La Via di Arhat

 

Da qualche settimana ospitiamo sul nostro blog i post dell’amico Arhat. Come lui stesso ci ha raccontato il suo percorso sulla strada della libertà è avvenuto all’interno della Chiesa di Scientology dove ha raggiunto il livello di Solo NOTs; da lì in poi il suo percorso è proseguito autonomamente con tecniche da lui sviluppate, MA, e questa è la condizione per la quale noi pubblichiamo il suo resoconto, sempre su basi scientologiche. Questa per noi è la discriminante fondamentale. Il percorso fino ad OT VII (Solo NOTs) è ben tracciato e condiviso da tutti coloro che pubblicano su questo blog. Da lì in poi la strada ufficiale tracciata da Ron Hubbard e dai suoi collaboratori si interrompe ed è quindi normale che i più intraprendenti si siano messi a ricercare una via per proseguire sul Ponte. D’altra parte, vi è un’enorme quantità di materiali che LRH ci ha lasciato non compresi nei procedimenti di auditing del ponte standard e facilmente attribuibili alla fascia OT del Ponte.

L’esperienza di Arhat è individuale e il suo modo di procedere non è stato testato su altre persone. Sicuramente, al di là delle tecniche pratiche che non siamo in grado di valutare, le citazioni teoriche che lui porta nel suo scritto sono molto edificanti e spiritualmente corroboranti. Noi conosciamo molto bene i livelli OT di Richard e la Dianasis di Irene Munford e sono le tecniche “ulteriori” che utilizziamo e consigliamo non comprese nel ponte standard ma scientologiche nelle loro basi teoriche. Non possiamo quindi né consigliare né sconsigliare le tecniche che suggerisce Arhat, come, per lo stesso motivo, non possiamo consigliare né sconsigliare altre strade che auditor e studiosi di Scientology hanno sviluppato negli anni: Idenics, Knowledgism, Trom fra le altre e chi più ne ha più ne metta. D’altra parte non abbiamo visto ancora nessuno (noi compresi) in grado “di far volare i cappelli”. Certamente Ron consigliava di non farli volare, ma per decidere di NON farli volare bisogna prima essere in grado di farlo, cosa che purtroppo non è nelle capacità nostre e di nessuno che conosciamo. Questo fatto ci deve portare ad una certa umiltà e ad astenerci da giudizi categorici su strade che non conosciamo e che non abbiamo sperimentato ed è per questo che pubblichiamo volentieri “La Via di Arhat”.

Paolo Facchinetti

COMPAGNI DI VIAGGIO

Per la necessità di condividere la mia avventura pensando che possa essere di aiuto, scrivo questo resoconto.

Circa trentatré anni fa, durante l’auditing su OTVII (NOTs), ho vissuto il fenomeno: “ANDARE SU PER IL PALO”.

Non più identificato con gli “altri me stesso” (identità, valenze componenti la GPM), presi coscienza di me stesso come “IO FONDAMENTALE”.

In quello stato i veli dell’ignoranza caddero, mettendo in mostra la funebre condizione del Thetan quando fa parte del composto Homo sapiens: un inconscio burattino nelle mani di energie da lui stesso create.

Terminato OTVII (NOTs), entrai in stand-by, in attesa della liberazione dei veri e propri livelli OT.

Ma, più il tempo passava più era evidente che il livello ETICO (corrompere la tecnologia, linea segreta di dati) e di CASO (subordinati alla GPM: realtà di se stessi come oggetto e nessuna realtà come punto di vista) dell’alto management post-Hubbard, erano completamente inadatti alla missione di concretizzare il completamento del Ponte.

I livelli OT erano sempre più un miraggio.

Nel mese di dicembre dell’anno 2005 arrivò la goccia che fece traboccare il vaso della mia pazienza.

Ormai non avevo più dubbi, Scientology si era trasformata in una ipocrita congregazione, interessata prioritariamente a“costruire cattedrali di pietra”, all’accumulo di ricchezze,potere e status. Lo scopo originale non esisteva più.

Distrutta la speranza e la fiducia, con rabbia e frustrazione rispolverai l’e-meter e, utilizzando la conoscenza conseguita durante il fenomeno “ANDARE SU PER IL PALO”, mi misi a scrutare il caso.

“COSE” incominciarono a succedere, e quello che avrebbe dovuto essere un semplice gesto di ribellione, si trasformò in un lungo e metodico (non è una passeggiata nel parco) lavoro di demolizione della selva di masse chiamata GPM.

Dopo all’incirca _____?_____ anni di lavoro, nel mese di _____?_____dell’anno ____?____, l’ultima massa della GPM venne finalmente eliminata, conquistando di conseguenza, in forma definitiva,la coscienza di me stesso come “IO FONDAMENTALE”.

A quelli di voi che sentono il profumo di verità e che sono nella condizione di caso adeguata (capacità di percepire le masse della GPM, sommata a un chiaro e fermo proposito), questo resoconto mostrerà la strada per poter uscire dalla tomba-prigione nella quale si sono “allegramente” cacciati.

ARHAT*

 

LISTA DEI Q E L’INIZIO DELLE LOGICHE: “Andare su per il palo vuol dire questo: raggiungere l’estasi,senza la conoscenza”.

(Estasi, dal greco èkstasis, essere fuori di sé: distaccato da tutto ciò che è condizionato, si riconosce nell’Assoluto, nello Statico.)

 

IL PRODOTTO FINALE DELLA FILOSOFIA DI SCIENTOLOGY

(Hubbard)

  • NON C’È NIENT’ALTRO NEL BANK DI CUI DOVETE PREOCCUPARVI PERCHÉ TUTTI GLI ENGRAM,.LOCK, SECONDARI, IMPLANT, TRAPPOLE PER THETA E TUTTO IL RESTO DI QUESTE COSE, SONO DEI LOCK SULLE GPM. E LE GPM SONO DEI LOCK (MOCK-UP) SU UNA COSA CHIAMATA THETAN.
  • Che cosa l’uomo considera sé stesso come sé stesso? Bene, in realtà è il Thetan, più i macchinari, più il corpo, più il bank reattivo. Questo è ciò che noi chiamiamo la prima dinamica per quanto riguarda l’uomo. IN REALTÀ, NON È LA PRIMA DINAMICA.
  • Che cos’è questa cosa, la valenza? Beh, la valenza ha le immagini. Oh-oh! È la valenza che ha le idee. È la valenza che ha gli “ora dovrei”.È LA VALENZA CHE HA LE RELAZIONI INTERPERSONALI.
  • Proprio qui, al centro del ”tu” c’è una fonte inestinguibile e assolutamente indistruttibile di movimento (il Thetan). QUESTA È LA VOSTRA EREDITÀ IN QUANTO PARTE DI BEINGNESS DIVINA.
  • Soffermatevi a rifletterci un attimo: “Dove sono? Chi sono? Quale parte del mio essere sono?” Vediamo un po’…, DEVO TROVARLO (arrivare a conoscere qualcosa che si ignora)!
  • Qual è la mia vera identità? Chi sono io? Da dove vengo? Avete iniziato sulla strada della verità e questo è pericoloso, a meno che non la percorriate tutta. Quella strada deve essere percorsa, perché LA NATURA STESSA DELLA GPM NON AMMETTE MEZZE MISURE.
  • Finirai per fermarti dove dice: “OH! QUESTO SONO IO” (il Thetan finalmente libero dai MOCK-UP di se stesso).

(Arhat*)

 

Tutto quello che esiste in relazione alla condizione umana è relativo, pertanto, sempre soggetto a circostanze, sempre soggetto a quello che chiamiamo TEMPO. Tempo, ora, minuto, giorno, mese…

La relatività dentro del tempo è ciò che esiste nella mente degli uomini. L’unica parte dell’essere umano non soggetta al tempo, e che deve essere trovata (arrivare a conoscere qualcosa che si ignora), è la Beingness Divina (lo Spirito, il Thetan, l’assoluto, lo statico).È necessaria questa conoscenza per avere risposta alle domande fondamentali: “Dove Sono? Chi Sono? Quale parte del mio essere sono?”

Gli uomini hanno queste domande a livello inconscio. Avendo le domande a livello inconscio, e non ottenendo risposta, diventano un punto oscuro, un punto senza conoscenza. Cosa succede all’uomo quando i veli dell’ignoranza vengono rimossi? Succede una espansione della coscienza, il entra in contatto con sé stesso (la Beingness Divina, il Thetan, l’Assoluto nell’essere umano, lo Statico).

Le religioni al fine di raggiungere l’unione con il Divino (l’Assoluto) si concentrano sulle virtù umane, cercando di migliorare l’essere umano orientandolo verso il bene, ad esempio attraverso la pratica caritativa, e non di uno sforzo mirato a raggiungere il distacco dalla personalità: la GPM, la parte relativa, condizionata, dell’essere umano. Ossia: esteriorizzare il Thetan dai MOCK-UP di se stesso. (La personalità è una pluralità: “L’antropologia postmoderna diffida del concetto ciceroniano di ‘individuus’, è a favore invece del concetto di ‘personae’ nell’accezione letterale di pluralità di maschere attoriali.”).

Nella sua maggioranza, le persone che praticano la filosofia di Scientology considerano sufficiente e soddisfacente percepire che stanno migliorando. Ma, l’obiettivo della filosofia di Scientology non è SOLAMENTE cambiare le persone in meglio, è accendere la luce nella stanza oscura in cui si trovano. E per luce intendo: riconoscersi nello Statico. Se accettiamo che la nostra origine è lo Statico, e che a lui DOBBIAMO ritornare, necessariamente abbiamo la responsabilità di dedicare la nostra esistenza, con persistenza e tenacia, a questo ritorno. Per raggiungere questo obiettivo, al di sopra di tutte le virtù umane, è necessario il distacco dalla personalità. Il distacco conduce l’uomo alla purezza, e dalla purezza alla semplicità, ed alla semplicità all’immutabilità. Il distacco è un processo radicale.

L’uomo come PERSONA (il Thetan, più i macchinari, più il corpo, più il bank reattivo) usa l’intelligenza, i cinque sensi e le passioni. È ciò che funziona in questo mondo. Invece, l’uomo come INDIVIDUO, (la Beingness Divina, lo Spirito, il Thetan), è una coscienza non localizzata, intimamente somigliante allo Statico. Il problema degli uomini è che, nella sua maggioranza concentrano la loro attenzione solamente nell’io come PERSONA, e quindi, non si riconoscono nello Statico, rimanendo infelici.

Chi vuole diventare quello che dovrebbe essere (il Thetan: se stesso), deve lasciare quello che è ora (la GPM: l’insieme dei MOCK-UP di se stesso).

Vuoi uno stato di purezza e felicità in te? Spogliati, svuotati dalla GPM. Abbandona tutto (la parabola insegna: “È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ‘RICCO’ entri nel regno dei cieli”). Elimina tutto ciò che hai dentro, tutto ciò che è relativo in te. La felicità assoluta è riconoscersi nello Statico. Dopo aver preso coscienza di ciò che sta occupando spazio, e dopo averlo totalmente disoccupato, la condizione di THETA CLEAR (illuminazione, beatitudine, nirvana) verrà raggiunta. Solo il “POVERO”, quello totalmente vuoto, senza più neanche una minima briciola di GPM, entrerà nel regno dei cieli!

 

 

THETA CLEAR

(COME RECUPERARE SE STESSO: L’IO FONDAMENTALE)

LA VERITÀ FONDAMENTALE È UNO STATICO

(Assioma di Scientology N°35)

L’UNICA ABERRAZIONE È LA NEGAZIONE DI SÉ

(l’IO fondamentale)

(Conferenza “Sopravvivere e soccombere” Luglio 1959)

LA VERITÀ È CIÒ CHE SIAMO

QUANDO NON ABBIAMO PIÙ BISOGNO DI ESSERE

QUALCUN ALTRO O QUALCOS’ALTRO

(Arhat*)

* SCIENTOLOGY E IL SUO BACKGROUND: “ARHAT è simile alla nostra idea di THETA CLEAR”.

* GLOSSARIO BUDDISTA:“ARHAT è colui che ha distrutto i nemici interiori; che ha raggiunto la piena Illuminazione, la pace e la libertà”.

 

GPM: CONOSCENZA DIFFUSA

 

 PERSONALITÀ E INDIVIDUALITÀ

(Osho: mistico)

Persona, deriva da una radice che significa personaggio, una maschera. Prima del Satori (illuminazione) sei solo una persona, una personalità, ma non una individualità. La personalità non è mai singolare, è sempre plurale. Tu sei una folla (la GPM). Quando sei una persona sei una folla, sei molti .Il Satori ti rende uno. Quelle molte facce scompaiono, l’originale viso (l’IO fondamentale) appare. Individualità, è ciò che non può essere diviso. Indivisibile, assoluto tu divieni.

L’IO FONDAMENTALE E LA GPM

(Scientology: filosofia applicata)

…Che cosa l’uomo considera sé stesso come sé stesso? Bene,in realtà è il Thetan, più i macchinari, più il corpo, più il bank reattivo. Questo è ciò che noi chiamiamola prima dinamica per quanto riguarda l’uomo. IN REALTÀ, NON È LA PRIMA DINAMICA. L’unità cosciente di essere cosciente (il SÉ, il Thetan, l’IO fondamentale) è la reale prima dinamica. Ma l’uomo, quando pensa riguardo se stesso, è nella forma di come considera se stesso (è incosciente di essere incosciente come SÉ originale).

…In qualsiasi essere umano, lui stesso (il SÉ fondamentale, il Thetan) non è sufficientemente lì (diluito e subordinato alle valenze della GPM, non ha un punto di consapevolezza proprio) per avere una personalità (le caratteristiche originali dell’IO fondamentale).

…La sua personalità di base fu invalidata, così ne ha cercate di nuove. Queste furono invalidate, così cercò anche quelle più recenti. È come stare in piedi tra due specchi uno di fronte all’altro, otteniamo il pc multiplo. Ma dov’è il chiaro (il Thetan)? Lo troviamo quando eliminiamo le migliaia di altri (valenze) in cui si trova identificato (la GPM è come una spessa e grossa incrostazione che nasconde il Thetan a se stesso).

…Che cos’è questa cosa, la valenza? Beh, la valenza è ciò che ha (che possiede) le immagini. La valenza ha le immagini. Oh-oh! È la valenza (il sostituto del SÉ) che ha le idee. È la valenza che ha gli “ora dovrei” (gli impulsi di agire). È LA VALENZA CHE HA LE RELAZIONI INTERPERSONALI.

…Mi sembra che fosse a Londra, nel 1953 (qualcosa del genere) che avevo preso l’abitudine di far esteriorizzare la persona come corpo astrale. Come valenza, sapete. E quindi fare in modo che la persona, cioè, il Thetan, si esteriorizzasse dalla valenza…1, 2. Beh, la cosa non ebbe successo in molti casi perché al tempo NON SAPEVO che si doveva esteriorizzare il Thetan come (dalla condizione di) valenza, cioè: esteriorizzarlo dalla valenza numero 1, dalla numero 2, dalla numero 3, dalla numero 4, dalla numero 5, 6, 7, 8, 9, 10 e che avrei finito calcolatrici, pallottoliere computer prima di aver capito da quante valenze andava esteriorizzato (detto con altre parole: si ottiene un reale “Theta Clear” solamente dopo aver eliminato la GPM; la GPM opera come velcro tra il corpo e il Thetan). Siete affollati! A varcare la nostra soglia sono alcune delle persone più “popolate” nel mondo.

…Fareste meglio a localizzare quella parte di VOI (il SÉ fondamentale, il Thetan, l’effettività apofatica) che è sempre causa e quindi riconoscere che siete voi quella parte. Proprio qui, al centro del “tu” (il Thetan, più i macchinari, più il corpo, più il bank reattivo) c’è una fonte inestinguibile e assolutamente indistruttibile di movimento. Ed è la fonte di movimento che di per sé non ha alcun movimento. Questa è la vostra eredità in quanto parte di beingness divina (il Thetan, l’effettività *apofatica).

*(n.d.r.: In filosofia, di giudizio che esprime una negazione; approccio teologico secondo cui la divinità è intellettualmente inconoscibile.
dal greco apophatikos, derivato di apophasis negazione, composto di apo che indica allontanamento e phemi dico. Lontano dal dire.

Certamente può essere usata come sinonimo aulico di “negativo”, col pregio di essere garbata e non aggressiva. Per esempio si può commentare una proposta di legge con una critica apofatica, sottolineando che cosa c’è che non va; quando si chiede all’ospite se gradisce qualcosa di particolare per cena, si può ricevere una risposta apofatica, con cui ci dice che cosa non gradirebbe per cena (è una buona forchetta ma ha un’allergia); e una libertà può essere circoscritta da regole apofatiche – che pongono qualche paletto di illiceità pur restando lontane dall’ingerirsi su come si debba esprimere.

Questa parola però ha trovato particolare fortuna in teologia, con un significato specifico: l’apofatismo è l’approccio teorico di chi non crede che si possa definire o comprendere affermativamente la divinità tramite la ragione, ma si possa solo dire che cosa non è. 
Testo originale pubblicato su unaparolaalgiorno.it: https://unaparolaalgiorno.it/significato/A/apofatico)

…Qual è la vera composizione dell’universo? Qual è la mia vera identità? Chi sono io? Da dove vengo? Ovviamente quasi tutti si sono fatti queste domande da piccolo. Avete iniziato sulla strada della verità e questo è pericoloso, a meno che non la percorriate tutta. Quella strada deve essere percorsa (percorrere il ponte fino all’altra sponda), perché la natura stessa della GPM non ammette mezze misure. (Io posso tenere prigioniero un uccello con un canapo grosso così o con uno spago sottile sottile. Ma se uno spago fine fine basta per tenerlo, o fine o grosso è la stessa cosa! Cioè, finché ti resta l’appiglio con la GPM, finché ti resta il legame, piccolo o grosso che sia tu sei legato.)

…E quando inizi a sbucciare gli strati (della GPM) come se sbucci una cipolla, alla fine trovi il tuo preclear seduto lì con qualcosa che ora considera essere la sua identità (il SÉ fondamentale). È una cosa strana, una cosa strana che però è verificabile. Non importa quanti universi scendi, finirai per fermarti dove dice: “OH! QUESTO SONO IO” (il Thetan finalmente libero dai MOCK-UP di se stesso).

SEI SIMILE A UNA CIPOLLA

(Osho: mistico)

Sei simile a una cipolla, continui a sbucciarti: getti via uno strato, il più superficiale, poi ne affiora un altro e getti via anche quello, lo lasci cadere… e un altro ne affiora, questo processo prosegue, strato dopo strato. Ma un giorno, l’ultimo strato viene gettato via (l’ultima massa della GPM) e nelle tue mani resta solo il nulla: l’intera cipolla è scomparsa (l’intera massa della GPM).

Sbuccia la tua cipolla, e non fermarti da nessuna parte, non fermarti prima che il nulla assoluto sia accaduto. IL NULLA ASSOLUTO È LA META: TUTTI GLI STRATI SCOMPARSI E IL VUOTO È TRA LE MANI.

LE IDENTITÀ

(John Galusha: strettissimo collaboratore di Hubbard)

Un’identità è semplicemente come un modo di essere al fine di realizzare qualcosa. Un’identità è composta di credenze, idee, decisioni, intenzioni, ecc. In altre parole, un’identità è un intero pacchetto di regole e leggi su come essere in particolari circostanze. Una persona si muove continuamente e inconsapevolmente dentro e fuori da queste identità. Le identità di una persona appartengono TUTTE a quella persona (sono sue creazioni, non sono “gli inquilini”). Il problema succede quando una persona rimane bloccata in una qualche identità. Per “bloccato”, intendo semplicemente essere quella identità senza accorgersene, anche in circostanze che non sono adeguate a quell’identità.

Per illustrare questi concetti userò un’analogia. Un’identità può essere paragonata ad un’armatura. L’armatura ingombra e limita il movimento, ma in certe circostanze è utile. Ora immaginate di essere dentro un’armatura che avete dimenticato di avere addosso. In altre parole, nella vostra mente non c’è più distinzione tra voi stessi e quell’armatura (con l’identificazione avete perso la capacità di vedere l’OVVIO). Diciamo che pensate si tratti della vostra pelle. Camminate per strada e incappate in una battaglia in cui questa pesante copertura di metallo devia spade e lance. Va tutto bene, l’armatura funziona. Più tardi arrivate ad un lago dove c’è gente che nuota. Avete caldo e decidete anche voi di farvi una nuotata. Vi tuffate in acqua e affondate. Qualcuno vi soccorre e sdraiati sulla spiaggia pensate: “gli altri riescono a nuotare, ma io non ci riesco”. Ecco la condizione indesiderata. Allora immaginate tutta una serie di soluzioni insolite su come stare a galla, mentre l’unica cosa che dovreste fare è liberarvi dall’armatura (fare AS-IS confrontando l’OVVIO; rompere l’identificazione usando l’OBNOSI).

I MOLTI IO

(Samael Aun Weor: gnostico)

L’ego, l’io, non è mai individuale, unitario, singolare; l’io è plurale. Nel Tibet orientale gli io (identità, valenze) sono chiamati aggregati psichici o semplicemente valori, siano essi positivi o negativi.

Se crediamo che ogni io sia una persona diversa, possiamo affermare quanto segue: “In ogni persona di questo mondo esistono molti individui”. Chi vuole veramente conoscere se stesso deve auto-osservarsi e cercare di scoprire i diversi io racchiusi nella personalità. Chi nega l’esistenza dei molti io, non si è mai seriamente auto-osservato. In stile socratico quindi possiamo dire che: “la gente non solo ignora, ma ignora di ignorare”. Per colui che insiste nel considerarsi “uno”, “unico”, “individuale”, ogni cambiamento interiore è impossibile. Gli Aggregati Psichici si comportano al nostro interno come se fossero dei veri e propri “personaggi psicologici”, vere e proprie persone, tanti altri “noi stessi”. Per il fatto di essere illusori e meccanici, di procurare in noi l’affascinazione ipnotica e, quindi, di indurci in errore, tali Aggregati sono completamente negativi. Nell’antico Egitto erano chiamati “Diavoli rossi di Seth”,nella Bhagavad Gita erano i “parenti”, nella mitologia greca erano personificati da Medusa, nel Vangelo cristiano sono chiamati “Demoni”. Più genericamente, possiamo chiamarli DIFETTI.

La volontà dell’Aggregato non è in alcun modo una volontà cosciente, bensì meccanica, ripetitiva, capricciosa, caotica e priva di qualsiasi indirizzo stabile. Essa si esprime attraverso semplici dinamiche associative innescate dagli organi di senso o dal pensiero. Vedo una certa persona e subito prevale in me l’aggregato dell’intolleranza; ne vedo un’altra e provo simpatia; sento una certa canzone e cado nella malinconia; ricevo un insulto e sono preso dal vittimismo; ricordo un buon affare compiuto e mi riempio di soddisfazione, ecc., ecc.

Nell’iniziazione Tibetana, Egizia, Massonica, Rosa-Croce, ha un punto in comune: vincere e eliminare i demoni di Seth, i veleni della mente, quello che la Gnosi attuale chiama di ego o aggregati, perché è solamente con l’eliminazione di questi elementi che potremo conoscere noi stessi (l’IO fondamentale).

I PICCOLI IO

(Ouspensky: filosofo e mistico)

L’identificazione è l’ostacolo principale al ricordarsi di sé. Ogni pensiero, ogni umore, ogni desiderio, ogni sensazione dice “io”. E ogni volta sembra doversi ritenere certo che questo “io” appartiene alla Totalità dell’uomo, e che un pensiero, un desiderio, un’avversione sono l’espressione di questa Totalità. Ogni pensiero dell’uomo, ognuno dei suoi desideri si manifesta e vive in un modo completamente indipendente. La Totalità dell’uomo non si esprime mai, per la semplice ragione che non esiste come tale, salvo che fisicamente come una cosa, ed astrattamente come un concetto. L’uomo non ha un“IO”individuale. Al suo posto vi sono centinaia e migliaia di piccoli “io” separati che il più delle volte si ignorano, non hanno alcuna relazione, o, al contrario, sono ostili gli uni agli altri, esclusivi ed incompatibili. Ad ogni attimo, ad ogni momento, l’uomo dice o pensa “io”. Ed ogni volta il suo “io” è differente. Un attimo fa era un pensiero, ora è un desiderio, poi una sensazione, poi un altro pensiero e così via, senza fine. L’uomo è una pluralità. Il nome dell’uomo è legione. E tutti questi “io” che costituiscono la personalità dell’uomo hanno la stessa origine delle incisioni sui rulli: sia gli uni che gli altri sono i risultati delle influenze esteriori e sono messi in movimento e comandati dalle influenze del momento. Per imparare a non identificarsi, egli deve ricordarsi che in lui ce ne sono due, che c’è lui stesso, cioè l’“IO”, e un altro “io”, con il quale deve lottare e che deve vincere se desidera raggiungere qualcosa. Fin quando un uomo si identifica, è schiavo di tutto ciò che può accadergli.

IL SÉ MANIFESTO

(Shankara: principale formulatore dottrinale dell’Advaita Vedanta)

Il in verità è sempre presente; è solo a causa dell’ignoranza, che esso non è percepito. Lui è sempre lì, ma è nascosto da uno schermo di pensieri. Quando l’ignoranza è distrutta (distrutta l’identificazione con la GPM),il diviene manifesto; come quando si scopre di avere indosso un gioiello a lungo cercato.

ALLA RICERCA DEL VERO IO

(Plotino: filosofo, padre del neoplatonismo)

Il distacco (esteriorizzare il Thetan dalle valenze) indica l’operazione con cui si toglie ciò che è accidentale per giungere all’universale. È paragonato al lavoro dello scultore che toglie via il marmo che ricopre la statua,perché essa possa apparire, finalmente libera da ciò che era superficiale, inessenziale (la GPM). In effetti il distacco è una operazione di conoscenza, alla ricerca del vero IO (l’IO fondamentale), e perciò consiste essenzialmente nell’abbandono della personalità (la GPM: condizioni di essere, credenze, idee, decisioni, intenzioni, ecc.).

MORIRE A SE’ STESSI

(Meister Eckhart: filosofo, mistico e teologo)

Meister Eckhart (1260-1328) indica nel distacco la virtù più alta attraverso cui l’uomo può unirsi nel modo più stretto a Dio, e la definisce “cognitio dei experimentalis” (esperienza esistenziale del divino). Tramite il distacco (esteriorizzare il Thetan dalle valenze) l’uomo si libera da tutto ciò che non è essen-ziale, muore a se stesso (muore come valenza); la personalità (la GPM), in quanto determinata, finisce, viene lasciata indietro. Finché l’uomo non muore a se stesso (morire come muore il chicco di grano e sperimentare la rinascita e la nuova vita nello Statico), resterà perso nella molteplicità e lontano da Dio.

NOUS POIETIKÒS

(Marco Vannini: professore di filosofia,

profondo conoscitore della mistica speculativa)

Ai nostri giorni lo spirito è del tutto scomparso, l’anima si è ridotta a psiche e quest’ultima a povera dipendenza dal corpo. Eppure basterebbe prendere il “DE ANIMA” di Aristotele, dove il Filosofo,dopo aver parlato dei sensi, parla dell’intelletto (nous) che dipende dal sensibile,che riceve i suoi contenuti dalla sensazione, dalla esperienza, che è tutto condizionato da essa,e che perciò è PASSIVO (NOUS PATETIKÒS), limitato ai singoli (differente per ogni persona) e mutevole con le circostanze, subordinato, non libero (il punto effetto,l’anima, l’io multiplo, la GPM).Però parla poi di un intelletto ATTIVO (NOUS POIETIKÒS), che non dipende dal sensibile, non dipende dalle circostanze, ma ne è separato, distacca-to; un intelletto universale, eterno, divino (il punto causa, il fondo dell’anima, l’IO fondamentale, il Thetan).

Sottolineiamo che questo solo intelletto (nouspoietikòs) è, in quanto appunto “separato” (choristòs), non condizionato (punto causa). Senza di esso non ha alcun senso parlare di libertà, che è mera retorica, pura illusione. È l’intelletto attivo che ha preso nella tarda antichità sempre più il nome di SPIRITO.

TRANCE IPNOTICA

(Scientology: filosofia applicata)

L’INTERA ESISTENZA IN QUESTO UNIVERSO IN REALTÀ VIENE GESTITA MOLTO SIMILE A UNA TRANCE IPNOTICA.

LA DIVINA COMMEDIA: INFERNO

(Dante Alighieri: il sommo poeta)

CANTO I

Nel mezzo del cammin di nostra vita

mi ritrovai per una selva oscura,

ché la diritta via era smarrita.

Ahi quanto a dir qual era è cosa dura

esta selva selvaggia e aspra e forte

che nel pensier rinova la paura!

Tant’è amara che poco è più morte;

ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai,

dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte.

Io non so ben ridir com’i’ v’intrai,

tant’era pien di sonno a quel punto

che la verace via abbandonai.

Ma poi ch’i’ fui al piè d’un colle giunto,

là dove terminava quella valle

che m’avea di paura il cor compunto,

Guardai in alto, e vidi le sue spalle

vestite già de’ raggi del pianeta

che mena dritto altrui per ogne calle.

Allor fu la paura un poco queta,

che nel lago del cor m’era durata

la notte ch’i’ passai con tanta pieta.

Ecome quei che con lena affannata,

uscito fuor del pelago a la riva,

si volge a l’acqua perigliosa e guata,

Così l’animo mio, ch’ancor fuggiva,

si volse a retro a rimirar lo passo

che non lasciò già mai persona viva.

L’inizio del canto primo dell’inferno di Dante è una perfetta rappresentazione allegorica della discesa dell’“io”nelle masse ingarbugliate e buie della GPM; dell’“io”confuso e pieno di paure che si chiede come abbia fatto a perdere la strada della sapienza: del ; e infine, dell’“io” che dopo molto cercare trova la luce: il fondamentale, che lo conduce fuori dalla tenebrosa GPM.

 

LA VERA CONDIZIONE

ASSIOMI DI DIANETICA

(Scientology: filosofia applicata)

…Che cosa l’uomo considera se stesso come sé stesso? Bene,in realtà è il Thetan, più i macchinari, più il corpo, più il bank reattivo. Questo è ciò che noi chiamiamola prima dinamica per quanto riguarda l’uomo. IN REALTÀ, NON È LA PRIMA DINAMICA. L’unità cosciente di essere cosciente (il SÉ, il Thetan, l’IO fondamentale) è la reale prima dinamica. Ma l’uomo, quando pensa riguardo se stesso, è nella forma di come considera se stesso (è incosciente di essere incosciente come SÉ originale).

 

GRAFICO DELLA PERSONALITÀ

(Scientology: filosofia applicata)

L’IMMAGINE DI UNA VALENZA. In qualsiasi essere umano, lui stesso (il SÉ fondamentale, il Thetan) non è sufficientemente lì (diluito e subordinato alle valenze della GPM, non ha un punto di consapevolezza proprio) per avere una personalità (le caratteristiche originali dell’IO fondamentale).

 

LA CERTEZZA

(Arhat)

Il pre-OT [OTVII (NOTs)] ha con molta probabilità una certezza: la certezza di sapere che lui sa chi è1. SOLO CHE, IL CONCETTO CHE LUI HA DI SE STESSO È FALSO2!

In realtà la sua beingness fondamentale (il fondamentale,il Thetan) ha tutte le sue unità di attenzione collassate nella GPM(simulacri del Thetan nell’universo fisico, valenze), perciò non ha spazio, è ridotta ad un punto, forse anche meno di un punto3; mentre le valenze da lui assunte nel passato e mai cancellate (gli oggetti della GPM)4 hanno spazio. Noi sappiamo che dire spazio è come dire beingness.

Questa situazione causa al pre-OT confondere5 (realtà ipnoticamente imposta dalla GPM) se stesso (l’IO fondamentale, il Thetan) con il pacchetto delle identità (valenze) della GPM. È una condizione di non confronto6. Incapace di fare OBNOSI, di vedere l’OVVIO, il creatore “diventa” la cosa creata7.

Ecco quello che Hubbard dice riguardo le valenze: “Esse limitano le sue abilità e le sue capacità, e sono il principale (fondamentale) freno della capacità. Se non riuscite ad essere quel che volete, probabilmente siete quella cosa, ma in una valenza”.

 

Formulando: “HOMO SAPIENS–VALENZE=THETAN OPERANTE8

Questa illusione: la certezza di sapere che lui sa chi è, impedisce l’approssimazione e la successiva demolizione di questo BANK (la massa intera della GPM9). Perciò, la prossima azione in direzione a OT dovrebbe avere come finalità eliminare la certezza10 che il pre-OT ha di sapere che lui sa chi è. ROMPERE IL DATO STABILE CHE LUI SA CHI È.

 

LA CONDIZIONE SOTTO CONFUSIONE

(Scientology: filosofia applicata)

La prima azione della condizione di essere è quello di assumere un punto di vista.

Prima che una persona possa comprendere che è al di sotto di confusione, deve realizzare che è in una condizione di non–condizione [realizzare che non ha un punto di vista proprio, realizzare che non sa chi è; conoscere se stesso non è: “PENSARE SE STESSO” (il sé psicologico), ma è: “ESSERE SE STESSO” (il Sé divino); Fattore n°27: “Esiste la condizione di ESSERE, ma l’uomo (schiavo della GPM) crede che esista solo il divenire”]. Power, è la capacità di tenere una posizione nello spazio. La prima azione di creazione dello spazio è di assumere un punto da cui guardare quello spazio. Quando un punto di vista è stato sbattuto giù attraverso la traccia del tempo da parte di forze che lui crede lo abbiano colpito, tende a perdere la sua capacità di mantenere una posizione nello spazio.

 

1) L’ANATOMIA DELLO SPAZIO: Quando un preclear È stato oggetto di prevaricazione dovuta ad una imposizione di assegnazione di dimensioni, fatta in misura enorme, il suo punto di vista potrebbe essere trovato piuttosto sparso o disperso. È questa la condizione in cui troviamo il preclear che non sa dire se è dentro o fuori dal suo corpo. Quando sussiste questa condizione, egli è in uno stato di essere incapace di stare di fronte all’universo MEST, arrivando perfino (limite estremo a cui si può giungere) al punto di asserire (sostenere una cosa come vera) il possesso di un punto di vista centrale (vive nella illusione di sapere che lui sa chi è).

2) ASSIOMI DI DIANETICA: Che cosa l’uomo considera se stesso come sé stesso? Bene,in realtà è il Thetan, più i macchinari, più il corpo, più il bank reattivo. Questo è ciò che noi chiamiamola prima dinamica per quanto riguarda l’uomo. IN REALTÀ, NON È LA PRIMA DINAMICA. L’unità cosciente di essere cosciente (il SÉ, il Thetan, l’IO fondamentale) è la reale prima dinamica. Ma l’uomo, quando pensa riguardose stesso, è nella forma di come lui considera se stesso (è incosciente di essere incosciente come SÉ originale).

2) GRAFICO DELLA PERSONALITÀ: In qualsiasi essere umano, lui stesso (il SÉ fondamentale, il Thetan) non è sufficientemente lì (diluito e subordinato alle valenze della GPM, non ha un punto di consapevolezza proprio) per avere una personalità (le caratteristiche originali dell’IO fondamentale).

2) LA ROCCIA: Sta continuamente assumendo altre identità pensando che la propria identità non sarà di molto successo. Si è persino dimenticato di averne una!

2) ANATOMIA DEL BANK E DELLA TRACCIA: Qual è la mia vera identità? Chi sono io? Da dove vengo? Ovviamente quasi tutti si sono fatti queste domande da piccolo. Avete iniziato sulla strada della verità e questo è pericoloso, a meno che non la percorriate tutta. Quella strada deve essere percorsa (percorrere il ponte fino all’altra sponda), perché la natura stessa della GPM non ammette mezze misure. (Io posso tenere prigioniero un uccello con un canapo grosso così o con uno spago sottile sottile. Ma se uno spago fine fine basta per tenerlo, o fine o grosso è la stessa cosa! Cioè, finché ti resta l’appiglio con la GPM, finché ti resta il legame, piccolo o grosso che sia tu sei legato.)

3) L’ANATOMIA DELLO SPAZIO: La sua incapacità di creare lo spazio è una delle caratteristiche più aberranti di un Thetan che troviamo in un corpo MEST. Si è ridotto, persino secondo la sua stessa concezione, alle dimensioni di un punto e, probabilmente, anche meno di un punto.

3) L’ORIGINE DELLA TIME TRACK: La tendenza dell’universo fisico è condensazione (diminuzione delle dimensioni, occupare meno spazio) e solidificazione (diminuzione della capacità di cambiare, fissarsi in una forma). Perlomeno questo è l’effetto prodotto sul Thetan. Una prolungata permanenza in esso senza riabilitazione, fa sì che il Thetan diventi meno espansibile più piccolo e più solido (falsa realtà ipnoticamente imposta dalla GPM al punto di vista).

4) BEINGNESS: La beingness è essenzialmente un’identificazione di se stesso (se stesso come punto di vista) con un oggetto (con un punto di dimensione).

4) LA VALENZA, COME FUNZIONA: Nessun Thetan ha mai nullificato nessuna delle beingness che ha avuto negli ultimi duecento trilioni di anni [fattore di realtà: se per ognuna di queste beingness (se per ogni vita) avessimo un DVD con la registrazione di tutte le sue esperienze, e mettessimo tutti i DVD l’uno sull’altro, formeremmo una pila alta più di sette volte la distanza tra la Terra e la Luna]. Ce le ha tutte.

5) TRANCE IPNOTICA: L’intera esistenza in questo universo in realtà viene gestita molto simile a una trance ipnotica.

6) CAPACITÀ DI STARE DI FRONTE: Cos’è lo spazio se non la capacità di stare di fronte (stare faccia a faccia)? Lo spazio è semplicemente la dimensione che si crea quando vedete qualcosa. Perciò se non c’è nessuno spazio, lui è dentro (nella parte interna di qualcosa, diluito in quella cosa)! Vedete come succede? Se osserva qualcosa, ma non è disposto (avere la capacità) a creare spazio, lui è (trovarsi nella condizione di) quella cosa (bloccato come punto di vista in quella cosa)!

7) FATTORE N°24:E i punti di vista non sono mai visibili (il Thetan). E i punti di vista considerano sempre più preziosi i punti di dimensione. E i punti di vista tentano di diventare (acquistare una qualità, una condizione o un ruolo diversi dai precedenti) i punti di ancoraggio e dimenticano di poter creare essi stessi nuovi punti, nuovo spazio e nuove forme. Si giunge in tal modo alla scarsità. E i punti di dimensione possono perire e i punti di vista ritengono quindi di poter perire anch’essi.

8) STATI DI ESISTENZA: Con Thetan operante si intende: “capace di agire e di occuparsi delle cose” e con “Thetan” si intende: “l’essere spirituale che costituisce il SÉ fondamentale”(il SÉ libero e puro nella sua condizione di essere, libero dalle valenze che compongono la GPM). Un Thetan Operante perciò, è colui che è in grado di occuparsi delle cose senza il bisogno di utilizzare un corpo di mezzi fisici. Fondamentalmente l’individuo è se stesso, ed è in grado di occuparsi delle cose ed esistere senza appoggio o assistenza fisica.

9) LE PARTI DEL PACCHETTO DELLA 3D: Il meccanismo residuo si chiama massa da problemi sulle mete. L’essenza e la sostanza della mente reattiva è per INTERO (totalmente) costituita da queste masse (masse della GPM). PUNTO E BASTA!

9) VALENZE: E quando inizi a sbucciare gli strati (della GPM) come se sbucci una cipolla, alla fine trovi il tuo preclear seduto lì con qualcosa che ora considera essere la sua identità (il SÉ fondamentale). É una cosa strana, una cosa strana che però è verificabile. Non importa quanti universi scendi, finirai per fermarti dove dice: “OH! QUESTO SONO IO” (il Thetan finalmente libero dai MOCK-UP di se stesso).

10) L’ANATOMIA DELLO SPAZIO: Quando un preclear è stato oggetto di prevaricazione dovuta ad una imposizione di assegnazione di dimensioni, fatta in misura enorme, il suo punto di vista potrebbe essere trovato piuttosto sparso o disperso. È questa la condizione in cui troviamo il preclear che non sa dire se è dentro o fuori dal suo corpo. Quando sussiste questa condizione, egli è in uno stato di essere incapace di stare di fronte all’universo MEST, arrivando perfino (limite estremo a cui si può giungere) al punto di asserire (sostenere una cosa come vera) il possesso di un punto di vista centrale (vive nella illusione di sapere che lui sa chi è).

 

COSA E COME AUDIRE FINO A THETA CLEAR

 NOI E LA GPM

(Arhat)

La GPM o MENTE REATTIVA1 è un insieme di beingness (simulacri del Thetan,valenze, identità).

Sono PUNTI DI DIMENSIONE (mock-up, oggetti, simboli) che il PUNTO DI VISTA (il Thetan, l’IO fondamentale) creò e utilizzò, e successivamente si identificò, per comunicare con altri punti di vista.

Queste beingness in un primo momento furono di enorme successo, ma poi con l’uso, accumulando ARCX, si tornarono un enorme fracasso.

Queste beingness, che all’inizio erano di enorme successo, e che poi si tornarono un enorme fracasso, subirono dal Thetan un processo di invalidazione2, lasciandole così, fuori portata dalla sua osservazione. Nascostamente e continuamente create, galleggiano nel tempo con la loro forza, forza data dal Thetan stesso, ma nascoste al Thetan da un velo quasi impenetrabile di NOT-IS.

Queste beingness, accumulandosi con i relativi ARCX, producono sul Thetan l’effetto di diminuire sempre più la sua disposizione di occupare lo spazio (un continuo ritirarsi), potendolo ridurre persino alle dimensioni di un punto e forse anche meno di un punto3, lasciandolo indebolito e confuso4 sulla sua propria identità. Perché, è la mancanza di uno spazio proprio che causa al Thetan di confondere la sua identità (se stesso) con il pacchetto delle vecchie valenze assunte nel passato e mai cancellate5.

Con le sue unità di attenzione collassate nella GPM non può fare OBNOSI, e così,non può fare AS-IS. La GPM opera come velcro tra il corpo e il Thetan.

LA MIA ESPERIENZA E IL SUO INSEGNAMENTO

Su OTVII (NOTs) mi sono esteriorizzato come Thetan6, non come valenza.

All’inizio mi sono trovato mezzo metro davanti “me stesso”.Tutta l’energia che componeva me stesso come Homo sapiens (corpo e mente) era esterna a me7. La dissomiglianza tra il Thetan e l’Homo sapiens era pari a quella tra l’Homo sapiens e un mattone rotto di una vecchia latrina abbandonata. La persona è un essere estraneo per il Thetan esteriorizzato.

Successivamente sopraggiunse la condizione e la consapevolezza che l’intero universo fisico era esterno a me: IO ero tutto (quello reale,quello che postula), mentre l’universo MEST era niente (una illusione, la cosa creata)!

Questa seconda condizione, la potrei definire come “GUARDARE”: percepire tutto come qui e adesso, esattamente così com’è, completo e totale8 (consapevolezza non localizzata).

TUTTO ERA PERCEPITO COME QUI, E TUTTO ERA PERCEPITO COME ADESSO. Per la coscienza non localizzata, ogni punto di dimensione è centro di quella coscienza, pur percependo se stessa come una realtà esterna a quei punti.

IO, come punto di vista (punto sorgente), non potevo osservarmi9. Non potevo osservarmi perché tutto era esterno (i punti di dimensione). Ero semplicemente un “punto” di consapevolezza10.

Questa esperienza mi ha lasciato questa conoscenza: NOI,COME HOMO SAPIENS (NOI COME ESSERI MEST), QUANDO TENTIAMO DI OSSERVARCI, O TENTIAMO DI LOCALIZZARCI, INCONTRIAMO SOLAMENTE IL CASO (MASSE, VALENZE DELLA GPM) CON IL QUALE CI STIAMO IDENTIFICANDO11!

Il Thetan quando si trova diluito nel composto Homo sapiens è lontano dalla condizione “IO SONO” (effettività apofatica), ma non lo sa,perché vive in un inganno, l’inganno di “sapere” che lui sa chi è. È una “bella” trappola. È uno schiavo, ma si crede libero perché non vede le sue catene! Il vero punto sorgente (il vero se stesso) è autocosciente, è autosufficiente, è autonomo. È un punto di orientamento, non ha bisogno di simboli (massa, significato e mobilità; pezzi di pensiero che rappresentano stati di essere nell’universo materiale; valenze) per essere. Il suo “dato stabile” è lui stesso. È questa la condizione che dobbiamo recuperare. Questa condizione è il trampolino di lancio necessario per OT.

Infatti, nella prima parte del Fattore n°28 si ha: “La soluzione di ogni problema qui posto consiste nel determinare (stabilire quale è l’uno e quale è l’altro, separare) punti di vista (l’IO fondamentale) e punti di dimensione (oggetti, valenze), …”. E nella definizione di Thetan abbiamo: “Con Thetan si intende: l’essere spirituale che costituisce il SÉfondamentale12 (il SÉ libero e puro nella sua condizione di essere, libero dalle valenze che compongono la GPM)”.

COME FARE AS-IS LE MASSE DELLA GPM

Per fare AS-IS una massa della GPM il punto di vista causativo deve come prima azione localizzare la massa, e successivamente differenziarsi. Con la differenziazione quella massa cesserà di esistere.

L’ENFASI È SULLA MASSA13 DELLE IMMAGINI (GLI OGGETTI, I MOCK-UP14 NON PERCEPITI A CAUSA DEL NOT-IS), NON SULLA SIGNIFICANZA CHE LE IMMAGINI CONTENGONO.

Le masse si trovano qui e adesso nel tempo presente. Le masse vivono in un eterno presente perché vengono continuamente e compulsivamente create.

Il trucco usato per audire queste masse è: incontrare il punto15 (luogo di estensione molto limitato) esatto, di solito in qualche parte dentro la testa16 dove ci si considera localizzati come punto di vista, punto di vista falso, adesso lo sappiamo, e differenziare (semplicemente la distanza tra le particelle).

È guardare dentro “se stesso”, perché non esiste spazio fra se stesso e queste masse. Lo spazio deve essere creato differenziando, usando l’OBNOSI17.

Immagine arhat

DOPO AVER LOCALIZZATO IL PUNTO E USANDO L’OBNOSI

  • Cercare di PERCEPIRE (facoltà di avvertire stimoli) una eventuale sensazione di essere esterni al punto dove ci si considera localizzati. Mantenere l’attenzione focalizzata18.
  • Cercare di PERCEPIRE in quel punto pensieri (o concetti, o sensazioni) riconosciuti estranei a se stessi (forma di exterior). Mantenere l’attenzione focalizzata18.
  • Cercare di PERCEPIRE in quel punto una eventuale sensazione di distanza fra se e quella cosa (qualsiasi cosa appaia), sensazione di guardare da fuori quella cosa (lo spazio viene così creato). Non disperdere l’attenzione18.
  • Cercare di PERCEPIRE in quel punto una eventuale sensazione di separazione fra se stesso e il pensiero. Non lasciarlo passare inosservato18 e, nel dubbio non insistere, perché introverte.

Questa è una semplice lista delucidativa di come differenziare. Le sensazioni di separazione effettivamente usate saranno quelle percepite durante l’auditing.

È utile ricordare che il Thetan (lo Statico) è un punto di vista non localizzato19, mentre le valenze (gli oggetti) hanno localizzazione. TUTTO CIÒ CHE È LOCALIZZATO È UNA VALENZA. NON SEI TU!

 

QUELLO CHE SUCCEDERÀ IN AUDITING

  • Facendo così, in poco tempo gli AS-IS si succederanno in modo rapido, accompagnati da robuste Rocket-Read.
  • Inoltre, avanzando con l’auditing le masse audite non continueranno piccole come un punto, ma aumenteranno di volume e di forza, e la loro caratteristica sarà sempre più definita.
  • E, per tutto il tempo di auditing la sensazione percepita sarà quella di demolire la propria beingness come Homo sapiens.

 

IL GRAN FINALE

_________?_________: dopo _________?_________ ore di duro lavoro e di _________?_________ divisioni di TA, della vecchia beingness non rimane pietra su pietra, e il prodotto finale di Scientology viene finalmente raggiunto.

 

PRODOTTO FINALE DI SCIENTOLOGY

THETA CLEAR

 

  • CERTEZZA DI SÉ COME PUNTO DI VISTA, INDIPENDENTE DAI PUNTI DI DIMENSIONE (corpi, ecc.).
  • NESSUNA NECESSITÀ O COMPULSIONE DI CONDIZIONI DI ESSERE (non più subordinato alla GPM; GPM completamente cancellata; piena coscienza di se stesso come IO fondamentale; 8008 concretizzato).

 

1) ANATOMIA DEL BANK E DELLA TRACCIA: E non c’è nient’altro nel bank di cui dovete preoccuparvi perché tutti gli engram, lock, secondari, implant, trappole per theta e tutto il resto di queste cose, sono dei lock sulle GPM.

1) LE PARTI DEL PACCHETTO DELLA 3D:Il meccanismo residuo si chiama massa da problemi sulle mete. L’essenza e la sostanza della mente reattiva è per INTERO (totalmente) costituita da queste masse (masse della GPM). PUNTO E BASTA !

2) LA ROCCIA: Qui c’era una beingness di enorme successo e poi la gente l’ha smorzata dicendo che non andava bene e che a causa di essa erano avvenute delle brutte cose e, in qualche maniera, ha continuato a indebolirsi. C’era una lunga serie di rotture di ARC, che alla fine si concludono con una tale invalidazione della cosa che essa sparisce dalla vista, mentre la persona continua pur sempre: a farne il mock-up.

3) L’ANATOMIA DELLO SPAZIO: La sua incapacità di creare lo spazio è una delle caratteristiche più aberranti di un Thetan che troviamo in un corpo MEST. Si è ridotto, persino secondo la sua stessa concezione, alle dimensioni di un punto e, probabilmente, anche meno di un punto.

4) UNA STRADA SPERIMENTALE: CHIARIMENTO ATTRAVERSO LE VALENZE: Le valenze (prese in prestito, personalità artificiali) si sovrappongono al sé reale e lo indeboliscono. Le valenze sono la somma degli overwhelmings del pc. Ogni volta che ha perso, ne ha ottenuta una. La sua personalità di base fu invalidata, così ne ha cercate di nuove. Queste furono invalidate, così cercò anche quelle più recenti. É come stare in piedi tra due specchi uno di fronte all’altro, otteniamo il pc multiplo. Ma dov’è il chiaro (il Thetan)? Lo troviamo quando eliminiamo i migliaia di altri (valenze) in cui si trova identificato (la GPM è come una spessa e grossa incrostazione che nasconde il Thetan a se stesso).

5) LA ROCCIA: Sta continuamente assumendo altre identità pensando che la propria identità non sarà di molto successo. Si è persino dimenticato di averne una!

6) LISTA DEI Q E L’INIZIO DELLA LOGICHE: Andare su per il palo vuol dire questo: raggiungere l’estasi (dal greco èkstasis, essere fuori di sé: distaccato da tutto ciò che è condizionato, si riconosce nell’Assoluto, nello Statico.), senza la conoscenza.

7) LE PARTI DELL’UOMO: Probabilmente l’azione più terapeutica che potrebbe accadere a una persona sarebbe, durante i procedimenti di Scientology, la separazione del Thetan dalla mente in modo che il Thetan, senza nessuna costrizione e con totale knowingness, possa vedere se stesso e la sua mente e agire di conseguenza.

8) ASSIOMA DI SCIENTOLOGY N°25: L’affinità è una scala di atteggiamenti che ci allontana dalla coesistenza dello Statico (condizione di non localizzazione), passa per interposizioni di distanza e di energia, al fine di creare identità, e prosegue in giù fino a una stretta vicinanza (GPM,a•b), ma tuttavia mistero.

9) FATTORE N°24: E i punti di vista (il Thetan) non sono mai visibili.

10) THETAN: L’unità consapevole di essere consapevole e che ha tutte le potenzialità ma nessuna massa, nessuna lunghezza d’onda e nessuna localizzazione.

11) CAPACITÀ DI STARE DI FRONTE: Cos’è lo spazio se non la capacità di stare di fronte (stare faccia a faccia)? Lo spazio è semplicemente la dimensione che si crea quando vedete qualcosa. Perciò se non c’è nessuno spazio lui è dentro (nella parte interna di qualcosa, diluito in quella cosa)! Vedete come succede? Se osserva qualcosa, ma non è disposto (avere la capacità) a creare spazio, lui è (trovarsi nella condizione di) quella cosa (bloccato come punto di vista in quella cosa)!

12) ESSERI THETA:L’essere theta è l’“IO” (l’effettività apofatica), è colui che il preclear è. Se tutte le entità e le beingness del preclear fossero dei palloncini imprigionati dentro di lui e ciascuno avesse un nome e un’identità, l’auditor potrebbe essere confuso (e il preclear lo è) riguardo a chi sia l’“IO”. Ma se il preclear venisse improvvisamente aperto e i palloncini (valenze della GPM) potessero volare via, il palloncino dell'”io” fluttuerebbe libero, puro e inconfondibile.

13) LE PARTI DEL PACCHETTO DELLA 3D: Siamo andati un passo oltre le immagini. Non è interessante? SIAMO PASSATI AL PROCESSING DELLE MASSE (non delle significanze) DELLE IMMAGINI. E tutti hanno cose di questo genere.

14) THETAN:Sei semplicemente tu prima che facessi il MOCK-UP di te stesso (valenze, identità della GPM).

15) LA TIME TRACK E PERCORRERE ENGRAM PER CATENE BULLETIN1: La tendenza dell’universo fisico è condensazione (diminuzione delle dimensioni, occupare meno spazio) e solidificazione (diminuzione della capacità di cambiare, fissarsi in una forma). Perlomeno questo è l’effetto prodotto sul Thetan. Una prolungata permanenza in esso senza riabilitazione, fa sì che il Thetan diventi meno espansibile più piccolo e più solido.

16) I FENOMENI DEL THETAN: Nella maggior parte dei preclear, il Thetan è all’”interno” del cranio. Nel caso di molti preclear, il Thetan ha così tanti ridge intorno a sé che egli si disperde completamente in essi.

17) OBNOSI: L’intero argomento del confronto è l’intero soggetto dello spazio. Quindi, a meno che tu non possa confron-tare quello che c’è, non puoi avere niente. Non c’è spazio; non ci sarà “NESSUNA MASSA”, non ci sarà universo. Il tizio sarà tutto incasinato in una palla (la GPM). Quindi l’intero soggetto dell’OBNOSI diventa soggetto di OT. Quanto OVVIO puoi confrontare? Che OVVIETÀ puoi confrontare? Questa è l’intera sfida. Quindi, vedi, non stiamo prendendo qualcosa di specifico quando usiamo l’obnosi. Stiamo prendendo in mano tutta la cosa. Questo è tutto quello che c’è da fare. Lo capisci?

18) DIZIONARIO TECNICO: Invalidazione, basicamente è non attenzione. L’attenzione è necessaria prima che un effetto possa essere creato. [L’azione di aspettare la reazione dell’e-meter (come il gatto davanti al buco da cui sa che uscirà il topo), può compromettere drasticamente la capacità di praticare l’obnosi.]

19) ASSIOMA DI SCIENTOLOGY N°44: THETA lo Statico, non è sito nella materia, nell’energia, nello spazio o nel tempo, ma è capace di considerazione.

19) ASSIOMA DI SCIENTOLOGY N°45: THETA può considerarsi situato e in quel momento acquisire collocazione e, nella stessa misura, diventare un problema.

 

MATERIALE DI RIFERIMENTO DI SCIENTOLOGY

PUNTO DI VISTA

(Dizionario Tecnico; Fattore N°12)

Un punto di consapevolezza (il Thetan) da cui si può percepire. Il punto di vista oltre alla capacità di creare e considerare, possiede anche volontà propria e potenziale indipendenza d’azione.

LA CONDIZIONE SOTTO CONFUSIONE

(Super Power Rundown Series 1)

La prima azione della condizione di essere è quello di assumere un punto di vista.

Prima che una persona possa comprendere che è al di sotto di confusione, deve realizzare che è in una condizione di non–condizione [ realizzare che non ha un punto di vista proprio, realizzare che non sa chi è; conoscere se stesso non è: “pensare se stesso” (il sé psicologico), ma è: “essere se stesso” (il Sé divino); Fattore n°27: “Esiste la condizione di essere, ma l’uomo (schiavo della GPM) crede che esista solo il divenire”].

Power, è la capacità di tenere una posizione nello spazio. La prima azione di creazione dello spazio è di assumere un punto da cui guardare quello spazio. Quando un punto di vista è stato sbattuto giù attraverso la traccia del tempo da parte di forze che lui crede lo abbiano colpito, tende a perdere la sua capacità di mantenere una posizione nello spazio.

ASSIOMI DI DIANETICA

(ACC 13-8 Ottobre 1954)

Che cosa l’uomo considera se stesso come sé stesso? Bene, in realtà è il Thetan, più i macchinari, più il corpo, più il bank reattivo. Questo è ciò che noi chiamiamo la prima dinamica per quanto riguarda l’uomo. In realtà, non è la prima dinamica . L’unità cosciente di essere cosciente (il SÉ, il Thetan, l’IO fondamentale) è la reale prima dinamica. Ma l’uomo, quando pensa riguardo se stesso, è nella forma di come considera se stesso (è incosciente di essere incosciente come SÉ originale).

CAPACITÀ DI STARE DI FRONTE

(Congresso di Londra sul “Clearing” 1958)

Cos’è lo spazio se non la capacità di stare di fronte (stare faccia a faccia)? Lo spazio è semplicemente la dimensione che si crea quando vedete qualcosa. Perciò se non c’è nessuno spazio, lui è dentro (nella parte interna di qualcosa, diluito in quella cosa)! Vedete come succede? Se osserva qualcosa, ma non è disposto (avere la capacità) a creare spazio, lui è (trovarsi nella condizione di) quella cosa (bloccato come punto di vista in quella cosa).

OBNOSI

(ACC 16-6 Gennaio 1957)

L’osservazione dell’ovvio (nosis = conoscere, ob = fuori); la capacità di guardare l’ovvio. L’osservazione non è una cosa passiva, è una cosa attiva.

L’intero argomento del confronto è l’intero soggetto dello spazio. Quindi, a meno che tu non possa confrontare quello che c’è, non puoi avere niente. Non c’è spazio; non ci sarà “nessuna massa”, non ci sarà universo. Il tizio sarà tutto incasinato in una palla (collassato nella GPM). Quindi l’intero soggetto dell’obnosi diventa il soggetto di OT. Quanto ovvio puoi confrontare? Che ovvietà puoi confrontare? Questa è l’intera sfida. Quindi, vedi, non stiamo prendendo qualcosa di specifico quando usiamo l’obnosi. Stiamo prendendo in mano tutta la cosa. Questo è tutto quello che c’è da fare. Capisci ?

 

 

BEINGNESS, ACCORDO, INFLUENZA NASCOSTA, PROCEDIMENTI

(Conferenza sui “Fattori” del 27 marzo 1953)

Le parole non vi interessano. Si dà il caso che la persona si trovi in questa vita e che in questa vita, poniamo, parli inglese. Se in questa vita parla inglese, credetemi, non ha sempre parlato inglese. Quindi che fate? Unite il concetto e la sensazione, e ottenete il pensiero tal quale sarebbe stato sentito o conosciuto come pensiero piuttosto che come espressione del linguaggio.

DIFFERENZIAZIONE

(Philadelphia Doctorate Course 28)

Semplicemente la distanza tra le particelle. (ab)

IDENTIFICAZIONE

(Philadelphia Doctorate Course 28)

Quando hai tutte le particelle in un punto. (a b)

PUNTO DI ORIGINE

(Dizionario Tecnico)

Un punto di non-dimensione, un punto che non ha né lunghezza, né larghezza, né profondità.

Ma è qualche cosa da cui si può vedere (percepire) lunghezza, larghezza e profondità.

SORGENTE

(Dizionario Tecnico)

Il punto di origine. Sarebbe il punto causa, dove qualcosa fu iniziato o sognato o fatto il mock-up.

THETAN

(Dizionario Tecnico; Stati di Esistenza)

  • L’unità consapevole di essere consapevole (il punto di vista capace di creare e considerare) che ha tutte le potenzialità ma nessuna massa, nessuna lunghezza d’onda e nessuna localizzazione.
  • L’essere spirituale che costituisce il fondamentale (la beingness divina; il SÉ libero e puro nella sua condizione di essere, libero dalle valenze che compongono la GPM, libero dalla mente reattiva).
  • In ultima analisi cos’è questa cosa chiamata Thetan? Sei semplicemente tu prima che facessi il mock-up di te stesso (valenze, identità della GPM), questa è la definizione più pratica che io conosca.

THETA CLEAR

(Dizionario Tecnico)

  • Certo della propria identità distinta da quella del corpo (la GPM, che opera come velcro tra il corpo e il Thetan e che ipnoticamente impone una realtà di se stesso come oggetto, è stata completamente cancellata).
  • Nessuna necessità (compulsione) di condizioni di essere (non più subordinato alla GPM, GPM eliminata).

BEINGNESS

(Dizionario Tecnico)

La beingness è essenzialmente un’identificazione di se stesso (il punto di vista) con un oggetto (con un punto di dimensione).

GPM (ab)

(Dizionario Tecnico; Le parti del pacchetto della 3D)

  • Costituita da oggetti (un pacco di valenze, identità, MOCK-UP, simulacri del Thetan), condizioni di essere, che la persona è stata e ha combattuto (non confrontato, contrastato, avversato, opposto, ARCX).
  • Il meccanismo residuo si chiama massa da problemi sulle mete. L’essenza e la sostanza della mente reattiva è per intero (totalmente) costituita da queste masse (masse della GPM). Punto e basta!

GRAFICO DELLA PERSONALITÀ

(Dizionario Tecnico)

L’immagine di una valenza . In qualsiasi essere umano, lui stesso (il SÉ fondamentale, il Thetan) non è sufficientemente lì (diluito e subordinato alle valenze della GPM, non ha un punto di consapevolezza proprio) per avere una personalità (le caratteristiche originali dell’IO fondamentale).

LA ROCCIA

(Congresso di Londra sul “CLEARING” 1958)

La BASE-BASE era un semplice oggetto geometrico (una identità). Incominciarono a raggiungere le persone con questo oggetto, e la prima volta in cui tentarono di raggiungere le persone con questo oggetto invece di raggiungere esse stesse le persone, incominciarono a sviluppare quello che divenne la mente reattiva. In altre parole, era l’azione di raggiungere tramite un via. Ecco che cos’è una ROCCIA.

…Quello che stiamo descrivendo, in effetti, è la BASE-BASE (il primo engram della traccia intera), e le stiamo semplicemente dando un nuovo nome perché la conosciamo meglio, vale a dire: quella cosa che una persona utilizzava per raggiungere le altre persone ed è quella cosa che una persona si aspettava che le altre persone usassero per raggiungere, con l’idea che stessero raggiungendo lei. Si tratta di un via di comunicazione, tutto qui. Tuttavia si dà il caso che sia un oggetto solido e si dà il caso che sia una semplice forma geometrica.

…Che cos’è quella cosa che lui crea continuamente, ogni secondo, ogni giorno? Si tratterà di qualcosa che ha avuto un enorme successo quando si è trattato di raggiungere le persone e di permettere a se stesso di essere raggiunto per mezzo di un via. Non ci interessa molto quale sia l’oggetto; è semplicemente il fatto che un qualche oggetto è stato di enorme successo. Non è detto che lui sia bloccato necessariamente nel primo oggetto. È bloccato nell’oggetto (identità) che ha avuto il più grande successo.

Sta continuamente assumendo altre identità pensando che la propria identità non sarà di molto successo. Si è persino dimenticato di averne una! Quando fu la prima volta che lui, ebbe l’idea di avere subito un completo insuccesso? Beh, gli venne quell’idea, prese il primo oggetto di successo che era un’identità, quello che gli sarebbe servito in qualsiasi circostanza, quello che avrebbe offerto una soluzione a ogni eventuale problema ed ecco la ROCCIA . E la tiene nell’angolo superiore destro della mente reattiva, ben occlusa in una totale invisibilità. E si trova ancora lì e viene ancora creata.

…Qui c’era una beingness di enorme successo e poi la gente l’ha smorzata dicendo che non andava bene e che a causa di essa erano avvenute delle brutte cose e, in qualche maniera, ha continuato a indebolirsi. C’era una lunga serie di rotture di ARC, che alla fine si concludono con una tale invalidazione della cosa che essa sparisce dalla vista, mentre la persona continua pur sempre a farne il mock-up.

 

UNA STRADA SPERIMENTALE, CHIARIMENTO ATTRAVERSO LE VALENZE

(Bollettino del 29 Maggio 1958)

…le valenze prese in prestito (personalità artificiali), si sovrappongono al sé reale e lo indeboliscono. Le valenze sono la somma degli overwhelmings del pc. Ogni volta che ha perso, ne ha ottenuta una. La sua personalità di base fu invalidata, così ne ha cercate di nuove. Queste furono invalidate, così cercò quelle più recenti. È come stare in piedi tra due specchi uno di fronte all’altro, otteniamo il pc multiplo. Ma dov’è il chiaro (il Thetan)? Lo troviamo quando eliminiamo i migliaia di altri (valenze) in cui si trova identificato (la GPM è come una spessa e grossa incrostazione che nasconde il Thetan a se stesso).

…Ciò che il pc cancella con difficoltà, è ciò che lui sbaglia nel dare il possesso. Perciò è una valenza. In presenza di valenze, non può cambiare la sua mente facilmente quando non dà il possesso corretto alla considerazione. Pertanto tutte (nessuna esclusa) le idee fisse, le idee nocive o aberrazioni proven-gono da valenze.

VALENZE

(Lettura: Agosto 1956)

E quando inizi a sbucciare gli strati (della GPM) come se sbucci una cipolla, alla fine trovi il tuo preclear seduto lì con qualcosa che ora considera essere la sua identità (il SÉ fondamentale). È una cosa strana, una cosa strana che però è verificabile. Non importa quanti universi scendi, finirai per fermarti dove dice: “Oh! Questo sono io” (il Thetan libero dai MOCK-UP di se stesso).

CONFUSIONE

(Dizionario Tecnico)

Un numero di vettori di forza che viaggiano in diverse direzioni.

COME FUNZIONA LA VALENZA

(Congresso sulle “MANI PULITE” Gennaio 1962)

…Mi sembra che fosse a Londra, nel 1953 (qualcosa del genere) che avevo preso l’abitudine di far esteriorizzare la persona come corpo astrale. Come valenza, sapete. E quindi fare in modo che la persona, cioè, il Thetan, si esteriorizzasse dalla valenza… 1, 2. Beh, la cosa non ebbe successo in molti casi perché al tempo non sapevo che si doveva esteriorizzare il Thetan come (dalla condizione di) valenza, cioè: esteriorizzarlo dalla valenza numero 1, dalla numero 2, dalla numero 3, dalla numero 4, dalla numero 5, 6, 7, 8, 9, 10 e che avrei finito calcolatrici, pallottolieri e computer prima di aver capito da quante valenze andava esteriorizzato (detto con altre parole: si ottiene un reale “Theta Clear” solamente dopo aver eliminato la GPM; la GPM opera come velcro tra il corpo e il Thetan). Siete affollati! A varcare la nostra soglia sono alcune delle persone più “popolate” nel mondo.

…Vi rendete conto che oggi se vi esponete alla luce del sole, i fotoni vi colpiscono in faccia, voi resistete, poi piangete, gemete, mangiate, avete overt, avete withhold e tutte cose di questo genere? E il vostro corpo ha una certa forma, voi l’abbigliate, vi pungete le dita, vi fate operare, vi fate psicanalizzare e così via; vi succedono disastri d’ogni tipo. Beh, che cosa sta succedendo, esattamente? Mentre fate tutto ciò, state creando un corpo. State costruendo un corpo dentro ad un corpo o un corpo sopra un corpo. Naturalmente, quando ricevete un engram… avete mai visto un engram rimanere bloccato in una lesione? Quando l’engram veniva cancellato, la lesione spariva. Facciamo un’analogia tra un corpo e una lesione. Non avete mai percorso e cancellato il corpo con cui avete vissuto prima. Dove si trova? Beh, conteneva un bel po’ di facsimili e cianfrusaglie varie di diverso tipo. Cioè… Beh, prendiamo la vostra vita attuale come cittadino di questo continente. Facciamo un esempio immaginario di questo tipo. Un esempio fantasioso. Diciamo che abbiate vissuto una vita su questo particolare continente nel periodo che va dal 1920 al 1962, sapete, una vita passata di qualche tipo o una vita futura. D’accordo. Quando la vivete, essa vi è piuttosto reale, non è vero? Che ve ne farete di questa vita? Vi rendete conto, immagino, che ha dei facsimili, ha delle thinkingness. Contiene un’istruzione. Delle abitudini. Ha tutto questo, e dell’altro e altro ancora. Che ve ne farete di questa vita? Che ve ne farete? Perché vi rimarrà come corpo residuo. Certo, è un corpo.

…Che cos’è questa cosa, la valenza? Beh, la valenza è ciò che ha (che possiede) le immagini. La valenza ha le immagini. Oh-oh. È la valenza (il sostituto del SÉ) che ha le idee. È la valenza che ha gli “ora dovrei” (gli impulsi di agire). È la valenza che ha le relazioni interpersonali .

…Sono beingness passate che il Thetan non è riuscito a nullificare, perché nessun Thetan ha mai nul-lificato nessuna delle beingness che ha avuto negli ultimi duecento trilioni di anni [fattore di realtà: se per ognuna di queste beingness (se per ogni vita) avessimo un DVD con la registrazione di tutte le sue esperienze, e mettessimo tutti i DVD l’uno sull’altro, formeremmo una pila alta più di sette volte la distanza tra la Terra e la Luna]. Ce le ha tutte.

E quelle beingness, producendo coi loro problemi, con la loro azione, con la loro interazione e col loro contrasto di identità uno dei giochi più complessi che si siano mai visti, sono compresse in una massa totalmente nera chiamata “massa da problemi sulle mete”. Quando iniziate a smontarla, scoprirete che è composta solo da identità. E ogni identità al suo interno ha i propri pensieri. Ha i propri “ora dovrei”. Ha le proprie mete. Ha la propria metodologia di distruzione. Ha i propri modelli di comportamento. Ha le proprie abitudini e così via: il più bel pot-pourri che abbiate mai visto. Se tutto ciò fosse di qualche utilità per qualcuno, in questo preciso istante, diremmo: “per carità, continuiamola a usare, “sta roba”.

Ma non è di alcuna utilità per nessuno.

Al punto in cui siamo, una persona ha perso la mappa

…Se una persona sceglie una vita in cui ha avuto molto successo, non vuole separarsene. La gente sceglie una vita. E se tale vita è segnata da grossi successi, non saprà staccarsene, vedete? E quelle valenze ancora vivono da qualche parte nella beingness di quella persona anche se essa è stata dichiarata morta Dio solo sa quanto tempo fa. Il solo guaio è che una persona non può nemmeno essere sicura che la vivrà, quella vita. Ne ha vissute così tante altre che ormai è come un organetto (assenza di una vera volontà, comportamento meccanico, robotico).

…Un Thetan combatte le proprie valenze (la GPM) e non riesce a esserle. Ed esse limitano le sue abilità e le sue capacità e sono il principale (fondamentale) freno della capacità. Se non riuscite ad essere quel che volete, probabilmente siete quella cosa, ma in una valenza.

ANATOMIA DEL CORPO THETA

(Hubbard College Lectures N°21)

…Pochissimi di questi corpi composti sono incollati fortemente. Non sono incollati bene, in altre parole, ai primi segnali di consapevolezza (Obnosis), le cose cominciano ad accadere.

…Ora abbiamo a che fare con il corpo theta e le sue parti, parzialmente con facsimili. Ma se puoi introdurre la consapevolezza in ogni parte del composto che sei tu (corpi accumulati e non cancellati, beingness accumulate durante 200 trilioni di anni), ottieni totale consapevolezza e perdi anche un sacco di parti. Non è male.

LE PARTI DEL PACCHETTO DELLA 3D

(Congresso sulle “MANI PULITE” Dicembre 1961)

…Possiamo creare Clear, ma non tutti diventano Clear. Perché? Perché ad alcune persone non è pos-sibile far fare un key-out della situazione confusa in cui si trovano. Se si può fare key-out ad una persona, è possibile renderla Clear. Se si è capaci di farle abbandonare la spazzatura della traccia passata e fargliela lasciare lì sulla traccia passata, la si può rendere Clear. Se si è capaci. La persona riesce ad abbandonare quel materiale sulla traccia passata, avere un key-out su di esso e poi esso farà key-in, forse dopo un secolo, o forse dopo una settimana, o forse dopo sei mesi o magari dopo dieci anni. Chi lo sa quando farà di nuovo key-in: quello però è il limite dello stato di Clear, quello è lo stato di Clear, questo è ciò che accade ai Clear e questo è tutto che c’è da dire sull’argomento. Gli si fa fare key-out di quella roba, gliela si fa mettere sulla traccia passata, il tipo resta in ottima forma per un certo periodo di tempo, non per sempre. Non peggiorerà mai al livello a cui era prima, ma avrà una ricaduta. Perché? Perché questa roba può fare di nuovo key-in.

Non è una cosa seria come potrebbe sembrare; non significa che lo stato di Clear non sia uno stato desiderabile; è uno stato desiderabile. Ma ora sottoponiamolo a un raffronto, adesso che siamo a conoscenza di questo fatto. L’ho scoperto. non sapevo che tutti voi aveste queste masse perché alcuni erano abbastanza ciechi da non vederle. Richiamo la vostra attenzione alle masse nere, che conosciamo sin da Scientology 8-80, millenovecento-dio-sa-quando. Ricordatevi di quei tempi. E un bel po’ di voi saltarono fuori a dire: “Beh, non ho mai visto niente del genere. Di che cosa stai parlando? Masse nere. Non ho mai visto niente… masse nere. Non c’è niente che non vada in me. Se mi guardo attorno, non vedo proprio niente. Non c’è niente da nessuna parte”. Perciò non potevo provare in modo conclusivo che la mente reattiva conteneva qualcosa tipo una massa. Non potevo dimostrarlo. Era molto difficile perché le percezioni della gente non erano in condizioni abbastanza buone da osservare cose del genere.

Ecco che cos’era necessario. Ora è diventato un fatto evidente che nessuno si troverebbe nello stato in cui si trova se queste masse (masse della GPM) non esistessero nella mente reattiva: punto e basta! Quello è il fenomeno che tiene fermo lo status quo di una persona e che la tiene ferma in fondo alla Scala del tono. Ecco che cos’è. Sono delle masse che non si riesce a risolvere.

Siamo andati un passo oltre le immagini. Non È interessante? Siamo passati al pro-cessing delle masse (non delle significanze) delle immagini . E tutti hanno cose di questo genere.

…Beh, perché non erano in grado di vedere masse e immagini? Perché non erano, in quella misura, in grado di percepire (vedere l’OVVIO). Le avevano, ma non erano in grado di vederle, perciò non si poteva avere la garanzia che ce le avessero. Si ma il meccanismo residuo si chiama massa da problemi sulle mete. E questo è il nome che viene assegnato a queste masse nere che gironzolano per il bank.

Le percezioni dei singoli individui, quando sono impantanati nel mezzo di tutto ciò, non si spingono oltre quel punto. La loro attenzione è totalmente (nella maniera più assoluta) introvertita dentro questa particolare massa. Perciò, si comportano secondo gli schemi comportamentali dettati da queste masse. Che cosa sono queste masse? Esse si trovano nella mente reattiva, e l’essenza e la sostanza della mente reattiva è per intero (totalmente) costituita da queste masse (masse della GPM). Punto e basta !

ANATOMIA DEL BANK E DELLA TRACCIA

(Conferenza data il 14 Luglio 1964)

E non c’è nient’altro nel bank di cui dovete preoccuparvi perché tutti gli engram, lock, secondari, implant, trappole per theta e tutto il resto di queste cose, sono dei lock sulle GPM (simulacri del Thetan nell’universo fisico, MOCK-UP).

QUALE PARTE DEL MIO ESSERE SONO?

(Conferenza “La rotta verso l’infinito” Maggio 1952)

Soffermatevi a rifletterci un attimo: “vediamo un po’, Chi sono? Dove sono? Sono da questo lato della mia testa o da quell’altro lato, oppure sono sulla punta del mio naso? O… risiedo quaggiù? O mi trovo qua dietro?” Potreste elettrizzarvi notevolmente su questo problema. Continuate a ripetere…: “Santo cielo! Santo cielo! Sarà meglio che scopra dove sono! Perdinci, potrei perdermi. Dove sono, quaggiù? Santo cielo, è davvero dura. Dove sono? Chi sono? Quale parte del mio essere sono? Vediamo un po’…, devo trovarlo” (arrivare a conoscere qualcosa che si ignora). Ebbene, la risposta è che geograficamente non siete in nessun luogo (nessuna localizzazione). Ma se siete vivi, se respirate, se il vostro cuore batte o persino se siete fuori dal vostro corpo e vivete agevolmente senza questi movimenti meccanici che vi distraggono continuamente, avete un punto di beingness e voi siete quella beingness (l’IO fondamentale). E ciò è molto importante.

Questo è il punto dal quale voi emanate (il punto sorgente). E la beingness (l’IO fondamentale, il punto di vista, l’individuo), sotto questo aspetto e in questa misura, deve essere rintracciata, perché quella beingness è causa. E quella è l’unica causa, tutto il resto (la GPM, la persona) è effetto”.

IO SONO – IO NON SONO

(Scientology 8-8008)

Una delle prime confusioni di un preclear che l’auditor incontrerà è il fatto che egli si considera nello stato “IO SONO” quando ha un corpo e un nome. Questo è alto di tono, se paragonato allo stato sotto lo zero in cui il Thetan molto spesso si trova, ma è molto lontano dallo stato ottimale. Qui il preclear sta confondendo identità (la personalità, le valenze della GPM) con il proprio senso di beingness (l’IO SONO, l’effettività apofatica). Il suo senso di beingness non dipende (e di fatto lui ne è confuso) dall’avere identità MEST, quale un nome che gli viene assegnato e un corpo con il quale essere riconosciuto.

TRANCE IPNOTICA

(Assiomi – Lettura del 20 Agosto 1954)

l’INTERA ESISTENZA IN QUESTO UNIVERSO IN REALTÀ VIENE GESTITA IN MODO MOLTO SIMILE A UNA TRANCE IPNOTICA .

ESSERI THETA

(La storia dell’uomo)

L’essere theta è l’ “IO” (l’effettività apofatica), è colui che il preclear è. Se tutte le entità e le beingness del preclear fossero dei palloncini imprigionati dentro di lui e ciascuno avesse un nome e un’identità, l’auditor potrebbe essere confuso (e il preclear lo è) riguardo a chi sia l’ “IO”.

Ma se il preclear venisse improvvisamente aperto e i palloncini (valenze della GPM) potessero volare via, il palloncino dell’ “IO” (l’IO fondamentale) fluttuerebbe libero, puro e inconfondibile.

E questo palloncino dell’“IO” sarebbe l’essere theta. Sarebbe quello che il preclear ha sempre e comun-que pensato di essere. Tutti gli altri sono semplicemente dei modificatori.

LE CAPACITA’ DELL’ESSERE THETA

(La storia dell’uomo)

…Gli esseri MEST della classe dell’Homo sapiens sono esseri composti, motivati da un essere theta, da entità, dalla GE e dall’ambiente. Gli esseri MEST, essendo decaduti dalla natura di esseri theta e incapaci di riguadagnare lo stato theta senza Dianetics, provano un’avversione per gli esseri theta (che d’ora in avanti chiameremo Thetan, intendendo un essere theta che non è stato forzato ad avere un corpo MEST).

…I “loro” in cui vi imbatterete negli episodi sono esseri MEST. L’attuale Homo sapiens è uno di “loro”. Gli esseri MEST [amnesia e un corpo MEST (subordinati alla GPM hanno dimenticato la loro identità; realtà di se stessi come oggetto, e nessuna realtà come punto di vista)] attaccano i Thetan che li minacciano.

L’UNITA’ CONSAPEVOLE DI ESSERE CONSAPEVOLE

(Dianetica 55!)

Uno Statico potrebbe anche essere chiamato “punto di orientamento”. Da quel punto creerebbe e dirigerebbe lo spazio, l’energia e gli oggetti. Da quel punto assegnerebbe i significati. Abbiamo così una differenza essenziale tra l’unità consapevole di essere consapevole e i suoi sottoprodotti. Tali sottoprodotti possono venir classificati come “simboli” (pezzi di pensiero che rappresentano stati di essere nell’universo materiale, valenze). Quando diciamo “meccaniche” intendiamo effettivamente, in un certo senso, simboli. Un simbolo è “qualcosa che ha massa, significato e mobilità”; le “tre M”. Questa è la definizione tecnica di simbolo. Un punto di orientamento è “qualcosa che controlla i simboli”.

La differenza nella capacità di un’unità consapevole di essere consapevole è data dal rapporto tra quanto essa sia un punto di orientamento e quanto concepisca di essere, essa stessa, un simbolo o di avere massa, significato e mobilità. Dallo stato di consapevolezza si riduce alla condizione di simbolo (pezzi di pensiero che rappresentano stati di essere nell’universo materiale; valenze). Per averne un’idea più chiara, guardate la parola “un” su questa pagina. Questa ha massa, anche se molto piccola. Ha significato, dal momento che trasmette un’idea quando la si guarda; e certamente ha mobilità, dal momento che potete spostare il libro. Ora, voi, guardando questo libro, avete il ruolo di punto di orientamento nella misura in cui non concepite di avere voi stessi un’identità fissa, una posizione fissa, una massa fissa. Se guardando il libro non avete una massa reale, e se il vostro nome non è per voi un’idea tremendamente fissa, e se sapete di poter spostare il corpo senza dovervi muovere con esso, allora sarete molto chiaramente e decisamente un punto di orientamento. Ma se pensate di avere massa ed essere massa, se pensate di essere il vostro nome e spostarvi solo spostando il corpo allora, naturalmente, qualcun’altro o qualcos’altro potrebbe essere il vostro punto di orientamento.

L’ANATOMIA DELLO SPAZIO

(Scientology 8-8008)

Prima che in questo universo possa esistere l’energia, deve esistere lo spazio. La sua incapacità di creare lo spazio è una delle caratteristiche più aberranti di un Thetan che troviamo in un corpo MEST. Si è ridotto, persino secondo la sua stessa concezione, alle dimensioni di un punto e, probabilmente, anche meno di un punto, poiché non ha alcuno spazio suo, ma deve dipendere da corpi e da altre condizioni per poter credere di avere uno spazio.

È della massima importanza che un auditor comprenda che cos’è lo spazio. Lo spazio può essere considerato un punto di vista di dimensioni. Poco importa quante dimensioni ci sono o quali condizioni vengano poste per queste dimensioni, la condizione risultante è conosciuta come “spazio”. Ci sono soltanto tre dimensioni nello spazio dell’universo MEST. Dappertutto nelle sue galassie esso ha solamente larghezza, lunghezza e profondità. Distorsioni dello spazio e altre cose di uguale interesse possono esistere nell’universo proprio, ma a quanto pare, non esistono come tali nell’universo MEST. L’assegnazione di dimensioni è l’essenza dello spazio, ma anche prima che le dimensioni possano essere assegnate, si deve avere un punto di vista (il SÉ fondamentale cosciente di essere cosciente). Se si assegnano dimensioni dal proprio punto di vista (il SÉ fondamentale), si è causa, se le dimensioni vengono assegnate al proprio punto di vista (dalla GPM), si è effetto.

Si è causa o effetto nella misura in cui si possono assegnare dimensioni e chiamarle spazio. Il preclear ha un punto di vista ed è il centro di quel punto di vista. Nel frazionare la sua attenzione egli si trova spesso ad occupare diversi punti di vista. È capace di assumerne parecchi. Tuttavia il punto nel quale egli è consapevole di essere consapevole è il suo punto di vista centrale. E, sebbene questo possa essere in comunicazione o collegato ad altri punti di vista che egli potrebbe definire suoi, persino su un qualche altro pianeta oppure qui sulla Terra, egli, in quanto se stesso, è tuttavia, lì dov’è e tal qual è, il centro d’assegnazione delle dimensioni. In molti casi questo diventa così indistinto, che il preclear non sa neanche se è dentro o fuori dal corpo. Qui l’assegnazione di dimensioni da parte del MEST sono prevalse persino sul punto di vista centrale. Una parte essenziale dell’accordo con qualsiasi illusione è l’accettazione delle dimensioni che esso assegna o che possono essere assegnate alla cosa. Lo spazio non è più complicato di così, ma quando un preclear è stato oggetto di prevaricazione dovuta ad una imposizione di assegnazione di dimensioni, fatta in misura enorme, il suo punto di vista potrebbe essere trovato piuttosto sparso o disperso (unità di attenzione disperse nelle masse della GPM). È questa la condizione in cui troviamo il preclear che non sa dire se è dentro o fuori dal suo corpo.

Quando sussiste questa condizione, egli è in uno stato di essere incapace di stare di fronte all’universo MEST, arrivando perfino (limite estremo a cui si può giungere) al punto di asserire (sostenere una cosa come vera) il possesso di un punto di vista centrale (vive nella illusione di sapere che lui sa chi è). La soluzione di questo problema è semplice, fondamentalmente, anche se può darsi che occorrano molte ore di auditing.

Quando il preclear acquisisce una certezza sul punto di vista centrale (il SÉ fondamentale, il Thetan), egli si esteriorizza immediatamente e può diventare Theta Clear in pochissime ore. Quando è stato compresso da contro-sforzi ed emozioni fino ad accettare le dimensioni MEST, al punto che non può essere nemmeno sicuro di un punto di vista centrale, è necessario recuperare questo punto di vista centrale per recuperare un punto da cui possa essere assegnato dello spazio e, cosa persino più importante per l’auditor, in cui il preclear possa essere esteriorizzato con facilità e consapevolmente.

LE MANIFESTAZIONI DELL’ENERGIA

(Scientology 8-80)

…la fonte della vita dell’individuo è insita nella maggior parte delle persone, perché ha sviluppato, con i sui flussi precedenti, dei ridge che hanno la stessa lunghezza d’onda della fonte della vita della persona. La fonte della vita, quindi, non riesce a distinguere (percepire le differenze; capacità di fare obnosi) tra se stessa e questi ridge (tra se stessa come punto di vista e i punti di dimensione).

Questi ridge sono facsimili, o immagini di movimento. Vengono usati dalla fonte della vita per trasformare il corpo in un meccanismo di stimolo-risposta, o automatico. Per mezzo di tali ridge, la fonte della vita può trasformare il corpo in un automa che agisce per lei. Però, man mano che la fonte della vita scende la scala del tono, può essa stessa inturbolarsi e diventare meno capace di imporre tempo e spazio sui propri facsimili. Non è in grado di distinguere tra se stessa e un ridge che è un’identità apparente (che sembra ma non è, illusorio).

Il nome dato a questa fonte della vita è “Thetan”. É l’individuo, l’essere, la personalità, la Knowingness dell’essere umano.

La condizione dell’essere umano è artificiale, dato che il Thetan usa il corpo per il proprio piacere e convenienza. Dopo aver fatto questo, il Thetan di solito dimentica (dimenticare significa invalidare) che lo sta facendo e all’inizio (allo scopo di aumentare la sua randomity) reprime il fatto di essere separato dal corpo (con l’identificazione perde la capacità di percepire le differenze, non sa differenziare se stesso dalla mente e dal corpo). Allora si identifica a tal punto che, se succede che questo muoia, gli lascia (crede di farlo, ma in realtà non succede) tutti i facsimili che sono stati accumulati per quel corpo.

AFFINITA’ COMUNICAZIONE E REALTA’

(Scientology 8-8008)

Il fatto che il corpo ha spazio e il Thetan a quanto pare, per se stesso, non ha spazio, è la cosa principalmente responsabile per il senso di non beingness, da parte dei Thetan, IL CHE GLI CAUSA DI DIMENTICARE LA SUA IDENTITÀ (amnesia riguardo se stesso come IO fondamentale).

ASSIOMA DI SCIENTOLOGY n° 25

(Scientology 8-8008)

L’affinità è una scala di atteggiamenti che ci allontana dalla coesistenza dello Statico (condizione di non localizzazione), passa per interposizioni di distanza e di energia, al fine di creare identità, e prosegue in giù fino a una stretta vicinanza (GPM, ab), ma tuttavia mistero.

FATTORE n° 12

(Scientology 8-8008)

Il punto di dimensione può essere spostato dal punto di vista, dato che quest’ultimo (l’IO fondamentale, l’unità consapevole di essere consapevole, il Thetan), oltre alla capacità di creare e considerare, possiede anche volontà propria e potenziale indipendenza d’azione; e il punto di vista, osservando i punti di dimensione, può cambiare in relazione ai propri punti di dimensione oppure ad altri punti di dimensione o punti di vista.

FATTORE n° 24

(Scientology 8-8008)

E i punti di vista non sono mai visibili (il Thetan). E i punti di vista considerano sempre più preziosi i punti di dimensione. E i punti di vista tentano di diventare (acquistare una qualità, una condizione o un ruolo diversi dai precedenti) i punti di ancoraggio e dimenticano di poter creare essi stessi nuovi punti, nuovo spazio e nuove forme. Si giunge in tal modo alla scarsità. E i punti di dimensione possono perire e i punti di vista ritengono quindi di poter perire anch’essi.

FATTORE n° 28

(Scientology 8-8008)

La soluzione di ogni (qualsiasi) problema qui posto consiste nel determinare (stabilire quale è l’uno e quale è l’altro, separare) punti di vista (l’IO fondamentale) e punti di dimensione (oggetti, valenze), nel migliorare la condizione e il concorso (compartecipazione) dei punti di dimensione e, perciò, dei punti di vista, e nel porre rimedio all’abbondanza o alla scarsità di ogni cosa, gradevole o brutta che sia, riabilitando la capacità del punto di vista di assumere punti da cui guardare (autonomia in relazione alle masse, ai punti di dimensione) e poi creare e annientare, trascurare, avviare, cambiare e fermare punti di dimensione di ogni tipo a discrezione del punto di vista stesso. Dev’essere riguadagnata la certezza in tutti e tre gli universi, poiché la certezza (capacità di percepire l’ovvio, obnosi), e non i dati, è conoscenza.

DECISIONE: CAUSA ED EFFETTO

(Conferenza “La rotta verso l’infinito” Maggio 1952)

…L’intero soggetto dell’alchimia, in realtà, non è altro che un codice, più o meno. Alcuni di quelli più stupidi andavano in giro cercando di tramutare il piombo in oro, ma in effetti gli alchimisti cercavano di tramutare il piombo dell’essere umano nell’oro dello spirito. …Fareste meglio a localizzare quella parte di VOI che è sempre causa (l’IO fondamentale, il Thetan) e quindi riconoscere che siete voi quella parte.

…Proprio qui, al centro del ”tu” (il Thetan, più i macchinari, più il corpo, più il bank reattivo) c’è una fonte inestinguibile e assolutamente indistruttibile di movimento. Ed è la fonte di movimento che di per sé non ha alcun movimento. Questa è la vostra eredità in quanto parte di beingness divina (il Thetan). È così, e non pensate che sia una piccola parte di voi o che sia semplicemente una parte di voi, perché non è così. Siete voi. In quella parte di voi che è voi possedete l’immortalità. Quella parte è immortale. .

L’ORIGINE DELLA TIME TRACK

(La time track e percorrere engram per catene Bulletin 1)

…La tendenza dell’universo fisico è condensazione (diminuzione delle dimensioni; occupare meno spazio) e solidificazione (diminuzione della capacità di cambiare; fissarsi in una forma, in un oggetto, in una valenza). Perlomeno questo è l’effetto prodotto sul Thetan. Una prolungata permanenza in esso senza riabili-tazione, fa sì che il Thetan diventi meno espansibile, più piccolo e più solido (falsa realtà ipnoticamente imposta dalla GPM al punto di vista).

…L’intenzione dell’universo fisico (e di coloro che si sono degradati a tal punto da favorire solo i suoi fini) è di rendere un Thetan solido, immobile e privo della capacità di decidere (Dianetica 55: la libertà e la capacità possono essere considerate quasi sinonimi).

…Il Thetan lotta per restare non solido, mobile o immobile a volontà, e capace di decisione.

CAMBIAMENTO E RIABILITAZIONE

(5°ACC – Aprile 1954)

La condizione ottimale di un Thetan è nativa al Thetan. Non è qualcosa che tu stai creando. Stai rimuovendo i fattori che lo hanno messo in una cattiva condizione.

E questi fattori possono essere riassunti in postulati contrari (postulati delle valenze che formano la GPM), postulati che non sono i suoi (della GPM), spazi ed energie che non sono le sue (della GPM). E quando hai chiarito quel problema ottieni un “Thetan Operante”.

R2 – 50

(La creazione della capacità umana)

Il procedimento fondamentale di un Thetan consiste semplicemente nel fargli cambiare parere.

La maggior parte dei Thetan ricadono al di sotto (in posizione subordinata) del livello delle meccaniche (spazio, energia, oggetti e tempo). Prima che possano semplicemente cambiare le loro considerazioni, devono essere innalzati fino al punto in cui non siano controllati dalle meccaniche [quando diciamo “meccaniche” intendiamo effettivamente, in un certo senso, simboli (oggetti, valenze)].

Se cambiare parere funzionasse con tutti i Thetan, sarebbe l’unico procedimento in Scientology. Ma non funziona su Thetan interiorizzati, dato che sono qualcosa di diverso da se stessi (realtà di se stessi come valenza). E quando cominciano a cambiare parere, stanno semplicemente cambiando qualche altra cosa (cambiano la valenza; è la valenza che si è attivata in quel momento che impone il suo “parere”; sono pupazzi ventriloqui della propria GPM).

R2 – 31

(La creazione della capacità umana)

Esiste una Scala Graduale dell’Esteriorizzazione che potrebbe essere descritta come segue:

  • Prima, il Thetan senza contatto con un universo; (trascendere la realtà oggettiva; totale immersione . nello Statico)
  • Poi, un Thetan in completo contatto con un universo; (Theta Clear Estasi, Illuminazione, Mukti, Bodhi, Nirvana, Moksha, Satori, Samadhi, Brahama, Fana Fillah, Contemplazione, Beatitudine, Coscienza Cosmica; per la coscienza non localizzata, ogni punto dell’universo è centro di quella coscienza)
  • Poi, un Thetan in contatto con una parte di un universo e che considera che il resto dell’universo gli sia precluso; (x)
  • Poi, un Thetan in un universo e senza nessun contatto con nessuna parte dell’ universo; (x)
  • Poi, un Thetan inconsapevolmente in contatto con una gran parte di un universo. (x)

La prima condizione sarebbe quella di un vero Statico. L’ultima condizione viene chiamata, colloquial-mente, in Scientology: “sparpagliato per tutto l’universo”.

Quanto sopra vale non solo per un universo quale l’universo fisico, ma anche per i corpi fisici. Il Thetan, che ha già attraversato il ciclo dell’universo stesso, può essere in contatto con un corpo fisico seguendo lo stesso ordine:

  • Dapprima non avrà alcuna connessione con un corpo fisico; (x)
  • Poi, avrà contatti occasionali con corpi; (x)
  • Poi, un contatto fisso con un solo corpo; (x)
  • Poi, interiorizzato in un corpo, ma facile da esteriorizzare; (condizione raggiunta a ___?___ore di auditing di distanza da Theta Clear)
  • Poi, in contatto con un corpo e interiorizzato dentro di esso, ma ritirato dalle varie parti del corpo; [condizione in cui si trova dopo aver terminato OTVII (NOTs)]
  • Poi, ossessivamente “sparpagliato per tutto il corpo”; [condizione in cui si trova prima di aver terminato OTVII (NOTs)]
  • Poi, ossessivamente e inconsapevolmente risucchiato in qualche piccola parte del corpo, e così via. (“gli inquilini ”)
  • THETAN OPERANTE

(Stati di esistenza)

Con “operante” si intende: “capace di agire e di occuparsi delle cose”, e con “thetan” si intende: “l’essere spirituale che costituisce il fondamentale” (la beingness divina; il SÉ libero e puro nella sua condizione di essere, libero dalle valenze che compongono la GPM).

Un Thetan Operante perciò, è colui che è in grado di occuparsi delle cose senza il bisogno di utilizzare un corpo di mezzi fisici. Fondamentalmente l’individuo è se stesso, e è in grado di occuparsi delle cose ed esistere senza appoggio o assistenza fisica.

ANATOMIA DEL BANK E DELLA TRACCIA

(Conferenza data il 14 Luglio 1964)

…La verità dev’essere tutta la verità. Non c’è sostituto per la totalità della verità, in altre parole dovete conoscerla tutta. Avendo iniziato, smettere di andarci è una delle cose più fatali che potete fare. Lasciate che richiami la vostra attenzione su una cosa, avete iniziato quella strada molto tempo fa. Avete iniziato sulla strada della verità e avete speculato in quella particolare direzione. Qual è la vera composizione dell’universo? Qual è la mia vera identità? Chi sono io? Da dove vengo? Ovviamente quasi tutti si sono fatti queste domande da piccolo. Avete iniziato sulla strada della verità e questo è pericoloso, a meno che non la percorriate tutta. Quella strada deve essere percorsa (percorrere il ponte fino all’altra sponda), perché la natura stessa della GPM non ammette mezze misure.

(Io posso tenere prigioniero un uccello con un canapo grosso così o con uno spago sottile sottile. Ma se uno spago fine fine basta per tenerlo, o fine o grosso è la stessa cosa! Cioè, finché ti resta l’appiglio con la GPM, finché ti resta il legame, piccolo o grosso che sia tu sei legato.)

E non c’è nient’altro nel bank di cui dovete preoccuparvi perchÉ tutti gli engram, lock, secondari, implant, trappole per theta e tutto il resto di queste cose, sono dei lock sulle GPM. Ora voi dite, potremmo andare avanti e trovare che le GPM sono dei lock su qualcosa. Si, sono dei lock (simulacri, MOCK-UP) su una cosa chiamata Thetan.

DA CLEAR ALL’ETERNITA’

(Direttiva Esecutiva 1982)

…un individuo, in uno stato aberrato non riesce nemmeno a concepire la QUANTITÀ di guadagni che sono a sua disposizione e che esistono potenzialmente al di sopra di lui. Per la gente che va vera-mente su questa strada, il fatto che esista una tale quantità di guadagni a disposizione di un essere, è una sorgente infinita di meraviglia. Perciò sarà difficile che una persona, in uno stato aberrato, sia capace di volgere lo sguardo molto in alto ed avere ancora realtà su quello che vede.

…Più alto è il livello, più tempo ci vuole, perché si sta maneggiando un livello più alto di guadagno potenziale. E, dopotutto, verso dove si sta salendo? Si sta salendo verso l’eternità (una volta usciti dalla tomba-prigione chiamata GPM, reincontreremo la nostra beingness divina atemporale: il SÉ fondamentale). Pensi che ci sia molto tempo dietro di te? Pensa a qualcos’altro. Guarda in avanti.

C’è l’eternità. E tu sarai lì. Ci sarai in stato buono o cattivo. In realtà, mi spiace dirtelo, non c’è scelta. Magari uno ce la fa a svignarsela da un pianeta. Ma non ce la farà a svignarsela dalla vita.

buddha carta riso

Verita’ è ciò che funziona, è ciò che funziona

più ampiamente a quello cui è applicato.

(Hubbard)

 

Arhat

Ascolta, presta attenzione nuovamente o viandante!

è tardi e il sole della vita sta tramontando.

Mentre hai ancora delle forze, batti le tue ali vigorosamente.

Attenzione! Non dire domani! Perché molti domani già passarono.

Non lasciare che i giorni di semina passino tutti.

 

VINCIT OMNIA VERITAS

 

 DIVULGARE O NON DIVULGARE

Sappiamo che la filosofia di Scientology è orfana.

L’organizzazione che aveva la responsabilità di completare la parte finale del ponte, e di mantenere Scientology pura e viva nel tempo, si è ormai perdutamente trasformata in una ipocrita congregazione, interessata prioritariamente a “costruire cattedrali di pietra”, all’accumulo di ricchezze, potere e status.

È da ormai molto tempo che Scientology si trova in una condizione di “ANORMALISSIMA” operatività.

Per questo motivo, è da considerare di vitale importanza che le eventuali nuove proposte per il completamento del ponte, vengano divulgate il più ampiamente possibile.

Seminare nuove proposte usando internet, è un tentativo estremo per trovare un terreno fertile per farle fruttificare, evitando in questo modo che cadano nell’oblio del tempo.

Senz’altro, una ampia divulgazione via internet, permette il contatto con un maggior numero di OTVII (NOT s).

Soprattutto gli OTVII indipendenti, che, liberi da pastoie mentali, potranno sperimentare e selezionare quella che realmente dà come frutto, il vero e unico prodotto finale della filosofia di Scientology:

 

Il Thetan EMANCIPATO DALLA GPM, consAPEVOLe di essere coNsAPeVOLe come “ IO Fondamentale ” . ossia: il Punto di Vista non più identificato con i punti di dimensione .

ARHAT

 

PARABOLA DEL SEMINATORE

Ascoltate.

Il seminatore uscì a seminare.

Mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada;

e gli uccelli vennero e lo mangiarono.

Un’altra cadde in un suolo roccioso dove non aveva molta terra;

e subito spuntò, perché non aveva terreno profondo;

ma quando il sole si levò, fu bruciata;

e, non avendo radice, inaridì.

Un’altra cadde fra le spine;

le spine crebbero e la soffocarono, ed essa non fece frutto.

Altre parti caddero nella buona terra;

portarono frutto, che venne su e crebbe,

e giunsero a dare ora il trenta, ora il sessanta e ora il cento per uno.

Chi ha orecchi per udire oda.

 

 

 

 

 

 

57 commenti

Archiviato in Casa Minelli

57 risposte a “La Via di Arhat

  1. GB

    La valenza stessa è una “cipolla”…

  2. Diogene

    Lascio che i “tecnici” facciano i “tecnici”. (…?)
    Certo che la narrazione è di una ingenuità sconcertante.
    Quel genere di “ingenuità” che ha fregato le persone di buona volontà fin dall’inizio dei tempi: il dover credere.
    Come se l’illogicità potesse spiegarsi con logica.
    La definizione del mistero è il mistero stesso. Non è il suo racconto.
    Un percorso logico si intreccia con percorsi logici e porta altrove.
    Noi chiamiamo questo “creatività”.
    Codificata diventa pensiero “scientifico”.
    Ma il mistero (il non conoscere) ne è l’origine e l’asse portante.
    Così come “essere saliti sul palo” non ne stabilisce l’altezza, ma dà la medesima vertigine della profondità dell’ignoto.
    E la fine del “palo” si allontana ogni volta che si ritiene di averla raggiunta.
    Perché “produciamo” conoscenza mentre, in verità, siamo attratti e guidati dal mistero. E ovviamente nessuno sa cos’è un mistero. Né lo si può sapere. Anzi, dubito che lo si voglia sapere, perché a nessuno piace l’idea di “perdere conoscenza”.
    E allora (la battuta viene facile) ci mettiamo una croce sopra.

  3. Marco

    Quello che dici Arhat è interessante (anche se in effetti era da lui già stato esposto nella discussione di ca. 15/20gg. fa), ma di primo acchito mi pare che non è cosi “praticabile”, a meno che non si approffondisca un pò (un bel pò)…

    Ci sono ovviamente moltissime cose condivisibili, per esempio le molte citazioni di LRH e di altri al riguardo della natura dell’Essere (Thetan), ma direi che questo punto di vista (abbastanza occupato “solo” a svestirsi di/delle identià) è un pochino estremo, o cmq si dovrebbe discutere meglio “qual’è la vera collocazione/scena ideale/condizione ottimale di esistenza del Thetan?”

    E’ ormai ovvio che non è cosi facile rispondere, ne abbiamo discusso spesso nel blog e mai siamo arrivati alla descrizione della “scena ideale” (sarebbe una determinazione importante la “scena ideale”, più di quello che si crede), sopratutto perchè ogni persona/Thetan se ne immagina una sua propria versione.
    Per cui il modo di affrontare la “scoperta” della scena ideale (e poi il suo raggiungimento), nelle persone su questo percorso, il “Ponte”, è: “andiamo avanti con l’auditing e sicuramente prima o poi qualcosa (scena ideale) si paleserà all’orizzonte”.

    Ecco io credo tu Arhat abbia esposto la tua realtà di che cos’è la scena ideale, ma però resta il problema… questa “scena” è completamente condivisibile (anche se ci sono cose che lo sono)?
    Non mi pare una cosa cosi semplice…

    Va beh, ora mi fermo qui (anche se altro mi verrebbe da speculare)…

    Solo voglio chiederti una spiegazione Arhat, una miglior sua esposizione, su questo punto del tuo scritto:

    “l’uomo come INDIVIDUO, (la Beingness Divina, lo Spirito, il Thetan), è una coscienza non localizzata, intimamente somigliante allo Statico. Il problema degli uomini è che, nella sua maggioranza concentrano la loro attenzione solamente nell’io come PERSONA, e quindi, non si riconoscono nello Statico, rimanendo infelici.”

    Quando dici “… intimamente somigliante allo statico”, non è una specie di sudditanza? Questo statico che dici sembra infatti una specie di Dio… !?
    Mentre io invece credo il Thetan stesso (chiunque) sia un Dio (ovviamente un Dio decaduto).
    Come anche quando dici “Il problema degli uomini è che, nella sua maggioranza concentrano la loro attenzione solamente nell’io come PERSONA, e quindi, non si riconoscono nello Statico”
    Perchè si deve riconoscere nello Statico se in effetti la persona stessa è uno Statico? Non è più corretto dire “la persona dovrebbe tendere a riconoscersi/recuperare la consapevolezza di sè in quanto Statico di vita” ?

    Sembra che tu parli di Statico come di una entità esistente a cui voler tornare… una “Scena ideale” a cui guardare, voler tornare alla condizione iniziale di appartenenza ad “Corpo Theta centrale” … è questa la tua visione?

    E se è cosi, allora cosa mi dici di questo Fattore numero 2 ?
    1 Prima dell’inizio c’era una Causa e l’unico scopo della Causa era la creazione di un Effetto.
    2 La decisione all’inizio, e per sempre, è la decisione di ESSERE

    Non dice che quella decisione di Essere è stata per sempre? E questo non significa che “non saremmo mai più tutti concentrati in un unico Statico (Corpo Theta centrale)?
    E dunque la “scena ideale” non è un’altra? Per esempio consapevoli di sè e degli altri, in quanto Thetan, e/ma con delle regole più precise di coesistenza, di comunicazione?
    LRH da qualche parte disse: “Mi dispiace per voi, ma voi non sarete mai più gli stessi… già, perchè non sarete mai più cosi tanto stupidi. Ora conoscete le trappole… e non ci cadrete più dentro” (+/- cosi).
    LRH in molti scritti dice che “il Thetan pensa che essere qualcosa è sempre meglio che essere niente” (+/- cosi).
    Non è possibile convivere e comunicare ad un alto livello (sicuramente in questo momento non possibile qui sulla Terra), anzichè tornare in uno condizione di Statico onniscente e onnipotente, ma senza nessuna condizione di gioco?

    • Diogene

      Marco,
      uno Statico onnisciente e onnipotente non è altro che una figura retorica.
      Chi lo cerca va a caccia di chimere.
      E chi vorrebbe mai diventare una tale assurda mostruosità?
      E siccome non lo si può né spiegare né comprendere, ecco servito un bel mistero, un nulla da ricoprire con mantelli d’oro.
      Ciascun thetan sarebbe un dio? O con Scn potrebbe ridiventarlo?
      Marco…

      • Marco

        Diogene, ovviamente la mia era una provocazione… se tu rileggi usando un altro punto di vista/tono, osserverai che le mie sono domande forzate… infatti il mio punto di vista è questo, quando scrivo E dunque la “scena ideale” non è un’altra? Per esempio consapevoli di sè e degli altri, in quanto Thetan, e/ma con delle regole più precise di coesistenza, di comunicazione?
        Anche quando cito di un Dio/Thetan onniscente e onnipotente, visto che ne parlano molto le religioni (riferendosi ad un Dio), dunque è un argomento conosciuto e dibattuto (riguardo ad un Dio), in effetti non lo sto sostenendo, lileggimi: Non è possibile convivere e comunicare ad un alto livello (sicuramente in questo momento non possibile qui sulla Terra), anzichè tornare in uno condizione di Statico onniscente e onnipotente, ma senza nessuna condizione di gioco? una domanda in qualche modo retorica…
        Io credo invece che un gioco di qualche tipo sarà sempre in funzione… e che l’onniscenza onnipotenza c’era una volta (prima dell’avvio di un “sistema organizzato di cose” Fattore 1 “Prima dell’inizio c’era una Causa…. ” ), ma non interessa più a nessuno.

        Riguardo ai misteri che scrivi nei tuoi ultimi due commenti, volevo dire al riguardo: ma non siamo nel campo di Scientology, che invece promuove la risoluzione degli stessi?
        Perchè c’è bisogno di un mistero?

        QUAL È IL MISTERO DI BASE

        “Nello studio globale del mondo e delle sue problematiche, scopriamo che l’unico modo in cui si potrebbe creare uno schiavo – come se ce ne fosse bisogno – sarebbe quello di circondare la natura delle cose di un enorme alone di mistero, accumulando una carica opprimente su di esso.

        Non soltanto dovreste sviluppare il mistero, ma poi dovreste farlo accettare per benino e far accettare le risposte fasulle a tale mistero.

        L’uomo vi è ormai talmente abituato che, quando arrivate voi e ponete nelle sue mani una risposta perfettamente appropriata, beh, egli la molla come se fosse una patata bollente, perché lui sa che cosa sono le risposte: “tutte le risposte sono accuratamente tratte dai misteri contenenti risposte fasulle, e tutti i misteri, presto o tardi, ti costeranno qualcosa”.

        Lo sviluppo del mistero stesso deriva dalle relazioni interpersonali e dal conflitto generale dell’uomo con i suoi simili e con il suo ambiente, e così via.

        Il mistero di base è: chi è lui?
        Non c’è mistero più fondamentale di: “chi è quel tizio laggiù”.

        • Diogene

          Marco, leggo i tuoi commenti da tanti anni e so come scrivi.
          Che le tue domande fossero provocatorie mi era chiaro fin dall’inizio. in effetti ti spieghi bene e se tu avessi detto le stesse cose in forma affermativa invece che interrogativa, io non avrei avuto niente da ridire. Ma poiché sono d’accordo con la tua risposta implicita alla domanda stessa, ho voluto rafforzarla commentandola ancor più enfaticamente.
          La mia personale (e quindi ininfluente) opinione è che la pratica di scn non conferma i traguardi spirituali che il suo ideatore si era prefissato (meglio dire: “postulato”?)
          Le teorie di LRH possono essere di una qualche ispirazione, ma troppe volte le ha espresse in maniera contradditoria.
          Il futuro sta ancora nel lavoro di ricerca da parte di qualche volonteroso, ma siamo “oggi” il futuro di 70 anni fa e sono sicuro che 70 anni fa scn si immaginava (dovrei dire: postulava?) ben diversa la sua “conquista planetaria” nel 2019. Eccoci qua: “obnosi” esercizio facoltativo.
          Se persone come Arhat (e certamente moltissime altre) trovano la loro strada “rolling over scientology” oppure passando attraverso le feritoie di KSW, chi sono io per giudicarle? Auguro a tutti il meglio di quanto desiderano.
          Quindi perdonatemi se vi sembro troppo cinico e non condivido in pieno i vostri percorsi.
          Il mistero resterà sempre con noi perché fa parte di noi.
          La citazione di LRH spiega come far uso del mistero, non che cosa è il mistero. Non è una domanda, men che meno il suo racconto. E’ ciò da cui abbiamo avuto origine senza saperlo e che continua a indurci ad “essere-fare-avere” per creare una immagine di presente dal futuro ignoto.
          Non che tutto ciò sia negativo: la chiamiamo “vita” ed ha i suoi lati belli. Finché fingiamo di ricoprirne il mistero.
          Si ripresenta sempre nella storia qualcuno che lucra sul mistero dichiarando di possederne la chiave o la custodia.
          Se non facessero del male, ci sarebbe molto di cui ridere.
          Ma vedete quanta spinta riesce a dare all’umanità un simile concetto? Eppure è polvere di stelle… o il sol dell’avvenir.

  4. Arhat

    Marco, ciao.
    La scena ideale del Thetan è essere se stesso. E sì, ci si deve occupare solamente di svestirsi dai mock-up di se stesso. Posso sembrare ripetitivo e poco interessante ma non esiste alternativa. La persona quando entra in Scientology, come inizio maneggia cariche di bassa intensità (lock, ecc.), ma poi, dopo molto lavoro, e verso la fine, necessariamente si dovrà confrontare con le cariche di alta intensità che formano l’ossatura della mente reattiva: “i mock-up di se stesso”. Hubbard lo dice in tutte le salse: “in qualsiasi essere umano, lui stesso non è sufficientemente lì per avere una personalità”, “tu vivi in una trance ipnotica”, “è la valenza che ha le relazioni interpersonali”, “dove sei?”, “chi sei?”, ecc. ecc.
    La condizione ottimale di un Thetan è nativa al Thetan (5°ACC – Aprile 1954). “CONOSCI TE STESSO”, è la scena ideale.
    È la stessa esortazione scritta sul frontone dell’antico tempio di Delfi.
    Le persone, realmente, non riconoscono che vivono in una condizione di ignoranza di se stessi, e che è questa l’ignoranza che deve essere risolta. Per le persone questa non è una meta interessante. Interessante è muovere gli oggetti col pensiero, fare viaggi astrali, ecc. Quando stavo facendo OTIII, in Copenhagen, una ragazza aveva come meta cambiare il colore degli occhi! Questo stato di essere lo chiamo: fuga.
    Tutto è molto semplice, ma l’essere umano è complesso, e perciò, tende a crede di più nelle cose complesse. Quanto più dati, più vera è la cosa.
    Il vero cammino non è scendere nel molteplice, ma è salire verso l’unità dello Statico.

    P.S.:
    … “Intimamente somigliante allo statico”.
    … Si, perché dopo Theta Clear c’è ancora un ultimo gradino: “Il Thetan senza contatto con un universo”. E non mi sembra che faccia parte del ponte di Scientology.

    … Lo Statico è la nostra essenza fondamentale. Chiamalo Dio, se vuoi. Plotino lo chiamava: Uno.

    … “Perché si deve riconoscere nello Statico se in effetti la persona stessa è uno Statico? Non è più corretto dire ‘la persona dovrebbe tendere a riconoscersi/recuperare la consapevolezza di sé in quanto Statico di vita’?” – … Si, lo Statico di vita continua ad essere uno Statico (il punto di vista), ma si trova ipnoticamente identificato negli oggetti. Lo Statico quando sta immerso nella vita non si riconosce come statico, ma come oggetto. Basta conversare con le persone sull’argomento e si noterà che: “Thetan”, “Statico”, “Io fondamentale”, ecc., sono solamente concetti piatti, semplici dati, non hanno lo spessore della consapevolezza. Il Punto di vista per poter riconoscere se stesso, deve abbandonare la persona. Buttarla nella spazzatura. È estremo? Si. Estremo come la differenza tra Marco come persona, e “Marco” come Sé fondamentale: il tuo vero Sé!

    … “regole più precise di coesistenza, di comunicazione?”
    … Solo Hubbard ha tutte le risposte. Quello che so come esperienza è che: non c’è comunicazione, perché non c’è spazio, e non ci sono terminali. È semplicemente “Essere” (l’essere apofatico). Vedi: “Assioma di Scientology N°25 (Scientology 8-8008)” e il “Fattore N°27”

    … Il concetto di “Essere” è più complesso di quanto si possa immaginare. Le persone: Marietto, Giovannino, Pierino, ecc., concepiscono “essere” come la prima parte di “80-08”. Il Thetan concepisce “Essere” come la seconda parte di “80-08”. Comunque, ti consiglio di acquistare il libro: “Lessico mistico” di Marco Vannini. Vai alla parola: EGO.
    Come aperitivo: “Uomo fatti essenziale! Che quando il mondo passa, passa anche l’accidente, ma l’essenza rimane.
    E anche: “Io sono tutto. Ma questo io è Dio. E non è un io. Io sono niente (il niente apofatico).
    Arhat

    ——————

    … L’INTERA ESISTENZA IN QUESTO UNIVERSO IN REALTÀ VIENE GESTITA MOLTO SIMILE A UNA TRANCE IPNOTICA. – [Trance ipnotica (Assiomi – Lettura del 20 Agosto 1954)]

    … DOVE SONO? CHI SONO IO? QUALE PARTE DEL MIO ESSERE SONO? – [Quale parte del mio essere sono (Conferenza “La rotta verso l’infinito” Maggio 1952)]

    … IN QUALSIASI ESSERE UMANO, LUI STESSO (il Sé fondamentale, il Thetan) NON È SUFFICIENTEMENTE LÌ (diluito e subordinato alle valenze della GPM, non ha un punto di consapevolezza proprio) PER AVERE UNA PERSONALITÀ (le caratteristiche originali dell’Io fondamentale). – [Grafico della personalitá (Dizionario Tecnico)]

    … Che cos’è questa cosa, la valenza? Beh, la valenza è ciò che ha (che possiede) le immagini. La valenza ha le immagini. Oh-oh. È la valenza (il sostituto del Sé) che ha le idee. È la valenza che ha gli “ora dovrei” (gli impulsi di agire). È LA VALENZA CHE HA LE RELAZIONI INTERPERSONALI. – [La valenza, come funziona (Congresso sulle “MANI PULITE” Gennaio 1962)]

    … E non c’è nient’altro nel bank di cui dovete preoccuparvi perché tutti gli engram, lock, secondari, implant, trappole per theta e tutto il resto di queste cose, sono dei lock sulle GPM. Ora voi dite, potremmo andare avanti e trovare che le GPM sono dei lock su qualcosa. Si, sono dei lock (MOCK-UP) su una cosa chiamata Thetan. – [Da clear all’eternità (Direttiva Esecutiva 1982)]

    … Il meccanismo residuo si chiama massa da problemi sulle mete. L’essenza e la sostanza della mente reattiva è per intero (totalmente) costituita da queste masse (masse della GPM). Punto e basta! – [GPM (a•b) (Le parti del pacchetto della 3D)]

    … Esiste una Scala Graduale dell’Esteriorizzazione che potrebbe essere descritta come segue:
    • Prima, il Thetan senza contatto con un universo (trascendere la realtà oggettiva; totale immersione nello Statico).
    • Poi, un Thetan in completo contatto con un universo (Theta Clear). – [R 2-31 (La creazione della capacità umana)]

    … La condizione ottimale di un Thetan è nativa al Thetan. Non è qualcosa che tu stai creando. Stai rimuovendo i fattori che lo hanno messo in una cattiva condizione. – [Cambiamento e riabilitazione (5°ACC – Aprile 1954)]

    … La soluzione di ogni (qualsiasi) problema qui posto consiste nel determinare (stabilire quale è l’uno e quale è l’altro, separare) punti di vista (l’Io fondamentale) e punti di dimensione (oggetti, valenze). – [Fattore N°28 (Scientology 8-8008)]

    … Ma dov’è il chiaro (il Thetan)? Lo troviamo quando eliminiamo i migliaia di altri (valenze) in cui si trova identificato – [Una strada sperimentale: Chiarimento attraverso le valenze (Bollettino del 29 Maggio 1958)]

    … In ultima analisi cos’è questa cosa chiamata Thetan? Sei semplicemente tu prima che facessi il mock-up di te stesso (valenze, identità della GPM), questa è la definizione più pratica che io conosca. – [Thetan (Dizionario Tecnico)]

    … Fattore N°27: “Esiste la condizione di essere, ma l’uomo (schiavo della GPM) crede che esista solo il divenire”.

    … L’affinità è una scala di atteggiamenti che ci allontana dalla coesistenza dello Statico (condizione di non localizzazione), passa per interposizioni di distanza e di energia, al fine di creare identità, e prosegue in giù fino a una stretta vicinanza (GPM, a•b), ma tuttavia mistero. – [Assioma di scientology N°25 ( Scientology 8-8008 )]

    … Con Thetan si intende: “l’essere spirituale che costituisce il Sé fondamentale”. [Thetan Operante (Stati di esistenza)]

    • Marco

      Ok Arhat, il thetan si deve “svestire” delle sue identità passate, corretto, ma dopo di che nel tempo presente dovrà cmq averne una (identità) se vuole un gioco da giocare: un gioco impone che tu abbia un ruolo/identità.

      Ovvero sono d’accordo con te che ripulire le confusioni di infinite identità passate nemmeno conosciute (GPM), sia un imperativo per ritornare ad essere un thetan razionale, altamente efficiente/efficace e con abilità tutte da ripristinare… ma cmq dopo il ripulisti una condizione di esistenza anche minima la dovrai pur avere.

      Tu pensi che un thetan può esistere anche senza essere in uno spazio?!
      Ok! Ma è una ipotesi ancora da dimostrare: che “condizione di esistenza” sarebbe?

      Dici: Quello che so come esperienza è che: non c’è comunicazione, perché non c’è spazio, e non ci sono terminali.
      Ma non vale più il dato “Essere è occupare uno Spazio”? Uno esiste/c’è se occupa uno spazio… non è ovvio?

      Mah… ammesso e non concesso, è veramente questa la “scena ideale”, non c’è comunicazione, non c’è spazio, ecc. ?
      Io mi rispondo: no, non credo!
      Perché no? Perché per il momento, ed in ottemperanza delle “Condizioni di esistenza” che conosco (Essere, Fare, Avere), io credo che un thetan senza nulla da fare (non comunica e non ha spazio)… finisca per non esistere: se lui è un nulla e anche non ha nulla da fare… il risultato finale è … nulla!
      Mi sto sbagliando?

      Mi viene un brivido al solo pensarci.

      Cmq… continuo a non capire cosa intendi quando dici Il vero cammino non è scendere nel molteplice, ma è salire verso l’unità dello Statico.

      Cosa intendi con “l’unità dello statico” ? Che lui scopre essere uno Statico? Oppure che si unisce ad uno Statico?

      Sei veramente convinto che un Essere può tornare (dopo essersi ripulito di tutto il bank/caso e delle sue passate esistenze, miliardi di esistenze, e persino della mente) allo stato nativo e poi non partecipare più a nessun tipo di gioco/esistenza?

      Io anche penso che “gli assoluti sono inottenibili”, ovvero che l’Essere non tornerà più nel Corpo Theta centrale… ormai ha deciso e provato a se stesso che lui esiste… ed in qualche modo questa esistenza deve continuare a manifestarsi. Quanto meno occupando uno spazio.

      Riguardo alle citazioni di LRH che porti a riprova di questo tuo punto di vista (o consapevolezza che dir si voglia), ce ne sarebbero anche molte di più che potrebbero sostenere altre scene ideali…

      Grazie mille

      • Arhat

        Marco, ciao.

        … Tu pensi che un thetan può esistere anche senza essere in uno spazio?!
        … Materia-Energia-Spazio-Tempo = MEST. Il Thetan nella sua condizione originale è fuori dallo spazio.

        … Ok! Ma è una ipotesi ancora da dimostrare: che “condizione di esistenza” sarebbe?
        … Non è una condizione di esistenza. È una condizione di “ESSERE”. Da non confondere “essere” come oggetto, è “ESSERE” come consapevolezza non localizzata, cosciente di essere cosciente, senza necessità di punti di appoggio (dati stabili). Nella condizione di essere umano, non lo dimostrerai mai! Ti devi elevare alla condizione di “Io fondamentale”.

        … Dici: Quello che so come esperienza è che: non c’è comunicazione, perché non c’è spazio, e non ci sono terminali.
        Ma non vale più il dato “Essere è occupare uno Spazio”? Uno esiste/c’è se occupa uno spazio… non è ovvio?
        Mah… ammesso e non concesso, è veramente questa la “scena ideale”, non c’è comunicazione, non c’è spazio, ecc.?
        Io mi rispondo: no, non credo!
        … Ok.

        … Cmq… continuo a non capire cosa intendi quando dici Il vero cammino non è scendere nel molteplice, ma è salire verso l’unità dello Statico.
        … Il molteplice è caratteristica dell’universo fisico (dati a non finire). Lo Statico, il Thetan consapevole di essere consapevole, coesiste senza interposizioni di distanza e di energia. È UNO, PURO e INDIVISIBILE. (Assioma di Scientology N°25). Cosa fa la persona quando si audisce? Toglie il relativo (il molteplice) che mantiene nascosto il Thetan (lo Statico) a se stesso.
        Invece, quando la persona, equivocatamente, pensa di poter raggiungere la consapevolezza attraverso l’associazione dei dati di Scientology: associa dati per ottenere altri dati, e da quelli, associandoli, ottiene ancora altri dati, ad infinitum, non si eleverà di un millimetro dal piano della “seconda dimensione” (Hubbard: su per il palo).

        … Cosa intendi con “l’unità dello statico”? Che lui scopre essere uno Statico? Oppure che si unisce ad uno Statico?
        … Il Thetan quando ritrova se stesso perde la condizione MEST e riprende la sua condizione originaria come Statico, cosciente di essere cosciente, con nessuna materia, nessuna energia, nessuno spazio e nessun tempo.

        … Sei veramente convinto che un Essere può tornare (dopo essersi ripulito di tutto il bank/caso e delle sue passate esistenze, miliardi di esistenze, e persino della mente) allo stato nativo e poi non partecipare più a nessun tipo di gioco/esistenza?
        … Si!

        …Io anche penso che “gli assoluti sono inottenibili”, ovvero che l’Essere non tornerà più nel Corpo Theta centrale…
        … Quando si dice: gli assoluti sono inottenibili, ci si riferisce all’universo creato. Lo Statico, il creatore, è UNO, come dice Plotino. Non ha suddivisioni. Corpo Theta centrale: corpo già dice tutto, è un relativo.

        … Riguardo alle citazioni di LRH che porti a riprova di questo tuo punto di vista (o consapevolezza che dir si voglia), ce ne sarebbero anche molte di più che potrebbero sostenere altre scene ideali…
        … I dati a cui faccio riferimento sono quelli che più chiaramente si associano all’esperienza da me vissuta. La mia vuole essere una testimonianza del fenomeno vissuto anche da Hubbard, chiamato: “Andare su per il palo”. Fenomeno conosciuto in tutte le epoche e in tutte le culture.

        Arhat

        • Marco

          Ciao Arhat, adesso ho capito un meglio la tua “scena ideale”, quello che persegui.
          L’ho capito meglio da queste tue parole Il Thetan quando ritrova se stesso perde la condizione MEST e riprende la sua condizione originaria come Statico, cosciente di essere cosciente, con nessuna materia, nessuna energia, nessuno spazio e nessun tempo.
          Ma anche da questa risposta, alla mia domanda:”Sei veramente convinto che un Essere può tornare (dopo essersi ripulito di tutto il bank/caso e delle sue passate esistenze, miliardi di esistenze, e persino della mente) allo stato nativo e poi non partecipare più a nessun tipo di gioco/esistenza? rispondi: … Si!

          Non ho più dubbi, tu miri/aspiri ad un ritorno a Statico puro.

          Ma cosa mi dici allora al riguardo della comunicazione, dei giochi, della condizione di esistenza…?
          Già condizione di esistenza… a cui tu hai già dato una risposta dicendo che “uno Statico esiste già di per sé” e che non ti serve nient’altro”.
          Si vero, un Thetan esiste…
          Ma è anche vero che in questa condizione di Statico puro, esiste solo per sé stesso… se non è in comunicazione, nemmeno minima, con nessuno, significa che per gli altri (anche solo un altro) non esiste!

          Dunque nessuno lo vede/percepisce… ma allora non finirà lui stesso a chiedersi “esisto veramente?”
          Lo Statico finirà per chiederselo ed allora deciderà : “devo avere un riconoscimento da parte di qualcun’altro” (riconoscimento = “essere riconosciuto / visto / confermato in esistenza da un altro)

          Perché la comunicazione è cosi determinante, anche nel risanare il Thetan ormai oppresso dal Mest? Perché mancare un riconoscimento crea cosi tanti guai in auditing? Perché se il Pc, uno Statico immerso nel Mest, non riceve il suo corretto riconoscimento, gli “legge” la condizione di “essere ignorato”, che ha sottostante una originale condizione molto antica di “non esisto!?”.

          “Riconoscimento” derivato da Riconoscere.
          Def. RICONOSCERE
          Dal Latino “Recognoscere” . Da Re- , di nuovo , e Cognosere, conoscere.
          “Ravvisare persona o cosa gia’ veduta”
          Vale anche “OSSERVARE” ed in questo caso il prefisso RE- ha semplice valore intensivo.
          https://www.etimo.it/?term=riconoscere

          • Marco

            LA BEINGNESS DI OT

            … la domanda non è: “Essere o non essere?”
            QuestA non è la domanda.

            La domanda è “che cosa essere?”.
            Questa è la domanda.”

          • Burlesque

            Penso che in una condizione di statico puro il thetan non sia isolato ma, essendo in un condizione di massima ARC, bensì estremamente connesso con tutti gli altri esserì perchè non esiste distanza. Non occorrono meccaniche legate al mest perchè siamo fuori dal mest. cosa si possa fare in questa condizione non lo so, o meglio, non me lo ricordo 🙂

          • Arhat

            Marco, ciao.

            ——— Non ho più dubbi, tu miri/aspiri ad un ritorno a Statico puro.
            ——— Statico puro è: “Il Thetan senza contatto con un universo.” Io miro a un gradino più basso: “Il Thetan in completo contatto con un universo. Questa è la mia meta, perché so che posso raggiungerla.

            ———Ma cosa mi dici allora al riguardo della comunicazione, dei giochi, della condizione di esistenza…?
            ———8008! 8008! 8008! Ho scritto “8008” tre volte perché volevo mantenere la tua attenzione più a lungo su questo simbolo (il blog non permette scrivere in grassetto e non permette aumentare la dimensione del carattere). “8008” è tutta Scientology ridotta al minimo termine. “8008” dice qual’è la nostra condizione di partenza, e dice anche quale sarà la nostra condizione di arrivo.
            L’essere umano si trova immerso nell’“8” di sinistra, comprende solamente la separatività: “comunicazione, giochi, condizioni di esistenza ecc.” L’Unità, l’Assoluto, lo Statico, il Thetan, verranno realmente compresi solamente quando raggiungerà la condizione dell“8” di destra.
            Chi l’ha detto che il Thetan nella sua condizione originale, l’“8” di destra, non si basta (vedi: Assioma di Scientology N°25).
            Comunicazione avviene tra terminali (punti di dimensione).
            Gioco: I Thetans incapsulati nelle valenze (Homo sapiens) sono schiavi del gioco! Non possono evitare di essere qualcosa.
            Condizioni di essere (a livello umano) sono valenze, che dipendendo dal restimolatore per emergere e dare il loro “parere”; è il ballo di San Vito. Il Thetan si trova nella condizione di “bella addormentata”.
            L’auditing eleva il limite del confronto. Usa come inizio la comunicazione (è ciò che il pc può confrontare), per arrivare poi, a fare As-is le proprie creazioni usando l’Obnosi (senza l’uso della comunicazione).
            Farsi delle domande sul come sarebbe se noi ci trovassimo nella condizione dell’“8” di destra, e darsi delle risposte usando il punto di vista dell’ “8” di sinistra, l’equivoco è quasi garantito.

            ———LA BEINGNESS DI OT
            … la domanda non è: “Essere o non essere?”
            Questa non è la domanda.
            La domanda è “che cosa essere?”.
            Questa è la domanda.”
            ——— Un thetan interiorizzato (l’Homo sapiens) è schiavo dei mock-up di se stesso, non può non essere un oggetto. Perciò, “essere o non essere” non è la domanda corretta, perchè sempre sarà qualcosa. La domanda corretta è che cosa essere: essere il portiere o essere il centravanti. Il non essere, è l’ESSERE apofatico, è il Thetan libero.

            Arhat

          • Marco

            Grazie Arhat, conosco bene il significato di 8-8008.
            Grazie per averlo citato.

            8-8008

            “C’è un procedimento di differenziazione nell’universo proprio; un procedimento di differenziazione esclusivamente per l’universo MEST; e un procedimento di differenziazione che stacca l’universo proprio dall’universo MEST.

            Il primo di tali procedimenti ha semplicemente a che fare con la ricostruzione dell’universo proprio senza mettere alcuna attenzione sull’universo MEST.

            Il secondo fa entrare in contatto l’individuo con il presente dell’universo MEST e gli fa osservare quel presente in continuazione.

            Il terzo differenzia tra l’universo MEST e l’universo proprio e consiste nel fare il mock-up nell’universo proprio di un duplicato di ogni oggetto dell’universo MEST che si possa percepire, e poi nel metterli veramente a confronto gli uni con gli altri (questo procedimento viene chiamato Duplicare).

            Il creare spazio e il fare mock-up di cose, equivale alla riabilitazione dell’universo proprio ed è un procedimento di primaria importanza.

            Fare una differenziazione tra due oggetti simili nell’universo MEST (quali due libri, due sedie, due spazi) con la propria vista MEST, riesce a fare molto riguardo alla capacità di stare di fronte e gestire l’universo MEST.

            Fare mock-up di duplicati dell’universo MEST (vale a dire, costruire un universo parallelo all’universo MEST ) è il meccanismo tramite il quale i facsimili vengono creati, e questo procedimento mette sotto controllo i meccanismi che creano i facsimili.

            Si può vedere che il simbolo dell’infinito messo in piedi dà il numero otto.
            La definizione originale di Scientology 8-8008 era: “L’ottenimento dell’infinito (8) tramite la riduzione dell’apparente infinito (8) e potere dell’universo MEST fino ad uno zero (0) per se stessi, e l’aumento dell’apparente zero (0) dell’universo proprio fino ad un infinito (8) per se stessi”.

            Questo è un procedimento ideale e teorico.
            Non è necessariamente raggiungibile nella realtà effettiva o nella realtà, ma potrebbe benissimo essere così.

            Perciò, Scientology 8-8008 non è un semplice numero, ma serve a imprimere nella mente dell’individuo un percorso con cui può riabilitare se stesso, le sue capacità, la sua etica e le sue mete.”

            Riguardo alla “scena ideale” da raggiungere, quoto anche un commento di Richard. Ecco io credo in questo Scena. Questo obbiettivo mi è molto reale.
            Dal tuo ultimo commento, ho capito sia anche la tua.

            Richard
            21 ottobre 2014 alle 04:10
            “Il primo obiettivo da raggiungere attraverso l’Auditing è quello di riabilitare completamente la propria capacità di creare un Universo Personale, ma anche quella di poterne creare a volontà e poterli disfare come se fossero castelli di sabbia colpiti dalle onde del mare.
            Il secondo obiettivo è quello di affinare alcune delle proprie abilità innate per mantenendo sempre un Corpo su questo strampalato Pianeta.
            Il terzo obiettivo è quello di sganciarsi completamente dal gioco che ci tiene legati al MEST e questa è la parte dalla quale siamo ancora piuttosto lontani.
            Ma abbiamo la tecnologia per farlo e lo abbiamo, in parte, già sperimentato.
            Il quarto obiettivo è quello di riunirsi al di fuori di questo Universo e completare l’opera che abbiamo iniziato.
            Non c’è vita dopo la vita, c’è la propria esistenza che è qualcosa che ha un valore assolutamente più grande di una semplice vita vissuta su questo Pianeta.
            La parola esatta è proprio Esistenza, dove un Essere può ritornare ad essere sé stesso, non più un prigioniero costretto a prendersi cura del proprio animale domestico (il corpo), ma un Essere che può continuare la propria esistenza al di fuori dell’ Universo MEST nel luogo al quale realmente appartiene dove esiste una differente civiltà, una particolare vita sociale ma non esistono più Corpi MEST.
            Credo di essere entrato ed uscito da questo mondo un numero sufficiente di volte per poter dire come stanno le cose, in che modo siamo tenuti in trappola e come uscirne.”

            Grazie

  5. Seal

    Grazie ad Arhat per la generosità. Non è mai facile presentare ad altri le proprie tesi in quanto ci si espone inevitabilmente alla critica. Ben venga questo tipo di atteggiamento!
    Sinceramente avrei preferito trovare nel documento dati circa le intuizioni e la dinamica della ricerca.
    Mi sarebbe piaciuto un testo più personalizzato e focalizzato sull’esperienza personale.
    Personalmente non ho mai gradito la ridondanza.
    Una volta che una definizione è stata esposta non è necessaria ripeterla all’infinito.
    È giusto riportare le fonti al fine di dare patente di attendibilità al concetto.
    Successivamente però è necessario esporre la questione e rispondere alle domande a parole proprie.
    Parlare per frasi fatte non è comunicazione e non contribuisce alla crescita di nessuno.
    Sono sicuro che hai tanto da dire.
    Tira fuori il vero te e non avere paura di scrivere quello che TU pensi.
    Noi siamo interessati alla tua visione personale. Alla tua ricostruzione.
    Che poi potrà essere condivisibile o meno è un altro discorso.
    Dai Arhat.. facci parlare con il tuo vero sè.. spogliati della tua personalità, visto che lo sai fare, e canalizza un bel messaggio!
    Un abbraccio
    S E A L

    • Arhat

      Seal, ciao.

      … Sinceramente avrei preferito trovare nel documento dati circa le intuizioni e la dinamica della ricerca. Mi sarebbe piaciuto un testo più personalizzato e focalizzato sull’esperienza personale.
      … L’esperienza “andare sul palo” mi ha dato la consapevolezza della trappola in cui tutti noi siamo prigionieri. È una esperienza. Non ho avuto intuizioni e non ho fatto ricerche. È l’esperienza che mi ha mostrato cosa doveva essere maneggiato, e quando ho perso le speranze nell’organizzazione, ho preso le redini (l’e-meter) in mano, e mi sono dato da fare. Da quel momento non mi sono più fermato. Posso ricevere ammirazione per questo, ma la verità è che quando una persona fa questa esperienza non ha più bisogno di spingersi, perché viene spinta. È il ricordo dell’esperienza che lo spinge.

      … Personalmente non ho mai gradito la ridondanza. Una volta che una definizione è stata esposta non è necessaria ripeterla all’infinito.
      … I concetti fondamentali di Scientology sono molto utili come appoggio. In fin dei conti, come scientologo devo mostrare che le mie collocazioni trovano riscontro nei fondamenti di Scientology. Perciò, continuerò a usarli.

      … Tira fuori il vero te e non avere paura di scrivere quello che TU pensi. Noi siamo interessati alla tua visione personale. Alla tua ricostruzione.
      … L’esperienza “su per il palo” non può essere trasmessa usando parole. Hubbard stesso non l’ha spiegata, Platone non l’ha spiegata, Plotino non l’ha spiegata. Tutti usano metafore o allegorie. Quello che ritengo importante, è far sapere agli scientologists che il fenomeno “andare su per il palo” significa entrare in contatto con se stesso come Thetan. Significa che noi nella condizione di Homo sapiens non abbiamo la minima idea di chi siamo. Significa che il vero scopo di Scientology è dare risposta alla domanda: “CHI SONO”? In realtà non c’è altro da dire. Ho buttato il sasso, se qualcuno lo raccoglierà, lo vedremo in futuro.

      Arhat

  6. Seal

    Se da una parte il bank può essere inteso come un labirinto, dall’altra è allo stesso tempo un rompicapo di rompicapi da sciogliere.

    Metaforicamente parlando potremmo vedere il ponte di scientology un po’ come il filo, lasciato da chi ci ha preceduto, che ci guida all’interno del labirinto e nel mentre ci arma di tutto l’equipaggiamento necessario.

    Fin qui tutto bene.. ciò è abbastanza pacifico…

    Il percorso guidato però procede fino a un certo punto e poi si interrompe.

    Ed ecco le tesi più disparate: complottismi vari a partire dalle stelle, FBI, società segrete e chi dubita della bontà dello stesso fondatore.

    Questa in realtà è la più grande prova perché è il momento dove la maggior parte invalida tutto e se ne va.

    Ebbene, come potevate pensare di uscire da questo buco solo essendo accompagnati per le manine?

    Stiamo parlando del più grande enigma, gioco e rompicapo su cui è plasmato lo stesso universo fisico.

    È chiaro che ad un certo punto di un qualsiasi percorso iniziatico è necessario un salto evolutivo, la presa di consapevolezza di un nuovo paradigma che potremmo definire anche come cambiamento di punto di vista.

    Questo amici miei non potrà regalarvelo nessuno.

    Mia madre è ancora lì che aspetta la pillola magica per dimagrire continuando a magnare.. quando invece basterebbe regolarsi con il cibo e muoversi un po’!

    Quando riuscirete a fare ciò.. e credetemi che gli strumenti ce li avete, allora improvvisamente cadrà il velo.

    Sapete cosa accade dopo?

    Troverete gli indizi lasciati da Ron ovunque!!!

    Ma solo a quel punto riuscirete a coglierli e a mettere insieme le tessere del puzzle.

    Quindi continuate, continuate e continuate!!!

    PS: per coloro che si accingono al mondo OT mi sento di suggerire di non avere fretta a correre su ot 3 senza aver lavorato in profondità sul 2.
    (Preciso che con questo suggerimento non intendo assolutamente invalidare realizzazioni personali, nè mettere in discussione quanto programmato dal C/S: con il nostro C/S potete star tranquilli che siete in ottime mani. Piuttosto, mi riferisco all’attitudine e all’approccio di lavoro personale).

    OT 2 è fondamentale e se lo farete bene capirete perché!

    S E A L

    • GB

      “Sapete cosa accade dopo?
      Troverete gli indizi lasciati da Ron ovunque!!!
      Ma solo a quel punto riuscirete a coglierli e a mettere insieme le tessere del puzzle.”

      Certo! La verità rivelata.

      E SE …

  7. Arhat

    Marco

    ——— La parola esatta è proprio Esistenza, dove un Essere può ritornare ad essere sé stesso, non più un prigioniero costretto a prendersi cura del proprio animale domestico (il corpo).
    ——— Proprio così. Ciao

    • Marco

      Arhat alla fine ce l’abbiamo fatta, siamo arrivati ad una ottima comprensione di cosa intendevi tu in primo luogo ed io in seconda battuta.

      Ma scusami se rimarco ancora, scusami tanto, ma vorrei quotare la frase di Richard per intero : La parola esatta è proprio Esistenza, dove un Essere può ritornare ad essere sé stesso, non più un prigioniero costretto a prendersi cura del proprio animale domestico (il corpo), ma un Essere che può continuare la propria esistenza al di fuori dell’ Universo MEST nel luogo al quale realmente appartiene dove esiste una differente civiltà, una particolare vita sociale ma non esistono più Corpi MEST.

      Credo di essere entrato ed uscito da questo mondo un numero sufficiente di volte per poter dire come stanno le cose, in che modo siamo tenuti in trappola e come uscirne.

      “Un Essere può continuare la propria esistenza al di fuori del Mest, nel luogo al quale appartiene, dove esiste una differente civiltà, una particolare vita sociale…(senza corpi di carne)”

      Questo io intendevo dire, far comprendere fin dall’inizio: “ci sarà ancora una particolare vita sociale”.

      Grazie mille e buon auditing a tutti.

      • Arhat

        Marco

        È solo per farti sentire il profumo dell’ “8008”.

        PLOTINO
        “ Allora accade all’anima ciò che è detto di lei, cioè che ‘perdette le ali’ e che ‘cadde nei legami corporei’ (il riferimento è al Fedro di Platone, 246 c) poiché perdette quella innocenza con cui si curava prima di cose più alte e che possedeva presso l’Anima universale; e questo stato anteriore era assolutamente migliore di quello dell’anima che deve risalire verso l’alto. L’anima dopo la sua caduta, è imprigionata e messa in ceppi (chiaro riferimento alla dottrina ‘tradizionale’ del corpo carcere/tomba) ed agisce soltanto per mezzo dei sensi poiché è impedita ad agire, almeno all’inizio, mediante la sola intelligenza. Essa è, come si dice,’nel sepolcro’ e ‘nella caverna’ (è chiaro il riferimento al corrispondente e celebre mito platonico narrato nel VII libro della Repubblica); ma quando si volge al pensare, si libera dalle catene e risale non appena la reminiscenza le abbia offerto l’avvio alla contemplazione dell’Essere: essa infatti conserva sempre un qualcosa che, malgrado tutto, rimane in alto” (Enneadi, IV, 8, 4).

        Arhat

        P.S.: ll pensare a cui si riferisce Plotino è la consapevolezza, non è il pensare dei concetti.

  8. Diogene

    da 8-8008
    “Questo è un procedimento ideale e teorico.
    Non è necessariamente raggiungibile nella realtà effettiva o nella realtà, ma potrebbe benissimo essere così.” (LRH)
    Potrebbe… Utile Mistero: rincorre la Conoscenza.
    Certezza… Amore Incondizionato: avvicina all’Essenza.

    • Marco

      8-8008 era del 1952/53, sicuramente poi il process citato è stato provato e verificato… non credo ci sia nessun mistero Diogene, solo un bel pò di magia…

      HCO BULLETIN DEL 23 MAGGIO 197I R
      “LA MAGIA DEL CICLO DI COMUNICAZIONE”
      (Dal nastro di LRH del 6 feb. 64, “Il Ciclo di Comunicazione nell’auditing”)

      “Se esamini la comunicazione scoprirai che la magia della comunicazione è quasi l’unica cosa che fa funzionare l’auditing.

      Il thetan in questo universo, ha iniziato a considerare sè stesso MEST, ha iniziato a considerarsi massa e l’essere che si considera massa, naturalmente risponde alle leggi dell’elettronica e alle leggi di Newton.
      Egli è di fatto incapace di generare molto o di fare molto as-is.
      Un individuo si considera composto di MEST o massa, perciò egli deve avere un secondo terminale.
      Un secondo terminale è necessario per scaricare l’energia.

      Abbiamo così due poli. Abbiamo un auditor e un pc, e finché l’auditor audisce e il pc risponde, si avrà uno scambio di energia, dal punto di vista del pc.

      Molti auditor pensano di essere un secondo terminale al punto di ricevere i somatici e le malattie del pc.
      In realtà, non c’è nessun flusso di ritorno di alcun genere che colpisca l’auditor, ma se lui è davvero convinto di essere MEST, manifesterà somatici che fanno da eco a quelli del pc. Non c’è niente che colpisca l’auditor, ma è lui che deve farsene il mock-up o immaginarseli.

      In sostanza, hai messo in piedi un sistema a due poli, e questo causerà as-is di massa. Non brucia la massa, fa as-is della massa, e questo è il motivo per cui non vi è nulla che colpisca l’auditor.
      Questa è l’essenza della situazione.

      La magia che è parte dell’auditing è contenuta nel ciclo di comunicazione dell’auditing.

      Vedi, ora ciò di cui ti stai occupando è lo SCAMBIO AGEVOLE TRA QUESTI DUE POLI.

      Quando esamini le difficoltà dell’auditing, renditi conto che stai semplicemente avendo a che fare con le difficoltà del ciclo di comunicazione e che quando tu come auditor non permetti un FLUSSO AGEVOLE FRA TE COME TERMINALE E IL PC COME TERMINALE, E DAL PC COME TERMINALE DI RITORNO A TE, non otterrai alcun as-is di massa.
      Così non otterrai azione del TA.

      Una parte dell’abilità, naturalmente, consiste nel sapere di cosa si deve fare as-is e come occuparsene, ma questo lo chiamiamo tecnica (quale bottone deve essere premuto).

      Per quanto strano possa sembrare, scopriamo che se l’auditor è davvero capace di rendere il pc disposto a parlargli, non sarà costretto a schiacciare un bottone per ottenere azione del tone arm.
      Egli non riesce ad ottenere azione del tone arm dal pc, fondamentalmente perché non esiste un ciclo di comunicazione.

      La persona che insiste continuamente per avere una nuova tecnica, sta trascurando lo strumento fondamentale dell’auditing, cioè il ciclo di comunicazione dell’auditing.

      Quando in una seduta di auditing non esiste il ciclo di comunicazione, si ha quell’orribile peggioramento della situazione che è cercare di far funzionare una tecnica quando la tecnica non può essere somministrata, non essendovi alcun ciclo di comunicazione per somministrarla.

      L’auditing fondamentale si chiama auditing fondamentale perché viene PRIMA della tecnica.
      Prima che possa esistere la tecnica deve esistere un ciclo di comunicazione.
      L’approccio fondamentale a un caso non avviene a livello di tecnica, ma a livello di ciclo di comunicazione.

      La comunicazione è semplicemente un procedimento di familiarizzazione basato su “raggiungere e lasciare”.
      Quando parli a un pc, ti stai avvicinando a lui. Quando smetti di parlargli, ti stai allontanando da lui.
      Quando il pc ti ascolta, in quel momento si sta un pochino allontanando da te, ma in seguito, si avvicina a te con la risposta.

      Vedrai che il pc si ritrae mentre sta riflettendo sulla cosa. Quindi raggiunge la conclusione. Ora raggiungerà l’auditor con la conclusione e dirà che cos’era.
      Hai fatto avvenire uno scambio dal pc all’auditor e lo vedrai riflesso sul meter, perché quello scambio ora sta dando as-is di energia.

      IN ASSENZA DI QUESTA COMUNICAZIONE, NON SI OTTIENE AZIONE SUL METER.

      Perciò, IL FONDAMENTO DELL’AUDITING È IL CICLO DI COMUNICAZIONE.

      Questo è il fondamento dell’auditing e questa è davvero la grande scoperta di Dianetics e Scientology.

      L. RON HUBBARD

      What else?

      • Diogene

        ” Perciò, IL FONDAMENTO DELL’AUDITING È IL CICLO DI COMUNICAZIONE.
        Questo è il fondamento dell’auditing e questa è davvero la grande scoperta di Dianetics e Scientology.”
        L. RON HUBBARD

        What else?
        Diciamo… l’acqua calda?

        E ci hanno pure messo il marchio come alla Coca Cola.

        • Marco

          Adesso che lo si sa, sembra la scoperta “d’acqua calda”… ma fin’ora qualche altro aveva applicato in modo esatto questa conoscenza dell’acqua calda?
          Al massimo mi pare hanno imparato a farsi un the caldo con varie tipi di erbe… dopo un pò hanno però cominciato a fumarsele.

          “Perciò, IL FONDAMENTO DELL’AUDITING È IL CICLO DI COMUNICAZIONE.
          Questo è il fondamento dell’auditing e questa è davvero la grande scoperta di Dianetics e Scientology.

          È una scoperta così semplice.

          Ma renditi conto che nessuno ne sapeva qualcosa a riguardo.”

          L. RON HUBBARD

          • Diogene

            Risposta sagace, Marco.
            Ma se lasciavi finire di parlare il Vecchio…
            Lui sì che la sapeva lunga.

  9. GB

    ESSERE è una condizione di esistenza ed è una creazione dello Statico. Non è un suo attributo. Essere e Non-essere sono effetti.
    Lo Statico, metaforicamente parlando, è “prima” o “fuori” dai giochi. La decisione di Essere ne rappresenta l’inizio.
    Ciò significa che finché pensiamo o sentiamo di Essere siamo ancora nel mock-up di noi stessi.

    FATTORI:
    “1 Prima dell’inizio c’era una Causa e l’unico scopo della Causa era la creazione di un effetto. 
    2 La decisione all’inizio e per sempre è la decisione di ESSERE.”

    • GB

      Come disse il Buddha: “Non si può dire che sia esistente, né non esistente, né sia esistente che non esistente”.

      • Marco

        Si d’accordo con te GB, ma forse stiamo dicendo la stessa cosa…

        Il Fattore 1, sul quale sembra siamo d’accordo, dice “PRIMA DELL’INIZIO” … Prima dell’inizio di che cosa? Evidentemente prima dell’inizio di ESSERE. Dunque ci interessa veramente il “Prima dell’inizio”? Prima dell’inizio c’era il nulla… e dunque? Beh, io direi, cosi bruttalmente, applicando brutale obnosi, che il “Prima” non è cosi interessante. Definire che c’è stato un inizio è importante, ma ci si ferma qui, perchè cos’era/cosa c’era Prima… non è importante, perchè c’era il nulla. Molto semplice.

        Che sia stato cosi è abbastanza “logico”; anche se è ovvio che non è cosi facile star di fronte a questo Fatto/Fattore: “Prima dell’inizio c’era una Causa”. Fermiamoci un attimo qui: cos’era questa Causa? Cosa faceva questa Causa? Che consapevolezza poteva avere questa causa, se consapevolezza è definita come “abilità di percepire l’esistenza di”

        La verità è che “la Causa” era in una condizione di onniscienza e onnipotenza, ovvero in una condizione di “Assenza di gioco”, COSA CHE A QUANTO PARE NON è AUSPICABILE.

        FONDAMENTI DEL PENSIERO

        “Auditing, condizioni di gioco e condizioni di assenza di gioco”.

        In Scientology, gli unici elementi importanti per l’auditor sono le condizioni di gioco e le condizioni di assenza di gioco. Motivo: tutti i giochi sono aberranti.

        Tutto il processing è diretto verso l’istituzione di condizioni di gioco.

        Poco, o nessun processing è invece diretto verso le condizioni di assenza di gioco.

        Quindi è di estrema importanza conoscerle esattamente, poiché il prenderle con leggerezza porterebbe al fallimento.

        Regola: tutti i giochi sono aberranti; alcuni di essi sono divertenti.”

        Credo sia questo il punto determinante a cui stare di fronte!!!

        “Un gioco dovrebbe avere dello spazio e, preferibil¬mente, un campo di gioco.

        In un gioco la continuità del periodo temporale deve essere la stessa per entrambe le parti (tutti i giocatori).”

        “La partecipazione a un gioco qualsiasi (sia esso il gioco dell’uomo malato, della moglie gelosa, o il polo) è pre¬feribile a trovarsi in una condizione di assenza di gioco.”

        “Il tipo di gioco a cui una persona partecipa è determinato dalla sua considerazione sulla quantità e il tipo di effetto che egli può ricevere, mentre cerca di far giungere a destinazione un effetto.”

        “Le condizioni di gioco sono:
        Attenzione.
        Identità.
        Effetto sugli avversari.
        Nessun effetto su di sé.
        Non poter avere per gli avversari, le loro aree.
        Avere per sé, per gli strumenti di gioco per mete e campo propri.
        Scopo.
        Problemi relativi al giocare. Autodeterminazione.
        Avversari.
        La possibilità di mete e le loro perdere.
        La possibilità di vincere.
        Comunicazione.

        Le condizioni di assenza di gioco sono:
        Conoscere tutto.
        Condizione di “Non conoscere”.
        Serenità.
        Assenza di denominazione.
        Nessun effetto sull’avversario.
        Effetto su di sé o sulla propria squadra.
        Gli altri hanno tutto.
        Non poter avere per sé.
        Soluzioni.
        Pandeterminazione.
        Amicizia con tutto.
        Comprensione.
        Comunicazione totale.
        Nessuna comunicazione.
        Vittoria.
        Sconfitta.
        Nessun universo.
        Nessun campo di gioco.
        Arrivo.
        Morte.

        Fai del processing servendoti solo delle condizioni elencate come condizioni di gioco.

        Non fare del processing che si rivolga direttamente a quelle elencate come condizioni di assenza di gioco.

        Così facendo, l’auditor cancellerà l’effetto aberrante dei giochi e ristabilirà la capacità di giocare un gioco.”

        Probabilmente resta da dire che un Thetan ogni tanto può anche prendersi dei periodi di assenza di gioco; ma non credo possa stare in quella condizione o stato per molto tempo (anche se il tempo è un concetto non ben esprimibile per una Entità senza tempo). Per cui giocare sarà sempre un fattore determinante; ed per ogni tanto avere un gioco ci vorrà sempre “un avversario” ed un campo di gioco.

        • GB

          “Fai del processing servendoti solo delle condizioni elencate come condizioni di gioco.”

          Di masse neanche l’ombra. Ci sarà un motivo, no?

          • Marco

            Scusa GB, non ho una risposta a “Di masse neanche l’ombra. Ci sarà un motivo, no?”

            Ma ragionando, le masse sono da rimuovere, non c’è dubbio, ma il : “Fai del processing servendoti solo delle condizioni elencate come condizioni di gioco.”
            non mi pare che neghi l’audire masse… e ci mancherebbe.

            Io credo LRH volesse solo mettere in evidenza che audire con lo scopo di arrivare ad una condizione di “assenza di gioco” non sia il massimo per un Thetan… ottieni che cosa? Onniscenza ed Onnipotenza a che prò, se poi lo Statico non ha nulla da Fare?

            Io questo intendevo, che già LRH non aveva previsto arrivare ad una condizione di “assenza di gioco” perchè la condizione di Statico puro e semplice non è mantenibile (se non per un minimo di tempo) a causa dell’infelicità di non avere nulla da fare, essere, avere.

            Comunque se osserviamo “Le condizioni di gioco”, non mi pare che nulla osta audire masse… per esempio audire masse che impediscono “Autodeterminazione” (è un esempio) è un auditing verso il migliorare la tua capacità di giocare… cosi come anche “Identià” , “Scopo”, “La possibilità di vincere” … ecc. ecc. perchè no?

            “Le condizioni di gioco”
            Attenzione.
            Identità.
            Effetto sugli avversari.
            Nessun effetto su di sé.
            Non poter avere per gli avversari, le loro aree.
            Avere per sé, per gli strumenti di gioco per mete e campo propri.
            Scopo.
            Problemi relativi al giocare.
            Autodeterminazione.
            Avversari.
            La possibilità di mete e le loro perdere.
            La possibilità di vincere.
            Comunicazione.

          • GB

            G P M:
            Quali di queste tre parole che formano questo acronimo fanno parte delle condizioni di gioco?

          • Marco

            G P M: Quali di queste tre parole che formano questo acronimo fanno parte delle condizioni di gioco?

            Se io analizzo osservo: GPM = Massa da Problemi sugli Scopi:Scopo/i. Ebbene, una “Massa” senza dubbio impedisce di giocare in modo accettabile; è come giocare a tennis con un sacco di carbone sulla schiena. Dunque audire GPM, ovvero rimuovere Masse causate da Scopi contrastanti (contrastanti a causa di diverse Identità, avute in varie vite, contrapposte), non può che migliorare la capacità di giocare un gioco migliore.

            Poi cmq nella lista delle “Condizioni di gioco” c’è:
            “Scopo”.
            “Problemi (relativi al giocare)”.
            Inoltre potremmo ragionare anche su altri punti.

            A me pare evidente che rimuovere GPM, non può che aver a che fare con il giocare meglio un gioco (qualsiasi gioco, anche uno che venga in luce mentre si risolvono cose in auditing).

            “Così facendo, l’auditor cancellerà l’effetto aberrante dei giochi e ristabilirà la capacità di giocare un gioco.”

            Giocare un gioco migliore (qualsiasi esso sia, con o senza Mest) credo fermamente sia lo scopo.

            OT def. 7 “Un vero OT non ha alcun deposito reattivo, è causa sul Mest e sul pensiero ed è completamente libero.”
            Def. 3 “Egli è ora se stesso, non dipende dall’universo attorno a lui”.

          • GB

            Le masse (M) sono una conseguenza dei problemi (P), intenzioni-contro-intenzioni, causati dagli scopi (G) in opposizione.
            Risolvere solo le masse è come togliere i sacchi dalla schiena dei giocatori, mentre (a causa dei loro scopi in opposizione) essi continuano a buttarsene addosso mentre giocano in modo aberrato. Se non si risolvono i postulati, che mantengono le masse, quest’ultime continueranno a formarsi. Come quando svuoti i secchi d’acqua quando piove, mentre non aggiusti il tetto che ha delle perdite da cui entra l’acqua.
            I GPM si risolvono definitivamente, assieme alle masse conseguenti, portando a cancellazione i postulati che le creano. Questo significa riabilitare un gioco aberrato.

          • Marco

            Ho capito GB, io sono d’accordo con te: i postulati creano… e poi si hanno tutte le conseguenze/effetti che vengono dopo.
            All’inizio del tempo, tutto fu costruito/creato tramite postulato, e quello è il “sistema” di creazione con cui abbiamo ancora a che fare…

            Ma se si mette sotto controllo il postulato, togliamo/recuperiamo il postulare, il postulato automatico o non consapevole, rimangono comunque da cancellare le masse che erano state postulate…

            Dunque secondo me si deve fare tutte e due le cose: rimuovere i postulati cosi da non creare ossessivamente, e togliere le masse nel frattempo prodotte.

            Ma può anche essere che masse siano state create con un As-isness e poi alterate (alter-isness) per farle persistere… in modo sano.

            Io credo che in questa conferenza che copio/incollo qui sotto, ci sia un’ottima risposta a “come stanno le cose”, a “come/cosa si deve fare nel/con il Ponte, ovvero con questa tecnica”
            A me pare un’ottima risposta… che ogn’uno può valutare da se.

            Su questa conferenza (pezzetti di conferenza che ho selezionato) sarebbe interessante sentire anche l’opinione di Arhat…
            Che ne pensi Arhat?

            CONSIDERAZIONI ED ISNESS 20 LUGLIO 1954

            “Adesso voglio parlarvi del fondamento più fondamentale che possa costituire qualcosa di fondamentale, al di sotto del livello delle considerazioni.

            Svariati fenomeni, come lo spazio e l’energia, il tempo, la materia e così via, vengono posti in esistenza in base a delle considerazioni.”

            “Gli oggetti esistono perché si considera che esistano.
            Se riconoscete che qualcosa esiste, non fate nient’altro che riconoscere l’esistenza di una considerazione. Questo è tutto.

            Ora che sapete tutto quello che c’è da sapere su Scientology… Che vi prende? Non mi seguite più? D’accordo, rivediamo la cosa.”

            “Qualsiasi parte dei princìpi dinamici dell’esistenza – creare- sopravvivere -distruggere, il triangolo di ARC, il Quadro degli atteggiamenti (sia la parte superiore che la parte inferiore), l’intera Scala delle emozioni, quella da conoscere a mistero- ciascuna, è preceduta da una considerazione.
            In parole semplici, la loro esistenza viene postulata.”

            “Ora, nel momento in cui si riconosce l’isness di qualcosa, essa svanisce.”

            “Per avere qualcosa, per avere una qualsiasi cosa per un lungo periodo di tempo, si deve fare attenzione a non riconoscere che cos’è.
            Poiché se la guardate, riconoscendo di che cosa si tratta – riconoscendo semplicemente la sua isness – il solo fatto di farlo, naturalmente, la farà svanire.
            Perciò, se volete qualcosa, dovete prestare attenzione a non riconoscere che cosa sia.

            Stando cosi le cose, tutto sarebbe senza speranza se non ci fosse un altro fattore ben al disopra della considerazione stessa, ovvero la knowingness.
            Sapere tutto quello che si vuole sapere, sapere tutto ciò che è accaduto.”

            “Okay. Ora passiamo alla categoria successiva, vale a dire la categoria della pura e semplice isness.
            Questa non è una cosa negativa, naturalmente.
            E al livello più alto, costituisce quella che noi chiamiamo realtà.
            Che è pura e semplice isness.”

            “Quindi, alter-isness, not-isness ed isness sarebbero le categorie che possono essere aberrate.
            Ma ricordatevi che queste non sono fondamentalmente aberrazioni. Diventano aberrazioni solamente quando vanno completamente al di là della capacità della persona a riconoscere l’as-isness.
            Quando una persona ha perso completamente la sua capacità di riconoscere l’as-isness, è perduta.
            Dopo di ciò si trova bloccata su una delle rimanenti tre… alter-isness, not-isness e isness… ,o una delle tre, o tutte e tre, oppure due delle tre, una combinazione del genere, senza alcuna as-isness rimanente.

            Perciò ogni cosa persiste intorno a lei, ogni cosa è sempre meno modificabile e la persona cade in una spirale discendente.
            Perché ha perso la sua qualità di fare as-isness. È tutto ciò che ha perso!
            E quando perde questo, rimane bloccata con una delle altre qualità oppure una loro combinazione.”

            “Vedete come funziona?
            L’insano che cammina qua e là può essere rimesso in sesto se semplicemente gli si fa toccare qualche muro. Intendo dire che se fate andare in giro la persona a toccare muri per un po’ e ad un tratto lei dirà: “Questo è un muro!”. E si sentirà molto meglio, saprà di essere in comunicazione e così via.
            Questo accade perché si tratta di un caso di -not-isness-: “Non ci sono muri”. Oppure di un caso di –isness-: “Ci sono muri dappertutto nella stanza e dappertutto nella mia mente, e ho barriere dovunque, dovunque, dovunque”.
            Oppure: “Non ci sono barriere da nessuna parte, da nessuna parte, e da nessuna parte”.
            Affermazioni che sono semplicemente variazioni di not-isness e isness.
            E voi le avete mostrato che ci sono muri, e su questi muri c’era un accordo e naturalmente questo è molto in alto sulla scala perché le avete dimostrato qualche cosa che più si avvicina ad un’as-isness.”

            “…vi concedete appena un po’ di alter-isness, oppure appena un po’ di not-isness, o appena un po’ di isness… rendendola un po’ più… essa persisterà in modo molto soddisfacente.
            Naturalmente se vi avvicinate e la colpite direttamente con un’as-isness, non sarà più lì. Mi seguite con la massima attenzione? Perché questo è molto importante…”

            “Ora udite, udite… din don. Ascoltate attentamente, adesso.
            Lo dirò solo una volta. E non voglio sentire che qualcuno ha perso la testa ed è montato a cavallo schizzando via in qualche direzione: molte filosofie potrebbero essere definite in base a queste quattro categorie.
            E credetemi, qualsiasi filosofia esistente è stata definita in base a queste quattro categorie.
            Questa è proprio la radice di tutta la filosofia, come pure di tutta l’esistenza.
            E vi trovate proprio lì nel punto d’incontro più sottile fra le meccaniche e le considerazioni che finora sia mai stato raggiunto.”

            “Bene, deve recuperare un po’ di as-isness prima di diventare abile nel praticare as-isness, alter-isness, not-isness e isness.

            E l’attività della vita richiede che egli sia molto capace in tutte e quattro le categorie, è necessario essere capace in tutte e quattro le categorie, non semplicemente nell’as-isness.
            Quindi non vi state specializzando particolarmente in questo.”

            “Ma quando si parla di questo universo, scoprirete che non appena fate tornare il vostro preclear all’as-isness, le cose scompaiono.

            Quella potrebbe essere una cosa da rimpiangere o potrebbe essere una cosa interessante, potrebbe essere questo e quello, ma anche tutte queste cose, alla pari di qualsiasi opinione sull’arte, sono semplicemente considerazioni.”

  10. Arhat

    MARCO, ciao.

    MARCO – Ma se si mette sotto controllo il postulato, togliamo/recuperiamo il postulare, il postulato automatico o non consapevole, rimangono comunque da cancellare le masse che erano state postulate…
    Dunque secondo me si deve fare tutte e due le cose: rimuovere i postulati così da non creare ossessivamente, e togliere le masse nel frattempo prodotte.

    ARHAT – Chi mantiene in esistenza i postulati è la MASSA delle identità contrapposte. Tali identità persistono nel tempo perchè furono invalidate (dimenticate, Not-is) dal Thetan. Puoi audire la massa delle identità contrapposte attaccando i loro postulati, oppure, più sbrigativo, puoi fare As-is direttamente la massa delle identità contrapposte, usando l’Obnosi.

    DIZIONARIO TECNICO
    MASSA: È un AGGLOMERATO DI IDENTITÀ contrapposte, e queste identità sono bloccate sul postulato-contro-postulato di un problema.
    PROBLEMA: È un postulato-contro-postulato, terminale-contro-terminale. Ci sono due forze o due idee riunite di grandezza paragonabile. Con queste due cose bloccate una contro l’altra si ottiene una specie di atemporalità, essa fluttua nel tempo. (la massa delle identità contrapposte si trova qui e adesso nel tempo presente, perché viene compulsivamente, inconsapevolmente e continuamente creata dal Thetan.)

    IDENTITÀ (Conferenza del 6 gennaio 1960):
    … Il bottone principale, il bottone aberrativo sulla traccia è “identità”, che puoi chiamare errata identificazione dell’individuo (il Thetan). Ogni nome è un’identificazione errata dell’individuo, qualsiasi nome, il nome che indossi proprio in questo momento, il nome che indosso proprio in questo momento è un’identificazione sbagliata di me stesso.
    … Devi eliminare le identità perché le identità sopravvivono, e sono apparentemente alter-ego del pc proprio nel momento attuale, vedi?
    … il calcolo del caso è totalmente centrato sulle identità, perché l’identità è il meccanismo più irresponsabile che un thetan abbia, quindi deve essere risolto.
    … E poi inizi a prendere l’intera traccia e percorri la responsabilità su qualsiasi identità su cui riesci a mettere le mani, e fai in modo che quelle identità siano tutte estratte e raddrizzate e l’intera traccia si raddrizzi. E ora hai solo 152 trilioni di anni.
    … Ma se tutto quello che hai fatto l’hai fatto bene, e se hai fatto tutto estremamente bene, l’effetto cumulativo del buon lavoro su ogni cosa che hai maneggiato nel caso, sarà possibile ottenere questo ultimo gradino, dove fai blow con una sola occhiata (As-is usando l’obnosi).

    LA VALENZA, COME FUNZIONA (Congresso sulle “MANI PULITE” Gennaio 1962):
    …Che cos’è questa cosa, la valenza? Beh, la valenza è ciò che ha (che possiede) le immagini. La valenza ha le immagini. Oh-oh. È la valenza (il sostituto del SÉ) che ha le idee. È la valenza che ha gli “ora dovrei” (gli impulsi di agire). È la valenza che ha le relazioni interpersonali.

    ASSIOMA DI SCIENTOLOGY N°44:
    THETA lo Statico, non è sito nella materia, nell’energia, nello spazio o nel tempo, ma è capace di considerazione.

    ASSIOMA DI SCIENTOLOGY N°45:
    THETA può CONSIDERARSI situato e in quel momento acquisire collocazione e, nella stessa misura, diventare un problema.

    ——————

    ARHAT – Tutto ciò che esiste (i punti di dimensione) fu posto in esistenza dai Punti di vista (i Thetans). I giochi sono una interazione tra i Punti di vista e i punti di dimensione. La vita sarebbe anche un gioco piacevole da giocare, se la persona (come persona intendo il Thetan) potesse entrare e uscire a piacimento dalle identità (alter-ego, mock-up di se stesso) che lo rappresentano. Ma per poter fare questo, dovrebbe avere la capacità di fare As-is gli alter-ego indesiderati.
    (CONSIDERAZIONI ED ISNESS 20 LUGLIO 1954: “Quando una persona ha perso completamente la sua capacità di riconoscere l’as-isness, è perduta: si trova bloccata su una delle rimanenti tre e non possiede altro… alter-isness, not-isness e isness… una delle tre. Tutte e tre, oppure una o due delle tre, senza alcuna as-isness rimanente. Perciò ogni cosa persiste intorno a lei, ogni cosa è sempre meno modificabile e la persona cade in una spirale discendente. Perché ha perso la sua qualità di fare as-isness. È tutto ciò che ha perso! E quando perde questo, rimane bloccata con una delle altre qualità oppure una loro combinazione.”)
    L’essere umano è lontano da questa condizione. Sapendo di questo, Hubbard ha creato un cammino (il Ponte) che porta la persona (il Thetan) a recuperare la capacità di fare As-is le condizioni indesiderate: entrare e uscire dai giochi secondo la sua volontà. Lo stato attuale di noi esseri umani è tale che non siamo in grado di de-creare (As-is) gli alter-ego indesiderati. Siamo presi nella ragnatela della GPM da così tanto tempo che, in relazione all’universo MEST, abbiamo addirittura sviluppato una relazione di “sindrome di Stoccolma”. Molte persone accettano, e vogliono di cambiare con l’auditing, ma si danno un limite: non perdere la relazione che hanno con il MEST (corpi, pensieri, spazio, tempo, ecc.). “Amano” il MEST.

    • GB

      “MASSA: È un AGGLOMERATO DI IDENTITÀ contrapposte, e queste identità sono bloccate sul postulato-contro-postulato di un problema.”

      Chi mantiene in esistenza la massa sono i postulati e contro-postulati e non viceversa.
      Se fai fare blow alle identità elimini sia la massa sia i loro postulati. Puoi andare avanti fino a togliere tutte le identità, tuttavia i tuoi postulati e contro-postulati restano lì, perché sono i tuoi. E sono i medesimi delle identità che avevi lì, ed è questo il motivo per cui ti erano lì appiccicate.
      Quindi i postulati e contro-postulati restano lì e sono i tuoi “bastoni fra le ruote”. Sono tutto ciò che impedisce di diventare padrone dei giochi, un OT.
      E per dirla tutta, senza peli sulla lingua, sono quelli ad aver fatto morire di tumore molti scientologist.
      Perché i postulati producono effetti… eccome se li producono!

      • LIBERO

        Ciao GB, secondo il mio modesto parere ha ragione in parte… può essere che i tumori agli scientology siano l’effetto delle GPM ma perche solo ad alcuni? Quindi deduco che qualcosa li ha attivati… Giusto? Cosa li ha attivati? Per me una perdita o fallimento che gli ha tolto lo scopo o il desiderio di vivere. Poi che questa perdita o fallimenþo abbia attivato qualche carica dellà GPM non lo so…

        • Marco

          I tumori degli scientologist… una roba difficile da definire.
          Il tumore è una crescita irrazionale di cellule “malate”… causata da che cosa veramente? Nel caso di gente normale non scientologa dipende dall’alimentazione (cattiva/inadeguata/avvelenata da conservanti e veleni spruzzati) dall’inquinamento ( veleni respirati ed assorbiti in altri modi), dalla mancanza di ossigeno (le cellule tumorali sono anaerobiche e vivono di zuccheri), dall’esposizione alle radiazioni; ecc. ecc. ci sono senz’altro altre ragioni.
          Non dimentichiamo che il mondo è molto molto inquinato (forse irrimediabilmente, basta pensare che se mangi pesce tutti i giorni l’intossicazione da mercurio e assicurata, per non parlare della plastica… tanto per dire). E non dimentichiamo che l’alimentazione non è per niente l’ideale (anche a causa di tutte le bugie che raccontano sulla dieta ideale).

          Nel caso dello scientologo, siamo sicuri che dipende solo dalle restimolazioni?
          Le restimolazioni sono importanti e forse anche determinanti (sopratutto le PTSness), ma secondo me ci vuole anche la concomitanza fisiologica… ovvero la restimolazione trova terreno fertile (tessuti/organi già al limite della sopportazione) per causare il tumore.
          Ma secondo me lo scientologo super restimolato è più facile che dia di matto, se non che sviluppi un tumore… nonostante i dati dei livelli OT possano far pensare che dipenda da quei fattori intrisechi dei livelli 3/4/5/7 e nonostante le GPM.

          Chi ha dato via a questa linea genetica l’Homo Sapience (Eloim/Annunaki), che non è altro che una modifica artificiosa del DNA (se sembra incredibile, basta pensare alle modifiche genetiche sugli animali… oggi è normale conoscenza. Ieri, 300/400.000 anni fa, lo era anche), l’ha progettata in un certo modo (debolissima) e con un ciclo di vita molto breve, giusto per non dare il tempo all’Essere di comprendere un pò di più di sè stesso… (a loro servivano degli schiavi, mica dei geni rivoluzionari e riformatori).
          Dunque che il corpo umano sia debole, estremamente esposto a malattie e con un ciclo di vita brevissimo, è una “normalità” progettuale voluta, dove se esposti a inquinamento e mal alimentazione è facilissimo ammalarsi.

          • Marco

            Nessuno a nulla da dire riguardo i tumori (causati da restimolazioni sui livelli Ot) degli scientologist?
            Visto che spesso si parla di questi tumori come causati da tech scorretta, e non anche in cocomitanza di altri fattori, mi piacerebbe sentire un parere tecnico.

            A livello medico ho indagato un pò al riguardo di queste restimolazioni/tensioni, ed ho verificato che restimolazioni / tensioni prolungate e costanti possono schiantare un sistema endocrino, od un intestino debole, o persino una memoria (rottura di un ARC filo diretto), o un sistema parasimpatico (fra l’altro recuperabili o circoscrivibili con vitamine/integratori/super cibi e corretta allimentazione), ma mai ho letto di tumori … (a parte il Dr. Hummer che dice che i tumori ed altri accidenti fisici ìdipendono da gravi traumi emozionali.. ma io credo che se fosse cosi, metà della popolazione sarebbe schiantata).

          • GB

            Marco, sia la mente sia il corpo, così come tutte le dinamiche, hanno un funzionamento comune: ARC/KRC.

          • Marco

            Va beh GB, quello che dici è ovvio… ma io intendevo far capire che il dire che i tumori degli scientologist erano causati dalle restimolazioni/soppressioni della Org di DM (un SP senz’altro) mi pare/pareva un eccesso negativo…
            Ed è giusto chiarire che non è cosi: i tumori tutt’alpiù sono causati da una concausa mental/fisiologica… cioè per un tumore ci deve essere senz’altro la componente (LRH nel bollettino sui PTS la chiama “predisposizione”) fisiologica, non solo quella mentale…
            “Mens sana in corpore sano” : è più vero cosi che non il contrario!

        • GB

          Libero che cos’è uno scopo (goal)?

          • LIBERO

            Ciao, un fine, un obiettivo, una meta… cmq non ho detto chè la GPM non ne sia responsabilile…non lo so. mi ćhieđevo perche si sono ammalati solo alcuni…. È ovvio chè una perdita o un fallimento riguarda fondamentalmente uno scopo. Graziè

  11. Arhat

    ARHAT
    Il thetan fa un postulato (As-is senza persistenza), successivamente dando paternità (bugia) del postulato al suo alter-ego (il mock-up di se stesso) crea persistenza. La mente reattiva è unicamente l’accumulo degli alter-ego invalidati (dimenticati, non confrontati) dal Thetan. Il Thetan quando prende coscienza (con l’auditing) dell’alter-ego invalidato, l’alter-ego svanisce (As-is) con tutti i suoi annessi e connessi. Il Thetan ne esce pulito.

    LA ROCCIA (Congresso di Londra sul “CLEARING” 1958)
    Qui c’era una beingness di enorme successo e poi la gente l’ha smorzata dicendo che non andava bene e che a causa di essa erano avvenute delle brutte cose e, in qualche maniera, ha continuato a indebolirsi. C’era una lunga serie di rotture di ARC, che alla fine si concludono con una tale invalidazione della cosa che essa sparisce dalla vista, mentre la persona continua pur sempre a farne il mock-up.

    LE PARTI DEL PACCHETTO DELLA 3D (Congresso sulle “MANI PULITE” Dicembre 1961)
    … Ora è diventato un fatto evidente che nessuno si troverebbe nello stato in cui si trova se queste masse (masse della GPM) non esistessero nella mente reattiva. Punto e basta! Quello è il fenomeno che tiene fermo lo status quo di una persona e che la tiene ferma in fondo alla Scala del tono. Ecco che cos’è. Sono delle masse che non si riesce a risolvere.
    … Il meccanismo residuo si chiama massa da problemi sulle mete. L’essenza e la sostanza della mente reattiva è per intero (totalmente) costituita da queste masse (masse della GPM). Punto e basta!

    • Arhat

      Tutto ciò non è che un gioco di CONSIDERAZIONI. Il Thetan non è mai sceso dall’Olimpo!

      • Diogene

        Ma la storia non certifica che LRH è ritornato all’Olimpo facendo as-is di se stesso come sembra abbia fatto un certo Cristo Risorto…
        E si è pure dimenticato (not-is?) della sua promessa di ritornare fra noi dopo una ventina d’anni…
        Ahi ahi… no alter-is no extra-tour…

    • GB

      Io non ho mai fatto parte della CofS, quindi le citazioni eccesiastiche non fanno presa su di me. Ragiono con la mia testa e mi baso sulla sperimentazione dei fatti. Quindi, Arhat non sono d’accordo con la tua teoria e il tuo maneggiamento per i motivi che ho già spiegato.

  12. Una differenza sostanziale tra chi è dentro alla chiesa di Scientology e chi ne è fuori, cioè indipendente, è che si possono esprimere OPINIONI e che queste OPINIONI non devono necessariamente essere omologate o allineate con qualche supposta Autorità. Pertanto se un modo di procedere sta dando dei risultati onesti e veritieri ad una persona questa è una Verità per lui e come tale va intesa e rispettata. Un vecchio adagio dice che tutte le strade portano a Roma…
    Guido
    P.S. In ogni caso io, in qualità di moderatore di questo blog, mi riservo la possibilità di bannare quei commenti che reputo offensivi, fuorvianti, fuori tema e da burloni e denigratori.

  13. Diogene

    Teoricamente, l’As-is può avvenire solo in assenza di tempo e spazio.
    Meccanicamente, fare As-is consisterebbe nel considerare vero per se stesso ciò che si è considerato.
    Ma la riconsiderazione della propria verità come vera in tempo presente non elimina automaticamente i suoi effetti su tutto il resto dell’universo.
    Ovviamente, negare la propria verità non equivale a fare As-is.
    Tra i procedimenti della L12 c’è qualcosa che sembra validare la teoria di Arhat e consente di staccare masse senza addentrarsi in considerazioni.
    Galleggi sul mest per qualche tempo. Poi scopri che la vita è fatta di mera meraviglia. E qui ritorni.

    • GB

      Diogene è palese che da OT3 fino a Nots non si fa altro che togliere “masse” senza occuparsi dei postulati. È chiaro che può essere fatto. Però ciò non significa eliminare il GPM. Perché di quello si elimina solo M, senza il G&P (potremmo farne una marca di wishkey 😂, giusto per allieviare l’animo come faceva il vecchio Ron).

  14. GB

    ARC/KRC è la base della vita. Che cosa fa funzionare i due triangoli? I postulati.
    Se guardiamo i due triangoli, infatti, vediamo che non possono sussitere senza un’intenzionalità.
    Perciò se le opposizioni fra postulati e contro-postulati non vengono risolte si riflettono sul funzionamento di ARC/KRC, in altre parole si riflettono sulla vita (sia essa cellulare, animale, individuale, di gruppo ecc.).

  15. billy cage

    Bene, il mio NED procede negli scampoli di tempo che riesco a sottrarre dalla mia randomity quotidiana. Riconosco che il mio stato di clear a volte ha dato dei segnali e sto tentando, grazie al mio auditor e al CS ( mi chiedo chi dia loro la pazienza, santi subito…il più tardi possibile !!! ) di consolidarlo e renderlo stabile. Ammetto delle ricadute e le incertezze si sprecano in relazione al suo definitivo raggiungimento ma si sa che il bank venderà cara la pelle e le tenterà di tutte per non cedere il suo dominio, sono in guerra e questo impone di tener alta la guardia. Avverto ancora sottotraccia quell’ indefinito senso di triste malinconica rassegnazione, lo “spleen” di Baudelaire, che mi impedisce di godere della vita come se vi fosse un’ostacolo insormontabile affinché possa con serenità vivere quel molto che ho da essa. Si, perché tutto sommato non avrei alcun motivo di sentirmi “depresso” ed invece nello svolgimento delle mie normali attività mi trascino dietro un “peso” a cui, pare, con riluttanza riesco a rinunciare ( … ). E’ sempre presente, attivo e costante, un atteggiamento fisso in cui sono bloccato. Credetemi, individuarlo e definirlo è già un risultato eccezionale rispetto ad attribuirlo di volta in volta a quella o quell’altra causa esterna dell’ambiente e le più svariate circostanze. Capire che alberga permanentemente dentro di me è stato un risultato per niente scontato e ne ho avuta la prova quando superati dei periodi bui ai quali attribuivo le peggiori influenze questo stato di “felicità spenta e congelata” si riaffacciava di nuovo. Spesso si dice che è difficile spiegarlo a parole e trattandosi del caso lo è ancora di più ma “costringersi” a definire ciò che proviamo nel miglior modo possibile aiuta a vederlo meglio soprattutto in session per renderne partecipe il tuo auditor che deve adottare i procedimenti adeguati. Il motivo del mio scritto è però un altro e tratta delle cognition avute fuori session. In session vieni rivoltato come un calzino, è un travaglio dove l’auditor assiste come una levatrice ( ma il maschile di levatrice è levatore?) e gli effetti benefici non li avverti con l’ enunciazione del “fine session”, la messa non è finita, continua la celebrazione di tutte le interdipendenze che affollano la mente delle persone ma che l’auditing ti ha istruito a gestire con la tua autodeterminazione acquisita se sei disposto ad esercitarla. Si questo è il punto: quanto credi in te stesso? Qualcosa ti suggerisce che non ce la farai, avrai il coraggio di ribaltare questo punto di vista? Perché ti ostini a dare il tuo accordo al senso di fallimento che indossi come il più facile degli atteggiamenti perché tanto ogni sforzo è vano ed è inutile tentare e poi costa pure fatica! Mi chiedevo giusto questo quando accingendomi ad andare in session ero devastato da uno stato d’animo che mi annientava e potevo dire di essere vivo solo perché respiravo. E’ quando ti chiedi il motivo del tuo stare male che le realizzazioni fuori session hanno luogo. Mi sono “apparsi” stati d’animo precedenti dello stesso tipo ad esempio quando da bambino, figlio di una famiglia molto povera, genitori semianalfabeti e retrogadi e per giunta costantemente in lite tra loro guardavo con dolorosa constatazione quanto i miei coetanei fossero più fortunati di me, senza miseria, genitori presenti ed attenti, clima familiare sereno. Soffrii molto a causa di questa condizione e provavo una grande rabbia e senso di ingiustizia nell’ avere i genitori che avevo. Vedere la cosa mi ha dato molto sollievo e devo ringraziare l’auditing corrente, stavamo facendo appunto il “rundown del sollievo” e mi sono sentito subito su di tono. L’auditing ti dà l’abilità di guardare il baratro senza cascarci dentro, non è self auditing, ottieni delle realizzazioni semplicemente risalendo dall’effetto alla causa chiedendoti qual’è. Strepitoso scoprire come ad una sensazione vi sia collegata una considerazione/postulato. Probabilmente avrò fatto un as-is parziale ma quel che conta è il risultato di essere uscito da quella condizione indesiderata. Vi sono innumerevoli esempi di questo tipo che non sto a descrivervi per non annoiarvi ma per me sapere che riesco ad uscire da solo da turbamenti inspiegabili dà un gran conforto.Tutto questo grazie a tutto l’auditing ricevuto nei gradi che ha ripulito ed alleggerito il mio caso fino a darmi la chiarezza mentale di confrontare con successo le mille piccole infelicità sempre pronte ad affossarti continuamente. Concludo raccontandovi un postulato di quando da bambino ero un chierichetto modello. Nella chiesa che frequentavo di cui praticamente ero il più costante abitatore al pari del prete e immaginatevi perciò l’haviness che mi dava quel grande spazio intriso di spiritualità (come ovviamente lo avvertivo allora) io custode della casa di Dio circondato da santi e martiri vivevo quello stato di velata santità a cui con piacere mi abbandonavo. Vi era tra i diversi altari e teche una vetrina con una scultura del cristo flagellato ed io suggestionato da una mole di prediche mi sentivo in parte responsabile di quella insopportabile sofferenza a causa nostra per cui anche mia, patita dal Cristo durante la Passione e la Crocifissione. In qualche modo dovevo ripagarlo e in qualche modo volevo aspirare al paradiso, l’inferno mi terrorizzava con quelle “fiamme e stridor di denti” e quindi quale più facile postulato che non decidere di soffrire costantemente nel corso della mia vita di un dolore sopportabile? Non avrei certo resistito alle torture subite da Gesù ma diluite nel corso della vita sarebbero state di un’intensità minore col vantaggio di scontare ogni altro peccato che avessi commesso già da vivo e non dover pagare il conto quando sarei morto per mettermi così al riparo dal rischi di cadere negli inferi. Quindi cari miei decisi che avrei vissuto la mia futura vita portandomi dolore e sofferenza addosso come una croce, rinunciavo alla felicità sostituendola con uno stato di “permanete stare male”, tanto tutto sommato a che mi serviva la vita se rischiavo l’inferno? Conveniva rinunciarci ed impiegarla come investimento per la vita eterna. Mi parve un’idea geniale, avevo trovato la strada della mia salvezza…..Parlavamo di cognition fuori session vero?
    Grazie a chi mi ha letto e visto che siamo in tema: Buona Pasqua !!!

    • GB

      Grazie Billy Cage della tua condivisione. Molto profonda. Vedo che anche tu non sei un tipo che si dà per vinto. Sento che sei una persona molto leale. Tuttavia, a volte, il tradimento è necessario per essere felice. Se per essere felice sentissi di tradire il sacrificio di Cristo, lo faresti? Non è necessario che tu risponda.
      Santa Teresa d’Avila disse: “Un santo è un peccatore che non si dà per vinto”. Quindi, Billy Cage, prima peccatori, poi santi.
      Un abbraccione e cari auguri anche a te!
      GB

    • Candido

      Ahah! Molto ben scritto! A questo punto avendo diminuito o addirittura eliminato lo stato cronico di sofferenza almeno dal Purgatorio dovrai passare!

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