…
            Un caro saluto,
            G.B.

        • billy cage

          Io ne ho coniata una personale per evitare omissioni.
          FAI AGLI ALTRI CIò CHE VORRESTI FOSSE FATTO A TE.
          In questo modo si è parte attiva.Anzi CAUSA.

      • billy cage

        Io ne ho coniata una personale per evitare omissioni.
        FAI AGLI ALTRI CIò CHE VORRESTI FOSSE FATTO A TE.
        In questo modo si è parte attiva.Anzi CAUSA.

  13. Intanto, la Cof$ Venerdi scorso ha fatto richiesta al Consiglio Comunale di Clearwater di poter chiudere la strada PER LA GRANDE APERTURA del SP ( Superpower) Building…..
    Diciamolo in anteprima ai Chiesaioli nostrani, preparate i Biglietti siori e siore, Domenica 6 ottobre ci sara’ la “Grande” mungitura… eh ehm Apertura…..
    Per poi proseguire con l’event della IAS che non si fara’ piu’ a ST HILL ma sempre a Clearwater…..
    Ai fanatici tocchera aspettere tale data, dopo che il viaggio inaugurale della Freewinds e’ saltato, cresce il fermento per la megasupposta della GAT II con Palazzo annesso.
    Auguri Vivissimi

  14. Guido

    La via della Felicità è un testo su cui si basa il primo corso del Criminon.
    Dovrebbe servire a far recuperare al “criminale” la fiducia ed il rispetto per sé stesso, in modo che poi possa “redimersi” e reinserirsi positivamente nella società.
    Io ho tenuto questo corso per corrispondenza come supervisore per alcuni anni e ne ho tratto alcune soddisfazioni, vedendo cambiamenti e successi da alcuni dei miei “alunni”. Certo la percentuale di persone che abbandonavano era altissima, nonostante ciò reputo che ne sia valsa la pena.

    • Saint Stefano

      Dopo un po’ di vacanza, un po’ di respiro…ecco vorrei fare un intervento. Volevo prima scrivere a Francesco e Guido per chiedere un’autorizzazione poiché non essendo un “condomino” penso che chiedere permesso prima di entrare in casa altrui è per me un atto imprescindibile. L’autorizzazione è in “bianco” però resto sempre legato a rituali come nel confucianesimo e, tra l’altro, le regole di buona creanza di questi tempi vanno via via perdendosi…vuoi per una globalizzazione non facilmente assimilabile in un contesto culturale come quello italiano odierno di certe frange della società ed anche per un crescente atteggiamento di arroganza che permea la nostra società a tutti i livelli.
      Il commento di Guido mi da finalmente la chiave giusta per iniziare a scrivere. Personalmente il criminon lo farei fare ad alcuni dei commentatori del blog etica e verità che non sto a trascrivere i noiosissimi nickname. Mentre ero in vacanza mi è capitato di leggere alcuni commenti sul loro blog e proprio non li ho capiti. Nel dubbio ho atteso qualche giorno verificando sia su questo blog che su quello di indipendologo che sullo stesso etica e verità chi scriveva e cosa scriveva. Sembra che un certo Stefano Scarpa alias Phoenix abbia commesso dei reati penali contro qualcuno o qualcosa non è chiaro dai commenti, esponendosi perciò alla pubblicazione di dati afferenti la sua vita personale. Tra l’altro immagino per certo che tutti i giorni è scaricata una copia integrale del blog etica e verità.org affinché si possa tenere traccia di tutto ciò che è scritto e commentato ANONIMAMENTE. E questa pratica la si può osservare dagli albori di quel blog (etica e verita) proprio su WORDPRESS. Tra una cosa piacevole ed un’altra (vi ricordo che ero in vacanza) ho deciso di inviare una e-mail ad un conoscente, così per una mera curiosità tecnico legale ed anche lui è in vacanza, che fa il legale (iscritto all’albo) per capire il senso di questo commento:
      http://www.eticaeverita.org/comment/21709#comment-21709
      Non leggo mai quel blog poiché per me, a mio personale parere, non è affatto credibile e noioso all’inverosimile. E’ stato un caso fortuito, un errore a cliccare su una vecchia pagina della cronologia del browser per cercare un articolo che trattava di scienze umanistiche che mi interessava rileggere. Perciò tutt’altro.
      Ho fatto poi una ricerca in internet su questo nickname Phoenix e non ho trovato nulla di pertinente. Ho cercato poi Stefano Scarpa è uno trovato un tizio che ha talento. Però l’anno di nascita non combaciava, perciò ho ricercato Stefano Scarpa con l’anno di nascita indicato nel commento e ho trovato uno scrittore. Due e non mi sembra affatto che non ne abbiano combinata una giusta come scrive il “cavaliere mascherato”. Poi ho fatto questa ipotesi: E’ forse, forse che si riferiscono ad uno Stefano Scarpa che ha lasciato la Chiesa di Scientology? Per Dio! Ma anche questo ha fatto una cosa giusta! Insomma non sono riuscito a trovare neanche quello. Perciò la prima cosa che sorge spontanea è: a che cosa si riferisce esattamente nel suo commento il “cavaliere mascherato”? Una delle caratteristiche delle persone per bene quando fanno affermazioni di carattere allarmante è di fornire dati precisi e non vaghe generalizzazioni. Punto primo. Punto secondo, non si nascondono dietro il nickname “cavaliere mascherato” offendendo l’onorabilità e dignità di una specifica persona menzionata per nome e cognome e anno di nascita.
      Sono commenti che si qualificano da sé.
      Questa breve introduzione per arrivare a quello che davvero vorrei condividere con voi, proprio in merito a questo post. La definizione di Integrità da dizionario tecnico è “quello che sapete è quello che voi sapete ed è avere il coraggio di sapere e dire quello che avete osservato…”
      Proprio mentre ero in vacanza ho avuto un attimo per riflettere meglio su questo concetto proprio leggendo il post di Paolo e di Francesco. E’ un mio punto di vista personale e perciò non in antitesi coi vostri bensì una sorta di ampliamento. In merito ad avere il coraggio di sapere e dire quello che osservato. A questa domanda sorge spontanea la cognition che non solo non si tratta di un assoluto bensì di una definizione un po’…insomma che può essere facilmente fraintesa. La domanda è: Tu che sei un OT descrivimi esattamente cosa hai visto, che cosa hai percorso che cosa hai sperimentato nel percorrere i livelli OT? Mmm?
      Non puoi perché tu devi discernere quali sono le comunicazioni che puoi trasmettere e quelle che devi trattenere. Il fatto qui è che questo vale a tutti i livelli. E sfido chiunque a dimostrarmi il contrario. Perciò questa è una definizione che si presta facilmente a manipolazioni. Non aggiungo altro per non tediarvi con lunghi commenti.
      Vorrei però per la prima volta concludere con un video del MIO MITO, il più grande, il migliore, santa maria se fosse qui lo abbraccerei gli darei un bacio sulla guancia, insomma me lo strizzerei un pò (vi confesso che ci sarebbe solo un’altra persona che al momento se incontrassi per strada me la strizzerei un po’ tra le braccia e le darei almeno tre baci sulla guancia…ma non si può sapè…è confidenziale! ) 😀 😀 😀

      Great Roberto! 😀 😀 😀

    • billy cage

      Ciao Guido, non conosco i materiali di Criminon ma sempre sul tema l’altra settimana ho seguito un programma sull’impiego lavorativo dei detenuti. Le pecentuali di recidivi tra gli impiegati in progetti lavorativi interni/esterni al carcere sono assolutamente infinintesimali rispetto al classico detenuto che sconta semplicemente la pena.
      Dico un’ovvietà sostenendo il valore terapeutico del lavoro in termini di dignità, integrità, realizzazione e in generale un innalzamento dell’individuo e dobbiamo però constatare scarsissimo interesse da parte delle autorità competenti, nel valorizzare questa risorsa eppure la pena dovrebbe essere indirizzata al rieducare sic!..
      La solita apatia del mondo politico.

      P.S. per tutti gli amici: da questo post cambio valenza, roberto antonio diventa billy cage

  15. Luciano

    Carissimi amici del condominio permettetemi con molta delicatezza di chiedervi di parlare delle vostre esperienze. E’ molto interessante cio’ che ha detto un certo GESU’ o BUDDAH ed altri. Ma tu come scentologo o OT sei felice? Il tuo cuore trabocca d’amore? Le tue esperienze di thetan operante nel quotidiano come sono?
    ……….dimenticavo una frasettina non mia ma molto bella: il mestolo pur vivendo nella minestra non ne conosce mai il sapore. Dalla Sicilia con furore… Luciano

    • Silvia Chiari

      Ciao Luciano, perchè non inizi tu a parlare delle tue esperienze come scientologo ?… Trovo interessante e curioso, dopo la tua delicata richiesta, l’aver postato la frasettina –
      il mestolo pur vivendo nella minestra non ne conosce mai il sapore – ……
      Da ……….con serenità … Silvia

    • Giordano Bruno

      Grazie Luciano, mi hai fatto venir voglia di postare una frase del Buddha, che sembra proprio riferirsi all’integrità personale:
      “Non credete a una sola cosa per sentito dire.
      Non credete per fede nelle tradizioni soltanto perché sono state onorate da innumerevoli generazioni.
      Non credete a una cosa perché l’opinione generale la crede vera o perché se ne parla molto.
      Non credete a una cosa solo sulla testimonianza di uno dei sapienti dell’antichità.
      Non credete a una cosa perché le probabilità sono in suo favore o perché l’abitudine vi spinge a crederla vera.
      Non credete a quello che proviene dalla vostra immaginazione pensando si tratti della rivelazione di una coscienza superiore.
      Non credete a nulla fondandovi sulla sola autorità dei vostri maestri o dei sacerdoti.
      Quello che voi stessi avete provato, quello di cui avrete fatto esperienza e che avrete riconosciuto per vero, quello che sarà benefico per voi come per gli altri: in questo credete e su questo modellate la vostra condotta.”
      Lascio la parola agli OT.
      Un caro saluto,
      G.B.

    • billy cage

      Questo è il mio pensiero costante: come posso far sì che tutti gli esseri viventi accedano alla Via suprema e acquisiscano rapidamente il corpo del Budda?

      (Il Sutra del Loto, p. 305)

    • Giordano Bruno

      Dato che gli OT non commentano…
      Caro Luciano, io sono un po’ un’ibrido perché come te sono un ricercatore da anni e attualmente sono solo su grado3.
      Nella mia esperienza ti posso dire questo, non ho mai visto una tecnica sostituire la propria volontà di migliorare. Non credo che mettendosi lì dietro all’e-meter sia sufficiente a cambiare se non c’è una precisa intenzione di farlo. Il processing sgrossa, ma il resto lo devi fare tu. Se vuoi avere il cuore che trabocca di amore, allora metti in pratica il triangolo di ARC dal mattino quando ti svegli alla sera prima di dormire. Vedrai che pian piano avverrà.
      Un caro saluto,
      G.B.

  16. Saint Stefano

    Stiamo verificando Giordano Bruno. Buono per aver trovato il commento che a me era sfuggito durante le mie ricerche internet. La mail l’hai ricevuta di risposta.
    Grazie per la tua segnalazione.

  17. Luciano

    Carissima SILVIA CHIARI non era mia intenzione essere indelicato. Io non sono uno studioso. Non sono neanche un grande scentologo. Volevo solo dire di parlare delle nostre esperienze. La frase che termina ogni mio post è una mia impronta un modo di essere, nessuna allusione. Sono un ricercatore da quando avevo 15 anni ora ne ho 58, credimi mi sono veramente speso. Credo di aver raggiunto un equilibrio……..Cosa cerco in scientology? Nuove altezze, nuovi voli, nuove liberta’, Una vita con la voglia incessante di viverla a piene mani. Spero di averti un poco chiarito quello che volevo dire. Saluto con affetto Luciano
    Questa la diceva sempre mio Padre: I soldi fanno tornare la vista ad un cieco e l’udito ad un sordo .Ciao.

    • Mi permetto di anticiparti le prime 2 risposte essendo Luciano in questo momento Vacanziero e quindi senza un computer a portata di Infradito 😀 .
      È all’inizio del ponte come processing ed è delle nostre bande ( come se dis a brësa ).
      Ha studiato a fondo i libri di LRH e le sue conferenze, a settembre cercherà il suo Auditor per accompagnarlo lungo i gradi . Aiutanti all’Ascolto, questo e’ un invito ! 😀

    • Silvia Chiari

      Ciao Luciano, in realtà ti ha risposto in modo corretto Giordano Bruno, inoltre ci sono “situazioni” che non potrei mai spiegare perchè non ci sono termini adatti.
      Il fatto che tu credi di aver raggiunto un certo equilibrio è molto buono…quindi avanti con i procedimenti che ci ha dato Ron … e che la tua vita sia sempre più splendente ( anche perché ne beneficiamo anche noi !!!).
      Un abbraccio di luce Silvia

  18. Luciano

    Carissimo Italo ti rispondo con sincerità come da tua richiesta.So de Berghem o più o meno IL ponte lo vedo tutto davanti Nello studio negli anni 83 ero arrivato fino al livello 0 avevo preso tutta l’accademia poi me ne sono andato……. Sono rientrato tre anni fa sui fondamenti pensando che le cose fossero cambiate mi sono sbagliato me ne sono andato di nuovo. E per ultimo ricercare per me non è solo uno studio è una continua ricerca di una stabilita mia e verso il mio prossimo e come si dice in scientology verso le otto dinamiche. Grazie Silvia e un caloroso saluto a Francesco.E per finire una cosa molto ma molto seria che mi è venuta oggi in mente Non sempre quando tuona piove ma sempre se piove ci si bagna zen……zero Thetan. Con affetto Luciano

  19. Giordano Bruno

    Paolo, tu che hai scritto un libro sull’autostima, cosa ne pensi di quest’articolo? C’è qualcosa che potrebbe essere ritradotto in linguaggio scientologico?
    http://www.corriere.it/salute/08_aprile_28/alta_autostima_0fc95d4c-152f-11dd-805d-00144f02aabc.shtml

    • paolo facchinetti

      Mi sembra che stiano arrivando finalmente a considerare quello che io ho scritto, nel 97, nella prefazione del mio libro. (Cavolo… ho un’alta autostima! Sana o psicotica??)

      • Giordano Bruno

        Grande Paolo! A beneficio dei condomini posto il brano a cui ti riferisci:
        “Autostima significa “valutazione che si dà di se stessi”. Possiamo avere quindi un’autostima più o meno alta o più o meno bassa a seconda della valutazione che diamo di noi stessi. Il termine autostima, di per sé, senza cioè nessuna ulteriore specificazione, implica una collocazione “in alto”, ovvero buona (stima significa sia “valutazione” che “giudizio favorevole; buona opinione”). Fare un Corso di Autostima significa allora fare un corso che ci permetta di avere una buona opinione di noi stessi.
        “Con questo corso noi cerchiamo di dare delle basi OGGETTIVE su cui fondare la propria autostima, mettendo in secondo piano, senza però ignorarle del tutto, le componenti psicologiche e soggettive. Ci occuperemo principalmente di aspetti che compongono la struttura fondamentale dell’esistenza, piuttosto che di quei fattori che possono dare solo un momentaneo sollievo. Ci occuperemo delle “proteine esistenziali” necessarie per sopravvivere, piuttosto che degli “zuccheri psicologici”; di qualcosa cioè che non dia solo degli effimeri stati di esaltazione psicologica, ma una visione più consapevole dei fattori che permettono una migliore sopravvivenza nostra e altrui, con la possibilità di percepire e utilizzare l’energia positiva che è insita nella vita e nelle sue manifestazioni. Vogliamo creare un’autostima basata su fatti reali e consapevolezze, non su meri autoconvincimenti o manie di grandezza. Solo a quel punto si potrà auspicare un “pensare positivo”, ma probabilmente non sarà più necessario perché sarà connaturato allo stato di consapevolezza raggiunto. In mancanza di una consapevolezza di base il pensare positivo, o un training autogeno che ci convinca di essere il massimo e che avremo fortuna, avranno nel migliore dei casi un effetto palliativo. Nel peggiore creeranno manie di grandezza pericoloso per sé e per gli altri. Quello scacchista che vorrà diventare campione del mondo farà meglio ad approfondire la sua conoscenza degli scacchi ad un livello superiore a quello del campione del mondo attuale. A quel punto ci starà bene anche un addestramento psicologico come ulteriore fattore di sostegno. Sarebbe assurdo dedicare le proprie possibilità di successo in primo luogo al fattore psicologico. Hitler e Stalin probabilmente avevano un’alta autostima ed una grossa attitudine al successo. “Pensavano positivo”, ma forse non era il caso”.

        • paolo facchinetti

          Mi è venuta una definizione scientologica… una autostima veramente alta è armonica e benevola nei confronti delle dinamiche. Una pseudo-autostima è aggressiva e/o scostante nei confronti delle dinamiche (compresa la prima)

  20. Luigi Cosivi

    Luciano, mi devo associare a Italo, la tua cultura in proverbi popolari è vasta ed encomiabile ma sembra un po usata a sproposito o forse non ci arrivo. Riguardo all’invito agli OT a dirti come sono o si sentono, ti rispondo, forse con presunzione visto che l’ha detto anche un altro ( scopri tu chi ) :” io sono come sono”.
    Marco è tornato.

  21. billy cage

    Scusate se mi intrometto in questa comm senza essere stato invitato.
    Percepisco un travaglio di Luciano che lo costringe a dei colpi di coda, non voglio giudicare ma io per primo commetto degli errori, sorrido amaro e tento di rimediare. Potrebbe salvarmi del buon addestramento, TR duri e la decisione di cambiare veramente, allora ciò che mi sta attorno cambierebbe sicuramente.
    Sono impantanato sulla I dinamica e il primo passo è quello più difficile
    Anche Luciano potrebbe viver una situazione simile, il desiderioi di innalzarsi e la frustrazione dell’impedimento.
    Forza Luciano faccio il tifo per te!
    Vedi il mai che fai il case in mille pezzi…mettiamoci l’elmetto!

  22. Luciano

    Accetto e rispetto la franchezza con cui i condomini mi hanno risposto.Mi sono avvicinato alla reception perchè dopo che me ne sono andato dalla chiesa non avevo nessun terminale tecnico con cui discutere e poter continuare il ponte Non conosco auditors della mia zona Anche la reception lo trovata per caso.POI ho conosciuto la famiglia Minelli ed il signor Paolo Facchinetti la storia è tutta qui.Con affetto saluto tutti i condomini.Vivo con la mia famiglia cinque persone in un paese tra Lecco e Bergamo Se un auditor o Scientologo vuole io ci sono Luciano .

    • Luciano , goditi le meritate vacanze che al tuo ritorno troviamo il pane per i tuoi denti ! 😀
      Tanti condomini tante crape si dice…
      Io ti ho conosciuto personalmente e posso garantire agli amici che sei una persona colta ed umile…
      Ovviamente se sei arrivato qui e’ perché come tanti di noi, stavi cercando la via per le tue risposte.

  23. Luciano

    O K .Luciano

  24. paolo (David Mayo)

    David Mayo, scusandosi per il ritardo, ringrazia il blog e la traduttrice per aver pubblicato un altro suo scritto ed è molto contento che queste sue riflessioni fatte ormai quasi 30 anni fa ritornino alla luce.

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