LA CONDIZIONE DI DUBBIO By Simon Bolivar

INTRODUCO IL POST DI QUESTA SERA, ABILMENTE SCRITTO DA SIMON BOLIVAR , DOVE ESPONE UNA ATTENTA RIFLESSIONE SULLA MOLTO DISCUSSA “CONDIZIONE DI DUBBIO”,LA QUALE SI PRESUME SIA L’UNICO MODO PER RENDERSI INDIPENDENTI…..

E SE LA CONDIZIONE NON FOSSE QUELLA ?

MA COME CI SI ARRIVA VERAMENTE IN QUELLA CONDIZIONE ?

BUONA LETTURA !

La Condizione di dubbio – Simon Bolivar

 

Secondo la dottrina di Scientology, le persone si trovano tutte in determinati stati operativi; chiamati Condizioni. Una condizione è uno stato di esistenza, uno stato di etica. Qualsiasi cosa o persona si trova in una condizione o un’altra, e tali condizioni di etica permettono di identificare questi stati e ne forniscono le formule per migliorarle: una serie di passi ben delineati che una persona può utilizzare per passare da una condizione più bassa a una condizione più alta. Migliorare quindi la propria sopravvivenza.

Ogni cosa o persona, ogni gruppo sociale o paese passa attraverso vari stati di esistenza in modo continuo, durante l’arco della propria vita ognuno di noi quindi, si può venire a trovare in diverse condizioni di operatività. In base alle azioni, nostre o di altri – ma quasi sempre nostre – possiamo salire in alto verso le stelle o cadere in miseria e disperazione infinita. Arrivare fino alla morte.

E’ chiaro quindi che conoscere e applicare bene queste condizioni è di vitale importanza per chi vuole sopravvivere al meglio in questo caos che è la vita. Se volete espansione, prosperità, stabilità, capacità di influire e benessere; dovete conoscerle a menadito ed applicarle al meglio.

Le condizioni sono suddivise in vari gradini, alcuni alti ed altri bassi, e sono descritte qui di seguito:

CONFUSIONE

TRADIMENTO

NEMICO

DUBBIO

RISCHIO

NON ESISTENZA

PERICOLO

EMERGENZA

NORMALE OPERATIVITA’

ABBONDANZA

POTERE

CAMBIO DI POTERE

La prima cosa da sapere su queste condizioni è che ognuna ha delle formule, cioè dei passi in esatta sequenza che, se seguiti in quella esatta sequenza, producono dei risultati positivi; ti fanno salire in alto verso Potere. Verso una maggiore sopravvivenza.

D’altra parte, assegnare/rsi Condizioni sbagliate, o svolgere male i passi o invertire l’ordine della sequenza degli stessi, può risultare fatale. Ci si può ritrovare messi peggio di prima. Eseguire male le formule delle Condizioni o risalire la Condizione sbagliata può sminuirci ancor di più, farci uscire a pezzi o  peggio.

Nel libro “Introduzione all’etica di Scientology”, L. Ron Hubbard ci dice questo:

Possiamo definire l’etica come l’insieme delle azioni che un individuo intraprende su se stesso per assicurarsi la continua sopravvivenza in tutte le dinamiche. Si tratta di qualcosa di personale; essere etici è una scelta autonoma che l’individuo compie di propria iniziativa.

Del resto, come potrebbe essere altrimenti. È l’individuo che deve riconoscere in che condizione si trova e applicare su se stesso le formule adeguate nel modo corretto. Se non riesce crolla, se riesce assurge a più grandi altezze. Scritto cosi sembra semplice, e lo è. A patto che una persona capisca o veda in che Condizione operativa si trova in quel momento. Il che non è sempre semplice, specialmente se stiamo parlando di Condizioni basse, quelle dove le statistiche personali iniziano a non avere più tanta importanza perché è da un pezzo che sono scomparse; Mi riferisco alle condizioni di Dubbio, Nemico, Tradimento e Confusione. Lo dico perché spesso queste condizioni vengono assegnate al pubblico delle org, che non sono soggetti ad alcun tipo di statistica. Quindi quando ci inoltriamo nelle statistiche basse ci stiamo inoltrando in Condizioni che hanno a che vedere più con l’etica personale che con le statistiche – solo incidentalmente possono essere correlate a statistiche basse – l’esempio; quando un superiore, stanco di statistiche basse e poca produttività, decide di prendere provvedimenti (statistiche basse a lungo termine) e farla diventare una questione di etica. Ma anche in quel caso la condizione assegnata sarà più probabilmente “Rischio”. Un altro esempio è quando una persona invia un rapporto che si rivela falso. La Condizione di Dubbio in questo caso scatta automaticamente, indipendentemente dal tipo di statistica presente. E potrei continuare all’infinito a fare esempi, ma penso abbiate capito il mio pensiero.

Nel campo indipendente, è da tempo ormai che si parla spesso della “Condizione di Dubbio”. Uno Scientologo in procinto di lasciare la soppressione della Chiesa si trova di fronte al dilemma, di dover risalire la propria Condizione di Dubbio. Questo dato viene ripetuto a tal punto che ormai siamo tutti convinti che sia il gradino corretto e giusto da compiere. Ma ne siete veramente sicuri? Siete certi che questa sia la vostra VERA Condizione nei confronti della Chiesa? Avete fatto veramente mente locale sulla reale situazione in cui vi trovate rispetto alla CofS? Molti di voi diranno si, alcuni avranno ragione a dirlo altri forse no.

La mia qui non vuole essere una valutazione sulle scelte che stanno facendo o hanno fatto gli indipendenti, non è compito mio e non è nemmeno molto Scientologo valutare le persone e le loro azioni. Si tratta solamente di alcune speculazioni che faccio, in base a ciò che ho vissuto in prima persona e allo spunto che un amico mi ha dato, facendomi riflettere – E vi dico che ho avuto molte cognitions. Cognitions che ora vorrei condividere con voi.

Ho letto molte storie scritte da indipendenti che hanno lasciato il travaglio della Chiesa e sono usciti allo scoperto. C’erano persone che non erano più sulle linee da anni, altre che erano appena scappate dalla Sea Org, altre ancora che semplicemente hanno detto basta e, molto apertamente, hanno comunicato questa decisione ai corretti terminali prima di camminare all’aperto gustandosi l’aria fresca. Molti punti di vista differenti, tanto che oserei dire; tanti punti di vista per quanti Thetan erano coinvolti. Ma facciamo un gradino indietro, quando queste persone erano ancora dentro alla Chiesa, e osserviamo cosa facevano prima, che comportamento avevano.

Alcuni hanno visto gli out-points e hanno taciuto, altri non li hanno visti ma hanno collaborato con la creazione degli out-points, altri ancora hanno passato informazioni al nemico; giornalisti, FBI, TV media ecc… Alcuni invece erano talmente soppressi da essere molto più che confusi riguardo al soggetto. A tutte queste persone ora viene richiesto di risalire la “Condizione di Dubbio”. Anche se è chiaro che la LORO Condizione probabilmente non è Dubbio, ma potrebbe essere Nemico, Tradimento o Confusione.

Osservando la cosa da un punto exterior, vedo che il punto focale per tutti è la Condizione di Dubbio. Quindi soffermiamoci su questa un po’ meglio, cerchiamo di capirla bene. Io vi spiego il mio punto di vista, voi traete le vostre conclusioni. Vi spingo anche a cercare tutte le pubblicazioni a riguardo, le conferenze, i libri che ne parlano. Osservate con i vostri occhi e trovate ciò che per voi è reale, fatelo vostro e provatelo, e se funziona per voi sarà vero!

La Condizione di Dubbio (questa sconosciuta)

La Condizione di Dubbio non viene assegnata perché si hanno dei Dubbi.

Abbiamo già visto alcuni dei motivi sul perché si assegna la Condizione di Dubbio nelle Org, ora vediamo i motivi perché si dovrebbe assegnare questa condizione a se stessi al di fuori delle Org. Portiamo alcuni esempi:

  • Decido di comprare un auto nuova e cerco in giro il modello che più mi si addice. Arrivo alla conclusione che ci sono due auto che potrebbero soddisfare le mie richieste e mi trovo indeciso su cosa fare. Condizione di Dubbio.
  • Decido di andare in vacanza, ma non so se andare al mare o in montagna, mi rivolgo ad un paio di agenzie ma ho le idee ancora poco chiare. Condizione di Dubbio.
  • Mi trovo per le mani una discreta somma di denaro e decido di investirla in titoli, ma quali? Mi rivolgo ad alcune banche e ancora non ho le idee chiare. Condizione di Dubbio.

Negli esempi notiamo alcuni denominatori molto comuni; Una scelta tra due terminali, una incertezza personale su due soggetti,  ma notiamo anche altre cose. Non c’è un individuo bloccato sulla Condizione di Dubbio, come descritto sul PTS/SP. La persona ha le idee chiare riguardo a se stesso ed è ben piantato sulle sue gambe, è decisa a risolvere la situazione e usa gli strumenti a sua disposizione per farlo, velocemente. Non ci troviamo di fronte a una situazione PTS, non ci troviamo di fronte a una presa di posizione tra se stessi o qualcosa/qualcuno altro, è una semplice Condizione di Dubbio, direi piuttosto di Incertezza.

Non è patologica e tantomeno deve per forza essere importante o vitale. Ha lo scopo di chiarire alla persona stessa un idea a riguardo; permettergli di fare la vacanza che meglio crede, avere l’auto che più gli piace o fare un investimento migliore dei suoi soldi, e, nel caso di Scientology; appartenere a un gruppo invece che a un altro. Non c’è nulla di male in tutto questo, anzi direi che la formula della Condizione è perfetta per togliersi dall’incertezza della situazione momentanea. Ma non è certo (per quanto mi riguarda questo è il mio punto di vista) la formula ottimale per chi in questa condizione ci è rimasto bloccato!

Chi è bloccato su Dubbio non è in grado di decidere nulla! Tanto meno di valutare statistiche, progetti o le intenzioni di altri. Già fatica a vivere e a pensare per la sua sopravvivenza più prossima. Tale persona prima dovrebbe imparare a camminare con le sue gambe. Dovrebbe risolvere la propria ETICA, usando condizioni più basse, risolvere la sua situazione PTS (ribadisco che è un mio punto di vista).

Molti all’interno di Scientology – ma si applica anche a molti già fuoriusciti – dovrebbero applicare Nemico, Tradimento o forse Confusione, prima di pensare di applicare Dubbio, che è una condizione abbastanza leggera. Dovrebbe prima ripulirsi dei propri Overts verso l’organizzazione o le persone che ha servito o di cui ha fatto parte, dire o scrivere i propri Withholds e, a seguire, applicare la formula delle Condizioni relative per risalirle. Risalendo anche quelle del passato se serve. Portarsi ad un livello dove critiche, colpi bassi e cattiverie da parte di quel gruppo non lo tangono più di tanto. Detta tra i denti, dovrebbero prima de-PTSarsi. In fondo l’unica ragione perché si è diventati PTS in primo luogo è perché si è dato l’accordo, e lo si è dato perché si avevano Overts o Withholds sul soggetto o sulle persone relative a quell’ambiente di cui si è andati PTS.

Molti devono ancora scoprire dove sono, chi sono, o cosa sono veramente, prima di arrivare a capire cosa saranno o con chi staranno in futuro. C’è di che meditare!

Per vostro uso e consumo allego a seguito la formula della Condizione di Dubbio. Fatene buon uso.

Ref: Introduzione all’Etica di Scientology.

 

 

 

  1. Informarsi onestamente delle effettive intenzioni ed attività di quel gruppo, progetto od organizzazione, ignorando tutti i pregiudizi e le dicerie.
  2. Esaminare le statistiche dell’individuo, gruppo, progetto od organizzazione.
  3. Stabilire in base al “maggior bene per il maggior numero di dinamiche” se dovrebbe o meno essere attaccato, danneggiato, soppresso oppure aiutato.
  4. Valutare se stessi o il proprio gruppo, progetto od organizzazione per quanto riguarda intenzioni ed obiettivi.
  5. Valutare le proprie statistiche o quelle del proprio gruppo, progetto od organizzazione.
  6. Entrare a far parte, restare insieme o dare il proprio aiuto a quello che procede in direzione del maggior bene per il maggior numero di dinamiche ed annunciare pubblicamente il fatto ad entrambe le parti.
  7. Fare tutto il possibile per migliorare le azioni e le statistiche della persona, gruppo, progetto od organizzazione in cui si è rimasti o di cui si è entrati a far parte.
  8. Tener duro risalendo le condizioni nel nuovo gruppo, nel caso si sia passati a un’altra parte, o le condizioni del gruppo in cui si è rimasti, se l’aver esitato nei suoi confronti ha peggiorato il proprio prestigio.

Simon Bolivar

62 commenti

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62 risposte a “LA CONDIZIONE DI DUBBIO By Simon Bolivar

  1. Paolo Facchinetti

    Caro Simon, devo dire che non cessi di sorprendermi. Un’elaborazione veramente pertinente ed espressa in modo chiaro e preciso. Al di là di questo, delle considerazioni talmente profonde nella loro semplicità. Mi viene quasi da pensare che dagli anni 60 fino ad oggi nessuno ha mai espresso questi concetti sulla condizione di “dubbio” e che da sempre viene applicata nella Church o nel campo indipendente in modo sbagliato o inefficace.
    Una piccola correzione. Gli O/W andrebbero scritti a Liability. Non dimentichiamo che i withold sono trasgressioni a un codice morale. Se chiediamo i withold a un camorrista leggerà sul fatto di avere confessato un crimine alla polizia. E scrivere overt quando non hai ancora scoperto chi sei veramente? Per qualche parrocchiano non denunciare un indipendente ad OSA è un overt!
    Mi azzardo a proporre anche questo parallelo: Confusione, nemico, tradimento = thetan/spirito. Dubbio, liability = mente. Da non-existence a power = il ciclo dell’esistenza dello spirito nell’universo MEST.

    • Interessante punto di osservazione Paolo, di fatto le condizioni servono per aumentare la Livingness, e non sono uno strumento di tortura o minaccia. Se uno al giorno d’oggi va’ “dove lo porta il vento” non si puo’ lamentare se “accidentalmente” si infila in un deposito di materiale organico atto alla concimazione dei campi ….alias nella Mierd….

      • Charlotte e Patrik

        Ciao Simon,
        abbiamo trovato il tuo articolo molto interessante, ma soprattutto chiarificatore.
        Grazie per il tuo contributo!
        In effetti ciò che dici è molto logico ed è il motivo per cui non abbiamo mai dato tanta importanza alle sollezitazioni di dover fare la nostra dichiarazione perché ciò significava “uscire da una condizione di Dubbio”… noi siamo già usciti da quella condizione nel momento in cui abbiamo deciso di lasciare la chiesa e lo abbiamo fatto!
        Ovviamente bisogna riconoscere le proprie responsabilità, se non è già stato fatto, in modo da sistemare del tutto questo ciclo.
        Cogliamo l’occasione per complimentarci con lareception perché è una spinta theta ad andare avanti sul Ponte.
        Charlotte e Patrik

      • Stefano

        Ciao e buonasera a tutti,

        questo articolo di Simon è davvero interessante e ben fatto. Restare bloccati in una condizione di dubbio richiede l’applicazione della HCO PL 18 Dic 72 “Bloccato in una condizione di dubbio”, bollettino contenuto nel pacco del PTS/SP, e devo dire che con questo sono riuscito finalmente a smuovere una condizione che durava da tempo e della quale non ne avevo mai preso atto.
        Per quanto riguarda il commento di Paolo, mi perdoni se vorrei comunque chiarire un importante punto, vorrei dire che sono in accordo con quanto scritto e soprattutto per ciò che riguarda l’ottima deduzione finale ma, non dimentichiamo che lo scrivere O/W non è un’idea sorta da LRH. Gli è stata suggerita. Al momento non ho per le mani la reference ma credo che lei sappia a ciò che mi riferisco. Gli è stata suggerita motivando il fatto che scrivere implicherebbe una maggiore responsabilità.
        In realtà in anni di appartenenza alla CofS non ho mai visto alcun reale miglioramento dallo scrivere gli O/W. A prescindere che sul grado 2 c’è un’esauriente trattazione del soggetto degli O/W e della responsabilità, quello che vorrei sottolineare è che questo è stato utilizzato esclusivamente, dal mio punto di vista, come uno strumento di controllo. A prescindere da tutte le implicazioni tecnico giuridiche del caso, trattandosi di dati sensibili, non ho mai sentito nessuno trarre dei reali benefici o una reale illuminazione in sè dallo scrivere O/W. Su internet è possibile vedere, attraverso l’uso strumentale di dichiarazioni fatte durante l’appartenenza alla chiesa, di fuoriusciti di alto livello, che il vero scopo è il controllo della persona. La liability deve essere qualcosa di concreto, azioni concrete, e confessare i propri overts in ambito di una session con la precisa tecnica del grado 2, il sollievo alle proprie trasgressioni.
        Sappiamo molto bene che ogni cosa detta durante i sec check può essere resa pubblica poichè non considerata confidenziale. Idem per gli O/W scritti. Chiedo correzioni se questa mia affermazioni è errata.
        Perciò cosa è successo, qual’è il reale fine di scrivere gli O/W? Era davvero nelle intenzioni originarie di Ron? Credo proprio di no. Personalmente credo che l’utilizzo corretto della tecnologia di etica di Scientology dia molti benefici, e a questo proposito è interessante notare che il libro “Introduzione all’etica di Scientology” è gia cambiato quattro volte rispetto all’edizione originale. Spesso mi chiedo se non sia più corretto catalogare una parte di esso sotto la dicitura “Diritto Ecclesiastico” ed un’ altra Etica.

  2. Simon Bolivar

    Mi trovo in disaccordo con alcune delle tue affermazioni Stefano. Scrivere O/W porta grossi benefici, quando viene fatto per scelta personale individuale. Risolve tante cose e dà sollievo.
    Gli O/W di cui parli che teoricamente possono essere resi pubblici (all’interno del corpo eclesiastico solamente) sono quelli che escono da un sec check di HCO. Infatti l’auditor ti avverte prima con la prefazione di “Questa non è una session”, mentre tutti gli altri; sia scritti personalmente che durante il livello II, sono coperti dal segreto confessionale. Tant’è vero che vengono a seguito perdonati con la frase rituale e l’auditor è responsabile di mantenere in il codice dell’auditor che dice “prometto di non servirmi mai dei segreti a confidati da un preclear durante una seduta di auditing”. Che poi ci sia stata una perversione del soggetto a fini più biechi è vero e lo sottoscrivo per esperienza personale.

    • Paolo Facchinetti

      Tra l’altro, vorrei che qualcuno delle generazioni più recenti di Scientologists Liberi o Indipendenti (qualcuno ha fatto una distinzione fra le due categorie) mi descriva come si percorrono gli O/W attualmente. Ai tempi c’era una gran confusione. Mi spiego…. sulla domanda Overt non c’erano problemi, ma su quella Withold c’era qualcuno che non capiva molto bene cosa doveva dire. Esempio: Overt? Ho rubato una mela. Withold? Non ho detto di aver rubato una mela.

      • E’ una saggia domanda, ironicamente potrebbe arrivare ad un estremo stile e’ nato prima l’uovo o la gallina ? Mi spiego , prima che uno rubi la mlela , avrà postulato di rubarla e fino a che non lo ha fatto , potrebbe essere stato w/h sul voler rubar la mela…. Poi l’ha rubata e non lo ha detto ….
        Un paradosso potrebbe essere : “e’ vero ciò che e’ vero per te” o “se non e’ scritto non e’ vero ? ”
        Vi e’ una spiegazione logica e razionale in tutto questo, come vi e’ una applicazione saggia ossia quella che innalza l’essere a più alti stati in base al maggior bene per il maggior numero delle dinamiche . E’ una scala di consapevolezza, altrimenti si potrebbe disquisire su qualsiasi dato .
        L’inizio della ragione od evoluzione incomincia partendo dal decidere di avere un dato stabile ( giusto o sbagliato che sia , ma in base ai dati posseduti al momento della decisione era vero ) .
        Da quel dato stabile si comincia ad ordinare il cahos per avere comprensione.

      • Paolo Facchinetti

        Ho fatto l’esempio di un modo assurdo di percorrere O/W, praticamente due volte la stessa risposta, ma temo che almeno in passato la maggior parte delle persone li percorresse così.

  3. Simon Bolivar

    Bravo Orlando. Infatti questo articolo non vuole essere discriminatorio nei confronti di chi decide di dichiararsi pubblicamente. L’intento era solo sul farlo in modo appropriato, seguendo la Tech.
    Naturalmente molte persone avevano risalito già da tempo condizioni più basse, e tu sei uno di questi.
    Era solo un articolo di riflessione sulla condizione di Dubbio, ma sono d’accordo con te che per l’attuale Management ne servirebbe mille al giorno.
    Buona fioritura.

    • Simon Bolivar

      La perversione dell’Etica nella chiesa è più che evidente, basti osservare quanto più grosso diventi il libro di etica ad ogni rivisitazione 🙂
      Quando un soggetto diventa complicato e molto ramificato significa che non è stato compreso. La comprensione porta con se semplicità, sempre.
      Sono contento che stai finalmente fiorendo, è bello vedere la gente felice.

  4. Diogene

    “Tutti i draghi della nostra vita sono forse principesse che aspettano di vederci belli e coraggiosi. Tutte le cose terrorizzanti forse non sono che cose senza soccorso, che aspettano che noi le soccorriamo.”
    (Rainer Maria Rilke)

    • Io una volta ho provato a baciare un ranocchio,
      la sua risposta è stata:
      “Cra Cra”

      • Charlotte

        Ebbene sì, amici miei, per la seconda volta ho distaccato Patrik… il mio dolce consorte… lui mi ha detto: “Vai, vai… tanto ti riagguanto!”. OGGI HO ATTESTATO OT 1!!!!!!!!!!!!!!!!!
        Voglio condividere con voi questo bel momento e questo è il mio successo.
        Sono molto felice di aver completato questo livello!
        Mi sento in armonia con tutto ciò che mi circonda e con le persone, riesco ad essere e ad entrare in comm con loro più facilmente e sento che loro percepiscono il theta che sprigiono!
        Non ho più quel peso che sentivo alla gola e al petto mentre ero in procinto di parlare e la mia voce è più squillante!
        Mi sento molto in tempo presente, stabile e mentalmente lucida!
        Lo spazio è più ampio e posso raggiungere a volontà ciò che mi pare, se lo voglio!
        Sono pronta per iniziare “l’avventura” di OT 2!
        Vi voglio bene,
        Charlotte

      • Diogene

        Evidente che non eri il suo tipo…
        Sono sicuro che i metodi di Birba avrebbero sortito l’effetto…
        Non sempre un bacio è il sistema appropriato… prima bisogna osservare su che piolo della scala si trova accovacciato il rospino…
        Ciò che conta è lo scopo… ma qualche volta va meglio la scopa…

        • Hai ragione Diogene, a volte e’ meglio la scopa…..
          Anche la scopa puo’ essere fraintesa, usata come mezzo magico per volare, puo’ far trovare l’ingenuo pilota nel fondo del dirupo.
          E allora si che ,hai ! hai ! hai !, la china e’ dura da risalire !
          Meglio usarla allora per ripulire…..
          Splendido splendente che non sei altro !

  5. Charlotte, il tuo Successo è meglio di qualsiasi torta io possa mai gustare!
    Il sapore del theta è incommensurabile, da leccarsi i baffi!
    Io, Birba e il Ranocchio stiamo ballando un avant deux* dalla contentezza!
    A bientot!
    Gargamella

    * Avant deux: ballo tradizionale francese, avanti 2

  6. Ciao a tutti,

    chiedo venia per il ritardo nella risposta ma, in tema con il soggetto del post, sono preso…
    TI ringrazio per il chiarimento Simon e riallaciandomi anche alla risposta di Paolo si, quando si scrivevano ai tempi non si capiva un tubo. Uno ti diceva in un modo l’altro in un altro alla fine ti sentivi confuso. E’ per questo che mi è sembrato servisse a poco. Poi per ciò che concerne il fare veramente as-is credo che nello scriverli e basta non ci sia un completo as-is. Poi se ci aggiungi la confusione del come scriverli 😀 …

    Ciao ed un saluto cordiale a tutti.
    Stefano

    • Tempo, Luogo , Forma e Avvenimento sono una ricetta semplice , non altrettanto semplice e’ sfornare il tortino.
      Di base credo che il vero sollievo avvenga dal rendersi conto che la cosa non era pro sopravvivenza per la persona stessa, causando in essa un’aumento di consapevolezza e responsabilita’.
      Non e’ ne arma di ricatto ne un “metodo” per “sentirsi a posto” dopo averlo affrontato.
      Come si diceva una volta ” tirare fuori il Rospo ( non quello di Gargamella 🙂 che e’ gia’ stato da lui limonato ) e’ terapeutico.

    • Paolo Facchinetti

      Sì. Essendo sempre mancata una disposizione cronologica delle definizioni, soprattutto nel dizionario tecnico, le confusioni erano (sono?) all’ordine del giorno. Percorrere O/W significa semplicemente percorrere “fatto” e “non fatto” (lorenzoegiorgio non fate facili battute tossiche!) perché originariamente la parola overt comprendeva solo gli overt di commissione mentre gli overt di omissione si chiamavano withold!

      • Paolo Facchinetti

        A questo proposito mi ricordo nei lontanissimi anni ’70 che un caro amico e collega staff, nel pieno della sua personale elencazione di O/W, ad un certo punto esclamò: “Ohhh, ma no! questo non è un overt, è un withold!” Intendendo dire….non è un peccato mortale, al massimo è un peccato veniale, perché, attingendo inconsciamente alla sua educazione cattolica, intendeva i withold come un qualcosa di meno grave rispetto gli overt!

      • Tranquillo ! Le battute le mando solo con Post Privati…. 😦

  7. Mirko

    Brevemente, al riguardo della condizione di dubbio, dico qualcosa anch’io sul dubbio amletico che più imperversa tra gli Indi (evidentemente tra quelli ancora anonimi).
    Come molti Scntologist fuori usciti dalla “trappola” di Reverse Scn propinata dalla Cof$ , ho riflettuto molto se era il caso di dichiararmi “dissociato”, o Indipendente, in modo “ufficiale” ed a ampio raggio, o che altro, e ho concluso che per il momento devo occuparmi di ricostruire la mia vita. Già abbastanza massacrata dall’appartenenza a questa setta.

    Credo che un scntologo che rincorreva da anni il sogno del Ponte possa sentirsi abbastanza tradito (e depredato) da questa decennale (in alcuni casi) esperienza e pensi di non voler più fare sacrifici. Così ho sentito dire con le mie orecchie da alcuni.

    Ma, come diceva L’indipendologo da qualche parte:
    (questa dell’anonimato) “E’ una strategia per altro seguita da altri Blog, come “Gli Amici di Ron” oppure “Salvare Scientology”.
    I motivi di questo sono tratti proprio da:
    SUN TZU!L’ARTE DELLA GUERRA:
    “Un tempo i generali esperti, prima d’ogni cosa cercano di rendersi
    invincibili, poi aspettavano il “momento” in cui il nemico era vulnerabile!
    Non ritengo opportuno inoltrarmi oltre nei dettagli di questa nostra
    decisione (di restare anonimi), ma ritengo che persone responsabili ed intelligenti riescano a comprenderne appieno le motivazioni strategiche.”

    Ecco, lo si dice apertamente, e lo si capisce bene. La domanda successiva è: questa strategia “vale solo per i generali?” Io credo valga anche per qualche caporale… per non parlare di qualche sergente maggiore.

    Sono d’accordo con Simon e Paolo che spesso la formula di Dubbio non è la condizione corretta, anche se “è così evidente che lo sia”.

    Per esempio io non ho nessun dubbio se appartenere alla Cof$ o meno…
    A chiunque dei miei amici e parenti e conoscenti mi chieda, io dico senza nessun dubbio che: “NON VOGLIO PIU’ AVER A CHE FARE CON QUESTA SETTA” (quella che ha usurpato gli scritti e l’Organizzazione di LRH –Sea Org- per asservirli ai loro –di DM e soci- scopi di fare Scn alla rovescia… guadagnandoci contemporaneamente un sacco di milioni e milioni di dollari).

    A chi ancora dentro alla Cof$ ufficiale mi chiede e mi esorta di ripensarci, dico sempre e con grande impeto :
    “io sono più Scntologo di te , cioè leggo/studio LRH e se capisco e sono d’accordo, applico coerentemente (non alla “predico bene, ma razzolo male”) la conoscenza appresa a mio uso e consumo”.
    E proseguo dicendo: “Di sicuro non sarò mai più un “fedele” di DM e lui per me è un “cattivissimo personaggio”, come altri (peggio di altri) ce ne sono,e ce ne sono stati, in questo pianeta.”
    Questa è una mia risposta e mi pare chiara, cristallina… non dubbiosa.

    Alcuni Indi, dichiaratesi tramite L’Indipendologo, che alle volte insistono “sul doversi dichiarare a tutti i costi… questo non è sufficente, “altrimenti non sei in pace con te stesso, o con la tua condizione di dubbio”. Più o meno così anche recentemente o letto sull’Indipendologo.

    Posto questa mia opinione “solo” in questo blog -la Reception- perché Il sito -L’Indipendologo- non pubblica più i miei commenti…
    E faccio questa “confidenza” non per fare polemica, ma proprio per far capire di più il mio ragionamento sul: “è giusto o non è giusto dichiararsi in un sito…?”
    La mia è una questione, da pratico quale sono (come direbbe Diogene) di “massimizzazione del sacrificio” (dichiararsi apertamente da un tornaconto valido per i sacrifici da affrontare?).

    La verità è che dichiararsi non è una questione di condizione di dubbio strettamente pertinente con la propria prima dinamica (è ovvio che si è già preso posizione al riguardo di considerare, purtroppo, la Cof$ una associazione a delinquere)…

    Secondo me (nel mio caso di certo) è senz’altro una condizione di dubbio che invece riguarda “LA STRATEGIA” che in questo momento si vede in atto per la maggiore…
    L’unica proposta per il momento è quella che: “si dichiari più gente possibile… che poi saremmo invincibili”.
    Che in realtà è poi contraria a quello che dice il Sun Tzu… citato sopra: “non è meglio aspettare di diventare grandi e grossi “in silenzio” e poi sferrare un attacco a sorpresa?”.

    Cioè c’è da decidere, sciogliere i dubbi, al riguardo se questa “strategia” del dichiararsi apertamente è da condividere o meno e se porterà a dei risultati premianti il sacrificio.

    Ammesso e non concesso che rendersi visibile fa sicuramente del bene (probabilmente agli indecisi, che sarebbe stimolati a farlo loro stessi, e al gruppo di dichiarati, che diventerebbe più folto), ci sono da considerare i contraccolpi a livello personale … c’è da decidere se “la strategia” in cambio da o non da un buon ritorno (ai sacrifici, molesti, perdite di parenti e amici). Per esempio conosco gente “già dichiaratasi all’org”, ma taciti a livello informatico/ampio raggio, che lavorano, per uno stipendio , con/per degli Scntologist Miscavgiani “duri e puri”, e che di certo sarebbero licenziati l’istante successivo alla loro comparsa in un sito.
    E oggi può non essere così facile trovare un lavoro altrettanto ben remunerato.

    Può essere che per qualcuno dichiararsi non sia quindi il maggior bene per il maggior numero di dinamiche e solo per questo non pubblica la sua foto sul di un blog.
    Io credo che chi ha preso questa decisione di non dichiararsi (magari per il momento), comunque non sia più in una condizione di dubbio: ha già deciso… che non vuole essere più un fedele di DM: non è così?

    O magari (ultima nora positiva) è in attesa o sta costruendo una “strategia” diversa da quella che per il momento sembra sia l’unica.

    Mirko

    • silvia chiari

      Da voce fuori dal coro, visto che non mi limito a Scn ma mi diletto a cercare di conoscere sfumature diverse ( andando a curiosare in altri vasi pur tentando di andare direttamente alla fonte …) Ho la percezione (riguardo al dichiararsi o meno ) che la valutazione di ciò che si sta facendo si fermi al MEST e venga a mancare il riconoscere che siamo esseri spirituali con abilità più o meno reab in base a dove siamo sul ponte e che quindi sia il mest che decida per noi e non il contrario .
      Vi prego ditemi che ho una percezione sbagliata a riguardo.
      Grazie Silvia

      • Mirko

        Cara Silvia, per favore puoi spiegarti meglio!?
        Cosa significa, quando dici: “Ho la percezione (riguardo al dichiararsi o meno ) che la valutazione di ciò che si sta facendo si fermi al MEST e venga a mancare il riconoscere che siamo esseri spirituali, con abilità più o meno reab in base a dove siamo sul ponte, e che quindi sia il mest che decida per noi e non il contrario .”
        ” Vi prego ditemi che ho una percezione sbagliata a riguardo”.
        … Non riesco a capire bene cosa intendi e/o vuoi sapere…
        Grazie
        Mirko

      • Ah, che intrigante provocazione la tua, Silvia! Anche io, come Mirko, faccio fatica a capire cosa vuoi dire con il tuo commento, o perlomeno non sono sicuro di ciò che leggo tra le righe.
        Indubbiamente l’intreccio vitale tra Theta e Mest complica un poco le cose, ma questo è il campo da gioco in cui, tanto tempo fa e più o meno scientemente, ci siamo tuffati…

        Un abbraccio

        Guido

    • Mirko

      Chi mi dice qualcosa riguardo al mio punto di vista sul dichiararsi o meno in base alle proprie possibilità e/o in base alla propria analisi se è “il maggior bene per il maggior numero di dinamiche” ?

      • Mirko

        Tutto il presente post “LA CONDIZIONE DI DUBBIO By Simon Bolivar” e l’analisi che faccio appena qui sopra, se sia corretto o non lo sia, e quando lo sia, e se è una strategia (che fa anche rima) , dichiarasi Indi, sembra scritto/a come risposta alle domade, affermazioni, disamine che fa Giovanni Bonzani sul post di stasera nell’Indipendologo (QUELLI CHE…………HOOOOOO YES…), solo che il tutto è stato scritto prima che venisse pubblicata la domanda/disamina/analisi di Giovanni…
        Forse è una domanda/disamina del perchè è sbagliato restare in dubbio (presunto dubbio… leggere qui per capire altri punti di vista), che viene fatta spesso!?

        Scusate se sembra che attizzo, non questa la mia attenzione ma comunicare è meglio che… ignorare.
        Mirko

      • Paolo Facchinetti

        Tecnicamente Giovanni Bonzani ha perfettamente ragione. Parte dell’applicazione della condizione di dubbio consiste nel comunicare ad entrambe le parti la propria scelta, MA (c’è un MA), come altri sottolineano qui, abbiamo a che fare con un gruppo soppressivo e anche molto vendicativo. Il post di Simon fa capire che non può esistere in realtà una condizione di dubbio fra il mondo libero ed indipendente di Scientology e la Chiesa; sono due entità non paragonabili che portano valori e comportamenti assolutamente diversi, quindi l’eventuale dubbio fra mondo libero e chiesa va risolto in una condizione più bassa. Come dice Bonzani ci sono anche quelli che, una volta disconnesso dalla Chiesa non vogliono più continuare con Scientology in qualsiasi ambito. Risalendo le condizioni e arrivati a dubbio la persona può/deve comunicare alla Church che non intende più farne parte, ma non è tenuta a dire alla chiesa i cavoli suoi, per tutte quelle ragioni di opportunità e quelle circostanze che esistono quando si ha a che fare con un gruppo soppressivo. Quindi può benissimo servirsi di uno pseudonimo, senza svelare la sua identità, quando partecipa ai gruppi indipendenti fino a quando lo riterrà opportuno. La sua scelta potrà essere giusta o sbagliata, prematura o tardiva o azzeccata, ma questo vale per tutte le scelte ed i comportamenti delle persone

      • Mirko

        Ho letto adesso il tuo punto di vista Paolo… è assolutamente quello corretto! Grazie per averlo espresso così semplicemente , ma tecnicamente, bene.

        E’ come decidere di combattere contro la mafia… potrei farlo, ma prima devo fare una condizione più bassa : “chi sono veramente?” Ovvero: “cosa voglio essere e fare veramente?”

        Come ho già scritto, io ho risolto il mio dubbio quando ho deciso di non aver più a che fare con la Cof$.
        Dopo di che ho anche deciso non vado a combattere contro una entità SP che non ha nessuna regola e con cui non voglio più nessun contatto.

        Potrei combattere la mafia se avessi deciso di fare il poliziotto; ma essere un semplice cittadino che condanna la mafia, non presume che anche la debbo affrontare, non è il mio mestiere.

        Grazie
        Mirko

    • Ciao Mirko,
      ho letto il tuo commento e l’ho trovato interessante. Vorrei però aggiungere alcune osservazioni in merito. Primo il dichiarare anche pubblicamente una propria posizione religiosa non è reato, semmai potrebbe essere una rinuncia al tuo diritto di vivere in riservatezza il tuo credo religioso. Secondo, per essere licenziati è necessario un giustificato motivo, secondo le normative vigenti. Il fatto di dichiararsi scientologist indipendente non afferisce la sfera lavorativa. Per quanto riguarda i familiari che disconnettono, non c’è altra scelta che lasciarli andare per la propria strada. Nel campo indipendente ci sono molti gruppi che aiutano le persone a migliorare la propria vita. Perchè attaccarli? Per una logica di monopolio evidentemente, non certo per mantenere Scientology in funzione. Poi in ultimo direi che è necessario che una dichiarazione avvenga nei parametri della liceità, a maggior ragione perchè accessibile da chiunque su Internet. Il resto sta alla persona che non vuol rimanere nel “forse”. Personalmente mi sono accertato al di là di ogni ragionevole dubbio, sia in Chiesa che tra gli Indipendenti, questo ha richiesto davvero molto tempo. A presto.

      Cordialmente,
      Stefano

      • Scusa aggiungo, ho letto ora l’ultimo tuo post e relativo quesito. Se non erro il maggior bene per il maggior numero di dinamiche non significa necessariamente non porre fine a qualcosa per fare spazio al progresso ed al miglioramento. Avere fiducia in se stessi e la voglia di continuare a creare ogni giorno quel sogno che è la meta della tua vita. Troppo spesso ne siamo deviati, se si aggiungono poi deviazioni a carattere ecclesiastico, diventa molto difficile per la maggior parte di noi. Ecco, qui hai il maggior bene. Osserva il numero di Clear ed Ot divenuti tali nel campo indipendente. Paragonali al fatto che sono poche persone, coraggiose e senza gli strumenti di una multinazionale e trai da te stesso le tue conclusioni. Io l’ho fatto, è il maggior bene sostenerli.

        Un saluto cordiale,
        Stefano

      • Mirko

        Grazie per la risposta Stefano.
        D’accordo con te, dichiararsi non è reato, ci mancherebbe. Anzi è nobile e in questo momento di reazione della Cof$ è da coraggiosi.

        Dichirarsi secondo me invece può andare ad intaccare il lavoro, eccome, io lo so per certo (non posso dire della mia sit. ma credimi), per esempio basta chiedere ad Orlando Furioso, o a Spartacus quanto hanno patito sul lavoro.

        Perdere i propri famigliari, amici è una decisione che la persona deve valutare in piena autonomia. Dipende dal proprio livello di impegno/disimpegno… attualmente non essendoci molta organizzazione da seguire ufficialmente, nemmeno ce n’è una in costruzione , è un decisione molto molto personale.

        Riguardo alla Cof$ che cerca di difendere il suo monopolio… perfettamente d’accordo con te, non sono che gravi abusi su un preteso marchio/tech “rivervata” per diritto legale (tutti i diritti “di sfruttamento” riservati). Sappiamo che non è così, sono solo pretese.

        Riguardo allle persone su di un “forse”… beh, come ho scritto, per me non è sempre vero sia così, anzi spesso credo sia (come dice bene Simon e anche Paolo) una falsa condizione di dubbio… o un dubbio in cui ALTRI pensano tu sia.
        E in questo caso è come assegnare una falsa condizione di etica, il che non va bene, è uno scannare le azioni corrette nella tua vita operativa.

        Anch’io coem te ci ho messo tantissimo ad ingoiare quantità industriali di rospi ed ingiustizie subite, poi ho deciso (non ho più avuto dubbio) che il corpo di conoscenza chiamata Scn mi piace ed è vera per me… ma solo quella che capisco veramente, niente più per partito preso senza analisi: “penso sia un buon punto di vista pensare che non esiste niente di sacro, inteso come non esiste niente al di sopra di indagine o analisi” (e quindi non prendo niente a pacco chiuso).

        Grazie
        Ciao
        Mirko

  8. Tony Pacati

    Gli O/W scritti nella chiesa, quando ti dicono di farlo e poi di portarglieli che vediamo se sono scritti bene. Quelli che “qua non vedo la forma”, “qua non vedo dove è il withold”, stile compito in classe con il professore che corregge, raramente hanno portato a veri benefici, se non quello di attestare scrivendo il famoso successo “sono molto felice di aver finito……..), dove il successo vero è il fatto di aver finalmente finito, e non l’EP di quello che hai fatto.

    Anni fa ero veramente in un mare di guai, al punto tale che per la prima volta in vita mia ho originato ” mi scappa di scrivere O/W”.
    Li ho scritti, completamente da solo, seguendo al meglio delle mie capacità fedelmente la policy di Ron, dopo essermi per l’ennesima volta chiarito i termini di overt e withold, senza valutazioni, invalidazioni, consigli, suggerimenti, correzioni, “prova a vedere se…”, imbarazzo, e saputelli rompicoglioni (scusate il termine), che pretendono tu scriva quello che loro pensano sia un overt.
    Oltre agli O/W, tenendoli ben separati,e dandogli il loro nome, ho scritto anche le mie cognitions, considerazioni, deduzioni, e pure le giustificazioni (forse ero già un giovane squirrel)
    Il risultato fu STRAORDINARIO!
    Sbadigli fino alle lacrime, fiumi di lacrime, masse che si perdevano nello spazio, su e giù varie volte sulla scala del tono ed rinnovato ottimismo.

    Dopo pochi giorni il tutto si è riversato nell’universo fisico, una situazione PTS vecchia di anni chiusa, un nuovo lavoro, soldi bloccati da anni che si sbloccano ed aumentano del 50% e varie altre cose belle.

    Questo e’ quello che è successo a me.

    Certo che fare tutto in session con un auditor è meglio e sopratutto più comodo, ma se l’auditor non c’è o non hai i soldi che fai?
    Ti arrangi è la mia risposta (o fai quello che dice Ron che è la risposta corretta).
    Penso che Ron abbia osservato il fatto, che sanno anche i sassi e vecchio di 10.000 anni, che, chi si confessa poi sta meglio. Lui l’ha codificato e razionalizzato per fare in modo che funzioni sempre e non “a volte”.

    Che poi tutto questo all’org l’abbiano fatto diventare una specie di tortura è tutta tutta tutta un’altra storia.

    Così la vedo io

    Un saluto a tutti

    • Simon Bolivar

      Correct, pass!

    • Mirko

      Completamente d’accordo con te Tony.
      Credo che scrivere i propri O/W con volontà autodeterminata ed interesse per scoprire e veder saltar fuori realizzazioni, giustificazioni , pensieri, ecc. ecc. sia lo scopo della tech/metodo.

      Penso che scrivere serva a mettere giù nell’universo fisico i pensieri, gli O/W, le realizzazioni, le coclusioni, i nuovi postulati… che altrimenti sarebbero troppo veloci per essere analizzati (da sè stessi e non da altri… chi se ne frega di chi altri viene a sapere i caz.. tuoi).

      Penso che tutto questo scrivere faccia riosservare le cose senza lo stress del momento in cui hai vissuto gli eventi, e che scrivere serva a fermare gli accadimenti per rianalizzarli, quindi per metterli in ordine ed allineare, oltre che confrontare “quanto puoi essere cattivo”.
      Tutto questo , “dopo tutta questa esperienza”, ha lo scopo di archiviare e riprogettare/ripromettersi di…

      Credo che questo rivedere, rianalizzare, riordinare… sia naturale e che lo si faccia più spesso di quanto non si creda, forse fa parte di un normalissimo servizio (come respirare) che fa/ha una mente: rivedere gli accadimenti.
      Anzi credo sia forse una/la funzione della mente, in quanto archivio dei fatti successi.
      Non lo facciamo forse tutte le sere quando andiamo a letto dopo una intensa giornata di movimento!? E’ un tentativo di riordino.

      Nessuno è perfetto: “ma se con calma analizzo gli errori e mi riprometto analiticamente di non rifari più… beh, sto migliorando”.

      Ciao
      Mirko

    • Paolo Facchinetti

      In effetti scrivere O/W è uno strumento che può essere usato da chiunque, in qualunque posizione del ponte si trovi, in situazioni di difficoltà, così come scrive Tony nel suo post. In passato l’ho usato spesso e l’ho anche consigliato recentemente. Da un punto di vista rosso/tecnico e non verde/etica posso aggiungere anche una definizione che si trova nei volumi rossi, ma non so se è riportata sul dizionario tecnico. E’ la definizione più “laica” che esiste di O/W (cito a memoria dopo qualche decina d’anni, per cui qualche filologo mi potrà correggere) “Per un auditor esperto O/W sono tutto ciò che il pc ha fatto o non ha fatto che muove il TA” (cioè, che ha carica).

      • Simon Bolivar

        Bellissima definizione. Da punto di vista Rosso/Bianco scrivere O/W e risalire le condizioni può e da guadagni enormi. Non a caso il mio più grande successo in Scientology l’ho avuto su di un ciclo di Etica che ha portato alla luce un Serv Fac di proporzioni gigantesche.

  9. Mirko ti rispondo qui. E’ interessante quello che tu scrivi. Per quanto riguarda te, Spartacus, Orlando Furioso, da quello che scrivi cioè “patire sul lavoro”, non conosco la situazione, perciò azzardo un’ipotesi: Mobbing? E’ un reato. Aggravato dalle motivazioni religiose. Parlo sempre per ipotesi e senza conoscere i fatti. Non entro nella tecnicità giurisprudenziale di merito.
    Copyright, esistono leggi precise, l’importante è non violarle. Credo, anzi ti direi che in un futuro prossimo ne vedremo delle belle circa i copyright ed i diritti di sfruttamento commerciale.
    Per quel che mi concerne mi attengo alle vigenti norme. Per quanto riguarda la Chiesa non ho avuto ancora modo di approfondire adeguatamente, ho trovato una sezione del sito indipendologo che ne parla, appena ho tempo leggo e vedo di capire meglio.

    Circa il coraggio, bhè è solo quello che io sono realmente. Il mio reale modo di essere e di pensare. Non è andare allo sbaraglio o imprudenza o attaccare diritti altrui, no. E’ solo una scelta indipendente di campo. Ho conosciuto persone reali, ho mangiato con loro, ho visto con i miei occhi e sentito con le mie orecchie. Non ho letto solo siti Internet. L’entheta non è la comunicazione negativa circa questo o quest’altro quando è necessario, deve essere trasmessa. La persona sociale (corsi di base) trasmette o ritrasmette comunicazioni entheta solo per necessità (e spesso a malincuore). Perchè non si deve fare “obnosis” dei dati e valutarli e compararli?
    Com’è possibile risolvere un dubbio se è proibito conoscere persone che non appartengono più alla chiesa, è vietato prendere visione di certi siti in internet, se dici mezza parola a riguardo sei tagliato fuori? E illogico. Se leggi la condizione di dubbio punto 1, dice “..Informarsi onestamente…” Da chi? Leggendo Topolino?

    Ciao e buonanotte
    Stefano

    • Mirko

      Grazie Stefano.

      Brevemente:
      A) il lavoro può essere anche non solo dipendente, ma professionale… per creare grossi disagi basta anche solo non rinnovare un contratto. Ma cmq anche come dipendente… quello che Osa costringe a fare alcuni “fedeli” datori di lavoro ha dell’incredibile (lo stalking strisciante c’è/non c’è è normale operatività: in che cosa consiste lo Stalking? Può manifestarsi sotto varie forme e modi, ma tutte hanno in comune la volontà di perseguitare una persona, ingenerando stati di ansia, di soggezione, di paura, perfino per la propria incolumità psicofisica o quella di persone care).
      E cmq vivere in un ambiente di lavoro con un titolare che anche solo ti guarda storto come solo sa fare un “fedele” Cof$ con Osa che spinge…

      B) riguardo i copyright e diritti riservati, sull’Indipendologo è stato discusso molte volte…
      Di base non puoi stampare libri (ovviamente coperti da copyright), e/ma una volta comprato il libro/materiale puoi usarli, ne hai il diritto. Paolo Facchinetti una volta l’ha spiegato bene, visto che lui ha avuto un’esperienza di anni con org indipendenti (AAC). Come associazione culturale (non a scopo dilucro) puoi professare (come professionista) quello che hai appreso dai materiali.
      Ci vuole un approfondimento, ma più o meno è così.

      C) Essere coraggiosi, come dici anche tu… assolutamente si, è necessario un po’ di iniziativa e rischio. Basta che il coraggio sia accompagnato da intelligenza e da strategia, non serve essere coraggiosi, per essere poi coraggiosamente massacri. Risolvere dubbio riguardo alla tua appartenenza o meno alla Cof$ è abbastanza semplice, prende del tempo, ma senza stalking ci arrivi facilmente.
      Altra cosa è dichiararsi con tanto di foto in un sito che lotta per l’abattimento di DM…, ne ho già parlato precedentemente. È una scelta molto personale e può assolutamente non essere una condizione di dubbio (se ho deciso di non pubblicarmi, ho già deciso, vero?).

      D) Dici “Com’è possibile risolvere un dubbio se è proibito conoscere persone che non appartengono più alla chiesa…” . Assolutamente d’accordo con te. Anch’io ricordo bene che per 12/15 mesi (ed ancora adesso più che mai, ma adesso per abbozzare una qualche tipo di coordinazione) la comunicazione era super intensa con molte persone in fuori uscita: “più comunicazione, non meno LRH”.
      Quello che dicono in Cof$ sul non vedere, non guardare, non comunicare è un atteggiamento antiscntologist: spazzatura.
      Tentano di difendere il loro dominio da setta implantatrice milionaria.

      Mi pare che siamo d’accordo Stefano su molte cose…, chissà che un giorno in una occasione non ci si conosca, mi farebbe piacere.

      Ciao
      A presto
      Mirko

      • Stefano

        Ciao Mirko, si credo potrebbe starci. Quello che ti posso dire ad oggi è che l’accoglienza ed il theta ricevuto dalle persone che scrivono su questo blog, è un’esperienza positiva. Nei miei commenti ho però fatto un gravissimo errore di valutazione e per spiegarlo, dovrò ricorrere a degli esempi che non saranno in alcun modo riconducibili alle situazioni reali ed alle persone. In poche parole, ho fatto una grave valutazione sbagliata su un terminale tecnico con cui ho avuto rapporti in passato. Questo terminale è ora fuori dalle linee della chiesa ufficiale ed è indipendente. Ho trovato due articoli in internet che spiegano a cosa ho dovuto stare di fronte come PC ma con un addestramento da auditor, secondo i nuovi principi della GAT. Mi è stato molto utile ma avrei dovuto studiare meglio il quadro della valutazione umana. In tutte le sue parti. E? per questo che se tu torni sui commenti dell’articolo che Francesco mi ha gentilmente dedicato, troverai che ad un certo punto partono commenti da una persona con il quale non sono a contatto da Gennaio e rivela esplicitamente di conoscermi, non di avere nessun amico con quel nome e cognome scritto nel suo nick. L’auditor indipendente a cui mi riferisco nel mio commento non c’è più. Si è trasferito altrove. Era una persona che si trovava in difficoltà ed io credevo di poter essere d’aiuto (non ottemperando alla regola di escluderlo e disconnettere) ed in cambio lui mi insegnava cose sull’auditing che in anni di militanza nella chiesa non avevo mai avuto modo di apprendere. Ed anche cose su Scientology che si possono apprendere solo con una frequentazione di persona. Fine. Chiedo scusa se nel rispondere, felice dell’accoglienza, a Francesco non ho specificato che non ho nessun auditor indipendente al momento e che non ho mai fatto auditing di scientology con nessuno. Solo Dianetics. Ho fatto solo auditing di Dianetics. Nel campo indipendente non ho mai trovato un buon auditor (che disdetta ) tale da affidarmi per farmi audire. Ad ogni modo questo è solo per chiarire la mia risposta a chi era l’auditor indipendente cui mi riferivo. Uno che si è trasferito, altrove e con il quale mi sento a volte via mail.
        Detto ciò e spero di non ritrovarmi qualche sconosciuto che si presenta come mio conoscente, la mia indipendenza sorge da una constatazione reale di fatti che non condivido, sia come dottrina che come filosofia di vita. A maggior ragione se dotati di una tecnologia in grado di far fronte a qualsiasi caso.

        Per finire, mi spiace davvero, ma questa è una precisazione necessaria, poichè non vorrei essere frainteso. Considerato appunto che poi c’è sempre qualcuno attorno a me con il quale mi trovo mio malgrado a contatto nel pieno della mia tolleranza e comprensione per chiunque. A cosa serve sennò passare una vita a studiare un filosofia religiosa applicata?

        Ciao e a presto
        Stefano

  10. silvia chiari

    Buon giorno ! Mi sono alzata tardi !!! Quanti commenti nella notte … fantastico.
    Mi ricollego al mio intervento. Per Guido so che hai capito quello che intendevo dire, per Mirko io sto usando questo “via” per comunicare ma ad un certo punto si ha bisogno di uno scambio diretto e l’uso del telefono può ovviare a ciò in mancanza di presenza fisica, perciò se vuoi ti fai dare il mio numero di telefono da Casa Minelli e ci sentiamo quando vuoi .
    Splendida giornata a tutti ! Silvia

    • Mirko

      Ciao Silvia, se Guido ha capito ed io no… beh, è forse perché conosci meglio lui che non me. Credimi, anch’io penso di poter capire se mi dici appena appena un pochino di più.
      La mia (e credo anche quella di Guido) era una richiesta di un po’ di più comunicazione per risponderti meglio.
      Oppure dici di cambiare tipo di mezzo comunicativo perché scrivere, usare questo tipo di via, è abbastanza impegnativo!?

      Questo è vero, ma per il momento è un buon mezzo (“piuttosto di niente è meglio piuttosto”).

      Mi farà piacere parlarti… , quando ci sarà un’occasione… (mi pare di averti già conosciuta ad un pranzo Indi); cioè credo che cominciare ad usare anche il telefono per scambiarci appositamente solo dei commenti o delle opinioni sia un po’ eccessivo.
      Se fosse per organizzare qualcosa invece… 

      Per cui tento di risponderti così come ho capito su quanto dici:
      “Ho la percezione (riguardo al dichiararsi o meno ) che la valutazione di ciò che si sta facendo si fermi al MEST e venga a mancare il riconoscere che siamo esseri spirituali con abilità più o meno reab in base a dove siamo sul ponte e che quindi sia il mest che decida per noi e non il contrario .
      Vi prego ditemi che ho una percezione sbagliata a riguardo. “

      Allora rispondo e mi sento di dirti che secondo me… : ti sbagli.

      Se fosse il Mest a decidere per noi non saremmo qui tanto impegnati a comunicare (scrivendo, mezzo super impegnativo) per cercare una via di uscita da questo lecito/doveroso ammutinamento contro DM.
      Faremmo altro… vacanze, produrre denaro, andremmo a trovare amanti… scherzo.

      Qui lo scopo che ci muove, vista la scala delle motivazioni, penso sia… : “Senso del dovere” , la più alta motivazione (anziché a decrescere: Convinzione personale; Beneficio personale; Denaro (la più bassa) .

      Secondo me questo che ci fa muovere ed essere impegnati è uno scopo Theta.

      Credo che molti che partecipano (Francesco, Guido, Tony Paolo, Stefano, Diogene, Orlando, Silvia, ecc. ecc. ecc. non menziono tutti…) spendono un sacco di tempo a leggere e a scrivere, e anche a fare altro (organizzare chi vuole andare avanti sul Ponte) solo per uno scopo Theta.

      Aspetto replica/riconoscimento.

      Ciao
      Mirko

  11. silvia chiari

    Mirko darling che peccato che non vuoi avere un téte à téte con me !!! Ha ha !!! Avrei preferito dirti quello che percepisco in forma privata …ma se insisti ….
    Quello che volevo dire è che non è la prima volta che tu affronti questo argomento e la cosa che sento è …… giustificazioni !
    Se un essere spirituale fa una scelta ed è consapevole della scelta fatta se ne assume tutte le conseguenze ……… il fatto che qualcuno non dichiari il suo nome e cognome non lo protegge dall’inviare energeticamente il proprio stato nei confronti degli altri e quindi gli altri “sentono” comunque.
    Quando un essere fa una scelta la fa consapevolmente giusto?
    Quindi il fatto di “nascondersi” dal presentarsi può essere determinato da due situazioni :
    – l’essere in questione non si presenta perchè non gliene frega niente di essere identificato tramite un nome cognome ma vuole essere preso in considerazione semplicemente come thetan facente parte di un tutt’uno e quindi non da particolare attenzione all’argomento ;
    l’altra situazione è di colui che ha attenzione e parla parecchio ma sta drammatizzando qualcosa !
    Infatti un essere quando è certo della sua scelta non ha problemi perchè sa di essere un essere consapevolmente abile per cui se la sua vita doves
    se avere un ribaltone …ok.. posso trovare un altro lavoro…..posso mantenere theta nei confronti dei miei cari e quindi non perderli (magari qualcuno avra una comm lag a riguardo ma se io ho deciso capiranno ) ma non lascio che sia il mest o qualcun’altro a decidere per me .
    Quindi caro Mirko aspetto un tuo commento.
    Ciao Silvia

  12. Mirko

    Ciao Silvia, ti rispondo.

    Se devo sciegliere un opzione che mi proponi scelgo questa : “l’essere in questione non si presenta perchè non gliene frega niente di essere identificato tramite un nome cognome ma vuole essere preso in considerazione semplicemente come thetan facente parte di un tutt’uno e quindi non da particolare attenzione all’argomento”

    Modifico solo il fatto che non mi sento un tutt’uno (anche se capisco cosa intendi) e modifico anche il fatto che ho attenzione sull’argomento, anzichè no.

    Con parole mie ti dico che semplicemente non ho più voglia di lottare, litigare, dovermi giustificare, ecc. ecc. per il momento mi va bene così.
    Ho già avuto abbastanza scopi falliti nella Cof$, adesso sto tranquillo fino a quando sono assolutamente certo che serva a qualcosa ri-impegnarmi.

    Quello a cui sono interesato è andare avanti sul Ponte, ma senza dovermi impegnare più di così (cioè esserci anche solo in un blog).
    Se più avanti ci sarà un qualche progetto concreto potrei anche cambiare idea.

    Comunque guarda che ci sono decine e decine di persone che hanno scelto di non mettere nome e cognome, alcuni sono dei validi terminali tecnici che preferiscono stare tranquilli.

    Grazie
    Ciao
    Mirko

    • Dai,Mirko…. allora ti preparo un bel contrattino come staff Indipendente…… si sa mai 😉

      • Mirko

        Se è un contratto a tempo indeterminato, con un compenso interessante (almeno… 3-4-5.ooo€ mese … Va beh, essere in missione, ma dobbiamo vivere bene), allora ci potrei stare 😉
        Un abbraccio
        Mirko

        • IL volontariato, viene chiamato nel nuovo continente ” for charity” o opera caritatevole……. ossia non esiste la paga bassa, non esiste semplicemente la paga ….
          Dalla mie bande se dis che tal fet per la ciesa de ader ( dalle mie parti si dice che lo fai per la chiesa di adro, ossia gratis) .
          Comunque , se ti puo’ interessare, dalla reception alla chiesa di adro ci sono solo pochi chilometri…. 🙂

    • silvia chiari

      OK Mirko pass! Grazie di aver dato la giusta motivazione perchè questo è ciò che sento . – Quello a cui sono interessato è andare avanti sul Ponte, ma senza dovermi impegnare più di così(cioè esserci anche solo in un blog ).-
      Rispetta sempre te stesso e continua ad amarti, gli altri ti ameranno per ciò che tu sei.
      ….wow stavo pensando a quando ci sarà l’occasione di incontrarci ..sono una chiaccherona …..faremo 2 bagole !
      ML Silvia

  13. Mirko

    Bene Silvia, allora arrivederci alla prossima prima occasione.
    Grazie della chiacchierata via blog.
    ARC
    Mirko

  14. Simon Bolivar

    E’ nato un amore, sto blog diventa ogni giorno più Theta :-))

  15. Tiziano Marzotto

    Mi sento di intervenire perchè sono uno dei fautori delle pubbliche dichiarazioni. E’ mia convinzione che la ritrosia nel dichiararsi pubblicamente risieda in una condizione più bassa, mai risalita, nei confronti della Chiesa ben prima di avere avuto la cognition proibita. In questo caso sarebbe necessario applicare la tecnologia delle condizioni del passato perchè evidentemente si rimane bloccati in quella condizione. Infatti non è un caso che la maggior parte degli indipendenti che si sono dichiarati,come il sottoscritto, erano in una condizione ben superiore a Dubbio prima della cognition proibita che appunto li ha fatti andare su Dubbio, velocemente risalita perchè non c’era una vecchia condizione più bassa mai risalita che potesse dare fastidio.

    • Mirko

      Ciao Tiziano, ho letto il tuo commento, ma non riesco a capire bene cosa vuoi dire… : come può essere che una persona aveva una condizione bassa nei confronti della Cof$ prima di pensare di lasciarla!?

      E’ una strana commistione di condizioni, sarebbe peggiorato ed in confusione nei confronti del movimento Indi!
      Oppure sarebbe ancora dentro alla CofS e farebbe la spia per gli Indi… è un po strana questa cosa…

      Forse stai sostenendo che gli Indi non dichiarati sono in confusione (o al più in nemico o tradimento)?

      Secondo me se uno Scntologo era in una condizione bassa dentro alla Chiesa DM… diciamo tradimento (va bene come condizione bassa?), non può poi diventare un Indi, perchè se considera lo spostarsi ad essere Indi, tradire Cof$… non potrà poi che essere una spia (traditore), o peggio, anche nel movimento Indi.

      Voglio dire, se è un Indi è “sano ed onesto” (e gli Indi non dichiaratesi lo sono), vuol dire che ha già fatto la sua condizione di dubbio e ha scelto di mollare la CofS.

      Punto, non c’è molto altro da capire.
      Ammesso e non concesso che ci siano delle condizioni del passato da risolvere, forse sarebbero un po’ più lontane.
      Se fosse come dici tu, un Indi che bazzica il movimento, ma è in confusione (o non ne è così certo) risulterebbe evidente come una lampione di notte: quanto meno sarebbe estremamente incoerente.

      Ma come!? Ha lasciato la CofS perchè era in tradimento e adesso sostiene un movimento Indi solo perchè è/era in tradimento con la sua Chiesa precedente…!?!?
      Non sta in piedi come ragionamento!

      Un Indi non dichiaratosi pubblicamente è ugualmente un vero e proprio Indi!! Chi può dire il contrario?

      L’unica differenza è che non ha voglia di affrontare le molestie e le disconnessioni, ecc. , e/ma questa scelta non fa di lui un “confuso”.
      Anzi, forse può essere una strategia.

      Paolo Facchientti aveva già spiegato bene (in un commento qui sopra) questa posizione di un Indi:
      “Tecnicamente Giovanni Bonzani (nel suo posto QUELLI CHE…………HOOOOOO YES…) ha perfettamente ragione.
      Parte dell’applicazione della condizione di dubbio consiste nel comunicare ad entrambe le parti la propria scelta, MA (c’è un MA), come altri sottolineano qui, abbiamo a che fare con un gruppo soppressivo e anche molto vendicativo.
      Il post di Simon fa capire che NON PUÒ ESISTERE IN REALTÀ UNA CONDIZIONE DI DUBBIO FRA IL MONDO LIBERO ED INDIPENDENTE DI SCIENTOLOGY E LA CHIESA;
      SONO DUE ENTITÀ NON PARAGONABILI CHE PORTANO VALORI E COMPORTAMENTI ASSOLUTAMENTE DIVERSI.
      Risalendo le condizioni e arrivati a dubbio (rigurdo sostenere o meno la CofS) la persona può/deve comunicare alla Church che non intende più farne parte, MA NON È TENUTA A DIRE ALLA CHIESA I CAVOLI SUOI, per tutte quelle ragioni di opportunità e quelle circostanze che esistono quando si ha a che fare con un gruppo soppressivo.
      Quindi può benissimo servirsi di uno pseudonimo, senza svelare la sua identità, quando partecipa ai gruppi indipendenti fino a quando lo riterrà opportuno.”

      Poi, Tiziano, anche L’Inpidendologo dice:
      “(questa dell’anonimato) è una strategia per altro seguita da altri Blog, come “Gli Amici di Ron” oppure “Salvare Scientology”.
      I motivi di questo sono tratti proprio da:
      SUN TZU!L’ARTE DELLA GUERRA:
      “Un tempo i generali esperti, prima d’ogni cosa cercano di rendersi
      invincibili, poi aspettavano il “momento” in cui il nemico era vulnerabile!
      Non ritengo opportuno inoltrarmi oltre nei dettagli di questa nostra
      decisione (di restare anonimi), ma ritengo che persone responsabili ed intelligenti riescano a comprenderne appieno le motivazioni strategiche.”
      STAFF INDIPENDOLOGO

      La mia domanda successiva è: questa strategia SUN TZU “vale solo per i generali?”
      Io credo valga anche per qualche caporale… per non parlare di qualche sergente maggiore.

      Tiziano ne abbiamo parlato molte volte e questo è il mio punto di vista, per il momento.
      Ma credo sia anche la R di molti altri (che non si dichiarano).

      Invece mi viene da pensare che tutta questa “diatriba” (“dichiarati che sei in dubbio”) nasca dal fatto che alcuni Indi dichiarati (non tutti) “mordono il freno” e spingono altri, perchè il movimento si allarghi VISTO CHE LORO LO HANNO GIÀ FATTO…
      Cioè credo che alcuni (non tutti) Indi dichiarati abbiano “il problema” che: se si dichiarano anche tanti altri sarebbe una conferma che loro (i dichiarati che premono) hanno fatto un’azione strategica corretta. Altrimenti no.
      È una mia supposizione, vista la pressione che esercitano su questo punto.

      Io credo che dichiararsi sia innanzitutto una scelta privata (e quindi è anche una scelta non dichiararsi); ma penso la cosa più importante, come dicevo precedentemente, sia riconducibile ad una questione di punti di vista SULLA STRATEGIA!!!

      Il mio dubbio se dichiararmi apertamente o meno l’ho già risolto, e adesso qui lo spiego: “non mi dichiaro finché non vedo come possa essere più utile , anziché no, la mia dichiarazione, contrapposta agli svantaggi che questa inevitabilmente comporterebbe (già elencati più volte).
      Oltre al fatto che ho delle questioni importanti da risolvere, prima di farlo, ma che prendono tempo (questioni che prendono un sacco di tempo sono per esempio: diritti ereditari; cause legali; contratti di lavoro importanti, ecc. ecc.): il tutto è riconducibile al comportarsi in base al maggio bene per il maggior numero di dinamiche (in parole povere: in base agli aspetti personali della vita di ogn’uno).

      Diceva qualcuno che non ricordo (l’ho sentito in TV): “Gli eroi sono ammirevoli, ma non sono gli eroi che vincono la guerra, o almeno abbastanza raramente. A vincere le guerre sono le strategie.”

      Cioè a dire che forse è inutile buttarsi contro una spada e rimanere infilzato, solo perchè è/sembra eroico farlo.

      Questo ragionamento non vale per tutti, ogni persona Indi ha una sua storia e fa le sue scelte compatibilmente alle sue possibilità (in base al maggior bene per il maggior numero delle SUE dinamiche). Io ho grande rispetto e ammirazione per chi si è dichiarato… ma spesso non di meno per chi non lo a ancora fatto (per esempio Simon Bolivar, Diogene, Tony Pacati, Pietro Gori, Candido, Queen e King , ecc. ecc. )

      Se la strategia che abbiamo in corso per vincere in questo momento è SOLO: una “massa” di persone che si dichiara Indi… (c’è anche altro, ma non mi sembra non venga preso in grande considerazione), beh, ho qualche perplessità (oltre al resto delle mie situazioni personali).

      A sostegno di questo, mi pare che infatti manchi un qualsiasi tipo di coordinazione, visto che manca un minimo di organizzazione, se pur anche fosse solo “carbonara”. Anzi mi pare venga addirittura osteggiata, o non come minimo non sostenuta da nessuno (a parte qualcuno).

      Beh, io non credo questa sola strategia , dichiararsi in massa, sia di per sè vincente, o almeno non solo questo è il punto su cui fare leva.

      E credo invece che comunque si debba rispettare chi non vuole dichiararsi per suoi personali (cioè evitare di assegnargli, continuamente, una condizione di dubbio).

      Tiziano spero di non essere stato troppo irriverente.
      Puoi considerami un amico che interviene nel momento del bisogno.

      Mirko

      • Tony(per gli amici)

        Ciao Mirko e ciao a tutti.
        Come sai sono uno di poche parole e non solo quelle scritte!!
        Voglio dirti innanzitutto che io ti comprendo benissimo,comprendo anche tutti gli altri indi che ancora non si sono dichiarati.
        L’ho già detto e scritto…è una scelta personale,molto PERSONALE e se altri,io in primis sollecitano di farlo,NON DEVE INTERESSARE MOLTO,sono sincerissimo,basta che dici a te stesso(non mi riferisco solo a tge),HO CAPITO e….fine morta lì!!
        Io non mi sono dichiarato perchè si è dichiarato qualcuno prima di me,ognuno farà il suo perscorso e…… concediamo di essere,caspiterina:-)
        Detto questo,non posso non sollecitare i disaffezionati a farlo e ti spiego un altro perchè;
        Non mi è mai piaciuto o almeno provato poca simpatia per quelli che molto spesso intervenivano nelle loro comunicazioni con…”RON DICE…e….la POLICY DICE COSI’ e…….. bla bla bla bla!!!
        Quasi mai nessuno che interveniva con RON HA FATTO….ma caspita…QUANTO HA FATTO QUELL’ESSERE!!
        Vogliamo mettere in dubbio che la tech funziona???
        Se c’è una reale connessione con una VERA soppressione e non la si risolve o si disconnette…sappiamo benissimo a cosa si va incontro!!
        In questo caso non sto parlando della disconnessione esercitata dalla chiesa e cioè pressione(per non dire ordini eseguiti da implantati)di disconnettere da famigliari e amici,ma di disconnessione da una VERA SOPPRESSIONE!!
        Quando io ero ancora connesso alla chiesa,mi succedevano veramente cose strane,veramente dei guai,veramente sit pts……MA NON LE VEDEVO….NON LE PERCEPIVO come tali…potrei veramente scriverne un libro ma ripeto NON LE PERCEPIVO COSI’!!!
        Caspita è veramente difficile far comprendere cosa voglio dire ma quando la connessione c’era,vedevo e percepivo quelle cose solo da un punto di vista….è colpa mia,sono sbagliato,è la mia condizione ecc!!
        NON E’ COSI….NON E’ COSI’!!!
        E anche se pensavo che le cose poi così tanto male non andavano……MI SONO DOVUTO RICREDERE ALLA GRANDE quando dopo che mi sono dichiarato……. QUELLE SIT SONO SPARITEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!
        Lo so che è difficilissimo comprendere quello che sto scrivendo e non so cos’altro aggiungere se non MAGIA DELLA TECH????
        Il mio universo si è proprio ribaltato….e questo è l’unico motivo per cui qualche volta sollecito di dichiararsi,solo solo solo per questo motivo qui.
        Ora sicuramente qualcuno stà da DIO anche solo commentando sui vari blog ma….credetemi zè tutta n’altra roba!!
        Infine cos’altro posso dire??
        Io comprendo i non dichiarati e non li reputo sbagliati ma spero veramente che la cosa sia reciproca,ok?
        ML Tony

      • Tiziano Marzotto

        Purtroppo è un periodo che vengo poco di Internet pertanto ho poco tempo anche per leggere e rispondere, ci sarebbe troppo da dire su questo soggetto. Comunque la reference è quella che parla delle condizioni del passato, di cui non ricordo il nome ma che puoi trovare anche nel testo del corso LOC. Per quanto riguarda la presunta strategia del dichiararsi pubblicamente non c’è una regia che abbia deciso così, ma una mia convinzione condivisa da altri Indi. Prova solo pensare se tutti gli Indi di fossero dichiarati…la C of $ sarebbe già crollata, pertanto questa azione riguarda anche il fattore di denuncia di un gruppo soppressivo, non è solo una questione di risalire la condizione di dubbio così tanto per chiudere un ciclo.

    • Simon Bolivar

      Ciao Tiziano, mi fa piacere questo tuo commento sul blog Minelli. Capisco in pieno il tuo punto e lo condivido, è bello che tu possa esprimere le tue opinioni e che altri possano confutarle o sostenerle liberamente. Da quello che hai scritto mi sorge spontanea una domanda Tiziano. Ma seguito della dichiarazione che hai fatto, hai poi risalito Rischio, Non esistenza, Pericolo, e tutte le altre condizioni come da Manuale?
      Non devi dirlo a me o scriverlo qui, deve essere una tua riflessione spontanea e sopratutto onesta con te stesso. Sarebbero le azioni corrette da fare non trovi?
      Su un punto del tuo commento non sono d’accordo; quando dici che ci si rimane bloccati. A mio parere si scende di condizione non ci si blocca, ci si ritrova in condizioni più basse. Come accade se non si risolvono le condizioni successive, si ri-crolla su Dubbio o peggio.

      • Tiziano Marzotto

        Scusami Simon, quando ho fatto Dubbio ho deciso di abbandonare la C of $ pertanto che senso avrebbe risalire le condizioni sempre in questo gruppo, semmai queste condizioni le dovrei risalire nei confronti del gruppo cui ho deciso di aderire, che non è la C of S.
        Per quanto riguarda il rimanere bloccati o meno in una condizione bassa, se ciò non fosse vero uno non avrebbe problemi a risalire dubbio in tutti i suoi passi, è un fenomeno che si spiega da solo perchè è lapalissiano.

    • Ciao Tiziano, condivido la tua analisi. In effetti il protrarsi del dubbio può essere ricercato anche in una condizione del passato mai risalita. Personalmente stò preparando la mia condizione di dubbio risalita contestualmente alla mia indipendenza e la pubblicherò sul mio blog. Non sarà un opera precisa e dettagliata come la tua, la quale ho avuto modo di leggere nella versione integrale, ma una semplice applicazione della condizione. Anche perchè come addestramento non sono arrivato ad livello tale da poter conoscere tutte le policy e bollettini in questione. Spero tempo permettendo di riuscire a finire entro il week end. Ma non c’è fretta, meglio fare qualcosa che ti faccia sentire bene, piuttosto che pubblicare uno scritto di grande impatto, per quello che mi sento. Il mio nome e cognome, è una mia considerazione, non è importante. Nel far questo non penso al mio nome e cognome ma ad una mia precisa condizione d’essere. Da entrambi le parti è comunque conosciuto. Anche in questo preciso istante.
      Per concludere sono due le dichiarazioni, anzi tre che ho studiato per capire e trarre ispirazione, una delle quali la tua.

      Un saluto cordiale,
      Stefano

    • Mirko

      Ciao Tony, Allias Orlando Furioso, mi è piaciuto ciò che hai scritto… ho vissuto la tua storia in diretta e mi ricordo bene i tuoi cambiamenti e vittorie (da prima a dopo dichiarazione… estremamente sofferta).

      Quello che dici è corretto per me :
      “E anche se pensavo che le cose poi così tanto male non andavano……MI SONO DOVUTO RICREDERE ALLA GRANDE quando dopo che mi sono dichiarato……. QUELLE SIT SONO SPARITEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!
      Lo so che è difficilissimo comprendere quello che sto scrivendo e non so cos’altro aggiungere se non: MAGIA DELLA TECH????
      Il mio universo si è proprio ribaltato….e questo è l’unico motivo per cui qualche volta sollecito di dichiararsi,solo solo solo per questo motivo qui.”

      Infatti accetto questi tipi di comuicazione, che evitano di dire quanto “out condizione” sia un Indi (uno Scntologo libero dalla tirrania dell CofS) se non si dichiara in internet.

      Ho realtà di quello che dici e appena pronto ti faccio un fischio 😉

      Un abbraccio
      Mirko

      • Tony

        Ciao Mirko.
        Lo so lo so che io e te ci capiamo al volo:-)
        Volevo aggiungere riguardo quelli che usavano RON dice,Policy ecc,che non mi riferivo a persone con cui sono connesso ora!!
        A buon intenditor??
        :-)a presto ARC Tony

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