Una Tesi da 110 e lode, dodicesima parte

benghi_claudio-moscacieca

 

Ecco altri spunti di riflessione e dibattito,

siori e siore, fate il vostro gioco!

 

 

Capitolo 6 – Scientology è una religione?

Rispondere a questa domanda è più complesso di quello che potrebbe sembrare, e per farlo mi baserò sulle opinioni personali di chi è e si definisce uno scientologo.

Dal punto di vista delle persone all’interno della Chiesa come staff la risposta sembra essere si: la Chiesa di Scientology è una religione a tutti gli effetti, e parlano di come lo stesso fondatore abbia spesso paragonato la sua tecnologia al buddhismo.

Questo modo di vedere Scientology è espresso anche dai continui sforzi per darsi un aspetto simile a quello delle varie forme istituzionalizzate del cristianesimo.

Nelle poche occasioni in cui ho avuto modo di parlare con persone che appartengono al pubblico o sono membri di Scientology senza avere a che fare con la parte istituzionale, la parola religione non è mai venuta fuori.

Ma cosa pensano gli indipendenti di questo argomento?

Anche loro sembrano non avere dubbi: praticare Scientology non è praticare una religione.

Una indipendente del gruppo de La reception mi ha espressamente detto che, anche se le persone che sono ancora nella Chiesa non lo ammetteranno mai, Scientology è una forma di ateismo.

Si tratta di una filosofia, non di una religione.

Riguardo questo argomento risulta interessante un commento da parte di Paolo: quando gli chiesi se considerava Scientology una religione, indirizzò il discorso su cosa fosse o meno un mito.

In questa occasione disse che per Scientology non si poteva parlare di religione perché non era una mitologia, e che neanche la Bibbia era mitologia; le uniche cose definibili come miti potevano essere la religione greca o romana.

Questo è un argomento che sarebbe molto interessante approfondire in futuro.

 

coro chiesa

 

QUARTA PARTE

 

In questa parte sarà approfondito il tema del secondo scisma indipendente, con particolare riferimento alla tematica della religione in Internet.

E’ mia opinione che non sia un caso che il secondo scisma sia avvenuto attraverso il web, soprattutto tramite blog e siti; e in questa parte cercherò di argomentare la mia opinione.

 

Capitolo 1 – Online Religion o Religion Online?

 

Nel 2000 un articolo di Christopher Helland[1], professore di sociologia presso la Dalhouse University di Toronto, ha definito un modello fondamentale nella classificazione dei fenomeni religiosi in relazione a Internet: la distinzione tra “religion online” e “online religion”.

Nella prima locuzione troviamo la parola religione al primo posto e al secondo la sua presenza in rete, ed è l’etichetta con cui Helland vuole indicare ogni realtà religiosa che si apre al nuovo mezzo comunicativo senza tuttavia subirne – almeno apparentemente – un cambiamento rilevante quanto alla sua essenza. In questo contesto Internet può essere paragonato a un semplice strumento che viene utilizzato dai membri di una determinata religione.

Da questo punto di vista la rete passa in secondo piano e non viene percepita come spunto creativo.

Nel secondo caso invece, l’espressione mette al primo posto la qualità di essere connessi.

La presenza in rete diviene così fondamentale da influire sulla stessa esperienza religiosa.

Cito di seguito un passo di Fabrizio Vecoli a riguardo:

 

“In Internet, l’identità del fedele è rinegoziata e rinegoziabile all’infinito, mentre i confini tra pubblico e privato divengono sempre più impalpabili; il potere delle gerarchie si sgretola in un contesto in cui vale solo la forza delle argomentazioni dialettiche e del riconoscimento spontaneo che ad esse viene tributato; i vincoli comunitari mutano radicalmente in ragione della ridefinizione degli attributi di intimità, distacco e transitorietà dei legami; i testi sacri (o le dottrine stabilite) sono soggetti a continua rielaborazione e falsificazione (ammesso che qui questo concetto abbia senso) nell’ambito di quello che si configura come un sistema aperto, dove creatività e condivisione tendono ad affermarsi su esoterismo e ortodossia.”[2]

 

Per quanto lo stesso Helland abbia in seguito attenuato la rigidità di queste due categorie[3], a mio avviso queste sono utili per descrivere due atteggiamenti nei confronti del web che nella mia ricerca ho avuto modo di constatare.

Per gli indipendenti stessi non c’è dubbio riguardo il fatto che Internet si sia dimostrato un utile strumento per la diffusione di informazioni e la condivisione dei testi tra di loro.

Questo aspetto non è mai stato colto dagli accademici, i quali si sono sempre concentrati più sugli argomenti che coinvolgevano il rapporto tra Scientology e Internet, come abbiamo avuto modo di vedere nella prima parte di questo scritto.

Lo stesso Introvigne scrive sul CESNUR:

 

“l’organizzazione di Scientology fa sì che sia molto difficile, se non impossibile, insegnare le dottrine di Hubbard al di fuori dell’organizzazione senza violare i diritti d’autore e di marchio di cui quest’ultima è detentrice. Di qui tutta una serie di processi che, se non hanno portato alla fine delle attività della “zona libera”, ne hanno certamente circoscritto le attività.

Proprio a causa dei citati problemi di diritto d’autore, la “zona libera” non è particolarmente ricca di pubblicazioni a disposizione del pubblico, né è stata particolarmente studiata da specialisti esterni. I siti Internet più sopra citati, espressioni di diverse associazioni e personalità, tutte riconducibili all’area della free zone, forniscono comunque i documenti essenziali per seguirne la storia, anche se negli ultimi anni si sono ampiamente dedicati alle polemiche contro la Chiesa di Scientology e la sua attuale dirigenza.”[4]

 

La mia ricerca ha illustrato come le reti sociali dietro il web abbiano permesso e permettano tuttora di entrare in possesso dei materiali per praticare Scientology una volta che sia stata verificata la propria identità.

Nel corso della mia ricerca sono anche venuta in possesso di un “Dizionario Tecnico” in file pdf compilato interamente dal movimento indipendente, e ho avuto modo di visionare un certo numero di testi sempre appartenenti a questo. Questi non sono divulgati pubblicamente sempre per il pericolo che si cela dietro le questioni del copyright della Chiesa di Scientology, ma le mie osservazioni mi hanno mostrato l’influenza dei nuovi media su questi movimenti.

Da questo punto di vista il web è visto come il mezzo attraverso cui le informazioni hanno cominciato a diffondersi su larga scala e sempre più di frequente, mettendo sempre più persone al corrente degli avvenimenti intorno la Chiesa e rendendo sempre più difficoltoso l’operare di essa per mantenere la segretezza intorno alla “tecnologia” di Hubbard.

In questo “caos mediatico” il movimento indipendente ha riportato alla luce un tipo di libertà e sincretismo tipico della Scientology dei primi anni, dove tutto ancora non era standardizzato.

Un esempio sarà più chiaro di tante parole: durante le mie ricerche mi resi conto che presso la Chiesa di Scientology non venivano divulgati né si proponeva la lettura di testi non appartenenti al corpus di Hubbard.

Quando interrogai gli indipendenti al riguardo mi dissero che agli inizi ci si affidava anche ad altri testi e autori, e mi citarono il testo “Miracle for Breakfast” di Ruth Minshull di cui riporto di seguito la prefazione:

 

“This book is for parents, for children (to give to their parents), and for anyone who was once a child himself.

It deals with the author’s experiences in raising children with the use of an applied philosophy developed by L. Ron Hubbard, an American writer and philosopher.

You as a reader will probably find words which are not in your vocabulary. There is a glossary at the end of this book to help clarify such terms.

Attempting to read beyond a misunderstood word causes mental fogginess or irritation. If this happens, turn back to the point where you were reading easily, look for a misunderstood word, and get it defined.”[5]

 

Inoltre mi dissero che Hubbard riguardo il tema della corretta alimentazione, faceva riferimento a una nutrizionista, Adelle Davis, nota per essere il pioniere dell’idea di una dieta basata su cibi non raffinati e sull’assunzione di molte vitamine.

Tutto questo è riemerso con l’avvento di Internet e attraverso i blog indipendenti.

Per di più l’avvento di Internet ha reso possibile forme di sincretismo di una certa levatura – come abbiamo visto nella terza parte del volume – come l’approccio a temi cari all’ufologia e il complottismo, e le interpretazioni recenti della Bibbia fatte da alcuni autori.

Internet ha anche facilitato il contatto tra le diverse forme di “Indie Scientology” che nel loro avvento nella rete hanno marcato sempre di più la loro identità contrapponendosi non solo alla Chiesa ufficiale, ma anche alle altre correnti; però a differenza del primo caso, il secondo è una contrapposizione sempre aperta al dialogo e al confronto, come è verificabile in una conversazione apparsa su La reception.

Il 14 agosto di quest’anno Francesco pubblica sul blog un testo inviatogli da Duccio circa un argomento molto sentito presso gli indipendenti: la mole di libri di Hubbard contiene un nucleo di concetti e Duccio presume che lo stesso Hubbard probabilmente avesse pensato di raccogliere i punti essenziali della sua tecnologia, solo che per qualche motivo a noi ignoto non ha potuto portare a termine il progetto.

In seguito a questa riflessione si sono registrati ben 470 commenti di risposta al post.

Il primo è di E.H. che risponde così, in inglese:

 

““””And there I realized that the basic concepts of both the philosophy of auditing, were very few. And simple. “””

I totally agree with your reality.. .

Both are so simple that their simplicity is lost on most persons who study every written bulletin, listens to every tape , read all the books: they are so overwhelmed by the incoming information that they miss the simplicity. In my reality the admin side and the auditing side dont have equal importance, not even close.

I have done basic courses, D. course, than studied all the materials which needed while I was on the OT Levels.

The understanding of these materials were enough for me to comprehend what the MEST U. is about, what is the Bank, what it contains, and its affects, what auditing is, what auditors do, confrontation and what happens while one has a cognitions + of course there is more to it, but nothing complicated….these are simple basic information’s.

But the true knowledge is enquired in sessions in the form of realizations-cognitions and those are important, valuable beyond comprehension because these cognitions do free the persons from the old belief which in fact is the self-created prison

The new knowledge which comes from confrontation is the un-altered knowledge.

One of the most important factor is thought while one is taking the basic courses and its great importance, its immense value is not really given recognition:, not emphasised enough: that is CONFRONTATION and WHAT IT DO..

Courses, what one learns from others will be left behind with the body, that will not be remembered , or just very little of it next life time, but having auditing, that alone will ensures better future for that being in the Universe.

Elizabeth.”

 

A questo seguono dei botta e risposta con Duccio inerenti l’argomento.

 

Di seguito compaiono altri commenti come quello di I. A. che dice:

 

“Come fai a sapere se lo studente è bloccato o è lento se non ha un target di fine corso? Ci vuole controllo sulla cosa, basta andare in una biblioteca per vedere studenti che invece di studiare, parlano, fanno i break, manifestano malcomprensioni. Dare invece target più elastici, che quelli attuali sono proprio al limite.

Riguardo a fare auditor, sono da togliere tutti quei corsi obbligatori tipo i Basics, che possono essere messi facoltativi; la GAT, che spinge lo studente a memorizzare le risposte per passare i drill e che porta via tempo. Invece dei Basic bisognava rendere disponibili i volumi rossi e verdi tradotti. Quando uno studente è voglioso di comprendere, è lui stesso che ricerca ulteriori dati, perciò tutta la ricerca e scoperta viene sempre utile.

Ma si sa oramai, Scientology è diventata un business.”

 

Più avanti compare un commento di D.:

 

“Ciao Duccio ,

sul tuo post

rimaneggiare il ponte e semplificare gli scritti non ha senso , Ron è quello è non saprei cosa si potrebbe togliere , la mia esperienza mi ha portato a considerare che i benefici dell’auditing senza lo studio sono limitati e tutti e due , studio e auditing ti portano a una migliore consapevolezza ,questo è lo scopo , basta osservare le statistiche nei 40 anni dei completamenti , con un alto prodotto di Student Hat e SP/PTS abbiamo negli due/ tre anni a seguire un aumento nei completamenti del Clear e OT.

Più che correzioni degli scritti o dell’ auding servirebbe una traduzione in italiano dei libri rossi e un completamento del dizionario tecnico , prima che dopo il completamento delle alterazioni dela Cof$ anche questi prendano dei cambiamenti , aggiungo che lo studio e l’auding devono seguire il giusto gradiente per ottenere il risultato migliore in più serve l’esperienza pratica .

Comunque concordo con quello che scrivi ,. perché quello che dici rappresenta una sana riflessione sull’ esperienza di chi ha voluto apprendere la filosofia di Scientology in un Org che quasi sempre si riduce in confusione.

Quindi non c’è niente da togliere dai materiali originali , c’è solo da considerare la scena ideale nella quale il tutto si svolge”.

 

In seguito compare anche un commento di Paolo:

 

“Negli anni 70 era stato pubblicato un libro chiamato “Dianetics Today” che comprendeva in modo abbastanza razionale tutti i dati necessari per diventare Auditor di Dianetica.

Quando io sono stato espulso nell’83 avrei dovuto andare a Los Angeles per lavorare sotto David Mayo SNR C/S International a un progetto di revisione e razionalizzazione del checksheet e materiali del SHSBC.

Credo che l’unico testo di Scientology che proponga uno sviluppo razionale dei dati sia “Comprendere l’E-Meter” che io consiglio sempre di studiare a chi mi chiede”.[6]

 

Questi che ho riportato sono solo degli esempi di commenti riportati sotto il post che illustrano un certo grado di creatività all’interno della tecnologia di Hubbard, dove ognuno oltre che esprimere la propria opinione può creare anche una sua interpretazione confrontandosi con altri indipendenti.

Esprimere opinioni anche diametralmente opposte non rende un indipendente vero e l’altro falso, ma è accettata la “creatività”.

Vedendo il movimento della “Indie Scientology” da questo punto di vista, si nota che una certa libertà nell’ elaborazione del proprio percorso spirituale e della propria opinione personale – presente anche nel primo scima – sia diventata molto più rapida e molto più immediata nel momento in cui il filone indipendente ha incontrato la rete: ci si trova di fronte a un perfetto esempio di comunicazione many to many.

A mio avviso i termini “religion online” e “online religion” rappresentano due atteggiamenti ben visibili all’interno del movimento da me studiato; ed è proprio in questo che i blog indipendenti, di cui ho preso come esempio La reception, e il blog Etica e Verità differiscono: nel caso di Etica e verità ci troviamo di fronte a una tipologia di comunicazione basata sullo schema one to many, nonostante la presenza di un forum e della possibilità di commentare.

Il blog, in seguito diventato sito, Etica e Verità risulta essere molto vicino alla realtà della Chiesa ufficiale, e per quanto non sia paragonabile a un sito di Scientology classico (dove di solito vengono date le informazioni base sulla dottrina e l’organizzazione, con un certo tocco impersonale), è ben visibile il loro seguire una linea ufficiale: l’attacco agli squirrel.

Per chiarire questo punto, prenderò come esempio l’articolo del 22 settembre 2011 apparso sul sito con il titolo “Quattro idioti non fanno un genio[7]”.

In questo articolo è presente un attacco agli scientologist indipendenti in cui sono screditate le loro fonti e i loro testi.

Da questa pagina è possibile accedere tramite un link al forum del sito dove è possibile commentare questo articolo. Riporterò di seguito alcuni commenti:

 

Auditor scrive:

 

Bravo Duccio, in assoluto il più bell’articolo che hai scritto, in realtà c’è un’evoluzione naturale nel nostro gruppo. Visto che è stato messo in piedi per aiutare l’uomo e che per aiutare l’uomo con la tech di LRH bisogna essere addestrati, competenti e coraggiosi, è chiaro che sarebbe arrivato il momento in cui avviene una selezione naturale, in cui gli irresponsabili nullaopocofacenti iniziano a sentirsi molto male e ad andare a caccia di motivatori. Quindi come dici tu, quelli che fan finta di essere Scientologist e che anche solo silenziosamente e mentalmente danno man forte a quei quattro fulminati, non hanno la nostra stima e quindi non perdano neanche tempo a chiedersi come mai sono secca nelle risposte al telefono o negli sms. Non perdo tempo con le tarme.

La signora Hill è di un patetico allucinante, senza nulla togliere al fatto che magari può aver avuto delle cose che non sono andate come voleva; assurda, la cosa più assurda che abbia mai sentito, è la prima volta Duccio che sono d’accordo con te che questa tipa ha solo cercato un modo per fare soldi, si vede che non ne ha altri. Di solito non arrivo a pensare che lo facciano per soldi, ma questa volta è lampante, di una inconsapevolezza spirituale devastante questa elementa. Chi le va dietro è proprio messo male. “

 

Tonhl scrive di seguito:

 

“Assolutamente, completamente e totalmente d’accordo su ciò che scrivi…..!

Questi squirrell finti amici di Ron, questi  Anti-scientologist nemici degli uomini di buona volontà……sono veramente noiosi.

E la stellina (e le 3 pecore che scrivono nel suo “gnusgrup”) che vive per parlar male di Scientology (che bella vita….) e i lugliologi che vivono per parlar male di DM e degli ex-amici del condominio. Il condominio che è partito con altre pratiche e chissà dove finiranno…..

E una cosa li accomuna oltre l’ignoranza.: bugie, bugie, bugie, bugie, bugie……che tristezza assoluta!!

Cmq Duccio, non c’è che dire, E&V è un GRAN servizio a mio parare…..

Andiamo Avanti….! ”

 

Maurizio continua con il seguente commento:

 

“Buongiorno,

Concordo con quanto scritto dall’autore di questo articolo.

Non ho mai visto ad oggi uno squirrel, o un giornalista Anti-Scientology o personaggi biechi e falsi come la Simonetta Po, non alterare ogni singola notizia.

Per arrivare poi ad inventarne si sana pianta, basta che siano sensazionalistiche e contro Scientology.

Questi personaggi non meritano nessuna stima, si meritano solo di ricevere le cause legali che giustamente gli vengono mosse.

Etica e Verità, Grazie del lavoro che fate.

Maurizio.”

 

Come si può intuire ci troviamo di fronte non a un dialogo “creativo”, ma di fronte ad affermazioni che ruotano intorno lo stesso nucleo, senza aggiungere un’opinione diversa o non totalmente calzante all’opinione dominante espressa nell’articolo.

Nessuno di coloro che commentano ha una sua opinione o un suo suggerimento “creativo” da aggiungere, ci si trova di fronte a un confermare l’opinione dominante.

È proprio questa differenza che mi porta ad analizzare nel prossimo capitolo un aspetto degli studi sui new media noto come “the religious-social shaping of technology”.

 

[1] Vecoli Fabrizio, La religione ai tempi del web, Bari, Laterza, 2013, p. 64

[2] Ibidem, p. 65

[3] Ibidem, p. 67

[4] http://www.cesnur.com/religioni-e-movimenti-del-potenziale-umano/la-chiesa-di-scientology/

[5] http://ronsorg.ch/buecher/miraclesforbreakfast.pdf

[6] https://lareception.wordpress.com/2014/08/14/studio-e-addestramento-in-scientology/#comments

[7] http://www.eticaeverita.org/quattro-idioti-non-fanno-un-genio

continua …

 

2 commenti

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2 risposte a “Una Tesi da 110 e lode, dodicesima parte

  1. Ciao ragazzi,
    vorrei riportare la vostra attenzione sugli articoli che stiamo postando, cioe’ la tesi su Scientology.
    Mi sembra che li ci siano spunti molto interessanti su cui discutere e confrontarci, piuttosto che disquisire su che detersivo lava piu’ bianco.
    Un abbraccio
    Guido

  2. paolo facchinetti

    Scusa Guido ma se pubblico qualcosa è perché lo ritengo utile e interessante altrimenti non lo pubblicherei e altri non commenterebbero.

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