Una Tesi da 110 e lode, sesta parte.

vittoria alata

Ecco ora dei dati storici sugli inizi di Scientology in Italia,

informazioni che certamente non tutti conoscono.

SECONDA PARTE

 

Capitolo 1- Dianetica in Italia

La prima impronta di Hubbard e della sua tecnologia in Italia, la troviamo nella “Selezione Scientifica 1951” edita da Edizioni DELTA, il cui Direttore Responsabile fu Pietro Aldi[1].

In questa selezione scientifica a tiratura mensile è pubblicato nel febbraio del 1951 l’articolo “La nuova mania degli americani: la DIANETICA. Scienza o mistificazione?”

Le fonti  a cui attinge sono riportate come varie, ma possiamo notare nelle immagini inserite i titoli di alcuni articoli statunitensi: uno per esempio è “Dianetics: Science or Hoax?” di Albert Q. Maisel pubblicato il 5 dicembre 1950[2].

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Ecco l’inizio:

 

“Un nuovo culto si sta diffondendo negli Stati Uniti. Il suo nome è <<dianetica>>; la sua bibbia è il libro <<Dianetics: the modern science of mental Health>>, uno dei libri più venduti in questo momento, che i fanatici chiamano semplicemente <<il Libro>>”

A questo inizio segue la spiegazione della Dianetica come la “psicanalisi dell’uomo comune” che tende a sgombrare la mente da precedenti dannose esperienze, facendole prima rivivere in modo da “scaricarne” l’influenza nefasta.

L’articolo prosegue con la descrizione dei postulati e delle finalità della Dianetica secondo Ron Hubbard, confrontate con i presupposti della psicoanalisi freudiana, anche se ne rimarca le differenze.

Prosegue poi l’articolo:

 

“Alcuni psicologi e psicoterapisti si sono già convertiti a questa nuova scienza. Uno di essi, Jean Bordeaux, ha usato questo metodo in dozzine di pazienti, ed è soddisfatto dei risultati. In ogni caso il metodo è innocuo. Ma Pauline K. Pumphrey, osteopata di Santa Monica (California), avanza il dubbio che il ricordare un episodio di grave emorragia possa addirittura far tornare l’emorragia […] La scienza medica ufficiale ha tenuto, in un primo tempo, un dignitoso riserbo verso la nuova teoria; ma oggi che la <<Hubbard Dianetics Research Foundation>> ha già messo su un ufficio con 18 stanze da consultazione ad Elizabeth, N.J., e ha fondato una <<Casa dianetica>> a New York, un’altra a Los Angeles, e varie succursali a Washington, Chicago, e Honolulu, l’Associazione Medica Americana è intervenuta apertamente contro quella che è definita <<la psicoanalisi dell’uomo qualunque>>. Malgrado gli evidenti segni di pubblica approvazione alla nuova scienza, i medici americani ritengono che dopo un primo periodo di voga, anche la dianetica cadrà nell’oblio e sarà sostituita da altre teorie <<forse anche più comiche>>”

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Non si può negare che l’autore di questo scritto fu più influenzato dalle critiche negative, che da quello positive.

 

DIANETICA DI GHERARDO CASINI

Nel 1951 fu pubblicata dall’editore Gherardo Casini la prima traduzione italiana del fortunato libro di Hubbard. Il libro, con il titolo di “Dianetica”, era parte di una collana di psicologia[3].

Dalle ricerche da me effettuate presso gli scientologist, sia indipendenti che non, sembra che questa edizione del libro di Hubbard abbia raggiunto notorietà solo dopo l’avvento di Scientology in Italia (stiamo parlando quindi degli anni ’70): questa è diventata una specie di cimelio che uno scientologo ama avere nella sua libreria.

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Riscontriamo questa cosa anche nell’articolo Preistoria di Scientology in Italia pubblicato sul blog Etica e Verità dove l’autore parla dell’acquisto di una delle copie del libro presso una bancarella di libri usati a Brescia nel ‘72.

Dobbiamo al lavoro di divulgazione di Pier Paderni, conferenziere della Chiesa in tutto il mondo, la fama acquisita da questo volume.

Nelle lezioni di Anatomia della mente umana (trasmesse su TELEPORDENONE dal 2010 al 2012, e ora visionabili su youtube[4]), Pier Paderni presentava il libro Dianetica all’inizio di ogni puntata, e lo elogiava come esempio dell’attendibilità di Hubbard dal punto di vista scientifico e come esempio della bravura dimostrata dagli italiani nel tradurlo in una famosa collana di psicologia.

Il libro ha avuto fortuna solo nel momento in cui è stato attorniato dall’aura del cimelio; anche perché, dal punto di vista dell’ “ortodossia” della Chiesa e della tecnologia di Hubbard, si tratta di una traduzione altamente squirrel[5].

 

L’ARTICOLO SU EPOCA

Sul numero di Epoca del 24 novembre 1951, a pagina 28, troviamo un articolo riguardante il famoso libro di Hubbard: “Dianetica, la <<scienza nuova>> di Hubbard[6]”.

Il tono di questo articolo risulta essere ancora più criticamente negativo di quello precedentemente citato.

Per l’autore, Dino Origlia, non c’è dubbio: la Dianetica è l’ennesima moda creata per guadagnare soldi tramite ignare persone alla ricerca della ricetta miracolosa della felicità.

Tutto l’articolo è ironico e sarcastico: si parte da una definizione di Hubbard come “profeta, mago, divulgatore, propagandista; e – lo sospettiamo – gran sfruttatore della sua idea al cospetto di Dio e degli uomini”, proseguendo con una forte ironia riguardo alle sedute di auditing, viste come una fantasiosa psicanalisi che cerca di ritrovare le cause di ogni trauma personale anche nel periodo prenatale dell’individuo. Quindi l’ipocondria di un uomo, potrebbe derivare dalla preoccupazione per la salute della madre dimostrata dalla zia al momento della gestazione.

Riguardo la base scientifica non si hanno dubbi: la Dianetica non ne ha.

Anche le didascalie alle poche immagini presenti nell’articolo non lasciano una buona impressione nel lettore di ciò che sia la Dianetica: la prima, dove è immortalata una seduta di auditing, viene descritta come “Una seduta di dianetici. La paziente si sdraia, conta fino a sette e cade in ipnosi. L’esaminatore la interroga”, dando la sensazione della parodia di una seduta di psicanalisi vera e propria; la terza, dove compare un seguace di “Dianetics”, è descritta come “Larry Van Runkel, un fanatico credente nella dianetica. Tiene tra le mani, come una bibbia, il libro di Hubbard”.

Di seguito riporto un passo dell’articolo:

 

“La dianetica può essere eseguita da chiunque, anzi il suo profeta sostiene che i migliori auditori devono essere gli ingegneri. Destino delle professioni! L’ingegnere dianetista sta per rubare il posto nei salotti al tradizionale colonnello a riposo spiritista”

Chissà cosa avrebbe pensato a questo punto l’autore se avesse saputo del legame di Hubbard con Jack Parsons e Aleister Crowley.

L’articolo poi si conclude con una citazione di un umorista che l’autore trova congeniale per descrivere la moda della Dianetica:

 

“E viene in mente quello che un umorista disse quando fu chiesto il suo parere sulle vitamine: <<Non ci credo, ma è meglio ingoiarne alcuni milioni prima che passino di moda>>”

Dalle ricerche da me condotte non risultano testimonianze di un avvicinamento da parte degli italiani a questo fenomeno in quel periodo, e non c’è da stupirsi avendo potuto vedere il tipo di diffusione e fama data ad Hubbard e il suo lavoro dai media.

“Dianetics” sarebbe passato attraverso altre vie per diffondersi.

Capitolo 2 – La preistoria di Scientology

Basandomi sui dati da me raccolti tramite varie fonti, delineerò la storia di Scientology in Italia a partire dagli anni ‘70. Anche se può sembrare paradossale bisogna andare a cercare queste tracce in una band scozzese del periodo: The Incredible String Band[7].

Questo gruppo musicale aveva raccolto un discreto successo di pubblico, e con la loro musica si trovarono a essere i diffusori della filosofia di Scientology, a cui avevano aderito.

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[1] Aldi Pietro, Una nuova mania degli americani: la DIANETICA, in “Selezione Scientifica”, a. III, n. 22, pp. 6-11

[2] Maisel Q. Albert, Dianetcs: Science or Hoax, in “Look”, 5 dicembre 1950, pp. 79-85 (visionabile alla pagina web http://www.lermanet.com/scientologynews/look-120550.htm)

[3] Hubbard L. Ron, Dianetica, Roma, Gherardo Casini, 1951

[4] http://www.youtube.com/results?search_query=pier+paderni

[5] Termine utilizzato da Hubbard e dagli scientologist per definire un qualcuno o un qualcosa che non applica Scientology in modo standard.

[6] Origlia Dino, Dianetica, la <<scienza nuova>> di Hubbard, in “Epoca”, a. II, n° 59, pp. 28-30

[7] The Incredible String Band fu una band scozzese formatasi nel 1966. Il loro stile spaziava dal folk alle sonorità orientali, e ha raccolto intorno a sé un vasto stuolo di appassionati nella controcultura britannica. Destò scalpore il loro essersi avvicinati a Scientology.

I racconti, sia da parte degli indipendenti sia da parte degli ortodossi, concordano sul fatto che fu il venire a conoscenza di questo fatto ad aver innescato la scintilla di Scientology in Italia.

Ma chi erano i futuri adepti di Scientology?

Si trattava di giovani bresciani e milanesi con tendenze politiche di sinistra, frequentavano le “Comuni” sorte nel bresciano in quel periodo, ed erano in maggioranza artisti e musicisti.

Prendendo in considerazione i racconti degli indipendenti del blog La reception[1], sappiamo che il primo a venire in contatto con i The Incredible String Band, fu un loro caro amico che chiameremo con il suo soprannome, Trino, ora diventato un grado alto all’interno della Chiesa di Scientology.

Sembra che lui rimase colpito dal loro modo di vivere e, una volta scoperto che seguivano la filosofia di Scientology, diffuse anche agli altri membri del suo gruppo di amici e conoscenti il libro “Dianetics”.

Stando al racconto di Paolo, uno dei primi indipendenti italiani di cui parleremo in seguito più approfonditamente, riguardo alla sua vita all’interno di Scientology e basandomi anche sui colloqui che sono riuscita a tenere con alcuni membri dell’Org di Brescia; in questa fase si seguiva Dianetics senza nessun vero e proprio contatto con la realtà della Chiesa di Scientology.

La tecnologia di Dianetics era seguita in modo personale e libero, era il concime fertile per quella vita in comune che contraddistingueva tutti in quel periodo.

Secondo un’indipendente del blog La reception che ha vissuto in pieno questo periodo, Dianetics aveva attratto quel gruppo di giovani creativi anche per la sua intrinseca prospettiva devota all’ampliare le capacità della mente: questa finalità era vista con un certo interesse da chi voleva aumentare le sue doti artistiche.

Riporto il commento ironico di uno degli scientologist: “Quando videro The Incredible String Band rimasero sorpresi dal loro modo di suonare e dal loro stile di vita. Quando gli chiesero di cosa si facessero e quelli risposero che non si drogavano, ma seguivano la tecnologia di Dianetics; rimasero seriamente sorpresi”.

Per avere un’idea di chi siano queste persone e di quali fossero le loro attività, basta sfogliare l’almanacco “Il Ritorno del Re Arcobaleno, ovvero la Cospirazione dei Giardinieri gentili” edito dall’Associazione Orizzonti Aperti. Questa Associazione era gestita da Pier Paderni che infatti riporta questo titolo alla pagina web http://www.andromedalibrary.org/eventi/iiideg-festival-artistico-il-ritorno-di-re-arcobaleno da lui gestita.

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Quasi tutte le persone che appaiono in quest’almanacco hanno avuto a che fare con la nascita e crescita di Scientology in Italia.

Per dare un’idea più dettagliata di questo contesto, riporto di seguito una parte dell’intervista del 2 novembre 2013, avvenuta con un indipendente:

 

“ Nei primi anni 70 c’era molto fermento giovanile e ricerca spirituale. Io e mia moglie suonavamo (lo facciamo tuttora) e i nostri amici erano anche essi artisti

Fu il nostro gruppo di Brescia a portare Scientology in Italia.

Ciò che ci incuriosì furono i testi e lo “stile di vita” di un gruppo scozzese, la Incredible String Band, che fu contattata e ci dissero che loro praticavano Scientology.

Da lì partì tutto il movimento”

In un’altra intervista rilasciatami da Paolo, vissuto all’interno della Chiesa ufficiale per molti anni fino a raggiungere il grado di C/S Italy e il grado OT VII, l’inizio di Scientology in Italia è descritto in questo modo:

 

“Io: In che hanno ti sei avvicinato precisamente a Scientology?

Paolo: nel ’75. C’era questo gruppo di hippy che abitava a Serle, nelle colline là dietro. Non so se te lo avranno già detto, ma erano patiti di questo gruppo scozzese, Incredible String Band. Quindi poi in questa piazzetta si incontravano, che adesso non ricordo, si incontravano hippy, sinistri – parliamo del ’75 – mantenuti da prostitute giovani, tutti si trovavano lì, no? Per cui… sono arrivati questi Incredible String Band e poi.. Son partiti due per Monaco dove avevano organizzato l’incontro più grande d’Europa, perché sapevano un po’ il tedesco. Uno a Parigi perché sapeva il francese, e altri a Copenhagen. Poi sono tornati qui .. per cui in questa piazzetta, io ero appena uscito dal movimento studentesco, avevo finito la scuola.. così. In questa piazzetta si… si… si parlava solo di Scientology, ma nessuno sapeva un cazzo… Cioè si sono creati i pro e i contro che sono rimasti poi per sempre, no? Vabbè.. che poi dopo i pro sono diventati i contro.. per esempio ho degli amici che ai tempi erano partiti per Copenhagen e gli avevano mandati da Copenhagen in Svezia.. a distribuire volantini – parliamo del ’75 – e quelli li avevano arrestati! (ride)

Perché tutti partivano… il mondo era molto più naif allora… e quindi… c’era anche una situazione climatica di tipo spirituale per cui a tutti sembrava normale che ci fosse qualcosa.. cioè.. i più… perciò non è che dovevano essere convinti… bastava che uno dicesse… perché già il gruppo precedente lo faceva prima… due avevano la macchina.. arrivava Trino (non è stata riportato il cognome per motivi di privacy) in macchina che – questo è il gruppo degli hippy più vecchi di noi, no? – e diceva.. tutti impazzitissimi a Venezia.. allora tutti saltavano in macchina e partivano a Venezia.. c’era un clima così. Per cui tutti a Scientology, l’immortalità, via! Tanto che da lì molti hanno smesso subito.. sono andati su, gli hanno arrestati. Questo mi raccontava – che poco tempo fa l’ho incontrato – stava su un traghetto, ha detto Scientology e una signora di dietro si è messa a bestemmiare. Scientology aveva già una pessima reputazione […]

Nel ’75 tutti gli hippy, quelli più vecchi di noi, erano entrati. Avevano già aperto prima in via    Aleardo Aleardi, poi dove poi sono andato io, in via Cavallotti a Milano. Per cui io vado lì.. mi ricordo che Trino mi fa vedere una prova…  e non era Scientology, si faceva solo il corso di comunicazione e il manuale fondamentale di studio. Si chiamava Istituto italiano di tecnologie applicate perché il Guardian’s Office diceva che c’era la Chiesa e bisognava stare attenti.. la Chiesa Cattolica… e poi non c’era nessuno addestrato! Come facevano a fare il corso di comunicazione? Ricordo che Trino mi voleva far leggere una cosa… ma io quando voglio far una cosa, son già convinto prima di farla.. per cui non è che avevo bisogno di essere convinto. Per cui dico.. mi ero fatto dare una volta una borsa di studio come studente lavoratore per andare in Scozia […]

Vado a Milano dagli scientologi e gli dico che starò via 4-5 mesi, ma poi torno qua. Sono stato via da Aprile fino a Settembre, e poi a Ottobre sono entrato nello staff”.

Di questo argomento troviamo una traccia anche sul blog Etica e Verità, dove appare un articolo diviso in 2 parti con il titolo di “Preistoria di Scientology”.

La prima parte è stata pubblicata il 28 settembre 2012 e narra la storia del gruppo musicale  Agarbathy, di cui l’autore dell’articolo faceva parte. In una delle occasioni musicali in cui si trovarono, precisamente a Travagliato (Brescia), vennero a conoscenza di Scientology e Ron attraverso The Incredible String Band, che si trovavano lì.

Fu in questa occasione che – cito testualmente – “abbacinati dal fatto che i loro idoli si fossero fatti fottere da una religione, gli Agarbathy, che tanto avevano fatto per liberarsi dalla loro, ordinarono immediatamente un paio di libri in francese e in inglese per iniziare subito un’investigazione e, non contenti, inviarono immantinente una missione a Monaco di Baviera, presso la locale chiesa di Scientology.

L’articolo prosegue descrivendo come le varie persone che si spostarono nelle Org di Scientology in giro per l’Europa, cominciarono a portare in Italia alcuni libri, anche se tutti in inglese. I racconti qua convergono tutti.

L’articolo prosegue con la descrizione biografica dell’autore riguardo alla sua esperienza a Copenhagen:

 

“Il 3 gennaio 1974, al culmine del gelo, acquistai un biglietto ferroviario per Copenaghen. Sarei partito il giorno successivo, di prima mattina. Mi ero stancato delle discussioni sul sesso degli angeli e su altri soggetti di lana caprina che non portavano da nessuna parte.

Avevamo ricevuto una rivista dall’Organizzazione Avanzata Europea ed avevo deciso di partire per vedere con i miei occhi cos’era Scientology, anche se il solo concetto mi faceva star bene: bene come mai mi ero sentito prima dall’ora. […]Copenhagen sotto la neve era una città incantata, nel gennaio del ’74. La sede dell’Organizzazione Avanzata di Scientology era a soli due isolati dalla stazione centrale e ci andai subito. Lì mi diedero un altro indirizzo, quello dell’ufficio operativo di collegamento con Flag per l’Europa (FOLO EU): una villa in Cocksway 28, vicino allo stabilimento della birra Tuborg. Firmai il mio contratto da un miliardo di anni e fui immediatamente accettato in quell’ambiente elettrizzante e multietnico.

A FOLO EU[2] c’erano tre italiani: un bergamasco che aveva vissuto una vita in Australia e là aveva conosciuto Scientology; una ragazza di Milano (che parlava col birignao meneghino) e un ex fotografo di Catanzaro, trapiantato a Milano. Naturalmente, volevano aprire Scientology in Italia.

Io no. Avrei voluto godermi quell’ambiente magico per qualche secolo, ma avevo capito male: la parola d’ordine era ADESSO! […]Mr. Owen Starkey, luogotenente di LRH, tenne due conferenze: a Brescia e a Milano, verso Pasqua. Più di cinquecento persone vi parteciparono e nella settimana successiva entrarono nella Sea Org, a FOLO EU, oltre cinquanta entusiasti di Scientology”.

Quello che era nato in un clima naif, cominciava a fare riferimento all’istituzione vera e propria: avendo visto l’interesse sorto in Italia, la Chiesa mandò uno dei suoi conferenzieri, Owen Starkey, a Milano e a Brescia.

Già nel racconto di Paolo si è potuto vedere come la stessa creazione delle basi di Scientology in Italia sia passata attraverso delle modalità diverse rispetto ad altre realtà: per lui il problema principale era la Chiesa cattolica di cui il Guardian’s Office aveva tentato di arginare l’autorità tramite l’espediente del nome. Come vedremo più avanti in modo più dettagliato, la prima Org in Italia, secondo le parole di Paolo, era una mission del Guardian’s Office.

Basandomi sul racconto di un indipendente del blog La reception, sembrerebbe che in Italia il primo libro a essere pubblicato ufficialmente dall’organizzazione di Scientology fu “I problemi del lavoro”[3]. L’interpretazione che lui dà di questa scelta è che probabilmente, data la situazione italiana dal punto di vista lavorativo, alle autorità di Scientology era sembrata una buona idea attirare il pubblico con una pubblicazione più idonea al clima del paese.

Riporto di seguito una parte di una conversazione via skype avvenuta con uno degli indipendenti:

 

“G: con l’istituzione formale delle prime organizzazioni verso la fine degli anni 70 vennero introdotti i corsi e l’auditing fino allo stato di Clear. C’è stato un notevole lavoro di traduzione dei materiali dall’inglese all’italiano per rendere ciò possibile

eleonora d’agostino: chi si occupò delle traduzioni?

G.: nell’organizzazione di scientology vi è una TU (translation unit) che si occupa di ciò, con sede a Copenhagen x l’Europa e a Los Angeles per il resto del mondo.

G: ai tempi vi furono ovviamente italiani (molti di Brescia) che si occuparono di ciò, tra cui alcuni miei amici

G.: in Italia l’espansione avvenne in modo particolare, a differenza di altre nazioni venne data molta importanza ad un corso introduttivo: Anatomia della Mente Umana, che veniva tenuto da un conferenziere nei più svariati luoghi: case private, bar, sale noleggiate all’uopo, anche a volte oratori. Il corso si sviluppava in 20 incontri di 2 ore ciascuno, con cadenza bi o tri settimanale. costava 20.000 lire.

nelle org il corso si teneva ogni giorno.

all’org di Milano nei primi anni 80 vi erano 2 o 3 corsi contemporaneamente, in vari orari. la prima lezione poteva essere gratuita. In galleria del Corso, sede della prima org, ogni giorno entrava un numero impressionante di gente, nell’ordine di 200 o 300 al giorno

eleonora d’agostino: e da chi fu deciso questo modo di operare?

eleonora d’agostino: intendo con il dare questa importanza ai corsi in questione

G.: Hubbard istituì questo corso introduttivo, da noi si vide che funzionava molto bene e quindi venne fatto. Un conferenziere di particolare successo era Pier Paderni, che fece anche trasmissioni in tv, rifatte poi anche nel 2000 circa e prodotte in DVD

eleonora d’agostino: chi erano le persone che fornivano i luoghi per i corsi all’esterno dell’org?

G.: pubblico, gente interessata che aveva fatto qualcosa o letto un libro e voleva coinvolgere amici e parenti

queste persone vengono dette FSM   Field Staff Member, memro dello staff del campo, e in genere riceve il 10% di commissione su ciò che acquisterà il suo selezionato.

G.: Alcuni lo facevano per puro spirito d’aiuto, altri lo fanno per lavoro vero e proprio!

G.: bell’inghippo!

eleonora d’agostino: Da quello che dice mi viene da pensare che lei credesse che non tutti fossero in buona fede

eleonora d’agostino: o sbaglio?

G.: esatto!

vi è una scala di motivazioni

G.: il denaro è tra i punti più bassi

G.: Rispondendo alle ultime 2 domande penso che scientology venne recepita soprattutto dai giovani come una alternative al pensiero corrente della società, ove non trovavano soddisfazione nè dai valori tradizionali cattolici nè dalle alternative politiche di destra o sinistra.

Questo concetto col tempo venne ad alterarsi, a causa della cattiva fama che scientology cominciò a farsi, soprattutto per il lato economico, decisamente i costi erano fuori dalla media”.

 [1] https://lareception.wordpress.com/: si tratta di un blog gestito da scientologi indipendenti italiani.

[2] FOLO è l’abbreviazione di Flag Operations Liaison Office (Ufficio di Collegamento per le Operazioni di Flag)

[3] Si tratta di un libro di Hubbard considerato uno dei testi base per iniziare lo studio all’interno di Scientology

                                      continua …

49 commenti

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49 risposte a “Una Tesi da 110 e lode, sesta parte.

  1. paolo facchinetti

    “Hippy sinistri mantenuti da prostitute giovani??” Eleonora cosa scrivi?? Ci sono frasi poi senza alcun senso! Ma… hai riletto quello che hai scritto??

    • Ciao Paolo! Mi aspettavo il tuo commento e le tue eventuali correzioni! E ti ringrazio nel caso in cui volessi correggere. Purtroppo fa parte anche del lavoro dell’antropologo ritornare sulle interviste (possono esserci problemi con l’audio, cose che l’intervistato vuole commentare, il fatto che ci si trovi di fronte ad una forma di espressione parlata, ecc.) Per nostra prassi poi le interviste vanno riportate come sono state dette, motivo per cui molte volte sembrano non corrette dal punto di vista di uno scritto (e in questo ci si mettono errori anche di trascrizione a causa di audio o altro). Ti invito a correggere le cose che ritieni non adatte! E ti ringrazio in questa sede per le informazioni che ho avuto da te nel corso del tempo della ricerca 🙂

      • Ah! i mantenuti da prostitute ecc. era staccato da hippy, scusa se non sono riuscita a riportarlo bene sintatticamente. Ritornerò sulla tesi per renderlo più palese; comunque per sicurezza riascolterò i nastri.

        • Ora che ho riascoltato: mi stavi descrivendo l’ambiente dove a volte bazzicavate, come a dire che non era frequentato solo da voi, ma vi si poteva trovare di tutto e di più. In un certo senso credo che la tua descrizione dei posti si possa definire un’iperbole per dare conto di quanto la vostra situazione da giovani fosse anche rocambolesca. Però se ritieni necessario che alcune cose vadano tolte ti invito a riferirlo a me o ai gestori del blog 🙂 Non ho intenzione di offendere nessuno o di mettere in cattiva luce nessuno 🙂

        • paolo facchinetti

          Per chiarire ulteriormente quello che ci siamo detti…. del gruppo più o meno originale o di quelli che gravitavano intorno alla famosa piazzetta di “Rigoni” in Corso Cavour: uno era un appassionato di moto (le prime kawasaky) mantenuto da una giovane prostituta (purtroppo sono morti tutti e due) 2 erano ex “sinistri” (io e Giacomo e forse anche Paolo Buzi anche se era più artista che “sinistro”), un bel gruppetto facente capo a Trino possiamo considerarli Hippy musicisti o appassionati di musica (quel gruppo fu ragione fondamentale della costituzione della Premiata Forneria Marconi poi solo PFM) e poi c’era tutta una schiera di simpatizzanti più o meno hippy, più o meno sinistri, più o meno musicisti e più o meno fancazzisti!

          • Ti ringrazio tanto per le specificazioni Paolo! Ti invito a farle anche su altri pezzi di tue interviste se lo ritenessi opportuno o su altro in generale!

  2. paolo facchinetti

    Scusa Eleonora, sto leggendo a “spizzichi e bocconi” perché sto lavorando. Ho letto degli altri pezzi che sono piuttosto fedeli a quello che ti ho raccontato e sono scritti bene. Domani rileggo il tutto e poi commento in un modo un po’ più articolato.

  3. Diogene

    Forse quello che sto per rivelare è uno scoop, ma le cose andarono un pochino diversamente.
    Non è che all’annuncio-rivelazione degli Incredible S. B. ci sia stata la corsa a Scientology. In realtà, nell’immediato, agli hippy bresciani attirava molto di più il modo di vivere della band scozzese, che appariva come la realizzazione degli esperimenti di “vita in comune” molto in voga fra i giovani negli anni 60. Tutto ciò che “suonava” inglese veniva ritenuto d’avanguardia e, quindi, da imitare. Oltretutto, le sonorità degli ISB erano una “rottura” nell’aggressivo mondo rock e la loro matrice di chiara origine folk britannica risvegliava in noi musicanti di primo pelo (ma anche pittori, poeti, mistici e visionari) quel tipo di magia fiabesca che la musica rock e blues americana non poteva avere per tradizione. Chi era impegnato fin dall’adolescenza a trovare delle alternative alla routine si rivolgeva, purtroppo, a droghe allucinogene o a movimenti new age di stampo orientale. Ricordo bene quanti ragazzi fossero attirati dagli Hare Crishna e da varie correnti spirituali indiane. Scientology “razionalizzava” tutte queste aspirazioni e sembrava garantire il successo di aspettative che conciliassero una sostanziale praticità con la condivisione di sogni e ideali. I primi italiani che non hanno resistito alla tentazione di verificare cose fosse Scientology (senza neppure sapere che già esisteva da oltre 20 anni) furono giovani poco più che ventenni con inclinazioni artistiche.
    Ma la spinta iniziale venne dall’idea di capire come facessero gli I.S.B. a campare di musica, senza drogarsi, dando l’impressione di vivere fuori dal mondo. Quel mondo che ai sessantottini andava molto stretto.
    C’è stata una partenza di gruppo, una voglia di fare gruppo, di unirsi ad un gruppo di successo. La forza che Scn ha utilizzato per “aprire” in Italia si è basata sulla coesione di un piccolo gruppo di amici che parlavano lo stesso dialetto ma che “amavano i Beatles e i Rolling Stones”.
    Dopodiché, ognuno ha la sua storia..

    • paolo facchinetti

      Per ciò che concerne le matrici etno-culturali diverse vorrei aggiungere che per il gruppo degli “hippy” la bibbia era “il Signore degli Anelli”. Io non sono mai riuscito ad andare oltre le prime 100 pagine, né ho mai ascoltato un LP della ISB fino alla fine. Per noi ex “sinistri” i riferimenti culturali erano la Beat Generation e in particolare La Via dello Zen di Alan Watts e I Vagabondi del Dharma di Jack Kerouac. Poi comunque eravamo tutti Beatlesiani e scoprimmo insieme il progressive rock e i King Crimson. e il libro poi amato da tutti e addirittura venduta all’Istituto italiano di Tecnologie Applicate, quasi fosse un libro di Scientology, fu Il Gabbiano Johnatan Livingston.

      • Diogene

        Sì, Paolo, la racconti giusta. Nel dialetto bresciano non c’è parola più azzeccata di “REBELOT” per sintetizzare l’atmosfera dell’epoca.
        Dicesi (con l’accento sulla o) “rebelòt” una piccola rivoluzione di poco conto, che però genera e lascia indietro una grande confusione.
        Ovviamente lo status quo non incentiva la creatività e la “contestazione giovanile” assunse delle caratteristiche aggressive, più distruttive che costruttive, del tipo “prima spacchiamo tutto e poi vediamo che succede”.
        Ma quell’atteggiamento nasceva dalla convinzione che un miglioramento era non solo possibile ma imperativo. Perciò si esploravano molte strade. spesso in contraddizione tra di loro e a discapito dei generosi intenti c’era sempre il profittatore di turno che incanalava queste tensioni per fini sicuramente meno nobili di quanto dichiarasse. Dopo che i nostri genitori avevano dovuto subire una guerra mondiale, la sudditanza a stato e chiesa, la povertà cronica e un programmato arretramento culturale, ora reclamavamo – in contemporanea con i giovani “contestatori” di molte altre nazioni occidentali – un radicale e (troppo) repentino cambiamento di rotta. Vietnam, minacce nucleari, guerra fredda, lotta marxista, repressioni nelle colonie africane, naja obbligatoria e scuola classista, il nostro futuro appariva realmente minaccioso. In quell’andazzo, anche Scientology offrì la sua via d’uscita. Nel “rebelòt”, nella confusione generale acuita da pregiudizi irrisolti e da antitesi apparentemente irrisolvibili, Scientology predicava certezze e allineava gli scopi più disparati (e disperati) verso un unico apprezzabile obbiettivo: la libertà individuale in un contesto che univa logica e spiritualità. Non si era mai vista una tale unione, così intrecciata da apparire unica nel suo genere: Spiritualità e Logica, l’una che spiega l’altra e viceversa. Poteva diventare la ragione di una scelta di vita. Così è avvenuto che tanti hanno rinunciato alla propria idea di libertà per adeguarsi alla libertà offerta da Scientology. Quanto quella libertà sia benefica è assolutamente opinionabile e dipende da quanta libertà rimane all’individuo per godere della sua libertà. Si chiama “auto-determinazione” ma può esistere in quanto e finché esistono dei dubbi e la possibilità di una scelta autonoma. Non esiste certezza senza la certezza del cambiamento. Questo ci autorizza a sentirci vivi… e a raccontarcela.

  4. Ti ringrazio molto Diogene! Se volessi aggiungere altro o dare la tua opinione su altro sarò felicissima di leggerti 😉

  5. Mister X

    Ciao ,io non ho vissuto quegli splendidi anni però nella mia esperienza, specialmente di Dianetics, ho osservato alcuni punti in comune. 1) Le persone erano alla ricerca di qualcosa. 2) Che i nostri casini provenivano da una parte di mente sconosciuta ( che registrava i momenti di dolore con tutte le percezioni,soprattutto le parole ) . 3) Che esisteva una tecnica per ritornare consapevolmente e rivedere con tutte le percezioni questi momenti per poi liberarsene . 4) Che una persona dopo essersene liberata diventava Clear: cioè una persona che non aveva più aberrazioni e malattie psicosomatiche . Che usava come facoltà naturale il ritorno ossia poteva con semplicità ritornare al giorno prima e rivedere il giornale che aveva letto e tutte le parole scritte oltre le altre percezioni del momento. 5)Che diventare un Auditor era semplicissimo.bastava leggere il libro e buttarsi.( Quindi ci si poteva audire o aiutare parenti ed amici o coaudirsi ). E tutto ciò era logico e veniva da Ron affermato con certezza. Cioè era la strada che tutti noi stavamo cercando. Gli Hubbard Dianetics Institute che ho conosciuto sono nati con il libro Dianetics e se questo libro non ci fosse stato gli Hubbard Dianetics Institude che ho visto nascere non sarebbero sopravissuti. Naturalmente ci sono tutti gli altri libri che possono singolarmente aver avvicinato qualcuno ma l’impatto maggiore è sicuramente partito dalla traduzione e lettura del Book 1.

    • Ciao Mister X! Sono contenta del tuo vedere dei punti in comune con le esperienze da me riportate, e la tua testimonianza oltre che essere molto interessante, mi conferma alcuni punti del mio lavoro. Se volessi aggiungere altro sarò felice di leggerti 🙂

    • Il libro a cui fa riferimento il link postato da Italo si intitola “Il Volto Nudo del Messia”. Questo libro non ci da’ certamente una bella immagine di Hubbard e, sinceramente, non sappiamo se tutto cio’ che e’ scritto sia vero, enfatizzato o falso. In ogni caso ribadiamo un concetto piu’ volte espresso in questo blog, cioe’ che Scientology e’ senior a Ron.
      Guido

      • Marco

        Italo, ma come mai ti “bevi” ancora certe letture come vere? Non è evidente che come minimo c’è una mestificazione di quel che è realmente successo!? Perchè è evidente che… al di là di quello che scrive di sconcertante su LRH questo tizio (è evidente che ha lo scopo di sputtanare Ron), Dn e Scn ha una conoscenza e delle tecniche che se usate correttamente danno dei bei risultati… o no?
        Quanto meno la conoscenza esposta in Scn da un bel punto di vista, delle belle risposte, delle delle ipotesi su cui meditare, quanto meno. Ipotesi che rispondono alle domande esistenziali di ogni Essere/Anima: “Chi sono? Da dove vengo e dove vado? Chi ha creato l’universo? Cosa ci faccio qui? Ci sono altre possibilità per lo Spirito? ecc. ecc.”

        O è forse meglio il cattolicesimo!? O altra religione!? O il misticiasmo? O la magia? O la psicologia?! O la psichiatria O l’anarchia? O il capitalismo?

        La verità è (secondo me) che le esperienze (vite, nascite, morti, cicli, avviamenti-cambiamenti-stoppamenti) fatte da un Essere immortale è enorme (“non è l’eternità, ma poco ci manca”)… e dunque “mi pare normale” (quasilogico) che ad una persona possa anche succedere di fare un pò di confusione… e perdersi nei meandri dell’infinità di vita/e vissute…
        Avere una possibilità di districarsi da tutta questa esperienza (anche molti traumatica: nascite, morti, implant, software genetici intrappolanti, ecc. ecc.) mi pare miracoloso… perchè stare a sputtanare questa possibilità?

        Ma io capisco una cosa: se uno ci prova e non ce la fa… e poi “rincula” contro (per giustificare un fallimento)… beh, al resto della gente che ci sta provando, non resta che… : prendersi responsabilità anche per queste persone. E dunque ricominciare dai dati di base: caro Italo, ricordare i traumi del passato, non è una soluzione efficace per riabilitare la persona nel tempo presente?”
        Un semplice dato di base su cui puoi riflettere.

      • Calla

        Si Guido,ogni tanto qualcuno si dimentica che in realtà ciò che interessa è quello che Dianetics ci da ed insegna e così una parte ( per me !) di Scientology.
        Enfatizzare la persona di Ron come fanno alcuni, o, denigrare la persona di Ron come fanno altri, è irrilevante.
        Ciò che è veramente importante è ciò che tramite Ron ci è arrivato per migliorare la nostra vita e comprenderla in modo sempre più completo e con consapevolezza .
        Ovviamente se guardiamo la vita di Ron … “uno” .. scappa lontano, ma Ron , nel grande gioco, è una pedina come lo è stato Cristo, Buddha, Maometto e altri che vengono ritenuti ” non da considerare” ma che hanno trasmesso dati e conoscenza che aiutano ” qualcuno” a percepire e verificare la propria condizione di ESSERE..
        Il grande gioco ha le sue regole, se impariamo a riconoscerle ( ed in questo caso Scn aiuta a farlo velocemente) e rispettarle, possiamo giocare in armonia e serenità, che è lo scopo di ogni giocare ( o Thetan ).

    • libero@ IL Clear riguarda un azione specifica che fa il Thetan come prima dinamica quando entra in universo mest, tutte le unità spirituali che sono nel mest hanno presente questa azione. Comprendo il tuo punto di vista ma ritenere che una volta essere Clear spuntino le ali e uno ricordi tutto è non avere compreso cosa ha conseguito, proprio per questo capisco il punto divista di tanti scientologists che sia dentro che fuori dalle Org rimangono in una situazione di non comprensione del soggetto, posso dire c’ è un proseguo standard, il Ponte ma forse sarebbe il caso di approfondire l’ argomento. Per quanto riguarda “Il Volto Nudo del Messia” l’ ho letto e concordo con quanto scritto da Guido

      • Libero

        Scusa David, forse hai sbagliato nikname io non ho parlato di clear. Cmq non sono d’accordo sui dati che hai scritto… L hai dedotto tu? Sono dati di Ron? Io sono clear, non mi e mai stato contestato… So cos è il clear essendolo e sinceramente non vengo a dirtelo x non rovinare il ponte ad altri. Posso dirti che è quello descritto nel dizionario ect… esattamente cosi. Ma c è un ma… in questo universo i ma abbondano… insomma lo stato di clear è ricoperto di macerie. Cmq è dura x chi si avventura sui preOT senza essere clear. Ok ? David mi dispiace x te non c è tutta questa confusione sul soggetto…

      • Libero

        DAVID forse hai sbaglaito nikname io non ho mai parlato dello stato di clear. Inoltre vorrei sapere ma i dati che hai scritto sono cose che hai dedotto tu o sono dati di Ron? Perche sinceramente io sono clear e so esattamente di cosa si tratta… Sappi che lo stato di clear e sommerso cmq da strati del caso molto reattivi

  6. Bei tempi andati, dall’abito della domenica ( stirato e inamidato ) alle camicie a fiori e primi lewis. Tante speranze, alcune realizzate altre no,
    tanti amici finiti a guardare le piante dalla parte delle radici. Beata gioventù che non………..Ai aii signora Longari mi è caduta dallo sgabello

  7. Questa mattina, sono andato in università,ho visto scorrere centinaia e centinaia di ragazzi e ragazze ,mi è venuta la congiuntivite per quel gran ben di Dio (spero di non andare in etica ) ;ma che tristezza occhi chini sui telefonini o tablet questo si che è un REBELOT………Forse c’era un po di confusione negli anni 60/70 ma per dio la gente era viva.

  8. MISTER X

    Ciao. Risposta per Italo. La tua risposta mi ha fato ridere come quando si ascolta una barzelletta. Io non ho detto che un Clear ricorda tutto. Siuramente ti stai riferendo alla “abilita’ di ritornare ala pagina letta…”) . Quello è ciò che il libro afferma . Mi ricoro un public che mi scrutava con attenzione ricercando in me TUTTI QUEI REQUISITI AFFERMATI NEL LIBRO: Scusa ma sto ancora ridendo per la tua simpatica risposta.

  9. Mister X

    Ciao. Scusate ma siccome stamattina ero di fretta non ho potuto concludere ciò che volevo dire. Ron ha sempre puntualizzato che lui era se stesso e se a qualcuno non piaceva così non ci poteva fare niente. Ha sempre sostenuto che i dati (verità da lui trovate ) sono una cosa e le sue opinioni un’altra. Avrebbe riso di gusto nel vedere qualcuno che seguiva le sue opinioni ma credo che molti le prendano come verità.( meno male che non ha detto il tipo di carta igienica che usava) . I geni sono geni a prescindere dagli studi e dalla vita che hanno fatto. Cito Frank Zappa considerato uno dei più grandi geni musicali del novecento che si è diplomato con un voto inferiore alla sufficienza. Sabicas uno dei più grandi chitarristi di flamenco del 900 che non aveva mai imparato da nessuno (in questa vita).Per non citare Mozart che componeva a 5 anni ecc. ecc. Mettiamola così : un genio autodidatta ineguagliabile sul suo soggetto inizia una “scuola”,cioè la scuola parte da lui che è un’autodidatta e quelli che successivamente lo studiano ,si laureano sul soggetto . Le persone oggi vedono tutti questi studiati ma non realizzano che il Basic della catena è un Genio autodidatta.Quindi mettere l’attenzione sulla vita che Ron ha fatto non è corretto. Lui ha fatto delle scoperte e ce le ha offerte ;sta a ciascuno di noi stabilire cosa farne .

  10. E’ da tanto tempo che mi ruzzola in testa un pensiero, perché mai Ron non diede dimostrazione del grado di potere acquisito? La storia ci ha fatto conoscere ( sempre che sia vero ) una moltitudine di fenomeni, resuscitare i morti, bilocazione, guarire malati istantaneamente, vivere senza mangiare, sedersi e morire in consapevolezza, ecc ecc. Lui non era interessato, o non era in grado? Tutte le persone molto evolute erano in grado di creare queste situazioni ( pur dichiarando che potevano essere una trappola per l’ego ). Non c’entra niente questo con il ponte, è un mio pensiero sull’uomo.
    Sicuramente è stato un personaggio, bisogna ammettere che ha fatto un lavoro titanico, ha letto molto e sperimentato su di sé e altri. L’immagine che ne esce o ne viene data non è una bella immagine ma forse doveva essere così. Il suo retaggio sarà la storia ed i successi che ci diranno se è tutto da buttare o no. Ci sono retaggi che durano da tremila anni e più (dove Ron ha attinto a piene mani ). Ai posteri l’ardua sentenza sia sull’uomo che sul retaggio.

    • Diogene

      Parlare razionalmente dei Grandi Maestri universalmente riconosciuti è agevole quanto camminare su una sottile lastra di ghiaccio.
      Comincerei con il pormi una domanda: ma perché stiamo ancora e sempre qui ad aspettare che qualcuno cada dal cielo o spunti da chissà dove col potere di “liberare” tutti in un sol colpo? Mentre la moltitudine attende di essere liberata, un vero Maestro sa che non ci sono uomini da rendere liberi bensì uomini che si liberano. “Aiùtati che il ciel ti aiuta” e non può andare che così. Un vero, totale pandeterminismo non è di questo mondo. Significherebbe duplicazione perfetta di due o più volontà. Un crimine verso la soggettività individuale.
      Ma sembra che in tutti ci sia questa speranza di assistere a qualcosa di strabiliante, qualcosa che nessuno sia in grado di spiegare e proprio questa impossibilità di una spiegazione, paradossalmente, lo renderebbe “credente”. Credente in un mistero, capisci? Credo perché non capisco, non sono all’altezza di capire. Un bel trappolone.
      Una cosa certa è che non siamo tutti uguali e ciascuno di noi, messo di fronte ad un “mistero”, deve per forza riempirlo con ciò che meglio crede. Può essere un atto di fede oppure un rigetto, di solito c’è un tentativo di razionalizzazione. Ma l’altra cosa certa è che nessuno lo vede allo stesso identico modo, soprattutto perché nel “mistero” – per definizione – non c’è nulla da vedere. Si potrebbe obiettare che il “fenomeno” (l’avvenimento) è visibile, ma un fenomeno che puoi descrivere senza riuscire a capirlo resta comunque un non-senso. Eppure ogni giorno assistiamo a “miracoli” veri o presunti, ma non ci bastano. In effetti, la nostra logica contorta ci convince che le risposte a ciò che non sappiamo si trovano “in ciò che non sappiamo” altrimenti lo sapremmo. In realtà non possiamo sapere altro che quello che sappiamo. Forse qui sta l’origine della necessità di comunicare. Ma lo scambio del sapere non è scambio di sapienza.

    • Marco

      Queste cose sono già state chiarite molte volte… ma è vero che la memoria va sempre rinfrescata: bisogna stare sempre “sul pezzo” a rivitalizzare lo scopo… altrimenti l’universo Mest (ed il bank di 1°, 2° e 3°/4° dinamica), prima ti mastica, poi ti inghiotte…

      -Storia dell’Uomo-
      capitolo sesto “Le Capacità dell’Essere Theta”

      “Ci sono due stati di “Clear Theta”.

      Uno di questi è il THETAN RESO CLEAR, dal quale sono stati rimossi tutti gli episodi.

      L’altro è il THETAN LIBERATO DALLA NECESSITÀ DI AVERE UN CORPO MEST. Quando diciamo “Clear Theta” intendiamo quest’ultimo.

      Probabilmente, con un po’ di thetan attivi, questo pianeta sarà molto meno calmo e ordinato.

      Probabilmente un giorno l’Homo sapiens userà l’elettronica per intrappolare di nuovo i thetan che lo infastidiscono, ma se possedesse le tecniche per rendere libero se stesso, qualche miracolo potrebbe sventare questa minaccia.

      Forse un giorno un pugno di thetan, allarmati dalle intenzioni e dagli sforzi dell’Homo sapiens, cercherà di gettare il resto della razza umana in una schiavitù super-controllata.

      Tutto ciò è congettura.

      Ma il fatto che la vita diventerà molto più interessante su questo pianeta non è una congettura.

      In tutta la letteratura dell’Uomo non c’è niente di così pazzesco come quello che probabilmente succederà qui sulla Terra.

      È dubbio che i thetan ricorreranno all’espediente finale -eliminare l’atmosfera del pianeta – che in un certo qual modo renderebbe tutti “Clear”.

      Ciò succederà, si lascerà che succeda solo perché tutto questo è così incredibile che nessuno si sognerà mai di fermarlo, finché non sarà ormai davvero troppo tardi.
      La sua incredibilità è la sua migliore salvaguardia, perciò non prendetevi la briga di convincere quelli che non vogliono crederci.

      Ci sono voluti due anni e mezzo perché la professione medica afferrasse l’idea dei prenatali. Quelli che vengono liberati dalla necessità di avere un corpo non hanno bisogno di tutto quel tempo.

      Perciò mi sia consentito fare questa semplice richiesta: non esibitevi in numeri spettacolari, finché un po’ di gente non ce l’avrà fatta.

      Non vorrete certo rimanere soli… e se su questo pianeta si dovesse dichiarare guerra ai thetan vi serviranno rinforzi.

      Può darsi che il preclear pensi di potercela fare da solo, ma se viene liberato dalla necessità di avere un corpo gli servirà più aiuto e compagnia di quanto non pensi.

      Perciò, ancora una volta, come nota finale di questo capitolo, non mettiamoci a sconvolgere i governi o dare spettacolo per “dimostrare” qualcosa all’Homo sapiens, almeno per un po’.

      È una tentazione terribile quella di far volare a cinquanta metri il cappello di qualcuno, leggere libri situati a due o tre nazioni di distanza o penetrare nel reparto di rotocalcografia di uno dei settimanali della Hearst; ma ciò significherebbe rendere le cose difficili a chi sta cercando di attraversare questo Ponte.

      Guarite gli storpi, gli zoppi e gli incapaci, con tutto l’assortimento delle tecniche necessarie.

      Ma proteggete il Clearing di Theta finchè non ce ne saranno un po’.

      • Libero

        IO Credo che Ron intenda che la scienza si evolverà a tal punto che gli umani svilupperanno una tecnologia per individuare i thetan e renderli innocui o inoffensivi…. cosa contraria alla standard tech.

  11. Marco

    STIVALI NEL CIELO

    “Qual è la differenza essenziale tra ciò che io sto facendo in Scientology e le altre persone?
    E’ perché io sono più intelligente?
    E’ perché io ne so di più?

    No, in realtà c’è soltanto una cosa, è che io mi rendo conto che questo è il mio lavoro. E mi rendo anche conto che tutti hanno questo lavoro.
    Capite, tutti hanno questo lavoro”.

    C’era un enorme paio di stivali che si trovavano nel bel mezzo di questo universo, erano degli stivali davvero enormi, potevate osservarli con dei telescopi. Potevate guardare in lungo e in largo e non avreste trovato assolutamente nulla all’interno.

    In questi stivali c’era scritto: “Questi stivali percorrono una strada che conduce fuori…”.

    Erano sulla soglia di ogni porta…

    Sulla soglia di ogni banca…
    Erano sulla soglia di ogni chiesa…
    Erano in ogni via e in ogni progresso che l’uomo ha pensato di poter fare: l’uomo poteva assumersi la responsabilità di distruggere la cultura, ma non di aiutare una singola persona. Ah! Interessante!

    Quegli stivali… non erano neanche grandi.

    Che ne avete fatto?

    Ma, guarda un po’, c’è un trucco in questi stivali: non sono di un uomo solo, ma sono gli stivali di tutti gli uomini.

    C’è uno scherzo più crudele di tutti: una persona deve salire lungo la scala per potersi assumere la responsabilità di se stesso, di tutti gli altri e di tutto questo assurdo e condannato universo, prima di poter percorrere quella via d’uscita.

    Non è affascinante?

  12. MISTER X

    Ciao . E’ vero c’è molta confusione sul Clear e molti ci giocano per averne dei vataggi. Ron lo ha sempre detto: è un tasto della calcolatrice. A me piace identificarlo con uno zero e da lì partire verso l’infinito. Quel fatto del pieno ricordo mi sembra si avvicini più all’infinito che allo zero e da ciò che si legge in scn gli assoluti sono inottenibili .

  13. MISTER X

    Ciao . Riprendo per un attimo il discorso del ricordo .So di alcune persone che sono rimaste affascinate dal fatto di poter ricordare tutto. Sicuramente questo che scrivo non piacerà a qualcuno che ha interessi di vendita . E’ la stessa cosa che ho visto su alcuni che intraprendono il percorso per OT: recuperare le abilità artistiche ,tecniche ecc. ecc.Nello stato di Clear una persona ha cancellato la mente reattiva quindi non ha più aberrazioni ( sto citando i dati del libro 1 ), ora se volesse imparare a suonare il pianoforte .mi dispiace dirlo, deve applicarsi sul solfeggio. teoria e sedersi sulla sedia e darsi da fare . Se ci pensate bene anche la capacità di ricordare ha a che fare con lo sviluppo tramite esercizio, sempre che qualcuno ne abbia la passione e lo voglia far diventare il suo mestiere. Sicuramente è meglio dare più chiarezza su queste cose . Essendo Clear sarebe più agevolato non avendo il “5 premuto” ma non è detto che faccia musica migliore di uno con il ” 5 premuto” o che suoni meglio ( il problema di uno con il “5 premuto” è che potrebbe portarsi ditro complicazioni e più bravo diventa più potrebbe sviluppare malattie psicosomatiche ecc.) .Grazie per avermi sopportato .

  14. MISTER X

    Salve. La capacità di ricordo si sviluppa tramite esercizio come qualsiasi attività umana. Più la pratichi è migliore diventa. Come fa qualsiasi artista : si esercita continuamente fino a raggiungere il massimo secondo le sue potenzialità e tempi. Un Clear nelle arti diventa bravo quanto più si impegna ma un “aberrato (scusate il termine:niente disprezzo) potrebbe avere più talento solo che in quest’ultimo potrebbero svilupparsi complicazioni o malattie psicosomatiche che si restimolano man mano che va avanti con la sua arte.

  15. Diogene

    Il soggetto del ricordare (e del dimenticare), pur essendo esperienza comune di ogni persona, presenta aspetti molto complessi, se si cerca di analizzarlo in profondità. Ci sono specialisti che studiano il rapporto tra memoria e attività cerebrale: sicuramente esiste una relazione, che si può comunque accomunare a ciò che avviene tra pensiero e sistema nervoso. In questo senso l’allenamento risulta utile al miglioramento della facoltà mnemonica, come d’altra parte si evidenziano difetti di memoria se il cervello viene in qualche modo danneggiato o solitamente quando invecchia. Ma allo scientologo interessa di più il rapporto tra thetan e memoria, cioè come e quanto ricorda. Di non secondaria importanza è la risposta al “perché” uno spirito ricorda.
    E’ un tema affascinante, se lo si vuole esplorare, ma richiederebbe in questa sede un post ad hoc, perché ciascuno possa esporre le sue personali esperienze e le sue osservazioni. Si potrebbe partire dalle molte citazioni di LRH riguardo al ricordare, alla rêverie, ecc. ecc.
    Ovvio che Ron ha dedicato la massima attenzione a questo argomento fin dalla prima ora. La tech si avvale di questa “innata” facoltà e forse la estende verso abilità superiori o non comuni, ma a quel punto prende una piega soggettiva. Fino ad un certo punto la memoria è misurabile, certamente, ma quale può essere la credibilità di qualcuno che assicura di ricordare un episodio a lui successo un tot milioni di anni fa? Lo so che è una domanda scomoda, ma è lecito porla e affrontarla senza reticenze.
    Ron parla di diversi modi di ricordare. Anche gli studiosi del settore ne conoscono parecchi, ma sembrano sempre evitare la parola “spirito” non perché non ci credono, ma perché è una variabile indefinita.
    La memoria deriva i suoi contenuti da esperienze theta-mest e coinvolge tutto l’individuo nel suo complesso. La memoria spesso è ingannevole e logicamente ci sono dei perché. Ricordare a volte è doloroso, molto spesso sembra non ci sia nulla da ricordare del nostro passato. Ma noi riconosciamo il presente per il “semplice” fatto che abbiamo una certa memoria. Ed è solo grazie alla memoria che abbiamo l’immagine del momento futuro. Non sarà creativo, ma così evitiamo di sbattere contro una porta che non c’è o che invece sappiamo con certezza che c’è.
    E forse questo è il modo in cui tutti gli esseri viventi di questo mondo, tutti insieme, fanno sì che “questo” mondo esista e persista. Così è bello sognare, ma è altrettanto bello risvegliarsi al mattino sapendo di trovarsi nel proprio letto e che la propria stanza è ancora quella di ieri (forse, ma qui apriremmo un altro capitolo).

  16. Come sempre, scrivi in modo impeccabile Diogene, ma è la sostanza che conta ; se si legge attentamente il libro 1 non ci sono tutti questi orzigonzoli ( N .S.) di cui tu parli .Le parole scritte sono ben chiare, Memoria e capacità
    eccelse non tante baletule ( Bergamasco Lecchizzato ). Ho conosciuto OT 8
    che non sapevano conteggiare i punti in classe (Già scritto in precedente post ). Ora non dite che sono contro Ron perchè sarebbe la solita solfa,scrivo quello che ho visto. Dice bene Italo,il libro è una pietra miliare spiega bene la situazione, ma Ron esagerava un pò.

  17. Come sempre, scrivi molto bene Diogene; ma nel libro1 non si evidenziano tutti questi orzigonzoli ( N.S.) di cui tu parli .Ma si mette molta enfasi sulle capacità e abilità di ricordo di memoria . Mi dispiace fare il bastian contrario ma i Chiari e gli OT che ho conosciuto avevano capacità normali ,in alcuni casi (e lo già scritto ) erano proprio incapaci (non sapevano calcolare i punti in classe ( potrei citare i nomi ma non mi sembra giusto ,alcuni li conoscete pure voi ) Ora non iniziate a lapidarmi per quello che ho scritto ,ma era cosi. Mi sembra giusto il commento di I,il libro è una pietra miliare spiega bene ma Ron se le tirata un pò . Se si è obbiettivi bisogna esserlo fino in fondo, chi legge viene portato ha credere che poi lui sarà cosi,e non giustificare (dopo che si rende conto che non è cosi ) con baletule ( bergamasco lecchizzato) che è colpa del caso ecc ecc . Sono ben conscio che se si migliora ( memoria ) anche di una , è un bene: ottimo ma volare basso non da le vertigini magari si va a sbattere ma si torna con i piedi per terra.

  18. Diogene

    Ciao, Luciano.
    Anche a me non interessa sbandierare quello che ha dichiarato Ron, come se fosse l’unica e ultima verità. Ogni mio commento è farina del mio sacco (o potrei dire “lucina del mio lanternino) e parte tutto da osservazioni personali. Ti confesso che fin da piccolo ho sempre avuto delle cognition mentre scrivevo; insomma lo scrivere educa e allena la mente molto più del leggere e non è così dispersivo come il parlare.
    Scrivo le mie deduzioni su questo blog sapendo di utilizzare una lavagna virtuale per chi vuole soffermarsi a riflettere, senza che io pretenda di aver detto qualcosa di nuovo o di incontestabile. Ciascuno poi ci vede ciò che vuole e lo commenta come può, o viceversa.
    Se ci mediti un po’ su e osservi te stesso nella tua funzione di vivente, vedrai quanto è inestricabile la memoria dall’essere. E’ questo che io desidero sottolineare, non se LRH ha raccontato balle.

  19. Ho scritto di getto, rileggendo ho visto parecchi errori ,chiedo venia ma penso si capisca lo stesso. Colpa del Manzoni Haaaaaa

  20. billy cage

    Da qualche parte Ron scrisse che un cannibale chiarito rimane pur sempre un cannibale. Credo che il senso sia che una cosa è il proprio personale benessere mentale/spirituale altra cosa è la competenza dovuta a una bagaglio di conoscenza (dati e civiltà) che arricchiscono la personalità.
    Non so se come esempio sia pertinente ma un bambino è di norma felice senza aver ancora acquisito conoscenza.
    L’ideale è possedere entrambe.
    Io sono appena salito sul ponte, metà grado zero circa e devo ammettere che qualcosa in me si è modificato. I vecchi schemi mentali hanno di molto ridotto la loro influenza con mia grande sorpresa.
    Mi sento più leggero e questa è un’ovvietà visto che ho desensibilizzato alcune cariche.
    Notare questo mi incoraggia nonostante debba gestire un modo di essere a me totalmente nuovo e di primo istinto mi trovo addirittura impreparato, spiazzato.
    Mi sono sorpreso sereno e felice senza capire come mai….
    Ho ricevuto auditing lontano dal mio ambiente abituale e quando vi sono tornato era come se scoprissi un posto nuovo grazie alle diverse percezioni che avevo di esso .
    Eppure vi vivo da trent’anni…
    Forse Scientology funziona davvero e tra sperarlo e sperimentarlo è proprio un sano sballo.
    Penso proprio che continuerò, non ho di meglio da fare, ne ho bisogno, perché il mondo attorno a me non mi piaceva affatto ed adesso è tollerabile tendente al piacevole.
    Non ci credo ancora, troppo facile….

    • ‘Io sono appena salito sul ponte, metà grado zero circa e devo ammettere che qualcosa in me si è modificato. I vecchi schemi mentali hanno di molto ridotto la loro influenza con mia grande sorpresa.’ è il medesimo stato d’ animo che io stesso provai sui primi gradini e deve dire che per mia fortuna ero con un auditor del campo , mah quando mi guardo indietro riconosco che Scientology senza catene è qualcosa di unico.

  21. Diogene

    Rallegramenti, Billy… out of the cage! La gabbia scricchiola…

  22. MISTER X

    Lo scopo è liberarsi dai “condizionamenti” e ritrovare se stessi . Se una persona lo fa per STATUS o per un altro falso scopo non si migliorerà ma questo non rigurda solo Scn ma qualsiasi attività.Se fossi rinchiuso in una prigione mi interesserebe SOLO uscirne ma evidentemente ci sono esseri che vorrebbero uscirne alla CONTE DI MONTECRISTO : carichi di forzieri di gemme preziose. Non vedo l’ora di leggere le conclusioni di Eleonora.

  23. Marco

    @ riguardo all’argomento “ricordare tutto”….

    Di sicuro LRH ha fatto degli errori di grande enfatizzazione e fin anche di esaltazione dei risultati ottenuti/ottenibili… infatti già dall’enunciazione dello stato di Clear del libro Uno c’era “un’esaltazione”, perché in effetti poi per molti anni è venuto fuori che “no, non è cosi semplice produrre Clear” (ma anche che di Clear non ne erano mai prodotti prima degli anni ’60…!!??).

    Io credo che LRH ha fatto molti annunci sull’onda dell’entusiasmo… ma era forse l’entuasiasmo dell’aver intravisto qualcosa, ovvero: “ipotizzo/sono certo che si possano produrre degli stati di miglioramento mentali/spirituali di una certa consistenza!! Anzi no, gli stati sono già ottenuti!”
    Ma che invece fosse POI cercasse di ottenerli veramente.

    E’ biasimabile questa linea di comportamento?
    Forse si… solo che dobbiamo tenere in considerazione che invece POI in effetti molto stati li ha ottenuti veramente.
    Ed in vista di questo: LRH è ancora biasimabile?
    Forse un pochino, una critica potrebbe essere: “beh, all’inizio poteva semplicemente dire come stavano le cose… forse presumibilmente si potrebbe raggiungere, ma non ne sono sicuro…”
    Già, ma può anche darsi che forse lui era convinto di aver ottenuto…. salvo poi accorgersi che non era cosi, o/ma che solamente fosse che altri non riuscivano a riprodurre ciò che lui aveva visto/raggiunto (per esempio è successo cosi per il Clear)…

    Il punto è che l’intelletto di ogn’uno di noi poteva sapere/ipotizzare che ciò che diceva era logico: “si è possibile liberare il Thetan”.

    A ben guardare, infatti, siamo ancora in corsa per avere degli Theta Clear chiariti… , ma ormai è stato percepito e conosciuto, magari solo con l’intelletto, che full OT è possibile: perché no?

    Una logica: se è vero che la manifestazione della vita (una qualche forma di movimento consapevole visibile) è fondamentalmente creata dall’anima/e immortale/i , e che dunque questo è il creatore delle cose… e che questa è una verità che è possibile percepire o capire, anche solo con l’intelletto…, non è dunque anche ovvio pensare che l’anima è semplicemente intrappolata nel Mest!?
    E non è ovvio pensare che con qualche tecnica o sistema, l’anima immortale può tornare ad essere libera (OT)!? Se uno si è intrappolato, forse si può anche liberare…!?

    Beh, solo per questa possibilità direi che è lecito e quasi doveroso analizzare Scn (come è stato fatto per tante altre religioni o tecniche susseguitesi nella storia dell’umanità)… ma anche che è doveroso provare a farcela… ad andare libero (libero entro le regole)…
    Se uno “scarta” Scn come filosofia e tecnica, beh, cosa gli resta da provare per essere libero (o più libero)? O anche solo, cosa gli resta da pensare di se stesso?
    Ma naturalmente sappiamo cosa succede (è successo): la consapevolezza di sé è a bassissimi livelli… al livello di “sono Mest… senza un corpo di carne non sono nessuno…”. Amen.

    Complimenti a Billy.

    • Diogene

      Marco, mi piace il tuo argomentare.
      Provate a spingervi oltre e a concepire la fusione, “l’unicità” tra un thetan e la sua memoria. Perché tutta la tech è basata sul ripristino, “cancellazione” e “validazione” dei ricordi? Volente o nolente, l’essere si identifica con le sue memorie, consapevoli e inconsapevoli. La percezione del presente è condizionata dalla memoria e può avvenire soltanto se c’è una memoria,
      Se per te è ovvio, allora è vero. Se per te è vero, allora scoprilo in te stesso. Lo spirito non usa tecniche, ma consapevolezza.

      • Marco

        Grazie Diogene, ho riletto il mio commento e devo dire che potevo scriverlo un pò meglio (ma stamani non avevo molto tempo).

        Quello che dici tu Volente o nolente, l’essere si identifica con le sue memorie, consapevoli e inconsapevoli. La percezione del presente è condizionata dalla memoria e può avvenire soltanto se c’è una memoria, ha un senso, ma è abbastanza azzardato…

        Io direi che è vero che il thetan ha delle memorie “a cui fa riferimento” per il suo comportarsi… ma dire che “si identifica” con le sue memorie lo trovo di difficile digestione. Oppure potrebbe essere cosi per un thetan inconsapevole di essere inconsapevole… e che dunque si basa (ed indentifica) sulle memorie. Ma credo qui siamo a livello stimolo-risposta, o poco più.

        Il thetan registra ed accumula fotografie/immagini per una ragione spiegata da LRH (quoto qui sotto un paragrafo), ma potrebbe benissimo sapere chi è lui e cos’ha fatto anche senza facsimili registrati ed accumulati, semplicemente conoscendo/sapendo (LRH dice permeando).
        Potremmo anche dire che lui con l’esperienza (ma anche con la comunicazione/informazioni ricevuta da altri) semplicemente riduce tutto a “comprensione concettuale”, che di sicuro è un’altra cosa che non una memoria.

        Quando il thetan con la tech “cancella” credo significhi che non ha più l’immagine, ma gli rimane ugualmente la conoscenza di quello che è successo (se si sforza di ricordarselo qualche volta ancora 😉 ) , ma credo, appunto, solo a livello concettuale: lo sa e basta.
        Niente immagini o memorie, che in effetti pesano ed ingombrano.

        “Comprendere l’elettrometro” Pag. 52

        “In risposta al ritmo dell’universo fisico, e indubbiamente aiutato da overt commessi e da implant ricevuti e dall’essersi convinto della necessità di registrare, il thetan in un lontano passato cominciò a creare delle immagini in risposta all’universo fisico e alla fine creò ossessivamente (per mezzo di intenzioni involontarie restimolabili) i momenti che trascorrevano dell’universo fisico.

        Ma solo quando cominciò a considerare importanti queste immagini, esse poterono venir usate per aberrarlo.

        I momenti del passato vengono ricreati solo quando l’intenzione del thetan viene diretta su di essi, al che queste parti della traccia del tempo appaiono spontaneamente, senza che egli le crei volontariamente.

        Invece alcune immagini sono permanentemente in creazione. Queste parti sono in restimolazione permanente.

        Tutto questo forma la traccia del tempo.

        Le parti «permanentemente create» sono composte da quei momenti di oppressione ed indecisione che sommersero quasi interamente volontà e consapevolezza del thetan.
        Tali parti sono formate da implant e da gravi traumi.

        Ma anche fenomeni quali la sequenza overt-motivatore o il problema (postulato-contro-postulato), tendono a mantenere certe parti della traccia del tempo in «creazione permanente», e fanno sì che continuino ad esistere nel tempo presente sotto forma di masse, energie, spazi, tempi e significanze non risolti.”

        “Senza una registrazione del passato che si accumula, solidificando sempre di più il thetan, la capacità di intrappolare dell’universo fisico sarebbe trascurabile e I’havingness che esso offre avrebbe addirittura qualità terapeutiche.
        Probabilmente, per diventare aberrati, ci vuole qualcosa di più del semplice vivere nell’universo fisico.

        Il metodo principale per aberrare ed intrappolare, utilizza quindi quelle azioni che creano o confondono la traccia del tempo.”

        “L’esistenza di una traccia del tempo semplicemente rende possibile che l’aberrazione abbia luogo e venga conservata.”

        “Un thetan, oltre al mest, possiede altre cose che si possono deteriorare: il suo potere di scelta, la sua capacità di mantenere separate due aree, la sua fiducia in sé ed i suoi standard etici sono indipendenti dalle cose materiali.
        Ma anch’essi possono essere registrati sulla traccia del tempo.

        L’individuo li vedrà riabilitati una volta che sarà cessata l’influenza deleteria della sua traccia del tempo su di essi.”

        “Perciò il 1° vero errore di un thetan è quello di considerare importanti le sue immagini e gli eventi registrati in esse.”

        “Si può allora dire che il meccanismo della traccia del tempo è lo strumento principale per rendere un thetan solido, immobile e privo della capacità di decidere.”

  24. Diogene

    Marco, bellissime parole quelle di Ron, ma per capirle fino in fondo bisogna partire da una premessa: si presume che il thetan sia nella sua condizione di purezza (cioè statico ma con l’abilità di creare) fintanto che non decide di creare (anche solo per percepire bisogna essere in grado di creare e ciò che crei viene chiamato in Scn “mock up”). E’ sempre e solo il thetan che ri-crea un pacchetto di “onde” energetiche o vibrazioni che lui (volente o nolente) percepisce e che trasforma come esperienza di ordine fisico, cioè mest, cioè “immagine mentale”.
    Nel momento iniziale (al tempo dei tempi ancora inesistenti) in cui un thetan esercita la sua abilità di “creare”, lui entra nella sfera dell’aberrazione. La sua purezza viene intaccata dalla “bugia” del mest. Una parte del thetan si “solidifica” sempre più intensamente via via che assegna importanza alla sua “traccia” (a questo punto lui crede di essere nel tempo) e, per definizione di Ron, la traccia del tempo è formata da immagini mentali, che potremmo sinteticamente definire “agglomerati di energie e significanze”.
    E’ il thetan stesso a dare delle significanze alle energie (sia in modo razionale, cioè logico e pertinente, sia in modo irrazionale, cioè “logico” per lui ma non pertinente) e colloca questo “pacchetto” in un ipotetico spazio temporale (che però a questo punto è per lui “realtà”).
    Ora ha una realtà “oggettiva” (un’esistenza condivisa) ed è intrappolato nella “irrazionalità” dell’universo mest. Ora lui dipende in massima parte dalla sua capacità di ricordare, ha una identità perché ha una memoria,
    “decodifica” il presente perché ha dei ricordi, ha un’idea del futuro perché può rielaborare esperienze passate. Questa è la condizione di chiunque abbia un corpo e una mente: dimostratemi il contrario.
    So bene che il thetan ha la capacità di idealizzare, di sognare, di intuire, ma i prodotti di tali facoltà svaniscono se non entrano nelle meccaniche del mest. Qui c’è soltanto essere, fare e avere. Se non sei qui, sei altrove, dove forse una memoria non serve, ma dove non c’è differenza alcuna tra un attimo e un miliardo di anni, perché là di “traccia” non ce n’è bisogno. Il lato comico è che se mai siamo stati in una condizione “fuori dal tempo” neppure riusciremmo ad averne un “ricordo” in senso umano. Provate a svolgere con parole vostre questo tema: “Descrizione del Nulla”.
    Adesso che ho sparato in alto, propongo un esempio terra-terra.
    Ti svegli di notte e vuoi andare a prenderti una birra dal frigo. Come fai ad arrivarci se non ti ricordi di un’esistenza spazio-temporale degli oggetti incluso il tuo corpo e delle meccaniche connesse all’azione che stai per intraprendere? Ah, mi dirai, ma questo è facile. Certo, è facile… se ti ricordi tutto quel che c’è da ricordare al riguardo.
    Ti sei mai osservato mentre guidi su una strada che conosci bene? Sei tranquillo e fiducioso perché hai già l’immagine di quello che ti apparirà nel prossimo kilometro, una curva a destra, un semaforo, la casa di Gigi, e vai.
    Ah, ma questo vale per tutti! Anche per un ubriaco che guida con dei ricordi un po’ confusi? Eppure anche lui ha di fronte lo stesso ambiente che vedi tu.
    Da scaltro scientologo mi puoi obiettare: qui c’entra la mente reattiva. Giusto, ma perché si è ubriacato in primo luogo? Forse un ricordo lontano l’ha “condizionato”?
    Non sto discutendo di mente analitica o di mente reattiva. E’ ovvio per tutti noi che se ciò che intendiamo per mente reattiva venisse completamente eliminato, la nostra vita ci apparirebbe degna dei nostri sogni. Ripeto: è ovvio.
    Ma per me è altrettanto ovvio che siamo inestricabilmente connessi alla nostra memoria. E’ una cosa talmente semplice da vedere… talmente semplice da poterci costruire sopra Dianetics e Scientology.

  25. Meno male che Dio gene esiste ed è dei “nostri” se no lo dovremmo inventare . Bravo veramente una dis anima completa e di facile comprensione. Il nulla spiegato, diventa qualche cosa non si può spiegare .
    Ancora nessun ALIENA attendo fiducioso

  26. Non posso scrivere nel blog Settore 9 ( bannato ) il gestore è poco incline alla leggerezza di spirito……ma quel ragazzo che erba fuma ? Non si possono proporre cavolate del genere come assunti di verità. Mi sembra la Lilli Gruber del giornalismo ma per favore un po di acume……Ma crede veramente in quello che scrive ……se si ,dovrebbe mettersi nelle mani di un buon dottore. Mi spiace scrivere questo ma le persone cosi mi spaventano più di presunti extrat. Non vuole essere una cattiveria nei suoi confronti ma una salvaguardia per chi legge. Se potete girateglielo .Grazie.

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