WARNING: LE MAIL FASULLE DI OSA ” Un messaggio per tutti gli Indipendenti”

Siete Scientologist Indipendenti ? Pensate con la VOSTRA testa !

OSAWARNING

ATTENZIONE

Ho ricevuto in copia da Diogene questa mail :

 

Oggetto:

Un messaggio per tutti gli Indipendenti

Mittente:

“Indipendologo” <lindipendologo@hushmail.com>

Data:

07/12/13 18:26

A:

lindipendologo@hushmail.com

 

Un messaggio per tutti gli Indipendenti

Come avrete visto e come abbiamo già scritto ad alcuni di voi, stiamo modificando la home page del blog.

L’idea fondamentale è di renderlo più fruibile da chiunque entri per avere dati sulla Cof$ senza che dia l’impressione di un Blog inattivo.

Molto lavoro è stato fatto per rendere l’Indipendologo la risorsa che ora è, e grazie alla sua guida molti Scientologist sono riusciti a spezzare le catene che li teneva intrappolati nella Reverse Scientology.
Ovviamente, come si è già detto, quando ci saranno le notizie importanti che noi tutti aspettiamo, verranno pubblicate.

Nel  frattempo vogliamo fare in modo che la nostra Terza Dinamica non si disperda e continui ad avere un punto di riferimento nel blog, dunque qualsiasi vostro contributo e suggerimento sarà gradito.

Vorremmo che ognuno di voi ci fornisse il proprio punto di vista.

Ne terremo certamente conto.

Un caro saluto

Camillo Benz
& il team
dell’Indipendologo

 

In questi giorni di festa e di fine anno, non ho dato troppo peso alla mail ma effettivamente l’ultima cosa che mi potrei aspettare da una mail di Diogene e’ un errore di battitura, allora ho deciso di mandare una mail a Gary Baldi inoltrandogli copia della mail e chiedendo se fosse effettivamente loro in quanto non mi risultava valido l’indirizzo di posta elettronica.

 

Ciao Gary, innanzitutto, buone feste , auguri e tante belle cose ( un po di pr non guasta eh ! 😀 )
Mi e’ arrivata questa mail da Diogene un po di giorni fa sulla quale non avevo messo particolare attenzione ma effettivamente rileggendola stamattina ho notato ( e potrebbe essere un errore di battitura da parte di Diogene ) che l’indirizzo mail e’ lindipendologo@hushmail.com .
Indirizzo mai esistito e pertanto giustamente chiedo onde evitare che sia una trappola per far abboccare qualche indipendente o meno che sia con un piede in due scarpe.
Per cortesia fammi sapere.
Buona giornata
Francesco

Come gia’ sopra menzionato “poteva” essere un errore di battitura di Diogene, come porrebbe essere che Osama Bin Laden giri tranquillo con una Rolls Royce d’oro massiccio per Miami, MA prontamente mi e’ arrivata la risposta da Gary Baldi e lo ringrazio per averlo fatto.

Questa la sua risposta :

Sara’ la solita mail per far credere che siamo noi

Ecco, NON SONO LORO !

Pertanto, invito chiunque voglia mettersi in contatto con lo STAFF della RECEPTION o dell’INDIPENDOLOGO di farlo SOLO attraverso i riferimenti nei CONTATTI dei BLOG e di non rispondere a queste mail.

E’ una tecnica che OSA utilizza per stanare chi non e’ ancora ufficialmente uscito, chi sta a guardare alla finestra, chi per motivi personali, collegamenti di LAVORO e FAMIGLIA non si esprime.

Certamente ai piani alti della Cof$, il gran giullare sta andando TIPO3…

Effettivamente, non so se sia la GAT2, l’accanimento verso il cercare di fermare l’emorragia mortale della Cof$  o quei siti tipo Youtube dove mostrano ciò’ che lui non può’ fare… hahahaha

Ma il risultato e’ che sembra un fiorellino di campo ( dopo che ci ha lasciato un ricordino una bella Mucca prataiola )

Guardare per credere !

IMG_4592

 

Mi dispiace, cari Guastatori, siete dei Perdenti per natura……

E’ inutile che contattiate le singole persone per intimidirle, e’ inutile che cerchiate a tutti i costi chi ha storto il naso dopo l’ultima “soluzione finale” per lobotomizzare gli Scientologist nella Cof$, l’armageddon non fa per voi e non siete voi.

Il vero cancro di Scientology, della sua filosofia applicata, siete voi.

Pentitevi e riparate al danno commesso BUFFONI !

quando il potere dell’amore supererà l’amore per il potere si avrà la pace (Jimi Hendrix)

 

43 commenti

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43 risposte a “WARNING: LE MAIL FASULLE DI OSA ” Un messaggio per tutti gli Indipendenti”

  1. luciano

    Complimenti vedetta lombarda . Il Piave mormoro la mail la passa no. Pensavo che i furbetti del quartierino fossero estinti .Sbagliavo .Povero RON ma da chi è rappresentato? Con affetto Laky

  2. Marco

    Beh, complimenti Francesco in pratica hai applicato (almeno un pochino) il prezzo della libertà “vigilanza costante e…”. Grazie.

    Riguardo a questi puerili tentativi di individuare qualcuno che s’è affrancato dall’organizzazione soppressiva che ha rubato Scn… beh, evidenziano ancora una volta quello che sono: cacciatori di Esseri che tentano di andare liberi.

    Credo sia inutile parlare con costoro, sono aldilà della possibilità di essere raggiunti da una comunicazione… Molti di loro (di quella squadra) saranno anche solo PTS, dunque in qualche modo recuperabili (a se stessi), ma finchè sono a stretto contatto con gli SP a capo dell’organizzazione paramilitare (di fatto una setta soppressiva), anch’essi sono irranggiungibili.

    Se non fosse che sono dei grandi distruttori, sarebbero definibili solamente patetici.

    SHSBC, 8 Sept 1963 “Service Facsimile Handling”
    “Se hai una larga sfera di conoscenza,.. ed è vera, francamente sarebbe molto semplice farla fallire o mandarla a gambe per aria: prendendola e facendola conoscere in modo falsato,
    dando istruzioni alterate dei materiali e poi
    tralasciando un dato qui e un dato vitale lì e
    sostituendo questo o quello.

    Alla fine potresti generare di nuovo una sorta di schiavitù usando quelle informazioni.

    In altre parole anche se riesci ad ottenere la tecnologia, hai poi il compito di salvaguardarla perchè ancora una volta può essere facilmente stravolta e diventare una tecnologia falsa.”

  3. Marco

    SOPPRESSIVI E GAE CONFERENZA 2 AGOSTO 1966

    “Può darsi che vi interessi come nasce un SP.

    Beh, lui ha già abbastanza Overt da meritare più Motivatori di quanti se ne possano contare.
    Ha fatto qualcosa per rovinare tutti quanti, dal primo all’ultimo.
    È stato un mascalzone.

    La ragione per cui è diventato un mascalzone è che c’è stato un cambio di valenza.

    C’era un mascalzone lì in sua presenza e poi in qualche strano modo lui è finito nella valenza di quel mascalzone.

    Adesso sa che cos’è: sa di essere un mascalzone.

    L’uomo è fondamentalmente buono, ma fa dei mock-up di valenze malvagie e poi ci finisce dentro.

    Vedete, dice: “Quel tipo è malvagio. Quel tipo è malvagio. Quel tipo è malvagio”. E alla fine quest’altro finto tipo è lì, e un giorno lui diventa questo tipo, cambiando di valenza o di personalità – una confezione completa di personalità; ed eccolo qui.

    E così adesso lui è un mascalzone.
    Sa come dovrebbe agire: dovrebbe agire come l’altro tipo.
    Il cambio è questo.

    È così che nasce il male.

    I credenti fanatici hanno avuto grosse difficoltà a cercare di risolvere in che cosa consistesse il male.

    Questo è ciò in cui consiste il male: è la dichiarazione o il postulato che il male può esistere.

    In assenza di postulati di questo tipo, l’uomo è buono.
    Non è interessante?

    Quando togliete il lucido dai mobili, la ghisa, le vecchie cianfrusaglie e via dicendo, vi ritrovate con una persona buona.

    Questa è una grossa fortuna, perché stiamo creando delle persone che hanno molto potere, ed è una grossa fortuna che siano delle persone buone.

    È un meccanismo parecchio interessante.

    Non sarebbe per nulla privo di pericoli intraprendere un’attività come Scientology – fareste a pezzi l’intero universo – se quella verità non fosse la verità, ed è la verità.

    E’ la valenza falsa, quella di cui è stato fatto il mock-up, che è la valenza malvagia. Mi seguite?

    D’accordo. Questo tipo ha assegnato una grande malvagità ad un’altra personalità o tipo di personalità.

    Poi un giorno ci è finito dentro.

    Quindi, mentre si trovava a essere in questa personalità fondamentalmente malvagia, ha cominciato a rovinare altra gente.

    Dopodiché gli altri hanno perso la pazienza, o qualcosa del genere, e a lui è successo un episodio…, e da lì in poi il tempo non è più trascorso.

    Questo non è il tipo di episodio che compone il bank R6.
    Si tratta di un episodio di tipo differente.

    È l’episodio di una battaglia o qualcosa del genere.
    Sta subendo un attacco.
    Sta venendo attivamente attaccato da altri esseri ed è bloccato sulla traccia.

    Quella porzione della traccia del tempo, o quell’istante nel tempo, sono più reali del tempo presente.

    Di tanto in tanto vi troverete ad audire qua e là, con Dianetics, e una volta ogni morte di vescovo improvvisamente l’episodio sarà… l’episodio sarà più reale dell’ambiente che vi circonda.

    Una volta ogni tanto vi imbatterete in un episodio che è molto, molto, molto, più reale di qualunque realtà abbiate mai sperimentato! Daaaaa!
    Cielo, eccolo qui!

    Tutti ne hanno un po’. Non si è bloccati in essi in modo permanente.

    Ricordo la prima volta che mi successe: c’era una linea di giubbe rosse, e i fucili non avevano mai sparato.
    Si trattava di un piccolo episodio di poco peso; schizzò via e quella fu la sua fine.
    Ma in quel momento, quella linea di giubbe rosse fu la fila di persone più reale che avessi mai visto in vita mia. Eccoli lì, pronti alla scarica con i loro fucili ad acciarino.

    Era un’azione che risaliva all’epoca in cui si alzava il cappello e si diceva: “Aprite il fuoco, signori”.

    Per una ragione o per l’altra, a causa di varie complicazioni, la scarica non è mai arrivata. Di fatto i cani dei fucili avevano già percorso metà strada verso lo scodellino. Sapete? Eccoli lì.
    Essi dovevano arrivare alla fine del loro ‘percorso e i fucili dovevano sparare.

    Questo è successo molti, molti anni fa. Mi sono detto: “E interessante come meccanismo”, perché l’ho visto come un meccanismo, poiché non ha suscitato molto turbamento in me; le giubbe rosse non mi preoccupavano.

    In seguito l’ho cercato; l’ho cercato per vedere se riuscivo a trovarlo.
    Molti, molti, molti anni più tardi, lo trovai, gente, lo trovai.

    Vedete, ognuno ha una, due o tre di queste cose, quando cominciano dal livello più basso e prima di salire lungo i Gradi.

    Ci sarà un punto in cui, mentre pensano qua e là, tutto ad un tratto ecco un aereo da caccia, o ecco il suolo, oppure eccoli sull’orlo di un dirupo mentre una freccia non è ancora arrivata.

    Per una frazione di secondo, quando vedete la cosa, cielo, quella freccia è davvero reale, gente! Quella ha lasciato un’impressione.

    Beh, in quella misura il tempo è stato fermato.

    Quando vi imbattete di nuovo in quell’episodio, troverete un’immagine che è stata bloccata. Ma ricordatevi: voi ed io ci imbattiamo di nuovo in essa.
    Cogliete la differenza?

    L’SP non se n’è mai allontanato. Non è mai andato avanti a partire da quel momento!
    Vi si trova, con la propria attenzione completamente assorbita!

    Queste pareti, per l’SP, sono fasulle e sottili. Lui sa dove si trovano le pareti vere. Le pareti vere si trovano in quell’episodio e quell’episodio è più reale per lui che il tempo presente accompagnato dal ticchettio dell’orologio.

    E quell’episodio contiene qualcosa. Contiene altre personalità, altre vendette.

    Ma voi che vi muovete attorno a questa persona, fate parte dei personaggi del dramma di quell’episodio e rappresentate una minaccia.
    Perché “la vita intera è questo episodio”.

    Eccolo lì, schiacciato contro il dirupo, mentre viene macellato da mostri antiuomo. E il prossimo nella fila dei prigionieri…, e nei trilioni di anni che sono seguiti: è sempre stato il prossimo nella fila dei prigionieri.

    Questa persona sta vivendo un incubo che una volta era molto reale.

    Lui è sempre stato quello che doveva essere ucciso subito dopo, vedete?

    Forse gli altri personaggi in quell’episodio sono legionari romani o una qualche Roma del passato.
    Ma qualunque cosa sia, nel suo bank le cose si sono accumulate- accumulate-accumulate-accumulate-accumulate, sino a quando hanno perso fluidità, egli non riusciva più a muoversi lungo la traccia, e poi… : se l’è vista brutta!

    Eccolo là… e non è mai stato altrove, non da quel momento in poi.
    Voi siete il legionario romano che lo sta massacrando…: voi fate parte del gioco.

    Questo è tutto ciò in cui consiste un SP.

    Non esistono cellule del cervello deformi o varie altre cose.
    Non ci sono migliaia di risposte alla cosa.

    La risposta è questa.

    Nel praticare l’auditing di Dianetics, vi imbattete in un’immagine mentale.
    D’accordo. Una persona ha molte immagini mentali.

    Non biasimatemi se le immagini mentali di una persona, perfettamente accurate, risalgono a tempi più antichi di quanto all’uomo piaccia pensare che ha vissuto.
    Non biasimatemi per questo, perché chiunque audiate in Dianetics s’imbatterà proprio in questa cosa!

    Il punto è che si tratta di qualcosa che è successo a quel tipo; è stato picchiato da un gruppo di poliziotti; si trova lì e non ha mai smesso di essere picchiato da un gruppo di poliziotti.

    È bloccato nel tempo, mentre viene picchiato dai poliziotti.

    Questo rende chiunque egli incontri un poliziotto… sia esso maschio o femmina, strano a dirsi.

    Il suo potere di differenziazione è nullo.

    Tutto equivale a ogni cosa contenuta nell’episodio.

    Quel tizio è fatto così.

    Ciò gli fa scegliere gli obiettivi sbagliati.
    È incapace di completare un ciclo di azione perché è bloccato nel tempo.

    Questo è il personaggio: questo è il personaggio che si chiama SP.

    Naturalmente, con i Procedimenti di Potere, gli si potrebbero spezzare le catene. Una volta spezzate le catene, lui è di nuovo in grado di operare lungo la traccia e a quel punto reagirà positivamente al processing.
    È tutto qui.

    Ma come può audirlo un poliziotto o un legionario romano?
    Afferrate la problematica?

    Questo è l’unico problema che deve essere risolto quando ci si occupa di un SP.

    • A proposito, sembra che a questo giro il dottore gli abbia consigliato l’aria di Mare al nanetto…
      Infatti INT e’ stata smantellata e tutti quanti appassionatamente si sono trasferiti a Flag.
      Che espansione senza precedenti !
      Vedremo se mi arriva qualche filmatino…..

  4. Diogene

    Dice Vecchio Saggio
    Se io fale ellole di battitula, io plesto colletto
    Se tu non plesto colletto, tu poco impalato :))

    E che sia un Buon Anno di Rinsavimento per Tutti**!!**!!**

  5. Guido

    Pare che il motto “Il fine giustifica i mezzi” sia divenuto la Policy principale di questa chiesa corrotta. Evidentemente non sanno più come arginare l’esodo, nessun piccolo Hendrick ( http://www.schule.suedtirol.it/ms-st.christina/klassen/leggendeeur/hendrick/hendrik1.html ) uscirà più dal cilindro del Bianconiglio e le dighe prima o poi crolleranno.
    Certo che, in questi giorni di festa e riconciliazione, dispiace vedere famiglie divise dalle “disconnessioni obbligatorie” che coinvolgono anche persone “innocenti”. Ma non si rendono conto di quanta sofferenza possono creare nel campo intorno a loro?

    • Marco

      In effetti Guido… in questi gironi di festa riflettevo sui famigliari e/o parenti (anche stimolato da alcuni film in Tv che parlano del Natale e della famiglia) e ho realizzato/concluso che il maggior legame che c’è per un Essere Umano è… la famiglia.

      Questa “realizzazione” può sembrare banale… ed infatti lo è, per una persona normale.
      Ma dopo 25 anni di “Chiesa di Scientology”… beh devi riassettare/resettare (dunque rivedere/ri-analizzare) molte cose.

      Bene… ho concluso che in effetti amico può sostituire un pò di affetto, se manca e se non c’è nessun altro più consanguineo, ma una moglie (con flgli in comune), un figlio, un padre, un fratello/sorella… beh, credo siano i legami più forti che ci siano. E se sei consapevole che hai un sorella che non puoi vedere perchè…!? Beh, per quanto poco il dolore lo senti.
      E’ banale che debba dirlo…, ma forse non troppo.

      Una separazione forzata con un famigliare (per un qualsiasi arbitrario imposto e/o per una scelta falsamente autodeterminata), credo sia uno dei dolori spirituali più forti.

      E gli SP “che gestiscono” queste separazioni imposte… loro sanno che è un dolore grave quello che infliggono… e lo usano… giusto per introvertire tutti quanti. “Perchè in effetti: tutti quanti se lo meritano”. Un pensiero prettamente SP.

      Dunque vediamo la cosa per quella che è: una delle tante soppressione (con tutti le sfumature di significato che può avere la parola)!

  6. billy cage

    La famiglia è vero che è uno dei legami più forti, dipende da chi sono i familiari perchè certi legami strangolano. Personalmente mi sento cittadino del mondo e pur riconoscendo l’enorme valore della famiglia non credo che sia l’unico possibile. Mi sento di poter creare legami di continuo e ci riesco benissimo senza dover avere la nicchia del nido familiare.
    La mia individualità è attratta da rapporti sociali sempre nuovi, forse esaspero la condizione dei punti da vedere ma mi sento bene così.
    Fare altrimenti mi renderebbe infelice.
    Raga buon 2014, e schiatti di rabbia chi ci vuole male
    SMACK!!!!

  7. Luigi Cosivi

    Buon fine d’anno e felicissimo anno nuovo a tutti ,meno a quelli che dice Billy. Aspettiamo i video promessi per farci anche quattro risate, inoltre ancora qualche parte del nuovo libro di Richard per farci ancor più felici.

  8. luciano

    Buon fine d’anno e che ogni vostro postulato possa avverarsi in questo nuovo 2014. Vi auguro di tutto cuore un gran BOTTO……..Luciano

  9. London Derry

    Consapevolezza (Jiddu Krishnamurti)
    Conoscere se stessi significa conoscere la nostra relazione con il mondo, non solo del mondo delle idee e della gente, ma anche con la natura e con le cose che possediamo.
    Questa è la nostra vita, essendo la vita relazione con il tutto. La comprensione di questa relazione richiede specializzazione? Ovviamente no! Ciò che richiede è la consapevolezza necessaria per confrontarsi con la vita nel suo insieme come totalità. In che modo dobbiamo essere consapevoli? Questo è il nostro problema. Come si deve fare per avere quell’attenzione, se posso usare questa parola senza che sembri una specializzazione? Come deve fare uno che vuole affrontare la vita nella sua totalità? Ciò non significa solo le relazioni personali con i vicini, ma anche con la natura e con le cose che possiedi, con le idee, con le cose che la mente produce come illusioni, desideri e così via. Come possiamo essere coscienti di questo processo globale di relazioni? Sicuramente è questa la nostra vita, non è vero? Non esiste vita senza relazione; comprendere questa relazione non significa isolamento. Al contrario richiede pieno riconoscimento e totale consapevolezza del globale processo della relazione. Come si fa ad essere consapevoli? Come siamo consapevoli di qualcosa? Come sei consapevole della relazione con una persona? Come sei consapevole degli alberi, del richiamo di un uccello? Come fai ad essere consapevole delle tue reazioni quando leggi un giornale? Siamo coscienti delle risposte superficiali della mente quanto che delle reazioni profonde? Come siamo consapevoli di qualcosa? In primo luogo siamo consapevoli, (non lo siamo forse?) di una reazione ad uno stimolo, e questo è un fatto evidente; vedo qualcosa di bello e c’è una risposta, quindi una sensazione, contatto identificazione e desiderio. Questo e il processo ordinario, non è vero? Possiamo osservare quello che accade nel momento senza studiare dei libri per farlo. Così è attraverso l’identificazione che abbiamo piacere e dolore. La nostra “abilità” consiste in questa preoccupazione di cercare il piacere e di evitare il dolore, non trovate? Se sei interessato a qualcosa, ti da piacere ne nasce subito una “capacità” immediata, c’è la consapevolezza istantanea di quel fatto, e se si tratta di qualcosa di doloroso quella capacità consiste nel sapere com’evitarlo. Così sino a che cerchiamo un'”abilità” per comprendere noi stessi siamo destinati a fallire, perché la comprensione di noi stessi non dipende da questa “capacità”. Non si tratta di una tecnica che sviluppi, coltivi e accresci con il tempo, attraverso un costante affinamento. Questa coscienza di sé si può ottenere solo nell’atto della relazione; può essere sentita nel modo in cui in cui parliamo e in cui ci comportiamo.
    Guardati senza nessuna identificazione, senza alcun confronto, senza alcuna condanna, guarda soltanto e noterai che accade una cosa straordinaria. Non solo poni fine ad un’attività inconscia – la maggior parte delle nostre attività sono inconsce ­- non solo metti fine a ciò, ma sei anche consapevole delle motivazioni della tua azione, senza indagare e senza scavare. Quando sei consapevole vedi il processo globale del pensiero e dell’azione, ma ciò può accadere solo quando non ci sono condanne. Quando condanno qualcosa non lo comprendo, è un modo per evitare qualunque tipo di comprensione. Molti di noi lo fanno di proposito, condanniamo immediatamente, e così pensano di aver capito.
    Se invece, non condanniamo, ma osserviamo con cura, e siamo consapevoli, il contenuto ed il significato di quell’azione si dischiude. Provatelo personalmente e vedrete dai voi stessi. Semplicemente sii consapevole, senza nessun senso di giustificazione, potrebbe apparire piuttosto negativo, ma non è negativo. Al contrario ha quella qualità della passività che è azione diretta, scoprirete questo, se provate a sperimentare. Dopo tutto se vuoi comprendere qualcosa devi avere un atteggiamento passivo. Non puoi mantenere il pensiero fisso su di un problema speculando e analizzando. Devi essere abbastanza sensibile da percepirne il contenuto. Come una pellicola fotografica. Se voglio comprenderti devo essere di una passività consapevole e allora incominci a raccontarmi tutte le tue storie. Non si tratta certo di una questione d’abilità o di specializzazione. In questo processo iniziamo a comprendere noi stessi, non solo gli strati superficiali della consapevolezza, ma i più profondi, che sono molto più importanti, perché là giacciono tutti i motivi che ci guidano e le intenzioni, le nostre domande nascoste e confuse, le ansie, le paure e gli appetiti. Esteriormente possiamo tenerli tutti sotto controllo, ma interiormente, si agitano. Sino che questo non è stato completamente compreso attraverso la consapevolezza diretta, ovviamente non potrà esserci libertà, non ci potrà essere felicità e non ci sarà intelligenza. Essendo l’intelligenza la totale consapevolezza del nostro processo può essere un fatto di specializzazione? Potrà tale intelligenza essere coltivata attraverso qualche forma di specializzazione? Perché è proprio questo che sta accadendo, no? Il prete, il dottore, l’ingegnere, l’industriale, l’uomo d’affari, il professore abbiamo la mentalità di quella specializzazione.
    Per realizzare la più alta forma d’intelligenza che è la Verità, che è Dio e che non può essere descritta crediamo di dover diventare degli specialisti. Studiare, crescere, cercare e con la mentalità dello specialista ed inseguendo lo specialista; studiamo noi stessi per sviluppare una capacità che ci possa aiutare a svelare i nostri conflitti e le nostre miserie.
    Il nostro problema è: siamo consapevoli che i conflitti, le miserie ed i dolori della nostra esistenza quotidiana non possono essere risolti da qualcun altro, e se non possono esserlo, come possiamo affrontarli? Comprendere un problema ovviamente richiede una certa intelligenza, e quest’intelligenza non può derivare dal coltivare la specializzazione del pensiero. Si manifesta solo quando siamo passivamente consapevoli di tutto il processo della nostra coscienza, che significa essere consapevoli di noi stessi senza scelta, senza scegliere quanto è giusto e quanto è sbagliato. Quando si è passivamente consapevoli si riconosce che da quella passività, che non è pigrizia, che non è sonno, ma estremo stato di allerta, il problema ha un significato assai differente, cioè non esiste più identificazione con il problema, quindi non c’è più giudizio e allora il problema inizia a rivelare il suo contenuto. Se sai costantemente mantenere questo stato, allora ogni problema può essere risolto dalle fondamenta, non superficialmente. La difficoltà è che la maggior parte di noi non è in grado di essere passivamente consapevole, lasciando che il problema riveli la sua storia senza che siamo noi ad interpretarlo. Non sappiamo come guardare un problema spassionatamente. Non ne siamo capaci, sfortunatamente, perché vogliamo sempre una soluzione del problema, vogliamo una risposta, ne cerchiamo la fine; oppure cerchiamo di tradurre il problema secondo i nostri principi di piacere e dolore, o abbiamo già una risposta pronta su come affrontare il problema. Quindi affrontiamo un problema che è sempre nuovo con i vecchi schemi. La sfida è sempre il nuovo, la nostra risposta è sempre vecchia, e la nostra difficoltà è quella di confrontarci in modo adeguato con tutto ciò, pienamente. Il problema è sempre un problema della relazione, con le cose con la gente, o con le idee; non c’è altro e per confrontarci con il problema delle relazioni, con le sue sempre diverse domande, per affrontarlo nel modo giusto e adeguatamente, si deve avere una consapevolezza passiva. Questa passività non è il prodotto della determinazione, della volontà o della disciplina; inizia quando vediamo e riconosciamo che, nello stato iniziale, non siamo passivi. Essere consapevoli che ci aspettiamo una particolare risposta a un particolare problema, è sicuramente l’inizio: consiste nel conoscere noi stessi in relazione al problema e a come ci confrontiamo con esso. Allora appena iniziamo a conoscere noi stessi in relazione al problema, e al modo in cui reagiamo secondo pregiudizi, aspettative e scopi, nel confronto con questo la consapevolezza rivelerà il processo del nostro pensiero, della nostra natura interiore e in ciò c’è liberazione. Ciò che è certamente importante è la consapevolezza senza scelte, perché la scelta porta con sé il conflitto. Colui che sceglie è nella confusione, quindi sceglie, se non c’è confusione non c’è scelta. Solo la persona confusa sceglie quello che dovrebbe o non don dovrebbe fare. Nessun che sia nella chiarezza e nella semplicità sceglie: è ciò che è. L’azione basata su un’idea è ovviamente l’azione della scelta e tale azione non è liberatoria, al contrario, crea solo ulteriore resistenza e ulteriore conflitto, in relazione a quel pensiero condizionato. La cosa importante quindi, è l’essere consapevoli, momento per momento, senza accumulare l’esperienza che la consapevolezza offre, perché nel momento che si inizia ad accumulare, si è consapevoli solo in rapporto a quanto si ha accumulato, in accordo con quello schema e con quella esperienza. La tua consapevolezza,è l’accumulo dei condizionamenti e quindi non c’è più osservazione, ma mera traduzione. Dove c’è traduzione c’è scelta, e la scelta crea conflitto, e nel conflitto non c’è comprensione. La vita è un fatto di relazione, e per comprendere la relazione, che non è statica, ci vuole una consapevolezza flessibile, una consapevolezza allerta e passiva, non aggressivamente attiva. Come ho detto questa coscienza passiva non è prodotta da qualche forma di disciplina, o attraverso delle pratiche. E’ semplicemente essere consapevoli, momento per momento, del nostro pensare e del nostro sentire, non solo quando siamo svegli perché come vedremo quando ci entreremo più profondamente, anche iniziando a sognare tireremo a galla tutti i tipi di simboli che tradurremo in sogni. In questo modo apriamo la porta a ciò che è nascosto e che diventa conosciuto, ma per trovare l’ignoto dobbiamo andare oltre la soglia, certamente è questa la nostra difficoltà. La Realtà non è una cosa che possa essere conosciuta dalla mente, perché la mente è il risultato del conosciuto, del passato e quindi la mente deve riconoscere se stessa ed il proprio funzionamento, la sua verità e solo allora è possibile all’ignoto essere.

    • Grazie Derry, benvenuta sul Blog e Buon Anno !
      Francesco

    • Diogene

      London Derry, ottima lezione questa di Krishnamurti… grazie. Come si può riscontrare in tutti gli insegnamenti dei grandi Maestri c’è un’estrema delicatezza nel cercare di essere chiari e comprensibili.
      Un grande sintomo di saggezza nelle relazioni consiste nel “concedere” (non nel supporre, ma nel concedere) che anche altri “già lo sanno”. Altrimenti come potremmo comunicare ed imparare comunicando?
      Conoscere se stessi serve solo (ma accidenti se serve!) a conoscere in prima persona di come è congegnata la razza umana… e a che scopo se non per creare un’ipotetica, ma necessaria o coinvolgente, realtà (meglio si direbbe “comprensione”) delle relazioni che costituiscono il mondo così come ciascuno lo concepisce?

    • Marco

      MI spiace per Jiddu Krishnamurti, ma non credo abbia mai studiato Scn…

      “Questa è la nostra vita, essendo la vita relazione con il tutto.

      La comprensione di questa relazione richiede specializzazione?
      Ovviamente no!

      Ciò che richiede è la consapevolezza necessaria per confrontarsi con la vita nel suo insieme come totalità.

      In che modo dobbiamo essere consapevoli?
      Questo è il nostro problema.
      Come si deve fare per avere quell’attenzione, se posso usare questa parola senza che sembri una specializzazione?
      Come deve fare uno che vuole affrontare la vita nella sua totalità?
      Come si fa ad essere consapevoli?
      Come siamo consapevoli di qualcosa?
      Come sei consapevole della relazione con una persona?
      Come sei consapevole degli alberi, del richiamo di un uccello?
      Come fai ad essere consapevole delle tue reazioni quando leggi un giornale? Siamo coscienti delle risposte superficiali della mente quanto che delle reazioni profonde?
      Come siamo consapevoli di qualcosa?

      In primo luogo siamo consapevoli, (non lo siamo forse?) di una reazione ad uno stimolo, e questo è un fatto evidente; vedo qualcosa di bello e c’è una risposta, quindi una sensazione, contatto identificazione e desiderio.

      Questo e il processo ordinario, non è vero?

      Possiamo osservare quello che accade nel momento senza studiare dei libri per farlo.

      Così è attraverso l’identificazione che abbiamo piacere e dolore.

      La nostra “abilità” consiste in questa preoccupazione di cercare il piacere e di evitare il dolore, non trovate?“

      No beh, in effetti io faccio fatica a capire bene, si intuisce, ma… “ Così sino a che cerchiamo un’”abilità” per comprendere noi stessi siamo destinati a fallire, perché la comprensione di noi stessi non dipende da questa “capacità”.

      Il problema è sempre un problema della relazione, con le cose con la gente, o con le idee; non c’è altro e per confrontarci con il problema delle relazioni, con le sue sempre diverse domande, per affrontarlo nel modo giusto e adeguatamente, si deve avere una consapevolezza passiva.>

      Scusa ma… boh, mi pare che questi concetti vanno a cozzare con il fatto che i procedimenti di Scn tentano di innalzare l’individuo a più alti livelli di consapevolezza… attiva.

      Non credo che la consapevolezza sia ottenibile solo con “l’osservazione passiva”: perchè una vita intera di osservazione passiva non sarebbe sufficiente per la maggior parte degli esseri umani.

      ”La via verso OT”
      Hco Information Letter 10 agosto 1963

      “La via verso OT è una via di knowingness che ritorna gradualmente,
      un liberarsi graduale dell’amnesia, uno sbarazzarsi graduale dell’irrealtà.

      L’irrealtà è il risultato dell’invalidazione tramite forza.
      Colpisci un essere con forza sufficiente, arreca una sufficiente rottura di ARC e tutto diventa irreale.

      Col ritorno della knowingness, l’irrealtà svanisce, lasciando una persona
      con una maggiore conoscenza di che è, dov’è e perchè.

      LRH

      DIZ TEC
      CONOSCENZA / KNOWINGNESS:
      1. Con conoscenza intendiamo credenza sicura, cioè informazione, istruzione conosciute; spiegazioni, dati, fattori, abilità pratiche, e qualsiasi altra cosa possa essere pensata o percepita.

      CONSAPEVOLEZZA:
      1. l’abilità di percepire l’esistenza di… 2. la consapevolezza è in sè percezione.

      La consapevolezza è un’abilità (di percepire), che però può/deve essere costruita (o ricostruita), tramite studio e l’indispensabile auditing, su fino ad OT.

      Buon 2014 a tutti.

      • David

        Pienamente d’accordo Marco ,Krishnamurti delinea la solita strada della contemplazione del se , ma il grande inganno del gioco Mest è nascosto e tiene una valenza sulla vita insuperabile senza il Ponte di Scientology .

        David

  10. David

    La Cof$ è un classico esempio di organizzazione religiosa che con abilità e disinvoltura è riuscita a confondere le persone ,il fine giustifica i mezzi e lo schiavismo all’interno della nostra religione diventa libertà ,ricordo che rimasi colpito da un fatto capitatomi alcuni anni fa a Flag , alla chiusura di una mia donazione fatto con il Reg.C.Chiora , oggi non più presente , mi sentii da lei dire , ” adesso la tua anima è nostra ”
    Sono cari e carini ma gratta gratta , quanto fanatismo e stupidità si nasconde sotto .

    Cari Auguri di Felice e Prospero 2014.

    David

  11. Luc

    Tanti auguri e felice anno nuovo ragazzi, anche a quelli delle Cofs.
    ARC
    Luca

  12. Elizabeth Hamre

    Dear Folks.. I wish you all a very good New Year…. the best is yet to come!
    Much love….Elizabeth Hamre.

  13. luciano

    Ciao Luca mi ha fatto piacere vedere scritto auguri anche a quelli della Cofs,questo fa notare che differenzi e che non c’è astio nei confronti delle persone che non la pensano come noi .il cambiamento in primis parte da noi solo ed esclusivamente da noi.Con affetto Luciano Pace e bene.

  14. Marco

    Consapevolezza – Ingo Swann 1999

    Alcune estratti dall’articolo “Consapevolezza” di Ingo Swann 1999

    “Lo scopo centrale di questo saggio è quello di INIZIARE a portare luce una situazione estremamente subdola e nascosta, che circonda continuamente la natura essenziale dei super poteri in un bozzolo di disinformazione.

    Si tratta di un fatto ben noto che la ricerca e la scoperta per quanto riguarda la natura dei superpoteri non è né incoraggiata, né finanziata dalle correnti principali più potenti della società.

    Ovviamente, i potenti canali della società non vogliono un aumento delle conoscenze parapsicologiche costruttive.

    …può essere messo in evidenza che le preoccupazioni della società sulla possibile valorizzazione dei poteri PSI hanno una storia che risale molto indietro nel tempo, anteriore agli ultimi 120 anni di età moderna.

    In questa storia anti-PSI, è ovvio che OGNI conoscenza riguardante i fattori che possono contribuire al suo sviluppo, devono essere essi stessi culturalmente soppressi o definitivamente sospesi in confusioni ambigue.

    Ci sono molti sottili vuoti di conoscenza a lungo termine, che sono stati perpetuati a tal fine.

    Si usa continuamente il termine CONSAPEVOLEZZA, quindi è difficile credere che l’informazione riguardante la sua natura dinamica e completa sia incapsulata in un vuoto di conoscenza.

    Sia come sia, tuttavia, è evidente che i tipi di consapevolezza e i tipi di superpoteri non sono solo accessori, ma sono fondamentalmente interattivi l’uno con l’altro.

    Così, se la conoscenza effettiva sui superpoteri PSI deve essere soppressa, o almeno distorta in un qualche modo controproducente, allora una efficace conoscenza riguardo la consapevolezza deve essere trattata in modo analogo.

    Per aiutare a comprendere meglio questo punto, il termine IMPEDIRE viene definito come: “Interferire con il progresso di, bloccare, ostacolare”.

    In questo modo, non solo possiamo pensare in termini di conoscenza impedita o non impedita riguardante i superpoteri, ma anche in termini di consapevolezza impedita o non impedita.

    Esistono due ragioni principali per addentrarci nello strano soggetto di questo saggio.

    Le facoltà e le capacità di consapevolezza sono estremamente strategiche per il funzionamento e anche per la sopravvivenza di base della nostra intera specie, e, naturalmente, per ciascuno dei suoi individui.

    In effetti, senza quella che viene chiamata CONSAPEVOLEZZA, saremmo poco più che oscure, cieche creature stimolo-risposta, che reagiscono solamente agli stimoli, ma che non sono in grado di discriminare nulla.

    Pertanto, l’esistenza di vuoti di conoscenza riguardo le facoltà di consapevolezza si devono inquadrare come rappresentanti una situazione invisibile , ma profonda di qualche tipo : una nelle quali la mancanza di conoscenza-consapevolezza sembra essere fatta con uno scopo.

    Si è compreso che menti scientifiche e filosofiche, per così dire, dovrebbe assumere un ruolo attivo in tutte le questioni che sono di estrema e significativa importanza.

    Parlando per metafora, alle strutture di potere non piace l’emergere di informazioni e conoscenze che potrebbero indebolire o minacciare la loro assunta realtà, in cui le forze di potere della società sono state investite.

    Pertanto la determinazione di ciò di cui la conoscenza dovrebbe consistere, o non consistere, è quasi sempre un problema sociale.

    E in effetti, da quando Francis Bacon (1561-1626) pronunciò il suo famoso assioma che “La conoscenza stessa è potere“, collegando così i due, si può comprendere che le varie strutture di potere iniziarono molto presto a tenere un occhio vigile sulle conoscenze emergenti, che avrebbero potuto sia appoggiarle che distruggerle.

    In altre parole, prima le strutture di potere della società, POI la scienza e la filosofia, hanno messo una condizione a questa conoscenza, limitandone gli sforzi secondo le linee guida del potere.

    In effetti la conoscenza è potere, o almeno può contribuire a creare e mantenere il potere di chi ce l’ha.

    E’ quindi abbastanza chiaro che la possibilità di un aumento di consapevolezza è molto strettamente legata al potere e allo status di potere.

    Per sviscerare un po’ la natura di ciò che è coinvolto lungo queste linee, si deve solo prendere in considerazione cosa potrebbe variare se ci fossero adeguati INCREMENTI della consapevolezza, come potrebbero far cambiare i sistemi sociali e le loro strutture di potere stratificato.

    Ogni esame di tali strutture di potere, rivela rapidamente che la loro esistenza dipende nel mantenere questa o quella misura di consapevolezza, non operativa delle masse.

    Naturalmente, ci sono molti modi per raggiungere questo obiettivo, e su molti livelli diversi.
    Ma un modo davvero efficace è semplicemente quello di sopprimere e rimuovere l’intero argomento della consapevolezza dallo studio costruttivo, in modo che, in poche parole, la consapevolezza attiva non possa giungere giù alle masse.

    A livello della società, al di là di alcune definizioni del dizionario piuttosto brevi per CONSAPEVOLE e CONSAPEVOLEZZA, ovviamente troncate, non ci sono studi approfonditi per quanto riguarda la loro essenza, la natura, il funzionamento e i molteplici fenomeni nella scienza, nella filosofia, nella sociologia e persino in antropologia.

    Pertanto, il vuoto di informazione circa la natura della consapevolezza va oltre le implicazioni nella parapsicologia.

    In effetti il vuoto è universalmente presente in tutti gli approcci modernisti alla conoscenza e soprattutto, per quanto riguarda gli sforzi che hanno qualcosa a che fare con il potere.

    Qui potremmo soffermarci a chiederci ancora una volta ciò che la nostra specie e i suoi singoli individui, sarebbero se NON possedessero vari tipi di consapevolezza, ciascuno dei quali può essere molto ampio.

    … gli sforzi per stabilire che l’uomo è solo un affare stimolo-risposta sono fittamente intrecciati in pacchetti di conoscenza moderna, attraverso i quali sono stati fatti tentativi di codificare ciò che è la conoscenza di noi stessi e ciò che non lo è.

    I tentativi di erigere una immagine di esseri umani come Esseri solo a stimolo-risposta, sono raggruppati sotto al titolo generale di “comportamentismo” o scienze e filosofie comportamentistiche.

    È evidente che la consapevolezza e la coscienza hanno qualcosa a che fare l’uno con l’altra.
    Se sostituiamo CONSAPEVOLEZZA col termine COSCIENZA, possiamo concludere che la consapevolezza è “un concetto non utilizzabile all’interno del comportamentismo”.

    Al di là del comportamentismo, una immagine generale, e più grande, della storia umana stabilisce chiaramente che i parametri più piccoli e più grandi della consapevolezza spesso hanno avuto un ruolo di sopravvivenza estremamente importante, e continuano a farlo.

    Questo è fortemente indicativo della premessa perfettamente logica che, per quanto l’essere umano “organismo” potrebbe essere spiegato o concepito diversamente, sarebbe necessario integrare gli elementi della consapevolezza, piuttosto che abolirli o cestinarli.

    Questo per dire, che questi elementi devono necessariamente essere inseriti – se si vuole assumere un quadro di noi stessi come qualcosa al di là degli stati di stimolo-risposta sull’addestramento igienico e sul mangiare terra, perché lo stimolo della fame richiede una risposta.

    La relazione tra moduli di consapevolezza e l’intelligenza umana.
    L’esistenza della consapevolezza si presume essere uno dei principali criteri per la definizione della nostra specie, che a volte si manifesta con attributi piuttosto impressionanti di intelligenza generica – il cui funzionamento è piuttosto dipendente da alcuni quantum di consapevolezza, per quanto minima o minuscola.

    È quasi impossibile tentare di prendere in considerazione l’intelligenza senza considerare anche gli attributi di consapevolezza NECESSARI, su cui ogni sua forma può essere inserita.

    Considerata in questo modo, è chiaro che la consapevolezza e l’intelligenza vanno mano nella mano. È del tutto possibile che una non possa esistere senza l’altra.

    È anche eticamente e razionalmente possibile pensare che la Consapevolezza e l’intelligenza siano due facce della stessa medaglia.

    In questo senso, quindi, mentre enormi quantità di ricerca culturale, filosofica e scientifica del periodo illuminato moderno sono stati specificamente dedicati a cercare di esaminare la natura dell’intelligenza, quasi nessuna attenzione investigativa è stata rivolta alle concomitanti necessità della consapevolezza (questo, naturalmente, è un altro vuoto di conoscenza per quanto riguarda la consapevolezza.)…

    La società evita i temi riguardanti la consapevolezza.

    Per ribadire, c’è un vecchio detto che dice che, occasionalmente si può riconoscere qualcosa per la sua voluminosa o fragorosa assenza.
    Il tema della consapevolezza rientra chiaramente nella categoria del sottile assenteismo.

    Come esempio di assenteismo prolifico, non si trova nessun riferimento alla CONSAPEVOLEZZA in nessun compendio scientifico o in autorevoli risorse scientifiche.

    Il tema della CONSAPEVOLEZZA è altrettanto assente da compendi e risorse psicologiche, mentre il termine stesso non compare quasi mai nei loro indici.

    Per quanto riguarda gli studi e le teorie filosofiche, l’estremamente inclusiva ENCICLOPEDIA DELLA FILOSOFIA (1967) non ha una voce per la consapevolezza.
    Tuttavia, il termine è citato cinque volte l’indice cumulativo dell’Enciclopedia di otto volumi.

    Ma dal momento che gli otto volumi presi insieme ammontano a circa 4.000 pagine a doppia colonna, cinque menzioni di consapevolezza nell’indice si può assumere siano come una prova di estrema emarginazione o come un buco nell’insieme filosofico.

    Detto in un altro puzzolente modo, una possibile ragione per l’assenteismo della consapevolezza nelle intere prospettive filosofiche è che i filosofi, in qualche modo simili ai comportamentisti, potrebbero non averne avuto bisogno in quantità eccessiva.

    Tutto questo si somma al fatto che i concetti più intimi di CONSAPEVOLE e di CONSAPEVOLEZZA sono talmente tabù che non sono neppure menzionati come tabù.
    Questo, sembra essere più o meno equiparato a un tabù tabù, il quale significa un ultra tabù.

    In questo modo, la storia dei fenomeni di consapevolezza è quasi completamente e costantemente segnata, non solo da uno sforzo di decostruzione del tema stesso, ma anche per condannare, distorcere e torturare o punire, e allo stesso modo per decostruire e cancellare qualsiasi approccio organizzato per il suo studio.”
    Ingo Swann

  15. luciano

    Krishnamurti lo vedeva il gioco MEST. Ne vedeva la causa e l’effetto era Pandeterminato in modo oserei dire assoluto.Era spettatore incondizionato di un mirabile film.Con affetto Luciano Pace e bene

    • Marco

      Luciano, io non intendevo dire che Krishnamurti non sia stato un grande essere…, ma che “tra il dire ed il fare (fare in modo che anche altri ce la facciano) c’è di mezzo il mare” .

      Ma ho uno scritto (che ho già quotato altre volte) che dice già tutto ciò che volevo dire…

      Defender of Theta

      “Di seguito farò affermazioni pesanti e quindi vi prego di lasciare che dia alcune delle mie qualifiche.

      Sono stato uno studente di psicologia in una delle migliori Università.

      Mi sono diplomato in Studi Religiosi presso la University of Chicago sotto la guida del professor Mircea Eliade, considerato il più grande studioso di esperienze religiose.

      Ho studiato i sistemi delle religioni Cinesi (inclusi il Buddismo Zen Cinese) ed i sistemi religiosi Induisti, ed altri sistemi, leggendo le opere originali (i materiali delle sorgenti, non le loro interpretazioni) sempre sotto la tutela del Professor Eliade.

      Le opere studiate includevano il Mahabharata, Upanishads, le opere di Shankara, le opere dello Zoroastrismo, i Veda, L’Epopea di Gilgamesh, ed il Tao Te Ching.

      Ho studiato direttamente con, e sono stato guidato nella pratica della meditazione dallo Yogi Maharishi Mahesh, ed ho vissuto con lui per un lungo periodo di tempo.

      Il suo insegnante era stato il Guru Dev Shankaracharya Brahmananda Saraswati.

      Guru Dev proveniva direttamente dalla successione apostolica che arriva sino a Adi Shankara ed era uno Shankracharya, il che significa, tenutario del “Trono di Shankara.”

      Shankara si dice che sia “la personalità più eccelsa nella storia del pensiero Indiano”.

      Maharishi seguiva la linea principale della spiritualità Indu.

      Poi ho studiato Buddismo direttamente con Zenkei Shibayama, che aveva una posizione che potrebbe essere definita come “Il Papa del Buddismo Zen“: dirigeva come capo spirituale oltre 500 Templi Zen, ed era un Essere di grande consapevolezza.

      Più tardi, dopo che divenni uno Scientologist, ho studiato quasi tutto il lavoro di Ken Wilbur.

      Ho studiato le basi del pensiero Cristiano.

      E mi sono adoperato anche nello studio del Nuovo Pensiero e le sue pratiche (una forma di spiritualità Occidentale)

      Ho trascorso molto tempo con il Direttore Spirituale del Nuovo Pensiero che ha centinaia di Centri.

      Ho studiato il pensiero spirituale Ebraico, inclusa la Cabala.

      Settimanalmente studio Meccanica Quantistica, che ritengo stia facendo da ponte tra scienza e spiritualità.

      Non ho mai smesso di studiare “altre pratiche” mentre salivo sul Ponte.

      Amo ed ammiro tutti gli Esseri incredibili che ho citato in precedenza e gli sforzi enormi che hanno dovuto affrontare nel loro lavoro.
      La loro visione spirituale e le loro opere sono impressionanti.

      Sono veramente impressionanti viste le sfide che derivano dal cercare di scoprire quale sia il problema dello spirito, senza parlare del riuscire a risolverlo.

      Ed è questo il vero problema: riuscire a delineare una Tecnologia in grado di risolve il problema spirituale dell’Uomo.

      Sì, parecchi grandi saggi hanno fatto un lavoro migliore nel descrivere l’Ottava Dinamica e la relazione che ha con la Settima di quanto abbia fatto LRH ( e, forse non è un paragone corretto da parte mia, visto che LRH esplicitamente afferma che non vuole commentare molto sull’ottava dinamica)

      Sì, ritengo che l’aver escluso l’Ottava Dinamica da Scientology (in larga misura) e mettere l’accento sull’OT, sia la base che ha reso possibile tollerare quella sorta di arroganza, egocentrismo, e narcisismo che vediamo in David Miscavige ed in alcuni altri.

      E , sì, L. Ron Hubbard non era certo perfetto ed aveva alcune caratteristiche esasperate, che io posso solamente definire aberrazioni, quando si esamina la sua vita personale ed il suo comportamento, e questo solamente in alcuni casi.

      Ma io ritengo che anche quello che dirò ora sia vero.
      E allacciate le cinture di sicurezza perchè non farò nulla per renderlo più digeribile:

      Basandomi sugli studi e le pratiche che ho fatto direttamente, e se faccio la somma di tutte le pratiche efficaci che sono state sviluppate dai più grandi saggi dello spirito su questo Pianeta, e non voglio con questo mancare di rispetto a nessuno, tutto quello sommato assieme non arriva neppure all’1% di quanto LRH ha sviluppato, sia in termini di quantità che di qualità.

      Esempio: Quindi, ho studiato con entusiasmo Ken Wilbur.
      Lui mostra un’intelligenza incredibile, ed anche una comprensione fenomenale delle condizioni spirituali e delle sfide che l’uomo dever affrontare.
      Mi sono affannato per arrivare alla fine del suo lavoro più importante, ho letto il suo programma, e le sue intuizioni su quale sia la “via d’uscita”.
      Che cos’è?: Mantieni giornalmente un diario dei tuoi pensieri, studia e medita.
      Ed ho pensato: “E’ tutto qui?
      Hai scritto delle opere filosofiche da maestro, ma quando si arriva alla tecnologia, la cosa si riduce ad un paragrafo, e non c’è una vera e propria metodologia?”

      Io posso testimoniare che quello che LRH ha affermato, anche se potrebbe essere interpretato come egocentrico e persino arrogante, è vero:
      Non esiste nessuna altra reale via d’uscita su questo Pianeta.

      E non intendo affermare questo come invalidazione.
      E’ semplicemente quello che decenni di esplorazione mi hanno confermato.

      E così, cosa dire dei Grandi Saggi?

      Questa è semplicemente la mia opinione:
      Io ritengo che la maggior parte di loro siano dei “Clear Naturali” – oppure, se volete chiamateli degli Avatar, che sono “discesi” direttamente dalla Ottava Dinamica, relativamente di recente.

      Io ho vissuto con loro.

      Alcuni di loro SONO IN GRADO di comunicare la loro realtà, la Realtà della Supremazia del Theta, o comunque tu lo voglia dire, la Verità Suprema.

      Ma, pur tenendo conferenze, pur cercando in ogni modo di riuscirci, non riescono ad ottenere un prodotto di rilievo dai loro discepoli, al di là di quello che probabilmente un buon Corso di Comunicazione fatto alla vecchia maniera riesce a produrre.

      In alcuni casi dove sembra siano in grado di produrre qualcosa di più, penso che sia perchè altri Clear Naturali sono stati attratti da loro, e loro hanno “spazzolato via la polvere” e quindi la loro Naturelazza come Clear si è potuta manifestare.

      Non ritengo siano riusciti ad ottenere delle cancellazioni sui loro discepoli che non erano già dei Clear Naturali … forse qualche key out, ma per la maggioranza dei casi una sistemazione della mente analitica grazie allo studio di verità altamente spirituali.

      Il problema è che, pochi dei saggi apparsi per primi, non avevano alcuna visione dettagliata della struttura meccanica dell’aberrazione, in particolare come viene descritta per il Caso di NOTs, per non parlare di non essere stati in grado di sviluppare uno studio completo e delineare delle tecniche precise per indirizzare quell’aberrazione.

      Spesso creavano una magnifica poesia, che descriveva chi tu sei veramente, la Coscienza di Dio, ecc., ma anche se quello ti indica verso quale direzione andare è veramente raro che tu riesca ad arrivarci.

      E ribadisco che io studio giornalmente questi autori e mi affascinano.

      Ma nessuno di loro ha mai inventato una Lista di Correzione, Tecniche dell’E-meter, un Int Rundown, ecc.

      E quindi come conseguenza, ho visto le buone intenzioni ed il duro lavoro fatto da questi meravigliosi saggi spirituali che si è alla fine arenato a causa della mancanza della Tecnologia.

      Ed è qui che Lafayette Ronald Hubbard è l’indiscusso ed è chiaramente il Saggio dei Saggi.

      Non perchè lui sia Dio, ma perchè si è sporcato le mani ed ha fatto un duro lavoro di ricerca e di scoperta.

      Sì, abbiamo tutti il diritto alle nostre opinioni.
      Abbiamo persino il diritto di alterare la Tecnologia, secondo me, a condizione che poi però noi diamo un altro nome a quei soggetti o tecniche alterate e che non le chiamiamo Scientology.

      Ma, anche se ne abbiamo tutto il diritto, questo non significa che lo dobbiamo esercitare, secondo me.

      Certamente, è indubbio che la Tecnologia di Scientology potrebbe essere migliorata.
      Ma ci sono grandi possibilità che quei “miglioramenti” vadano solamente a detrimento della cosa.

      Se quegli Avatar non sono stati in grado di sviluppare delle tecnologie ricche e tremendamente efficaci, allora io sono con LRH in relazione al suo pensiero che sia difficile che altri possano migliorare la TECH, per lo meno e sicuramente sino a che non avranno assorbito ed applicato TUTTO quello che LRH ha già scritto.

      E c’è moltissimo da studiare e da audire prima di arrivare a quel punto.

      Inoltre, il promuovere altre tecnologie, l’andare a scegliere e scremare cosa applicare di quello che ha scritto LRH, ecc. fa solamente il gioco del Tiranno.

      Perchè mettere nelle mani del “Nemico N°1 al Mondo” di Scientology e di LRH una qualsiasi sorta di arma da poter usare contro il Movimento Indipendente?

      A me sembra che la posizione vincente sia:
      “ Gli INDIPENDENTI sono i Patrocinatori della Standard Tech. David Miscavige è contrario alla Standard Tech ed è uno Squirrel.”

      Fred

      SKM chiede a Fred:
      Ciao Fred,
      Ti posso fare una domanda:
      dal tuo punto di vista pensi che sia stato necessario da parte di LRH difendere i soggetto in modo così “aspro” – con tutti i mezzi che fossero stati necessari – al fine di completare il suo lavoro?
      Oppure pensi che alle volte lui abbia sovrastimato l’importanza della Tech e fosse un po’ “paranoico” (così come qualche persona ha suggerito fosse)?
      Da quello che posso vedere tu hai veramente capito la qualità del suo retaggio avendo una profonda comprensione delle diverse strade spirituali che possono essere intraprese.
      Quale pensi sia un buon metodo per preservare Scientology per le generazioni future (te le chiedo visto il tuo background con le altre religioni).
      Grazie!

      Defender of Theta: Fred
      Caro SKM, Ci sto provando ma ho ancora molta strada da percorrere.

      Per rispondere alla tua domanda: In generale, sì, io ritengo che sia stato necessario per LRH difendere con vigore il suo lavoro.

      Penso che ognuno di noi creda nella libertà, ma ciò che LRH ha espresso nei Nastri sullo Studio è così vero, se lo rapporto agli studi che io ho fatto.

      Il Fondatore di un movimento prima o poi muore, ed allora alcuni individui, nella loro sfortunata condizione aberrata, iniziano ad alterare gli insegnamenti e perdono qualsiasi sia stata la tech che era stata creata.

      Oppure, arrivano sino al punto di ATTACCARE la Tech del Fondatore.

      Quello in cui io credo personalmente, che deriva dal mio auditing, è che esistono delle strutture potenti nel Bank (particolarmente i GPM) che richiedono che una Tech corretta venga distrutta, e da qui la necessità di utilizzare una certa ferocia nell’opporsi a quell’impulso distruttivo.

      Esempi del mondo reale del problema e della necessità per una vera KSW:.
      –LRH non era nemmeno ancora morto che già il Grande David Miscavige, aveva iniziato a minare LRH ed i piani che lui aveva fatto per assicurarsi che non potesse nascere una dittatura in Scientology dopo la sua morte (utilizzando sette Consigli, con 21 Direttori e Trustee, che supervedessero le attività di Scientology).

      Puoi riuscire ad immaginare come sarebbe stato se il piano di LRH fosse stato conosciuto da tutti e se il potere fosse stato distribuito così come lui aveva indicato tra 21 persone che avessero avuto un appropriato addestramento come Auditor e un determinato livello di Caso, e tutti dei veterani?

      – LRH se ne era andato solamente da pochi anni quando DM iniziò ad invalidare in modo coperto LRH e tutti quegli auditor incredibili che LRH stesso aveva creato (in grande misura utilizzando il Briefing Course che aveva tenuto lui personalmente) (e che sono stati responsabili direttamente o indirettamente del boom che Scientology aveva sperimentato negli anni 70)
      Il Grande Anti-Scientologist ha definito questi auditor prodotti da LRH, che hanno prodotto risultati che il mondo ha visto raramente, dei “ciechi”.

      E solamente lui il GRANDE COB, un auditor fallito di Classe IV che non aveva fatto nessuna ora sulla sedia, poteva correggere il lavoro di un uomo vecchio e stupido.

      Questo Squirrel fuori valenza ha avuta l’audacia di chiamare una semplice codificazione delle opere di LRH “L’Età d’Oro” di Scientology, come se fosse stato lui ad inventare ciò che LRH aveva creato. (E se c’è mai stata una Età d’Oro di Scientology, è avvenuta molto prima del 1995)

      E poi altri hanno prodotto i materiali di quella che viene “chiamata” l’Età d’Oro.

      Io ritengo che il Grande Squirrel ha più che dimostrato che ciò che LRH aveva scritto nei Nastri dello Studio fosse corretto.

      Per quanto riguarda la tua domanda su come preservare Scientology per le generazioni future:
      1. Dare sostegno a tutto il Movimento Indipendente (e, riconoscendo quelli della Free Zone, che lo hanno fatto come minimo dal 1982)
      2. Fare in modo che il Training e l’Auditing vengano portati avanti nel Campo.
      3. Non preoccuparsi del fatto che Scn non sia perfetta, e seppur riconoscendo il diritto di chiunque a pensare e comunicare liberamente, riconoscere che le osservazioni fatte da LRH sui Nastri sullo Studio erano accurate e aderire e praticare KSW. Riserviamo la creazione di Nuova Tecnologia sino a che tutto quello che abbiamo sarà stato completamente utilizzato.

      Io non ho tutte le risposte, ma quanto sopra può essere un buon inizio.
      Grazie,
      Fred

      • David

        Grazie Marco , ho letto con attenzione il post che hai inserito , del quale per esperienza personale ne condivido in pieno le affermazioni.

        David

  16. luciano

    Touchè .Ciao Marco è sempre un piacere leggerti e leggere quello che posti . Con affetto Luciano Pace e Bene.

  17. Silvia Chiari

    Molto interessante il pensiero e la consapevolezza di Jiddu Krishnamurti, mi spiace molto che non abbia potuto avere la possibilità di conoscere la tecnologia di Ron, ma, come altri “maestri”, ha raggiunto un grado di consapevolezza molto alto, da far invidia a molti scientologist che pensano di …..,
    … però come lui dice
    .- La vita è un fatto di relazione, e per comprendere la relazione, che non è statica, ci vuole una consapevolezza flessibile, una consapevolezza allerta e passiva, non aggressivamente attiva. Come ho detto questa coscienza passiva non è prodotta da qualche forma di disciplina, o attraverso delle pratiche. E’ semplicemente essere consapevoli, momento per momento, del nostro pensare e del nostro sentire, non solo quando siamo svegli perché come vedremo quando ci entreremo più profondamente, anche iniziando a sognare tireremo a galla tutti i tipi di simboli che tradurremo in sogni. In questo modo apriamo la porta a ciò che è nascosto e che diventa conosciuto, ma per trovare l’ignoto dobbiamo andare oltre la soglia, certamente è questa la nostra difficoltà. La Realtà non è una cosa che possa essere conosciuta dalla mente, perché la mente è il risultato del conosciuto, del passato e quindi la mente deve riconoscere se stessa ed il proprio funzionamento, la sua verità e solo allora è possibile all’ignoto essere.-

    In particolare per coloro che seguono questo maestro e altri … per trovare l’ignoto (THETA) dobbiamo andare oltre la soglia (MEST), certamente è questa la nostra difficoltà ( quindi dico a coloro che si stanno avvicinando e vengo da realtà filosofiche puramente spirituali, attraverso il percorso che Ron ci ha fornito queste difficoltà posso essere annullate ) …e … La Realtà non è una cosa che possa essere conosciuta dalla mente, perché la mente è il risultato del conosciuto, del passato e quindi la mente deve riconoscere se stessa ed il proprio funzionamento, la sua verità e solo allora è possibile all’ignoto(THETA) essere.

    Se vogliamo veramente essere liberi e pandeterminati, prima di tutto dovremmo concedere di essere nei vari stadi di consapevolezza, accogliere coloro che hanno una conoscenza diversa ed incompleta perchè anche noi ( se vogliamo guardare la realtà) abbiamo bisogno di punti di vista diversi da cui osservare per avere una compresione totale (un esempio che può essere stupido o terra-terra è il film “L’attimo fuggente” che ho rivisto volentieri il 31/12/2013 dove l’insegnamento che apre alla consapevolezza viene contrastato per un insegnamento conformista – io direi implantato ! _)
    Un abbraccio di luce !

  18. London Derry

    Babaji e il mistero dei Maestri Immortali dell’Himalaya

    Da tempi immemorabili le popolazioni indiane e nepalesi che vivono nelle solitarie vallate pre-himalayane parlano di santi uomini che vivono ad alta quota, in perfetta solitudine, dediti alla meditazione e alla preghiera. Non hanno fuoco per scaldarsi nelle gelide notti, anzi sono soliti fare il bagno nelle acque freddissime del sacro Gange, vicino alle sorgenti. Non hanno neanche scorte di cibo, e loro unico riparo sono anfratti e grotte naturali. Pochi li hanno visti, sebbene molti ne parlino; pellegrini diretti alle sorgenti del sacro fiume, contadini e pastori, di tanto in tanto, ne danno notizia.
    Quello che più colpisce, in tali venerabili eremiti, è l’estremo vigore fisico, la giovinezza senza età, talvolta una sorta di alone luminoso che sembra risplendere loro sulla fronte e che pare emani dal loro capo; e la bruciante intensità dello sguardo. Spesso sono poco vestiti, eppure paiono sopportare il rigido clima montano con particolare naturalezza; si dice che possano asciugare una tunica bagnata nell’acqua fredda in pochi minuti, semplicemente indossandola, col calore che si sprigiona dal loro corpo.

    Ma la cosa più stupefacente e, per una mente occidentale, più difficile da credere è che a questi santoni (che, a parere di alcuni, potrebbero anche essere diverse manifestazioni di un’unica persona) viene attribuita un’età molto, ma molto più avanzata di quella che dimostrano; anzi, molto più avanzata di quella di un comune essere umano. Si parla di cento anni, ma anche più; si sussurra che alcuni di essi sono stati visti a intervalli di decenni, perfino di secoli, e sempre col medesimo aspetto vigoroso e giovanile. Il pensiero corre ai “santi immortali” del taoismo o, nel caso delle culture europee, agli artefici vittoriosi della “Grande Opera” alchemica, al conte di Saint-Germain e, in pieno XX secolo, al mitico Fulcanelli, l’elusivo autore di opere come Le dimore filosofali e Il mistero delle cattedrali.
    E’ verosimile che, in accordo con gli insegnamenti dello Yoga, alcuni abbiano raggiunto lo stadio di siddha, essere perfetto; altri di jivanmukta, liberato mentre vive; altri ancora, forse, lo stadio supremo di paranmukta, supremamente libero, anche dalla morte: che è l’ultimo stadio trans-umano, prima di giungere alla suprema liberazione dell’avatar, dotato di un corpo di luce e ormai pienamente liberato da ogni vincolo della natura, compresi lo spazio e il tempo.

    Davanti a tali possibilità, inevitabilmente il pensiero analitico-razionale dell’emisfero sinistro si domanda: “Possono succedere simili cose?”. Se lo è chiesto anche il bravo Tiziano Terzani che, nella sua ultima intervista, ha parlato di uno sciamano siberiano di trecento anni, capace, si diceva, di curare qualunque malattia; salvo poi verificare che era solo una leggenda, “perché – sue testuali parole – nessun uomo può vivere fino a trecento anni.” E se lo è chiesto anche quella strana figura di studioso del taoismo che è stato il francese Puget, ex militare nell’Indocina del primo Novecento, autore del suggestivo saggio L’immortalità fisica.

    Ma il problema, crediamo, posto in questi termini, risulta difficilmente comprensibile. Infatti, non si può comprendere un fenomeno di tale natura con le categorie mentali proprie della ragione strumentale e calcolante. Giustamente Mircea Eliade, il grande storico delle religioni (per fare solo un esempio), quando descriveva il “volo” dello sciamano nella sua opera fondamentale Lo sciamanismo e le tecniche dell’estasi, si rifiutava di entrare nel merito se il volo fosse da intendersi esclusivamente in senso mistico e psichico o anche in senso fisico-materiale. E la stessa attitudine assumono gli studiosi dello sciamanismo presso i popoli indiani delle due Americhe. Chiedersi se sia solo la mente a “volare”, magari con l’aiuto di sostanze allucinogene o, comunque, di stati alterati di coscienza (e ciò vale anche per i dervisci rotanti, nella tradizione sufi dell’Islam) oppure se ciò avvenga anche con il corpo, significa ricadere in quello sdoppiamento artificiale di res cogitans e res extensa di cartesiana memoria, che mutilando l’essenziale unità dell’Essere, tanto male ha recato alla filosofia occidentale negli ultimi quattro secoli.

    Il concetto fondamentale che bisogna adottare, infatti, è a nostro avviso che non esiste alcun “occhio esterno” capace di operare una tale distinzione perché, se esistesse, esso non potrebbe vedere se non ciò che l’occhio fisico (ma non l’occhio spirituale) è abituato a vedere, misurare e calcolare. Una tale visione distaccata, oggettiva e, per così dire, neutrale non esiste né potrebbe esistere: la ragione strumentale non dà che ragione strumentale, tertium non datur. Ben lo sanno anche i mistici e i veggenti della tradizione occidentale, sottoposti di tanto in tanto a minuziose indagini allo scopo di smascherarne le “frodi”. Esistevano le “voci” di santa Giovanna d’Arco, fuori del suo orecchio interiore? Il diavolo veniva realmente, cioè come un’entità esterna e oggettiva, a turbare le notti del curato d’Ars? Vedeva o udiva la Signora splendente di luce,fuori della sua psiche in stato di estasi, la giovane Bernadette Soubirous?

    Ma torniamo agli antichissimi santi anacoreti dell’Himalaya. E cominciamo col puntualizzare che quei monti non sono, per i popoli che da millenni ne abitano le pendici – sia induisti, che buddhisti – una serie di pieghe tettoniche della crosta terrestre, prodotte dallo scontro della zolla indiana con la zolla euro-asiatica (come dicono i nostri sapienti geologi); né, tanto meno, la magnifica palestra naturale per la smania di gloria e di conquista delle spedizioni alpinistiche occidentali (e, oggi, anche indiane, cinesi e giapponesi) che hanno disseminato di croci i loro fianchi dirupati e che hanno portato fin sopra gli ottomila metri di quota, insieme ai chiodi a pressione piantati nella roccia, alle bombole di ossigeno e a migliaia di tonnellate di rifiuti abbandonati, tutta la loro avidità di conquista e di possesso, la loro vanità narcisistica di primeggiare, il loro sfrenato spirito di competizione, le loro spietate rivalità e inimicizie (al punto di danneggiarsi l’un l’altra con incoscienza criminale, per esempio provocando valanghe per ritardare l’avanzata dei rivali).

    No: per le popolazioni locali quei monti sono, né più né meno, la dimora degli dèi. Non basta: sono esseri viventi essi medesimi, sono a loro volta delle potenti divinità che possono rivelarsi benevole o malevole, a seconda della purezza di spirito, dell’umiltà o dell’arroganza degli occasionali viandanti e pellegrini. Chi sale le loro pendici è indotto a farlo con profonda consapevolezza della propria fragilità, con profonda gratitudine verso una natura viva e animata, dunque con profonda sensibilità “ecologica”, avanzando con passo leggero e rispettoso, evitando ogni inutile rumore e ogni sacrilega sporcizia lungo il proprio cammino.

    Superstizioni, leggende, miti di un’umanità “bambina”? Eppure non sono stati pochi gli occidentali che, dismesso l’usato orgoglio e l’abituale supponenza eurocentrica, hanno potuto esperire una tale dimensione spirituale nel rapporto con i monti himalayani; e non solo studiosi e viaggiatori colti, come la francese Alexandra David-Neel, ma anche alpinisti “sportivi” puri, come il tedesco Kurt Diemberger, che ne ha parlato in alcune sue pagine famose.

    In un tale contesto, si capisce che il santo immortale dell’Himalaya è una creatura d’eccezione, che ha saputo recidere per sempre ogni legame karmico e che, abbandonandosi con perfetta lucidità e con perfetta fede nell’abisso dell’assoluto, ha superato vittoriosamente gli angusti (e illusori) confini tra lo spirito e la materia, entro i quali, invece, la massa degli uomini quotidianamente si dibatte, simile a ranocchie immerse in uno stagno fangoso, e che scambiano la propria minuscola pozza per l’universo infinito. Nel celebre libro Autobiografia di uno Yogi, Paramahansa Yogananda parla di un santo venerato, Babaji, capace di portare grandi benefici a coloro che lo invochino e perfino a coloro che ne pronunzino soltanto il nome. Babaji vive da secoli nei recessi più alti delle vallate himalayane, immerso in preghiera e legato alla vita terrena unicamente dal desiderio compassionevole di portare benefici all’umanità ignorante e sofferente, immersa in questo nero Kali Yuga.
    Di tanto in tanto si parla di avvistamenti, di incontri, di sconvolgenti esperienze di uomini comuni (ma dallo spirito puro e devoto) con questo essere straordinario che, per usare l’espressione di Sri Aurobindo, ha saputo varcare i limiti della condizione umana e ha raggiunto, mediante l’illuminazione, quella natura sovrumana che è frutto del Risveglio; anzi quella natura più che divina, se è vero che gli dèi, nella concezione del Buddha, vivono beati per innumerevoli millenni, ma infine anch’essi muoiono perché anch’essi appartengono all’impermanenza dell’illusorio mondo fenomenico.
    Hariakhan Baba Maharaj è stato visto da testimoni fra il 1800 e il 1900. Parlava una mescolanza di nepalese, hindi e kurmachal, ma era anche in grado di esprimersi nella parlata del suo interlocutore, da qualunque parte dell’India questi provenisse. Nessuno sapeva di dove fosse giunto, ove fosse nato e quando. Possedeva tutti i siddhis(poteri) di cui parla il terzo libro degli Yogasutra di Patanjali: capacità di rendere il proprio corpo grandissimo o piccolissimo, levitazione, invisibilità, forza sovrumana, telepatia, chiaroveggenza. Era in grado di compiere miracoli; ma, soprattutto, esercitava un particolare fascino, emanava una particolare energia cui era praticamente impossibile resistere.

    Fu visto in diversi luoghi dell’India settentrionale fra il 1961 e il 1924; nelle diverse occasioni era segnalato con nomi diversi, ma divenne chiaro che si trattava della stessa persona allorché un certo Mahendra Brahmachari ebbe una visione nel 1949. Dopo tale evento, quest’ultimo ebbe una intensa conversione spirituale e dedicò i successivi trentacinque anni della sua vita a viaggiare attraverso l’India, raccogliendo ogni testimonianza riguardo a Babaji, di cui era diventato fervente seguace. Ne risultò un libro di testimonianze, intitolato Punya Smriti, adoperando il nome fittizio di Guru Charnasrit.

    Un altro libro dedicato alla figura di Babaji, intitolato Hariakhan Baba, known, unknown (“conosciuto, sconosciuto”), di Baba Hari Dass, è stato pubblicato nel 1975 negli Stati Uniti d’America, a cura della Sri Rama Foundation. Altre notizie su questo straordinario personaggio, e specialmente sulla esperienza mistica e devozionale di un certo Gumani, che divenne suo discepolo, nonché su un curioso episodio avvenuto nel 1914, quando il ministro dell’educazione, Pandit Iwala Datt di Almora voleva far punire Babaji (non riconosciuto come tale) per avergli sorriso, cosa che parve al ministro una mancanza di rispetto, mentre poi si vide che quel sorriso nasceva da un reale episodio di chiaroveggenza che lasciò tutti senza parole, si possono trovare su Internet. Vi sono perfino due fotografie che lo ritraggono seduto in meditazione, nella posizione del loto, e che sarebbero state scattate da un certo Sorabij, che poi, al momento di svilupparle, con sua enorme sorpresa, mostrarono due diversi aspetti del personaggio, benché fossero state scattate l’una dopo l’altra: nella prima Babaji indossa una tunica e un copricapo tibetano, nell’altra solo un succinto pezzo di stoffa intorno ai fianchi.
    Ricordiamo, infine, che uno dei più famosi discepoli di Babaji è stato Lahiri Mahasaya, nato nel 1828, che lo incontrò nel 1861 e che ricevette dal Maestro il dono della conoscenza delle sue vite anteriori, e che ebbe l’immenso privilegio di permanere nello stato del samadhi, in cui l’individuo si immerge nel grande flusso della Coscienza Cosmica, per ben sette giorni consecutivi, ricevendo poi la missione di diffondere l’insegnamento dello Yoga nelle regioni periferiche dell’India.
    Dopo un lungo periodo di discepolato in solitudine, Lahiri Mahasaya tornò a vivere nel mondo, riprendendo contatto con la sua famiglia e tornando a svolgere il suo lavoro, esempio radioso di un grande illuminato che non volge le spalle all’umanità, ma rimane in mezzo ad essa per guidarla e incoraggiarla con il proprio esempio. Il suo discepolo diretto, Sri Priya Yukteswar, è stato a sua volta il maestro di Paramahansa Yogananda e gli ha trasmesso, come ben sanno i lettori di quest’ultimo, quell’interesse e quell’amore per le affinità tra Cristianesimo e Induismo, viste come molto più forti degli elementi di diversità (spesso solo apparente). Yogananda, partendo dalla California, ha dispiegato a sua volta un’intensa opera di predicazione in Occidente, facendosi conoscere da un pubblico vastissimo.
    Qualcuno, sentendo parlare di un maestro che vive nascosto, alle pendici dell’Himalaya, da almeno un secolo e mezzo, scuoterà la testa e penserà che molti esseri umani vogliono ancora credere alle favole in questa nostra epoca di vertiginoso progresso (?) scientifico-tecnologico.
    Forse, chissà.
    Del resto, sarebbe inutile discutere con un tale scettico: per la mentalità scientista e materialista oggi dominante, tutto ciò che non è spiegabile, misurabile e –possibilmente – riproducibile in laboratorio, è solo frode o ignoranza. Se fosse per i nostri Soloni alla Piero Angela, qualche tipo di C.I.C.A.P. (Centro Italiano di Controllo per le Affermazioni sul Paranormale) internazionale dovrebbe organizzare quanto prima una spedizione alle falde dell’Himalaya per sfatare la “leggenda” di Babaji (così come, in Occidente – sia detto fra parentesi – molti credono di aver sfatato per sempre la “leggenda” dello Yeti). Lasciamoli alle loro tetragone certezze, ai loro tristi dogmi. Essi sono culturalmente così attardati, da non sapere che la stessa scienza più avanzata, in particolar modo la fisica delle particelle sub-atomiche, è pronta a riconoscere la possibilità di tutta una serie di fenomeni ritenuti “impossibili” dalla fisica classica (vedi, ad esempio, il libro di Ugo Plez).
    Ma è certo che anche la scienza più avanzata può solo distruggere certe nostre positivistiche presunzioni: per accedere alle verità superiori è comunque necessario un “salto spirituale che, dall’esterno (cioè, oggettivamente) non può essere né descritto, né compreso. E tuttavia rimane sempre attuale l’osservazione di Shakespeare, nell’atto primo dell’Amleto: “Vi sono più cose fra terra e cielo, di quante tutta la vostra filosofia riesca solo ad immaginare. “ E soltanto l’occhio interiore, allenato dalla meditazione e illuminato dalla Conoscenza, può incominciare a vederle, udirle, accettarle.

    • David

      La vita come assoluto propulsore dell’esistenza che percepiamo e viviamo
      è presente in tutte le forme del creato ,un universo nasce da una vibrazione poi appare l’atomo e le varie forme specializzate fino agli esseri umani senzienti , qui la vita diventa io come unità singole e abbiamo gli esseri come unità ,esseri più o meno grandi e alcuni molto piccoli, questo è quello che insegna la filosofia Yoga .
      Scientology prende molto da questo corpo di conoscenza ,l’unica differenza è qui è stata svolta una indagine accurata e forse solo oggi con una nuova tecnologia ,vedi l’elettrometro è stato permesso di indagare nei meandri più nascosti della trappola che avvolge la Vita come assoluto nel Mest .
      Scientology rimane una strada certa per l’uomo che vuole tendere verso l’essenza dell’infinito.
      Comunque per chi volesse conoscere la vera essenza della filosofia Yoga consiglio questo ottimo libro ” LA SUPREMA SAPIENZA ” di YOGI RAMACHARAKA ” Edizioni VENEXIA.

      David

  19. luciano

    Ciao Silvia ben tornata!!!!! Con affetto Laky . Pace e Bene.

  20. Luigi Cosivi

    Per parecchio tempo la Chiesa cattolica, da un lato e la scienza dall’altro, si sono accapigliate sull’evoluzionismo darviniano. La prima ha trascurato il campo più importante in cui dibattere: la spiritualità; il secondo negando completamente la stessa cosa. Questa confusione però non esiste solo tra i due citati , ma evidentemente anche in ciò che racconta London.
    Non è che l’evoluzione delle automobili non sia interessante, ma che sia più importante dei piloti, scusate non mi ci metto neppure a discutere, si creerebbe solo confusione ed è forse questo che si vuole.
    I santi uomini del Tibet, restando al freddo non aiutano certo i piloti ad evolversi , imparassero ad insegnare ad altri ciò che sanno, ma non a pochi eletti ma a molti , meglio a tutti, allora avrebbero un valore un po diverso dalle favole.
    Giusto per non essere frainteso penso che il mio corpo sia un automobile o qualcosa del genere, non importa se sia un furgone o una Ferrari o un elicottero, ma la parte più importante sono IO che lo guido. E’ giusto dare carburante e manutenzione alla macchina fino a che può essermi utile e utile agli altri, anche il più a lungo possibile. Mi spiace pensare che S. Francesco , senza penitenze e privazioni, avrebbe potuto aiutare il suo prossimo più a lungo, non che mi ci paragoni. Ma qualsiasi cosa non sia diretta a migliorare spiritualmente il pilota e lo faccia, ricade semplicemente nel campo della biologia e della meccanica, spesso deviando o fermando l’interesse e l’evoluzione del pilota stesso. Lascio a Voi l’elencazione di tutti i modi in cui ciò avviene, non lo fate per favore, non la finiamo più altrimenti.

  21. Diogene

    Mi sembra giusto che gli scientologisti difendano e promuovano il loro punto di vista, ma un osservatore neutrale non potrebbe non rimarcare nei dibattiti quell’atteggiamento tipo “io so e tu non sai” caratteristico di accademici ed ecclesiastici. Si possono sostenere le proprie opinioni senza invalidare o denigrare quelle degli altri. Credo che tutti stiano cercando di fare del loro meglio; persino i delinquenti sono convinti di risolvere i loro problemi con atti criminali. Il Papa cattolico attuale sta ottenendo molta popolarità grazie ad un buon mix di tolleranza e di rigore morale, senza sbandierare dogmi o lanciare anatemi. “Concedere di essere” è naturale fra gli animali, ma evidentemente per gli umani è una conquista, addirittura una virtù da coltivare.
    Io non ho alcuna esperienza che mi convinca dell’esistenza di persone tanto longeve e potenti e non sono incline a credere a qualsiasi racconto, ma se dovessero esistere non sarei in grado di giudicarli né di comprendere appieno la portata della loro eventuale influenza sul mondo.
    E’ indubitabile che ci sono corpi e spiriti, ma servono metodi e risultati per farli coesistere. La fondamentale incertezza che può influenzare in modo negativo una persona deriva dalla sua obbiettiva impossibilità di riconoscere il proprio effettivo livello di consapevolezza. Per questo, almeno nelle società di tipo occidentale, tutta l’enfasi è posta sul livello di competenza. LRH lo sapeva e ha sviluppato Scn per una mentalità occidentale, ma l’atavica conoscenza orientale ne sta alla base. Dato per certo che le culture vanno e vengono, l’unica certezza che va tutelata consiste nel fatto che ogni essere umano è portatore di un seme di saggezza.

  22. luciano

    Un poco di gossip !!! Oggi ho attestato gli OGGETTIVI, voglio ringraziare l’Auditor ed il C/S per il lavoro sinergico e la pazienza avuta nello svolgere il lavoro e portarmi fino agli E.P. Mi sento molto rilassato e beatamente innamorato di tutto ciò che mi circonda. Sono in pt e vedo il MEST come una opportunità visto che vivo qua, e non come qualcosa di negativo o da combattere. Durante gli ogg. la mia consapevolezza si è notevolmente espansa, non ho mai dubitato di essere un’ unità consapevole di essere consapevole ( fin da bambino magari con altri termini ). Gli ogg. però hanno acuito e dato più certezza. Ho la certezza di essere un thetan ma non disdegno nemmeno di vivere in questo corpo e di preservarlo al meglio in fondo è uno strumento e ne ho rispetto non attaccamento. Con Affetto Luciano Pace e Bene.

    • Marco

      Complimenti Luciano, ottimo in tuo “sapere di essere un thetan che vive in un corpo da rispettare…” per il momento, in effetti, siamo legati al corpo in modo molto evidente ed “intimo”.

      • Luc

        Bravissimo Luciano, questi sono i “gossip” che mi piacciono. Bel successo, molto theta.
        Un bravo anche all’Auditor ed al C/S.
        ARC
        Luca

        • Silvia Chiari

          Evvai !!! Complimenti veramente . Questa è la dimostrazione che l’avere altre conoscenze non ti ferma dall’andare su per il ponte, ma anzi ti danno una spinta in più per “correre” su per il ponte !!!( cioè – per-correre)
          Un abbraccio di luce

          • Nessuno

            No! Questa è la dimostrazione che la tech funziona, se applicata 🙂
            Scusa ma mi sembra tu voglia aver ragione su qualcosa affermando quello che hai detto. Resa troppo sbagliata in passato? Un saluto di pace e luce a te e al nuovo arrivato nell’universo fisico :-))))))

          • Guido

            Caro Nessuno,
            questo tuo perentorio appunto al commento di Silvia mi pare un poco eccessivo.
            Una cosa non esclude l’altra anzi, sono complementari.
            Inoltre la tua domanda/considerazione, a mio avviso valutativa, andrebbe semmai posta in una sede più congrua, tipo durante una seduta di auditing, non nell’androne, esposto ai venti, di un condominio.
            Devo dire che mi hai sorpreso, e anche un poco deluso.
            Mi auguro di potermi ricredere.
            Guido

          • Nessuno

            Ciao Guido,
            Accetto la critica e chiedo scusa, era una battuta, una cosa non capisco, se si può fare commenti che dovrebbero essere materia di cramming o accedemia ho pensato di potermi “allargare” un po’ anche io… Sbagliando. Come faccio a deluderti se non mi conosci?

  23. Nessuno

    Salve, non so se questo forum abbia un filtro o meno, ad ogni modo vorrei dire la mia, se concesso.

    Ecco il malloppo

    Salve a tutti,
    Sono un lettore attento e vi seguo da tempo. Chi io sia veramente non importa quello che ho da dire forse potrebbe esserlo.

    Vedo moltissimi commenti e discussioni su cui sarei voluto intervenire e dire la mia ma non avendo mai scritto sui blog o forum mi sento come un pesce fuor d’acqua, già non capisco nulla di internet, ma poi qualche giorno fa mi sono addentrato nelle discussioni tecniche e non sapevo se ridere o piangere.

    Non iniziate subito ad inalberarvi, non vuole essere e non è un attacco a voi o a quello che fate o dite, visto lo spirito del blog, dove una persona può dire liberamente quello che vuole, mi sembra giusto che una persona dica la sua.

    Il motivo per cui ho deciso di scrivere per la prima volta ė molto semplice, ho visto commenti che denotano una mancanza di dati… Mi spiego prima che vi dia modo di andare su toni battaglieri e vi porto alcuni esempi di cosa intendo.

    Leggendo sul blog dell’FPRD e DNEXP ho potuto notare che ci sono mancanze di dati e tante congetture. Primo DNEXP non è stata sostituita dall’FPRD, all’interno di DNEXP c’è una tecnica per risolvere gli scopi malvagi e resta valida ma in DNEXP gli scopi vengono eliminati in modo diverso che nell’FPRD e poi non tutti i casi possono o devono percorrere DNEXP… Da qui l’FPRD, CON TUTTE LE SUE RELATIVE ALTERAZIONI CHE HA SUBITO NEL TEMPO. DNEXP invece è diventata tech perduta e da quello che posso vedere nelle organizzazioni (meglio non usare il termine chiesa, visto che non lo è) resta ancora tech perduta. Forse perché troppo funzionale? Poi meglio far fare il percorso alternativo che porta più soldi alle org avanzate, che essendo a corto di persone da mettere sui servizi ora hanno modo di far soldi anche con questi poveretti.

    Di solito non discuto di dati tecnici con le persone addestrate e se si applica la tech non lo si dovrebbe fare mai. Usare invece un buon dizionario, o più, penso possa servire meglio allo scopo di chiarire le cose e uno studio completo e attento fanno il resto. DNEXP la trovate sui volumi rossi basta leggerla e capire cosa tratta e perché è così vitale che venga ripristinata come tech. Stesso vale per FPRD. I nastri sono disponibili, a volte solo in inglese, ma esistono anche nel campo indipendente. La tech c’è tutta basta studiarla senza scorciatoie. Cercare di riempire quello che non si sa con delle pezze non serve a nulla se non a darci l’illusione della conoscenza. Cosa che nelle organizzazioni succede spesso, dove vengono citati dati che non si sono capiti completamente e solo per dare un impressione di competenza e rendersi importanti.

    Altro esempio, dove si risolvono i RS? Anche qui tutto scritto nei materiali e nastri di DNEXP e altri punti del ponte, senza andare su cose confidenziali vengono anche risolti su uno specifico livello OT, anche qui mancanza di addestramento e dati che vengono riempiti con quello che “ha senso” per la persona, quindi non necessariamente la cosa corretta, ma sicuramente corretta, per così dire, per lui.

    Altro esempio, le GPM, dove si risolvono? Una persona che non è sufficientemente addestrata spara congetture e idee, la verità è che se non si sa dove si risolvono le GPM sul ponte, questo è dovuto ad una mancanza di addestramento o al fatto che non ha fatto quei gradini del ponte dove vengono percorse. Ora quei gradini del ponte sembrano essere in voga nella chiesa e molte persone stanno in effetti percorrendo le loro GPM, A buon intenditore poche parole.

    Se volete posso portare altri esempi ma non voglio rendere sbagliato nessuno, solo far capire un semplice concetto. Se una persona non ha tutti i dati o ha dati frammentari estrapolati da qualche manciata di dati appresi qua e la, senza uno studio COMPLETO della tech, come sappiamo riempirà i buchi con quello che per lui ha logica ma che non necessariamente corrisponde alla verità.

    Anche questo è un dato tecnico dello student hat e non solo. Il problema qui è la cannibalizzazione (scusate il termine) del pubblico e con questo intendo dire una cosa molto semplice, per avere la tech completa e conoscenza completa una persona dovrebbe come minimo fare il classe 6 e gli OEC, perché? Semplice, tutta la tech e il suo sviluppo sono spiegati in modo dettagliato e soprattutto seguendo un percorso cronologico. Il nostro David questo non lo vuole, preferisce pecoroni poco addestrati che lo seguono ciecamente quanto dice lui sia la verità, lo sta facendo da prima che LRH morisse, non che lasciasse il corpo proprio che morisse, se voleva mollare il corpo come ci ha fatto credere il David avrebbe fatto la formula di cambio di potere, ma non l’ha fatta, al contrario abbiamo un bel certificato fasullo con le impronte digitali di LRH dove dice che David è il suo degno sostituto, ma questo lo sanno in pochi, nelle org è bastato dire che ora lui era il nuovo capo. Per lui più le persone restano ignoranti e confuse meglio è, e quale migliore seguace di uno che sa poco? Quale metodo migliore per fare soldi che far comprare a tutti “l’ultimo modello, libro o corso al pubblico rimasto sulle linee delle org? Entrate garantite per anni ed anni, poi ci sarà un nuovo sviluppo e “scoperta” fatta solo dal “mitico” David e nessun altro, solo lui. Peccato che sia lui stesso che ha rilasciato la golden age of tech dicendo che era l’unica vera tech ecc ecc. come ben sappiamo.

    Ora invece il classe 6 e gli OEC non stanno venendo spinti ne fatti come LRH intendeva, il nostro “amico” ha visto che si fanno più soldi rifacendo fare tutto, corsi e ponte dall’inizio, dicendo che ora sono quelli standard, se una persona applicasse la serie dei dati a quanto succede nelle organizzazioni, qualche domanda se la farebbe, ma essendo non addestrato accetta quello che gli viene detto come vero. Ora hanno rilasciato la golden age of tech 2 (la vendetta) tutti felici di rifare lo student hat e tutta l’accademia, un po’ per paura di dire che non sono d’accordo un po’ per ignoranza. Nuovo meter spaziale, che era pronto già da anni ma non consegnato, sempre per far fuori le scorte dei super mark 7 quantum. Ricordiamoci che LRH era in vita quando il ponte attuale è stato ideato e come non poteva accorgersi di alterazioni della tech? Il nostro caro affarista David ha trovato il miglior modo per far salire le stat senza avere altro pubblico sulle linee, far rifare a tutti tutto, pubblicare tutto di nuovo dicendo che il precedente era non standard, ma la Golden age of tech non è stata ideata e riscoperta da lui? Miriadi di non senso e dati contrastanti che tutti o quasi accettano, un po’ per paura un bel po’ per ignoranza, come ho già detto. Il meter quantum ne è un esempio, all’evento dove veniva consegnato il nostro caro David ha detto che questo era l’unico meter standard da usare e nessun altro ora la stessa cosa viene detta per il nuovo meter. Quei terminali tecnici che non condividono la “nuova” tech o vengono declassati e quindi privati dei loro certificati o se insistono vengono o sono stati espulsi dalla chiesa con un bella dichiarazione SP. A quel punto il gioco è fatto, nessuno può parlare con lui ne avere qualsiasi connessione, quale metodo migliore per far tacere una persona? Ma anche qui per colpa della cannibalizzazione del pubblico accettano ben felici tutto quello che gli viene proposto, vi siete mai chiesti come mai? Io un idea me la sono fatta, se una persona non ha i fenomeni finali di un punto del ponte o abilità di un corso, quale scusa migliore che accettare che quanto si era fatto non era quello standard? Ecco spiegato come mai OT, quasi sempre poco addestrati, vanno a fare il purif e oggettivi di nuovo sperando che questo stabilizzi i loro casi.

    La maggior parte del pubblico e staff che conosco arriva ad essere un auditor magari di classe 5 graduato, magari CS, magari qualche volume verde, ma pochissimi sono PIENAMENTE addestrati. La differenza tra un classe 5 graduato e un classe 6 è la stessa che c’è tra un ingegnere meccanico e un saldatore o tornitore. Dove nel primo si dovrebbe avere una conoscenza completa e nel secondo basta anche solo una applicazione corretta delle tecniche, ma non necessariamente capendo quello che realmente si sta facendo o non sapendo completamente tutti i perché e percome si debbano usare alcuni materiali o tecniche invece di altri.

    Nel classe 6, ad esempio, una persona vede come Ron è arrivato a sviluppare procedimenti e tecniche e come ė arrivato ad usare e migliorare quelle tecniche lo faceva con i suoi auditor che testavano i procedimenti ideati da lui e li modificava, dove serviva, ascoltando i sui auditor e successivamente CS o terminali tecnici. Poi ha pubblicato il nuovo ponte e accedemia, quando era ancora in vita, Non posso credere che LRH sia stato così cieco da non vedere tutte le alterazioni che il David vuol farci credere di aver scoperto. Come può essere che LRH non abbia visto che i libri, corsi, meter, gradi e livelli OT non fossero standard, ma tutti, o quasi, hanno creduto che c’erano libri non standard, corsi non standard e via dicendo. Ma il David è superiore anche a LRH a quanto ho visto con le ultime, che non saranno le ultime, ci sarà una golden age of tech 3, poi un nuovo meter e mi raccomando che tutti i materiali precedenti vengano distrutti, così così non c’è più traccia del passato e nessuno può dire nulla, non avendo più riferimenti. Sono anni che vedo questa cosa ripetersi, nuovi corsi, nuovi gradi, nuovi livelli OT e via dicendo.

    Una cosa che mi fa rabbia è vedere tutti questi pecoroni che accettano ogni cosa gli venga detta dallo spendaccione David, che ora possiede un impero immobiliare da fare invidia ai grandi della finanza. Si perché le org ideali non sono del pubblico o staff di quell’org, fanno parte del patrimonio della chiesa internazionale. Pensate a quanti soldi per i mobili, che devono comprare da INT e solo da INT.

    Ritornando sui miei passi iniziali del mio scritto verrei invitarvi a studiare di più e discutere meno di dati tecnici, orami c’è tutto online, dai libri a OT 8, stesso vale per i corsi. Non facciamo come fanno nelle org dove uno per apparire sfoggia conoscenza frammentaria pretendendo di sapere di più, vi ricorda qualcosa? In poche parole il riferimento da seguire è QUESITI TECNICI, li LRH dice come fare a risolverli e non è di certo scrivere o dire la propria secondo il proprio punto di vista. Questo sia che si parli di inni vedici che della bibbia che di qualsiasi altra fonte di conoscenza, i dati sono scritti, basta studiarli e chiarirsi le parole.

    Chi sono io per dirvi tutto questo? Nessuno e resterò un nessuno perché ho capito che è meglio essere che apparire. Applico scientology tutti i giorni, senza chiedere un soldo per quello che faccio?

    Di bugie ne abbiamo dovute digerire tante e ce ne saranno sempre di più da digerire, ora non sono più sulle linee delle org ed ho fatto e sto finendo il mio ponte completo, parte destra e sinistra, più i lati e sotto, in alto ci arriverò e sono vicino alla fine.

    Siete sicuramente liberi di fare e dire quello che volete, non siete più sotto la soppressione delle Org e per quanto mi riguarda potete seguire gli inni vedici o qualsiasi altra filosofia che desiderate seguire. Ma non fate come stanno facendo nelle org, capisco che le abitudini sono dure da mollare ma se fate così state facendo la stessa cosa che fa il “buon” David. A voi la scelta.

    Solo un’altra cosa; un piccolo ragionamento sul movimento indipendente. Mettere inni, poesie e quant’altro, va bene, va benissimo, come già detto dai dotti qui sopra, che hanno sicuramente una conoscenza molto più ampia della mia e che rispetto, (non è sarcasmo, lo penso veramente, giusto per non farmi dare del 1.1), tutto questo non penso che giovi al movimento, e mi spiego.

    Come sappiamo molte persone delle org, in segreto, leggono internet e di sicuro hanno trovato questo sito, ne hanno letto le verità ed hanno avuto la loro illuminazione con tanto di sganciamento di masse dovute alle soppressioni subite nelle org.

    Ora viene il difficile, come uscire dalle org e tech alterate da dm? Come sapete non è un passo facile.

    Mettiamo che prendano coraggio e inizino a diffondere queste verità ad altri, come fare a driblare le varie accuse come: “mischiare scientology con altre pratiche”, oppure: “alterare la tecnologia”?

    Al primo approccio con un ufficiale di etica lo fa a fettine, se è un duro ed è convinto delle sue ragioni può arrivare fino al direttore degli affari speciali, se è durissimo arriva fino al ufficio degli affari speciali, se è un eroe come voi esce (o viene cacciato) e affronta e confronta quello che deve ma non tutti sono eroi.

    Se si vuole cercare di aprire gli occhi alle persone e fargli capire che c’è un ponte percorribile indipendente, meglio fare come fanno nelle riviste delle org avanzate “advance”, o come faceva LRH, dove alte religioni, credenze, filosofie vengono citate e messe in relazione a scientology.

    Sappiamo tutti che di saggi, illuminati, guru, santoni e via dicendo, ce ne sono stati e ce ne sono, con saggezza, sapienza, conoscenza, estetica, etica, responsabilità e amore incredibili. Ma pochissima o nessuna TECNOLOGIA, per portare una persona al suo stato nativo. Molte filosofie arrivano ad avere dei liberati, ma nessun CLEAR o OT, STABILI e sopratutto nessun AUDITOR. Ampliare la propria conoscenza e sapienza va bene ed è un dovere, dopotutto LRH ha fatto la stessa cosa studiando le filosofie precedenti e le scienze moderne, perché impedire ad altri di fare lo stesso percorso?

    Messa così ha un senso con scientology, messa diversamente ricade nel: “mischiare altre pratiche” e “alterare le tecnologia” questo che piaccia o meno è quanto LRH ha detto. Perché offrire il fianco ad un facile attacco?

    Poi basta che uno dei tirapiedi di DM metta sul forum un inno vedico e subito si diventa scoiattoli agli occhi dei ciechi.

    Spero risulti in una critica costruttiva, se pur critica resta.

    Un saluto da…

    NESSUNO

    • Ciao Nessuno, mi e’ piaciuta la tua critica costruttiva e non voglio entrarne in merito poiché sono solo una portinaia pettegola ( 🙂 ) e non modero categoricamente nessuno finche’ non vada contro i principi del Blog.
      Effettivamentesi può’ notare come e quanto tendono a commentare i vari terminali tecnici del campo Indipendente Italiano…..
      Non amano stare sotto ai riflettori stile Hollywood ma preferiscono Torre d’avorio, stanza di Auditing e Classe … e per questo li ringrazio Tanto…
      Se vogliamo fare un paragone, qui’ e’ un po come nella sala d’attesa dell’HGC virtuale…. ci si scambia volentieri 4 chiacchiere.
      In merito a Dianetica Espansa ed FPRD, semplicisticamente si e’ detto che e’ stata sostituita… In pratica, come correttamente hai scritto, Dianetics Espansa e’ Tech Perduta e FPRD…… … … Beh 🙂 dipende dai punti di vista … nella ricerca della storia ho trovato importantissimi terminali tecnici che mi ponevano un punto di Domanda quando menzionavo FPRD o SIX month check …. Effettivamente nel 1982 non cerano… 🙂
      Ma comunque, proseguiamo affinche’ una Scientology Libera al di Fuori dei Monopoli sia possibile. Il tuo contributo può’ essere prezioso ed i Frutti dell’aiuto di chiunque faccia qualcosa a riguardo, li possono raccogliere tutti quanti.
      Francesco

      • Nessuno

        Ciao sono un po’ confuso, sei una donna o uomo? Dal nickname pensavo uomo, ad ogni modo di terminali tecnici che discutono dati tecnici ce ne sono compreso il snr CS, per il resto il mio era solo un appunto, un po’ lungo, su alcuni punti che visti dall’esterno possono offrire un fianco ad una pugnalata, per il resto tutto a posto, come ho scritto liberi tutti.

  24. luciano

    Per il nuovo amico che si chiama ( Nessuno ) benvenuto nel blog di tutto cuore. Per quello che tu hai scritto molto probabilmente nessuno in questo blog potrà dissentire perché è cosi che funziona e dovrebbe funzionare Dianetica e Scientology. Sarà importante per tutti noi la tua competenza e le tue capacita. Il ponte è la via principe! (Studio e Procedimenti), questo penso sia l’accorato sentire di tutti noi ,concordo su tutto. Ok. Permettimi però di esprimere, anzi di comunicarti la mia esperienza se un giorno mi sento stra Theta e comunico in forma poetica e creativa con AMICI penso sia normale è un blog non l’ACCADEMIA. Non tutti nel blog, me compreso, conosciamo tutto quanto Ron ha scritto, stiamo tutti studiando.. è una strada a gradienti. Tutti, perlomeno penso, sanno di non mischiare pratiche non ortodosse e verificare i dati ecc ecc. Questa e la strada!!!!! Ma non posso non ringraziare tutte quelle persone e ti assicuro sono veramente tante (guru, preti, maestri, il fornaio, il calzolaio, i miei genitori e altri) che mi hanno permesso di comprendere quello che sono ora. Perciò nessun dualismo se qualcuno posta spiritualità per quanto mi riguarda può solo avere la mia benedizione. Sono anche sicuro che senza quelle conoscenze forse non mi sarei avvicinato ha Ron. Forse ora farò un affermazione un poco forte!!! Nessuno ha fatto tutto il ponte, credo nemmeno Ron, perciò può darsi che in un futuro non lontano avremo bisogno anche di questo retaggio passato.Se non ricordo male in uno scritto Ron diceva che forse alla fine ci saremmo imbattuti in un mare d’amore. Quell’amore di cui parlano tutte quelle persone. Amore non Potere solo ed esclusivamente Amore .Ciao Con affetto Luciano. P.S. Il ponte cercherò di farlo il più velocemente possibile………e poi da li vi saprò dire.Ciaoooooo

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