Archivi del giorno: 7 agosto 2012

Il gioco della vita e le sue leggi

Siete Scientologist indipendenti? Pensate con la vostra testa.

E…..Prima della causa ?

Di: Leonard Dunn, England

Giochi

Il primo dei Fattori di LRH dice che: Prima dell’inizio c’è la causa. Questa si potrebbe chiamare la prima causa, il Creatore, lo Spirito, Dio, la Divinità, Sorgente o qualsiasi nome vi piaccia. Lo scopo era la creazione di un effetto. Forse potremo chiamare questo effetto il Gioco della Vita.

Il secondo Fattore mette l’enfasi sul fatto che la decisione è ESSERE e poi i Fattori vanno avanti dicendo che l’Essere entra in azione e crea. I suoi Assiomi rivelano che questo si realizza attraverso il pensiero.

La conoscenza antica, o sorgenti occulte, mettono avanti l’idea che lo Spirito (o Sorgente) differenziato in spiriti individuali discenda da tre piani di esistenza differenti per raggiungere il quarto al punto più basso sulla “Terra”. Questo lo possiamo identificare con l’Universo MEST nel suo intero e non solo questo particolare pianeta su cui viviamo. Avendo imparato la lezione che si doveva imparare e ottenuto tanta esperienza quanta ne serviva, il ritorno avveniva su altri tre piani differenti, fino al ritorno ultimo allo Spirito per divenirne nuovamente parte. Ricreando un intero, mentre ancora si manteneva la propria identità personale. Questo procedimento è conosciuto come Involuzione che precede l’Evoluzione.

Il gioco

Nella Scientology moderna, che guarda alle cose in modo più ampio di quello che fa la CofS, questo si potrebbe considerare essere il Gioco della Vita. Lo spirito individualizzato, o gli statici, diventano i giocatori dentro al gioco, con l’abilità di creare altri giochi da giocare, che includono creare i Thetans per loro stessi per continuare il loro gioco nell’universo fisico e quindi coinvolgersi completamente nel gioco del MEST pur rimanendone al di fuori.

Quindi sembra che la prima delle leggi della vita, o regole del gioco, sia di creare effetti, come si è detto negli Assiomi.

Lo scienziato filosofo Francese René Descartes rese famoso il detto; “Penso quindi esisto”, che è vero, ma uno ancor più vero che rende meglio l’idea sarebbe; “Sono quindi penso”. Tutte le creazione vengono fatte dal pensiero e non da qualcosa d’altro, dato che ogni azione è preceduta dal pensiero.

I giocatori

In qualsiasi gioco possiamo percepire che ci sono giocatori che sono molto bravi a giocare e alcuni che invece sono pessimi e abbastanza incompetenti. In mezzo a questi estremi ci sono coloro che possono essere chiamati giocatori intermedi. I primi possono aver perso interesse nel gioco perché non ci sono opponenti valorosi per loro. I giocatori pessimi alla fine raggiungono il punto, avendo perso di continuo, che non ci sia più nessun gioco da giocare. LRH disse che uno dei diritti di un essere è il diritto di lasciare un gioco; ma nel Gioco della Vita, quando un giocatore ha perso continuamente, diventa virtualmente impossibile.

Lo scopo originale dichiarato da Scientology era “Rendere gli abili più abili e raccogliere i meno abili più avanti”. Questo si è evoluto dall’idea che i giocatori originali del gioco arrivarono, causa i cattivi giocatori, ad essere dei pezzi del gioco, poi pezzi rotti che vennero rimossi dalla scacchiera e che alla fine arrivarono al punto di considerare che non ci fosse più un gioco.

Nella pubblicazione di Scientology “The Free Spirit”, c’era una comunicazione incanalata da un essere conosciuto come Bashar, che dichiarò; nel momento della differenziazione tra Spirito e Spiriti, la metà decise, per fare esperienza, di prendere il percorso positivo, o “Bene”, mentre gli altri presero la via negativa, o “Male”. Cosi alla fine ci furono gli avversari in un gioco.

Gli avversari

Sembra impossibile, da una esperienza che ho fatto, o meglio dall’esperienza fatta percorrendo un caso, che coloro che sono in un flusso possano migrare all’altro per un certo tempo o, come sembra, permanentemente. Questo intero concetto potrebbe essere la risposta alla domanda che viene posta da sempre che se Dio è buono perché il male esiste? Potrebbe essere che non c’è ne il male ne il bene ma solo modi diversi per giungere alla totale comprensione.

Il successo porta al successo e il fallimento porta ulteriori fallimenti, dato che entrambi sono modi di pensare. Il pensiero positivo è quello che porta alle cose che una persona desidera mentre quello negativo fa l’opposto. Cosi uno impara dall’esperienza quale strada di pensiero funziona nella direzione che desideriamo e quale non lo fa. Non importa quale strada si sceglie per operare, questo è parte del gioco della vita dato che si tratta di creazione. I giocatori di successo del gioco arrivano a comprendere la propria responsabilità nella creazione degli effetti che producono. I perdenti non accettano quella responsabilità ma danno la colpa agli altri o alla vita stessa per i loro fallimenti. Questa è la differenza tra imparare nel modo facile e imparare nel modo duro. L’ultimo continua a ripetere i suoi errori fino a che alla fine impara. Come scrisse il poeta mistico William Blake, “Se un folle persiste nella sua follia diventerà saggio.”

Sembra che non ci sia modo di imparare il Gioco della Vita eccetto quello di divenire un giocatore competente che alla fine raggiunge il punto dove ha appreso tutto ciò di cui ha bisogno e non ha più bisogno di quel gioco in particolare. D’altra parte, fonti occulte hanno dichiarato che in rare circostanze, un essere può giungere a ciò che viene chiamata “la morte spirituale”. Geoffrey Filbert in Excalibur Re-visited ha piazzato questa cosa nella sua scala del tono estesa a meno 400. Come questo operi con un essere presumibilmente immortale è una questione su cui pensare.

Non di meno tutto questo avviene per via della creazione di qualcuno in connessione con la prima legge della vita – Creare. La qualità delle creazioni dipenderà dall’obbedienza o dalla disobbedienza degli individui riguardo alle altre leggi della vita o alle regole del gioco.

Amore

La seconda di queste leggi è l’Amore, per il quale I Greci avevano un gran numero di parole che coprivano I suoi diversi aspetti, ma queste ricadono tutte all’interno di tre aree. Agape, Philos e Eros.

LRH aveva una definizione dell’amore come l’accettazione dell’altro cosi com’è, senza desiderio di cambiarlo, ma volendo aiutarlo a cambiare in ogni modo desiderasse. Questo è il livello di amore spirituale, l’Agape, come è stato cosi ben descritto nella prima lettera ai Corinzi, cap. 13. Leggetelo, o rileggetelo in una traduzione moderna. È quasi impossibile raggiungerlo ma esiste come un ideale, un obiettivo difficile da ottenere.

Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi Amore, sarei come il bronzo che risuona o il cimbalo che tintinna.

E se anche avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza; se anche possedessi una fede così grande da trasportare le montagne, ma non avessi Amore, io non sarei nulla.

E se anche distribuissi tutti i miei averi ai poveri e offrissi il mio corpo perché fosse bruciato, ma non avessi Amore, niente di tutto ciò mi gioverebbe.

L’Amore è paziente, è benigno; l’Amore non arde di gelosia, non si vanagloria, non s’insuperbisce, non si comporta in maniera sconveniente, non persegue il proprio interesse, non si indigna, non nutre alcun risentimento per il male ricevuto, non si rallegra dell’ingiustizia, ma gioisce della verità.Tutto ammette, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. L’Amore non avrà mai fine. Invece le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà, la scienza svanirà. Perché la nostra conoscenza è imperfetta, e imperfetto è anche quello che profetizziamo. Ma quando verrà ciò che è perfetto, tutto quello che è imperfetto sarà annullato. Quando ero bambino, parlavo da bambino, sentivo da bambino. Ora vediamo come in uno specchio, in maniera oscura, ma allora vedremo in modo chiaro, faccia a faccia; adesso conosco soltanto in modo imperfetto, allora invece conoscerò come sono conosciuto.) n.d.r.

Questo è un amore tutto compreso.

Un altra definizione di amore da LRH è quella di mette da parte i propri obiettivi per un po’, cosi da poter aiutare un altro a raggiungere i suoi. Questo rappresenta il livello Philos – l’amore per un altro, l’amicizia, l’amore per le cose e gli aspetti. La filosofia, per esempio, è l’amore per la saggezza.

Il terzo livello di amore – l’Eros – è il suo aspetto fisico.

Nel corso delle conferenze di Philadelphia e anche altrove LRH denigrava il sesso per essere cosi basso come una sensazione di quarta categoria. Non mi è mai successo di sentirlo che facesse riferimento al far l’amore, che è ampiamente diverso benché faccia uso degli stessi organi fisici. Penso che la distinzione possa essere apprezzata solo da coloro che ne hanno fatto esperienza. È, infatti, una grande unione tra corpo e thetan ed è importante tanto quanto gli altri due aspetti. Le religioni occidentali, specialmente quelle associate con l’adorazione di una dea, comprendevano questa connessione e ne facevano pieno uso durante le loro pratiche religiose. Il Giudaismo e di seguito la Cristianità, pervertirono questo fatto basandosi sul mito del giardino dell’Eden e la caduta dell’uomo – portato avanti dalla malignità della donna, dato che veniva considerata colpevole di portare il male e la morte in esistenza soccombendo alla tentazione. Tutto ciò è colpevole della vecchia attitudine di vedere le donne come esseri inferiori all’uomo, il che non è assolutamente vero.

L’amore in tutti i suoi aspetti è essenziale per poter giocare un gioco di successo.

Causa ed Effetto

Questa legge va con molta probabilità capita meglio, e, spesso, almeno accettata. “Ciò che uno semina, e anche ciò che uno raccoglie”.

Che ci siano ricompense per seguire le regole e penalità per non farlo è una parte essenziale di qualsiasi gioco. Questo è il caso quando si vive sul pianeta Terra, benché possa non essere vero da un’altra parte. Percorrendo casi sulla Traccia Intera ho scoperto che si applica alle aree MEST ed anche ad alcune aree Non-MEST.

Alcune persone guardano alle penalità come se venissero imposte da Dio o ciò che viene chiamato Signore del Karma. Quest’ultimo mi sembra più allineato con i tribunali della traccia intera e considero che tutte le penalità citate siano di fatto auto-imposte. Questo in virtù dell’11° dinamica spiegata da Filbert – La Decenza. Se una persona riconosce di aver fatto del male ad un altro la Decenza gli chiede di fare qualcosa per rettificare la situazione. Questo avviene quando uno si prende responsabilità per ciò che ha commesso. La cosa principale è che questa è una legge su cui ci si è accordati in qualche punto del tempo – o al di fuori del tempo – ed essendo una regola del gioco chi disobbedisce incorre in  penalità.

La legge della Responsabilità

È regola del gioco che una persona si prenda piena responsabilità per gli effetti che ha creato. Un aspetto difficile di questa legge per molti è che noi siamo solamente e totalmente i soli responsabili per qualsiasi cosa che ci succede, anche se questo è solo un problema di aver dato l’accordo che possa succedere. Noi lo abbiamo creato dall’esperienza. Può anche essere una reazione alla legge di Causa-Effetto.

Un modo di maneggiarela, e probabilmente non il migliore, è semplicemente quello di punire sé stessi per averlo fatto, e spesso tirando dentro una situazione simile a quella che uno ha creato come mezzo per farne l’esperienza da punto effetto. Questo casualmente, si ritrova in un certo numero di casi implant dove a una persona viene detto di auto-punirsi per l’orrendo male che ha commesso. L’ho visto percorrendo casi. Il fatto vero è che nessun male è stato commesso ma questo viene usato come una trappola per inabilitare il soggetto dal creare.

È necessario, tuttavia, diventare consapevoli di ciò che è la propria responsabilità e ciò che non lo è. Se A dice qualcosa a B senza nessuna intenzione di danneggiarlo ma B ne rimane turbato, allora la responsabilità è di B non di A, tuttavia, se A intende danneggiare e B risponde in un modo che turba A allora la responsabilità è di A. Se allo stesso modo B rimane turbato da A per via di questo è responsabilità di B. nella vita reale uno non può danneggiare un altro a meno che l’altro non abbia considerato di poter provare questo effetto non voluto. Come già detto, se uno prova a danneggiare un altro allora ci potrebbe essere davvero una ripercussione di qualche tipo.

Nel Dizionario Tecnico di Scientology la definizione di Responsabilità è virtualmente la stessa di quella di Controllo, ossia la volontà e l’abilità di iniziare, cambiare, fermare riguardo al problema in questione. Più una persona gioca in accordo con le regole del gioco, più controllo ha, quindi, più grande è la misura di accettazione di responsabilità.

La legge di Accettazione

Detta in breve, in qualsiasi situazione uno si trovi deve avere la volontà di accettare il fatto che sia cosi. Se una persona fa cosi allora può cambiare la situazione nel corso del tempo se lo desidera. Se uno fa il risentito e comincia a darci dei calci allora rimane bloccato in essa. Quest’ultima è la situazione molto conosciuta di “Non posso Avere/Devo Avere”. Ad un livello più profondo questo avviene, come abbiamo già detto, perché uno ha creato la situazione o è andato in accordo di esserne effetto, cosi la risposta è di accettare responsabilità per la cosa. È interessante notare che non sentirsi colpevoli di nulla è un sostituto del prendersi responsabilità sulla cosa.

Strettamente allineato a questo c’è la volontà di lasciar perdere. È un fallimento umano voler trattenere cose che una persona possiede e ha desiderato. Questa, ancora una volta, è una situazione di “Devo Avere” è di solito porta alla perdita.

È una prospettiva comune nelle religioni dell’Est, specialmente in quelle Indiane, che qualsiasi cosa sia, è la migliore. Accettazione è la via più semplice per imparare tramite l’esperienza mentre rigettare è il modo più difficile. L’ho ripetuto perché è un basic fondamentale e non si può ripetere troppo spesso.

Casualità/Randomity

Nell’intero gioco della vita, come in tutti i giochi, è davvero una grande pretesa che noi non si conosca tutto, almeno è vero a livello di statico. Per poter aver un gioco si deve avere una parte conosciuta e una sconosciuta. La miglior proporzione tra una e l’altra è rozzamente metà e metà. Questa è conosciuta come Casualità Ottimale. Se si conosce troppo il gioco diventa troppo facile e poco interessante. Questo è il perché un campione di scacchi può giocare una partita con tanti giocatori simultaneamente. Giocando singolarmente vincerebbe ogni partita con avversari di quel livello. Come detto precedentemente, conoscere poco porta a una situazione di nessun gioco. Questa è la situazione dove si trovano molte persone sul pianeta Terra.

Come disse LRH, è più facile lasciar perdere con la spirale discendente che risalirla dopo essere caduti ad un livello basso di gioco

La vostra vita sta andando bene, con ostacoli non troppo grandi ed è principalmente divertente? Se è cosi state giocando un buon gioco.

La Terra non è una trappola per tali persone. Se non è cosi, potrebbe servivi aiuto per ritornare dentro al gioco.

Perché non tornare a giocare, è divertente!

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